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Autore: xhugme_    03/09/2012    8 recensioni
“Dimmi che sei tornata per restare” la feci sedere su di me.
Mi baciò e annuì.
“Perché ho capito che non volevo essere solo un ricordo, ma il tuo presente.”
Tu sei stata la prima ad amarmi per quello che ero e sarai l’ultima che io vorrò.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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13 settembre.

Ho sempre odiato il giorno del mio compleanno perché non ho mai amato la mia vita.
Ogni cosa che facevo veniva sempre criticato da qualcuno e non cambiò nulla neanche quando divenni famoso.
Questo giorno, il mio giorno sembravano tutti contenti ma solo io ero triste.
Al piano inferiore c’era una festa organizzata da Harry e Louis in onore del mio compleanno, ma si divertivano anche senza il festeggiato e così mi diressi in camera mia, chiudendo a chiave la porta.
Ero seduto sulla soglia della finestra e guardare le gocce di pioggia sbattere contro la finestra.
Amavo la pioggia, esprimeva al meglio quello che provavo.
Purtroppo io non ero Harry, Liam, Louis e Zayn, io non ero attraente e questo mi faceva soffrire.
Molte ragazze quando uscivo con loro, non mi chiedevano né una foto né un autografo mentre verso gli altri certe ci svenivano pure davanti.
Mi ricordai di quando chiesi ad una ragazzina che stava aspettando l’autografo di Harry se voleva il mio e senza curarsene mi guardò negl’occhi e lo rifiutò.
Non volevo farlo vedere a nessuno ma quel rifiuto distrusse la mia voglia di seguire il mio sogno.
Insieme alla pioggia iniziai a piangere e mi addormentai in quel modo.
“Cazzo Niall, apri sta fottuta porta!” gridò Malik.
Mi svegliai con i loro pugni e calci sulla porta e andai di corsa ad aprire.
Fuori c’erano tutti i ragazzi preoccupati con le proprie rispettive fidanzate, persino Harry stava con una ragazza, come sempre.
“Niall, ci hai fatto preoccupare” mi rimproverò Louis.
Eleonor, gli diede un calcio e si avvicinò a me.
Mi guardò attentamente ed iniziò ad accarezzarmi il viso.
“Ma tu hai pianto. Il giorno del tuo compleanno, è successo qualcosa?”
Le presi la mano e l’allontanai.
“Non ho niente, è che mi sono fatto male e allora dal dolore mi sono addormentato”
Sapevo benissimo che i ragazzi non mi avevano creduto, ma finsero di credermi.
La festa era finita e io non lo avevo festeggiato per niente.
Le ragazze sarebbero rimaste a dormire insieme ai propri ragazzi e quando questo capitava mi sento ancora più male, perché io non ce la avevo e nessuna avrebbe voluto starmi vicino.
Andai in giardino,mi sdraiai e iniziai a fissare la Luna.
Alla mia destra iniziai a sentire dei gemiti, una ragazza stava vomitando, sicuramente per quanto aveva bevuto alla festa.
Mi avvicinai a lei e la aiutai a pulirsi.
“Ti accompagno al bagno e poi lì vai a pulirti” la ragazza mi sorrise e si appoggiò a me.
La vidi barcollare quando stava salendo le scale per raggiungere il bagno e quando stava per cadere la presi in braccio.
La ragazza non oppose resistenza, anzi si lasciò prendere in braccio e mi strinse forte.
Quella era la prima volta che dopo tanto ero così a contatto con una ragazza, lei era la prima che ancora non mi aveva respinta. Ma forse perché era ubriaca, il giorno dopo lei sarebbe stata come tutte le altre, lei mi avrebbe ignorato.
Le feci fare una breve doccia e le lasciai una mia maglietta, che le sarebbe stata largo ma doveva cambiarsi dopo le il suo vestito era pieno di vomito.
Mi raggiunse camera e si addormentò sul mio letto.
La lasciai lì e io andai in salone dove sarei andato a dormire sul divano, dopo qualche minuto sentii qualcuno scendere e la ragazza si accomodò vicino a me.
“Perché sei qui? Dormiresti comoda sul mio letto” la rimproverai.
“Io.. Non voglio dormire da sola. Ti prego, posso dormire insieme a te?”
Perché questa ragazza era rimasta a casa, si era nascosta in giardino e ora voleva dormire insieme a me? C’erano Zayn e Harry liberi, perché voleva me.
“Perché?” le chiesi.
La vidi alzarsi, si diresse in giardino dove poi ritorno con i tacchi e l’indossò.
“Non sono ubriaca” mi guardò.
“Non capisco..” mi sedetti sul divano.
“Ti ho visto piangere dalla finestra”
La ragazza era rimasta perché mi aveva visto piangere e si era preoccupata.
Beh, Niall James Horan tanti auguri” se ne stava per andare.
Mi diressi da lei, la fermai il braccio, la spinsi contro di me e la abbraccia, forte più che potevo.
“Non te ne andare. Ti prego, rendi magico almeno queste poche ore che mi restano per festeggiare questo compleanno. Sarai il mio regalo, ti prego.” la ragazza annui e ricambiò l’abbraccio.
Ci dirigemmo in camera mia e ci sdraiammo.
“Perché hai deciso di fermarmi, di abbracciarmi e di dirmi quelle parole?” mi chiese.
“Perché ho capito quanto tu ci tenessi nel rendermi felice, non capita spesso di trovare una ragazza che si preoccupa di come mi sento.”
La ragazza mi diede un leggero pugno e mi sorrise.
“Ma cavolo tu sei Niall Horan, il ragazzo più dolce del gruppo“
Arrossì.
“Non tutte le ragazze si basano su questo”
La ragazza si avvicinò ancora di più a me e diede un leggero bacio sulla guancia.
“La ragazza che ti ruberà il cuore sarà la più fortunata del mondo.”
Quella ragazza di cui non sapevo il nome, era stata l’unica a farmi sorridere il giorno nel mio compleanno e lui che mi apprezzava per quello che ero.
Salii sopra di lei e iniziai a farle il solletico, dopo pochi minuti la ragazza ribaltò le posizioni, lei sopra di me.
I nostri occhi erano fissi sull’altro e non ci muovevamo.
“Hai mai creduto all’amore a prima vista?” gli chiesi.
“Prima no, ora si”
Le sorrisi.
“Tu invece, ci credi?”
“Si, ci credevo”
La ragazza mi guardava come se stesse aspettando che gliene parlassi ma capii che non avevo voglia di parlare di quello.
Quella ragazza che non avrei mai pensato sarebbe arrivata, mi stava donando tanta gioia in pochissimi secondi.
“Come ti chiami?” le chiese infine.
“Non ti dirò il mio nome perché so che non avremo più occasione di stare insieme e non voglio che ti ricordi del mio nome e non di come abbiamo passato questo momento”
“E se ti dicessi che non voglio che tu sia un ricordo?”
stavo affrettando le cose, ma più stavo con lei più la volevo tutta mia.
“Lo sarò Niall.” ne era così certa.
“Se ti chiedo di restare accanto a me, di essere mia amica”.
Lei continuava a guardarmi e sorrideva.
“Vorrei..”
“Allora resterai e non sarai un ricordo”
la interruppi.
“Vorrei ma non posso. Io partirò, mi trasferirò. Se sono riuscita a venire in questa festa è stato un miracolo, sono scappata di casa per riuscire a farti gli auguri”
Mi scansai dalla nostra posizione. Non riuscivo più a sopportare quella tensione.
“Alzati, ti accompagno a casa. I tuoi saranno preoccupati.” Non riuscivo a guardarla negli occhi. Mi vergognavo di quello che avevo fatto fare ad una ragazza. Era scappata di casa per colpa mia, solo per farmi gli auguri di persona.
La ragazza senza opporsi mi raggiunse in macchina e la accompagnai a casa.
“Niall..” il mio compleanno non era ancora passato, era questione di minuti e sarebbe finito e il mio regalo di compleanno se ne sarebbe andato prima che ci giocassi.
“Niall ti ricordi quello che mi hai detto?” non le rispondevo, attendevo solo il momento in cui sarebbe scesa “Che sarei stato il tuo regalo almeno in quelle poche ore che restavano? Allora perché mi hai portata a casa? ”
Guardavo fisso la strada e cercavo di fare il forte, ma avevo solo una voglia tremenda di piangere.
“Scendi, si sta facendo tardi. La luce di casa tua è ancora accesa, i tuoi ti stanno aspettando”
La ragazza mi stava guardando dispiaciuta e prima di scendere mi diede un bacio sulla guancia.
“Spero solo di essere stato un regalo alla tua portata. Anche tu sei stato il mio regalo, il regalo perfetto. Un sogno che si realizza, avere passato almeno per qualche ora insieme al ragazzo che quando ero triste mi donava tanta gioia con la sua voce angelica”
Me lo aveva detto seriamente?
Ero io la sua gioia?
Quella ragazza mi amava per quello che ero dentro e non si basava sull’apparenza.
“Aspetta, ti accompagno fino dentro” le sorrisi.
Scesi insieme a lei ed insieme ci dirigemmo a casa sua.
Bussai la porta e vidi la madre sorriderle ed abbracciarla.
Il padre era seduto sul divano e mi guardava male.
“Signora, mi scusi per il disagio che le ho fatto provocare. Non pensavo che sua figlia sia scappata di casa solo per potermi farmi gli auguri il giorno del mio compleanno.”
La signora mi si avvicinò e mi abbracciò. “Ti ringrazio per riaverla riportata, non ci importa dove è stata l’importante è che sia ritornata”
Il padre mi fece accomodare e anche lui mi ringraziò.
Lei teneva lo sguardo basso, si vergognava di quello che aveva fatto ma non volevo che si sentisse in colpa, era colpa mia.
“Signore, la prego di non arrabbiarsi con sua figlia è solo colpa mia” il padre annui e mi permise di accompagnare la ragazza fino in camera sua.
Eravamo tutte e due zitti, nessuno dei due aveva il coraggio di parlare per primo.
La aspettai in camera mentre lei si cambiò in bagno e quando ritornò si sdraiò sul letto.
“Resterai tutta la notte?” mi chiese timidamente.
“Sei il mio regalo, non ti ricordi?” le sorrisi.
Anche lei sorrise e mi fece sedere accanto a lei.
“Mi spiace averti fatto fare una brutta figura con i miei” Le accarezzai la viso e iniziai a cantarle More than this.

I'm broken, do you hear me?
I'm blinded but you are everything I see
I'm dancing alone
I'm praying that your heart will just turn around
And as I walk up to your door
My head turns to face the floor
'Cause I can't look you in the eyes and say
When he opens his arms and hold you close tonight
It just won't feel right
'Cause I can love you more than this, yeah
When he lays you down, I might just die inside
It just don't feel right
'Cause I can love you more than this
Can love you more than this
If I'm louder, would you see me?
Would you lay down in my arms and rescue me?
'Cause we are the same
You save me, when you leave it's gone again
And then I see you on the street
In his arms, I get weak
My body fails, I'm on my knees praying
When he opens his arms and hold you close tonight
It just won't feel right
'Cause I can love you more than this, yeah
When he lays you down, I might just die inside
It just don't feel right
'Cause I can love you more than this, yeah
I've never had the words to say
But know I'm asking you to stay
For a little while inside my arms
And as you close your eyes tonight
I pray that you will see the light
That's shining from the stars above
When he opens his arms and hold you close tonight
It just won't feel right
'Cause I can love you more than this
'Cause I can love you more than this
When he lays you down, I might just die inside
It just don't feel right
'Cause I can love you more than this, yeah
When he opens his arms and hold you close tonight
It just won't feel right
'Cause I can love you more than this, yeah
When he lays you down, I might just die inside
It just don't feel right
'Cause I can love you more than this
'Cause I can love you more than this


“Dormi se hai sonno” le dissi.
“Voglio tenere gli occhi svegli fino a quando resterai”
Si alzò e si sedette vicino a me.
Guardammo l’orologio. Mancavano due minuti e sarebbe stato mezza notte e non sarebbe più stato il mio compleanno.
“Ti ricordi quando ti chiesi se credevi all’amore a prima vista?”
Lei annuì.
“Ho iniziato a ricrederci”
Lei mi sorrise, mi avvicinai a lei e la baciai.
“Forse hai ragione, sarai un ricordo, ma se tu mi avessi detto il tuo nome, non mi avrebbe cambiato niente, ti avrei ricordata per la prima ragazza che si preoccupò per me.”
Mi baciò di nuovo.
“Natalie, il mio nome è Natalie”


Erano passati anni e Natalie aveva ragione.
Lei sarebbe stata un ricordo, il ricordo più bello della mia vita.

“Ti ricordi del tuo diciannovesimo compleanno?” mi chiese Harry.
Non riuscii neanche a rispondere che una persona mi bendò gli occhi.
“Perché mi avete bendato gli occhi?” agitavo le mani per cercare di prenderli.
“Rispondi solo alle domande” disse Louis.
Annuii.
“Chi è Natalie?” chiese Liam
Come sapevano di Natalie e perché mi stavano chiedendo di lei?
“è un ricordo, un ricordo stupendo.”
“Solo un ricordo?” mi chiese Harry.
“Purtroppo”
Dopo qualche secondo mi sentii toccare i capelli.
Dopo i capelli la mano di quella persona passarono sul mio viso.
“Che scherzo è mai questo?” gridai.
Riuscii a percepire il respiro dell’altra persona e subito dopo iniziò a baciarmi.
Riconobbi quelle labbra morbide e carnose e ricambiai.
Tolsi la benda e la ribaciai.
“Dimmi che sei tornata per restare.” la feci sedere su di me.
Mi baciò e annuì.
“Perché ho capito che non volevo essere solo un ricordo, ma il tuo presente.”
Tu sei stata la prima ad amarmi per quello che ero e sarai l’ultima che io vorrò.


Ciao bellissime ragazze! :3
Ecco a voi il mio primo One Shot! Che ne pensate?
Recensite vaaaa. Su Su.. :D <3
J. xx
  
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