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Autore: julienfob    03/09/2012    2 recensioni
''Ti vedevo ma era come se tu non ci fossi, non fossi presente. Mi apparivi come qualcosa di lontano da dover raggiungere.'' Poi d'un tratto mi svegliai.
Il rating potrebbe subire variazioni.
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chester Bennington, Mike Shinoda, Phoenix, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NdA:
ciaaao a tutti! Non mi sono nemmeno presentata nell'introduzione a questa storia >< il mio nome è giulia ma chiamatemi chay vi prego ç-ç
Non so da cosa nasce il fatto che finalmente abbia voluto scrivere una long su Chester e Mike.
Scusate per il capitolo cortissimo e per l'aggiornamento in ritardissimo!
Vorrei che comunque qualcuno mi dicesse la sua opinione riguardo questa storia, davvero per me sarebbe importantissimo!
Oppure che qualcuno mi desse qualche consiglio/critica o quello che volete mi sarebbe davvero davvero di aiuto!
Ora vi lascio a questo aborto del mio cervello.
p.s per qualsiasi chiarimento sono qui a vostra disposizione ^^
chay.


All'improviso, mentre faccio il solito percorso casa-scuola, ho come un flash back che mi riporta alle tante ricreazioni passate per i corridoi della scuola, e mi vedo in terza persona come in un film. Sto scherzando e ho in mano una lattina di Cola accanto a me Phoenix, l'amico di una vita più altri nostri compagni di classe ed alcune ragazze. Me lo ricordo bene quel giorno anche se sarannò ormai passate alcune settimane. Ad un tratto ricordo di aver alzato la testa di scatto al rumore di una porta che sbatteva e alle urla di un professore. Non mi sono mai piaciute le urla, sopratutto non mi sono mai piaciute le persone che urlano e ancora di più quelle che lo fanno per prevalere sugli altri. Ricordo il ragazzo buttato fuori dalla classe dove probabilmente c'era in corso un esame, ricordo la sua faccia, la frustrazione su di essa. Ricordo anche che smisi di sorridere ad una qualche battuta fatta dai miei compagni e cominciai a guardarlo serio andare via, mentre percorreva il corridoio e veniva nella mia direzione, improvvisamente senti come un buco nello stomaco, continuai a guardarlo e lui mi restitui lo sguardo con così tanta intensità che indietreggiai senza rendermene conto, spinse la porta dietro di me e uscì dal corridoio. Phoenix mi riportò alla realtà toccandomi il braccio, mi riscossi e sbattendo gli occhi chiesi: ''Cosa?'' , Phoenix mi guardò con uno sguardo sull'esasperato e mi disse sorridendo: ''Le prove Mike, dobbiamo decidere il giorno oppure Brad ci uccide e questa volta sono quasi sicuro che lo farà sul serio.'' Mi accorsi che gli altri erano andati in classe e noi due invece eravamo ancora fuori davanti la porta dell'aula. Per fortuna in quell'ora c'era palestra il che significava poter stare fuori tutta l'ora per chi come noi era già stato sottoposto al test finale. Cominciammo a camminare per avviarci verso il cortile  '' Hai ragione, facciamo sabato? Non penso che ci siano problemi per nessuno'' , dissi soprappensiero, Phoenix si girò verso di me spalancando la bocca e incrociò le braccia fermandosi. Lo guardai con un sopracciglio alzato e dopo mezzo secondo ricordai la festa. Il compleanno di Phoenix, era quel sabato e io avevo praticamente finto che non esistesse. Spalancai la bocca cercando di dire qualcosa e dissi: ''St-stavo scherzando.. ovviamente!''. Phoenix alzò lo sguardo verso il cielo dopodichè mi guardò ancora offeso dicendomi: ''Certo come no, comunque vedo che ti sei improvvisamente ricordato di me!'' . Sapevo perché faceva così, non amava - e non ama tutt'ora - essere ignorato, neanche per quei cinque secondi in cui avevo notato quell'altro ragazzo. E dio solo sa perché ero rimasto così sconvolto.
 
Ritorno al presente e mi ritrovo già sul bus che mi porterà per l'ultima volta a scuola. Mi chiedo cosa c'entri questo ricordo con la consegna del diploma di oggi. Non so neanche il nome di quel ragazzo, d'altronde è soltanto uno dei tanti del mio liceo. Ma il suo sguardo, è quello che non sono riuscito a dimenticare. Come se cercasse aiuto, ma non lo trovasse. Uno sguardo vacuo e spento, spento come se non gli importasse di nulla. Sono sicuro che è stato questo a rendere quel ricordo così vivo nella mia testa. Cerco di non pensarci adesso. E' decisamente inutile farsi paranoie in un momento come questo dato che, nel frattempo sono anche arrivato a scuola.
Si svolge tutto da manuale, ci fanno mettere le toghe e i cappelli, dopo ci chiamano ad uno ad uno. Io sono uno degli ultimi mentre Phoenix viene chiamato quasi subito. Mentre si dirige verso il preside gli sorrido. Lui ricambia per poi riconcentrarsi subito sul suo diploma. Poi lo vedo. Mentre giro la testa verso Phoenix che torna al suo posto. Siamo tutti in piedi in ordine alfabetico, divisi per classi. E' quasi all'estremità della palestra, in un angolo. Ma l'ho visto. Vestito anche lui con la toga e il cappello, con il suo diploma già in mano e quello sguardo. E' già stato chiamato, e io non ho sentito ne il nome ne il cognome. Come ho fatto a non notarlo subito? Mentre continuo a tenerlo d'occhio vengo chiamato anche io a ritirare il mio diploma. Appena preso il diploma torno subito al mio posto con il cuore che dev'essere impazzito e non è per avere avuto quel maledetto pezzo di carta tra le mani, ma per lui. Continuo a guardarlo per il resto del tempo e cerco di non perderlo di vista. Finita la cerimonia, usciamo fuori nell'ampio cortile e il preside tiene un breve discorso. In realtà non capisco perché lo stia facendo dopo averci consegnato i diplomi, l'anno scorso quando io e Phoe abbiamo assistito alla cerimonia non è stato così, ma comunque poco m'importa. Finito questo, tiriamo come di consuetudine i cappelli in aria e nel momento in cui lo facciamo cerco lui con lo sguardo, per magari vederlo sorridere, ma non lo trovo. In quell'attimo di distrazione l'ho perso. E' già andato via? 
Ritorno a fissare Phoe che continua a guardare in aria sorridendo e non posso fare a meno di farlo anche io. 
Anche se non riesco a riprendere il mio cappello nel casino generale faccio in tempo a salutare alcuni dei miei ormai ex-compagni del liceo ed a dire addio anche ad alcuni che continueranno gli studi fuori da L.A. 

Levate le toghe io e Phoe ci incamminiamo verso il bar della scuola, e penso che non è così tanto male aver finalmente finito il liceo.
   
 
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