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Autore: WantToDream_    03/09/2012    1 recensioni
Il confine tra sogno e realtà è sempre più sottile.
"E' proprio come me lo ricordavo. Riconosco le sue inconfondibili scarpe Tom, i suoi pantaloni rossi svoltati alle caviglie, la sua solita maglietta a righe e le sue meravigliose bretelle."
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In a Dream...
 
Avanzo di un altro passo. Poggio con cautela un piede in una pietra che penso o meglio spero possa reggere il peso del mio corpo senza precipitare giù, nel buio più scuro e  intenso che io abbia mai visto. mi sporgo leggermente in avanti, allungo il collo sperando di riuscire a capire cosa mi aspetta dietro quella viscida parete nera che inizia a tremare al tocco delicato della mia mano quasi volesse sfuggire a quel contatto. Ogni volta è sempre la stessa storia, ma a me non interessa capire cosa succede qua ma bensì cosa succederà una volta varcata la soglia di questa grotta, una volta essere passata dal bui alla luce. Un ultimo passo mi separa da un altra avventura, un solo passo mi separa da lui.
 La luce è troppo abbagliante, chiudo gli occhi arrivando dall'altro lato. Un attimo di silenzio rende quel momento così luminoso quasi magico. alzo lentamente le palpebre sperando di trovarlo di fronte a me o che per lo meno non avrei dovuto predere troppo tempo a cercarlo.
La luce abbagliante comincia a sbiadire venendo sostituita da forme via via più regolari e riconoscibili. Qualcosa passa velocemente alla mia destra facendomi spaventare, ed ecco di nuovo qualcosa alla mia sinistra. si muovono accanto a me facendomi sobbalzare da un lato all'altro ma io ancora non vedo niente. Mi sposto automaticamente di lato venendo abbagliata nuovamente da una luce più forte che si fa sempre più vicina, dei suoni strani confondono le mie orecchie. Tutto diventa confusionario finche non riconosco quello strano rumore: il clacson di una macchina. Oddio, la luce che proveniente dai fari della macchina puntano dritti su di me, questo vuol dire solo un cosa. Ecco di nuovo quel suono, sempre più vicino proprio come la macchina che mi sta venendo a dosso, ma io sono incapace di muovermi, rimango paralizzata la davanti  finché non mi ritrovo distesa a terra. 
 
Apro gli occhi, rimanendo sdraiata guardo il cielo aspettando che i dolori dell'impatto arrivassero, ma niente. Nessun dolore lancinante invade il mio corpo, solo qualche lieve giramento di testa. 
"Tutto bene?" esclama una voce sofferente accanto a me.
Non ci posso credere, era proprio la sua voce. Alzo di scatto il busto dal pavimento freddo mettendomi seduta, do un occhiata veloce davanti a me cercando di capire perché non fossi stata investita. mi volto verso la voce che poco prima avevo sentito.  Scorro lentamente il suo corpo con lo sguardo: è proprio come me lo ricordavo. Riconosco le sue inconfondibili scarpe Tom, i suoi pantaloni rossi svoltati alle caviglie, la sua solita maglietta a righe e le sue meravigliose bretelle. Alzo lo sguardo incontrando i suoi splendidi occhi verdi fissi su di me. 
Ricordo ancora la prima volta che lo incontrai: ero sdraiata in un grande prato a pensare, non ricordo esattamente cosa stavo pensando, finché guardandomi in torno non mi accorsi che un po’ più avanti c'èra lui che mi fissava, quella fu la prima vola che rimasi intrappolata nel suo sguardo.
"Beh, si, cioè, ecco" non so più che dirgli "Insomma, grazie di avermi salvata" dico tutto di un fiato. E' inutile non importa quante volte io lo abbia già incontrato o lo incontrerò mi farà sempre lo stesso effetto.
Distolgo il mio sguardo dai suoi occhi per sollevarmi da terra e cercare di capire dove mi trovo.
"Scusami, ti sembrerà strana questa domanda" dico avvicinandomi a lui per aiutarlo ad alzarsi "Ma dove ci troviamo??" concludo un po’ imbarazzata.
"Siamo a Londra" risponde allargando le braccia come per mostrarmi il paesaggio. " C'è qualche problema??" domanda notando la mia espressione smarrita.
 Che bello, non sono mai stata a Londra "beh, non è proprio un problema" e ora che gli dico?? "tu per caso mi conosci?? o meglio, ti ricordi di me??" chiedo sperando non mi prendesse per pazza.
"No, dovrei??" dalla sua espressione posso dedurre che le mie preghiere non sono state ascoltate ma prima che potessi dire qualcosa "per caso hai sbattuto la testa?? ti ricordi come ti chiami??"
"Si, cioè no" non ci sto capendo più niente "oh mio dio che confusione"
"Ok calmati" dice accennando un sorriso "ti ricordi o no??" continua guardandomi con quei suoi grandi occhi verdi.
Oh mio dio,  se continua a guardarmi così mi scorderò veramente come mi chiamo. Distolgo lo sguardo e cerco di concentrarmi "Si mi ricordo come mi chiamo e no non ho sbattuto la testa" dico tutto di un fiato.
"E allora quale è il problema??" dice avvicinandosi a me.
"Lascia stare, non capiresti" rispondo abbassando la testa, rimango qualche secondo immobile prima di girarmi per allontanarmi.
"Aspetta" dice afferrandomi il braccio
mi costringe a voltarmi verso di lui. Non dirgli niente, ti faresti solo credere pazza.
"Provaci, potrei stupirti" ed ecco il suo sguardo irresistibile che cerca di confondermi le idee.
non dirgli niente, non dirgli niente, non dirgli niente, non dirgli niente, non dirgli niente.
"Scusa ma non posso" dico tentando di allontanarmi, sfortunatamente la sua mano era ancora saldata al mio braccio.
"Posso almeno sapere come ti chiami??"
"Meredith" non appena pronuncio il mio nome il mio braccio sfugge a quella stretta che si allenta piano piano mentre io mi allontano a passo deciso.
Non so dove andare, non sono mai stata in questo posto. Continuo ad andare avanti fino a quando non sono sicura di essere fuori dalla sua visuale, allora decido di entrare nel primo negozio che mi trovo davanti. Mi avvicino a uno dei tanti negozi,  c'è una grande insegna rossa con la scritta "Nando's" e molti tavoli all'esterno, dovrebbe essere un ristorante. Mi avvicino alla porta d'ingresso ed entro facendo un grande respiro.
Sgrano gli occhi e rimango immobile a guardare avanti a me, mi trovo esattamente di fronte alla strada in cui poco prima la macchina stava per investirmi. Questo deve essere un brutto scherzo, oppure lo scopo dei miei sogni e stare con lui e continueranno a succedere cose strane affinché io non diventi pazza. Cerco di cambiare espressione per evitare che le persone si fermano ancora per guardarmi incuriositi chiedendosi se avessi qualche rotella fuori posto.
"OK, ora si che mi sto spaventando"
EH che cazzo!! che fortuna che ho oggi. Ora che gli dico??
"come diavolo hai fatto??" chiede sbarrando gli occhi.
"A fare cosa??" 
"Ok ora basta con gli scherzi" si mette le mani nei capelli "Un secondo fa sei scappata da quella parte" esclama indicando con  il dito la strada verso cui mi ero allontanata "e quando mi sono girato per andarmene ti ritrovo dietro di me?"
Ora non so veramente come fare: non gli posso di certo mentire perché non so cosa dirgli, non posso dirgli la verità perché non farebbe che peggiorare le cose, non posso neanche scappare perché in qualche modo mi ritroverei di nuovo di fronte a lui. Ora si che sono spacciata!
Abbasso lo sguardo e rimango qualche minuto in silenzio sperando che qualche soluzione scendesse dal cielo. In fondo è tutto un sogno, o no?? Aspetta questo è un mio sogno quindi potrei provare a cambiare le cose. Dai Meredith puoi farcela.
alzo lo sguardo e fisso i suoi grandi occhi "scorda tutto ciò che hai visto, scorda tutto ciò che hai visto, scorda tutto ciò che hai visto..." Non sembra funzionare.
"Dobbiamo continuare per molto?? non capisco perché non vuoi rispondermi" abbassa lo sguardo 
Continuo a fissarlo in silenzio 
"Per caso il gatto ti ha mangiato la lingua??" deluso dal mio silenzio si gira per andarsene.
Faccio un passo verso di lui "E' inutile che te ne vai, in qualche strano modo ti ritroverai vicino a me"esclamo a gran voce per farmi sentire
Si volta verso di me "E cosa dovrei fare?? aspettare che tu mi dica un altra bugia??"
"Stai veramente pensando cosa dovresti fare?? Non ti sei accorto o meglio stupito dalla frase che ti ho detto??" chiedo incuriosita.
Viene verso di me "Che sei strana lo avevo già capito, e poi sarebbe stato inutile chiedere tanto non avresti risposto"
Un sorriso si forma spontaneo tra le mie labbra "Che ne dici di andare a prendere qualcosa da bere?? potrei e sottolineo potrei provare a spiegarti qualcosa"
iniziamo a camminare uno accanto a l'altro verso il punto in cui io ero scappata poco prima. Trovarmi vicino a lui è una sensazione bellissima ma allo stesso tempo è la mia rovina, so che più tempo passo con lui più la mia vita sarà tormentata dai suoi ricordi, sempre più belli e sempre più dannatamente perfetti. "Cosa gli posso dire? potrei provare a dire la verità tanto la prossima volta non ricorderà niente. ma che sto dicendo! se gli dico tutta la verità penserà che sono pazza e non concluderò niente, servirà solo a farmi stare ancora più male, cosa che sinceramente penso sia impossibile.."
"E quindi?? dove hai intenzione di fermarti??" domanda sfiorandomi una mano "Abbiamo già passato minimo quattro posti i cui avremmo potuto parlare tranquillamente ma tu non smetti di camminare" continua notando che non avevo la più pallida idea di cosa stesse parlando.
"heem, si scusa stavo pensando.."
"A quale altra bugia puoi dirmi per sbarazzarti di me??" dice interrompendomi.
"Sai??" volge il suo sguardo verso di me "Sei molto bravo in questo gioco" esclamo accennando un sorriso.
La sua tenera risata riempie la mia mente come una dolce melodia.
"Perché invece non mi dici la verità??" ripete per l'ennesima volta
"Ti ho detto che avrei potuto dirtela ma se fossi in te non ci spererei mol..." mi fermo un attimo a guardare di fronte a me "Non ci posso credere, quello è il posto in cui... No non è possibile, forse gli assomiglia, si gli assomiglia molto... Invece no, è proprio il posto..."
"Cosa stai dicendo??mi stai facendo impazzire" dice interrompendomi.
"Assomiglia tanto al posto in cui ti ho incontrato la prima volta" continuo nella mia testa. "Che ne dici di andare a prendere qualcosa in quel bar??" inizio a camminare senza neanche aspettare una sua risposta.
"Ma.." dice prima di iniziare a seguirmi.
"Si lo so, pensi che io sembro una pazza" esclamo quando lo vedo arrivare dietro di me.
"Io non ho detto niente" ribatte 
"Si ma sono sicura che lo hai pensato"
"Se la mettiamo così allora io non penso che sembri una pazza, io penso che tu lo sia " dice iniziando a ridere.
"A me invece sembra che tu non la vuoi proprio sapere la verità" dico facendogli la linguaccia prima di scappare ridendo verso un tavolo del bar. Non un tavolo qualsiasi, ma proprio quello in cui incrociai il su sguardo la prima volta.
Mi rincorre, e non appena mi raggiunge sento le sue mani appoggiarsi nel miei fianchi con delicatezza.
Il cuore mi batte a mille, le mie mani iniziavano a tremare al tocco della sua pelle, quando all'improvviso iniziai a ridere.
"Per favore fermati, non ce la faccio più" grido più forte che posso per convincerlo a smettere di farmi il solletico.
"Solo le mi prometti che mi dirai la verità" dice senza smettermi di torturarmi
"Non è giusto" riesco a dire tra una risata e l'altra "questo non succederà mai"
"Ne sei proprio sicura??" domanda continuando 
mentre continuo a ridere vedo il grande prato in cui ero sdraiata quel magnifico giorno.
"Aiuto. non riesco più a respirare" esclamo "fermati per favore"
Il movimento delle sue mani rallenta fino a fermarsi "scusami, va tutto bene?"
Aspetto solo un momento per riuscire a vedere il suo sguardo preoccupato "te l'ho fatta, te l'ho fatta.." inizio urlare ridendo.
"E meglio che inizi a correre" mi avverte  
Riesco per poco a sfuggire alla sua presa scappando verso il prato "Dai, non mia hai già torturato abbastanza??" domando fermandomi. Non ce la facevo più tra solletico e corsa non avevo più la forza di reggermi in piedi.
Un secondo prima di buttarmi nel prato mi rendo conto di non aver ricevuto nessuna risposta da parte sua.
"Allora, dove sei fini.." mi giro per controllare ritrovandomi a pochi centimetri da lui.
"Sono proprio di fronte a te" esclama 
Iperventilazione tra tre , due uno..... "Si me ne sono accorta" Non so come ma riesco a dire.
Le sue mani si poggiano con delicatezza sui miei fianchi. I brividi e le scariche elettriche provocate da quel contatto si diramano in tutto il mio corpo.
Fisso i suoi occhi per qualche secondo, abbastanza per capire che si facevano sempre più vicini.
Sento il suo respiro sulle mie labbra, sempre più vicino, più caldo e intenso...
"Scusa, non posso" obbligo alle parole a uscire dalla mia bocca e ai miei piedi di allontanarsi da lui. Mi giro dandogli le spalle, non riuscivo a guardarlo negli occhi.
"Scusami tu, non avrei dovuto.." 
"Il problema non sei tu sono io che...." faccio un secondo di pausa "non posso dirtelo" una lacrima scende sul mio viso fino ad infrangersi sulla bocca.
"qual è questo grande problema, questo grande segreto che ti tieni dentro, che non puoi dirmi perché hai paura.. ma paura di cosa??" per la prima volta la sua voce ha un tono di rabbia
Le lacrime continuano a scendere una ad una senza fermarsi. 
Mi giro verso di lui "Il  problema è che tutto questo è un sogno,che  tu sei solo frutto della mia fantasia, della mia mente contorta che ha creato un mondo tutto suo per tormentarmi." 
"Cosa stai dicendo??"
Non riesco più a fermarmi " Tutte le notti compari nei miei sogni come un angelo, con il tuo irresistibile sorriso, i tuoi meravigliosi occhi verdi,i tuoi grandi abbracci che mi fanno sentire protetta. Ogni notte un avventura diversa, ti cerco in questo mondo parallelo finche in qualche strano modo rimango intrappolata nel tuo sguardo. Il  problema e che  ogni singolo giorno mi sveglio pensando a te, con solo un tuo ricordo che mi tormenta. Passo tutto il tempo ad aspettare che arrivi la notte per poter chiudere gli occhi e tornare a sognarti, ad essere felice. Il problema e che questo mi fa paura, ho paura di non riuscire più a distinguere il sogno dalla realtà. Non riesco ad accettare che tu sia solo frutto della mia fantasia, magari un giorno mi abituerò a questa situazione e ho paura che sarà proprio alla fine di quel giorno che mi addormenterò pensando a te senza però incontrarti nei miei sogni, perche so che non può durare per sempre, perché so che un giorno smetterò di sognarti e che con il tempo mi dimenticherò di te e di cosa provo per te ogni volta che mi parli,ogni volta che ti penso. ho paura che un giorno smetterò di amarti" dico tutto di un fiato.
Per un momento osservo la sua faccia sconvolta, penso dalle mia parole ma all'improvviso lo vedo venire verso di me.
Faccio qualche passo indietro ma non appena mi raggiunge inciampo su una pietra cadendo a terra trascinandomi anche lui.
Sento di nuovo la sua dolce risata "tu sei pazza" dice cercando i miei occhi ormai da molto tempo fissi nei suoi
Cero di alzarmi ma una mano mi ritira giù facendomi finire sopra di lui. "Proprio come piace a me" conclude poggiando le sue labbra sulle mie.
 
Apro gli occhi sollevando La schiena dal letto. Rimanendo per l'ennesima volta delusa di essere ricomparsa nella mia stanza senza di lui. Prendo il quaderno nel mio comodino e comincio a di segnare come ogni volta il suo volto in un dei pochi fogli liberi rimasti. Non so perché ma stavolta credevo veramente che una volta aperti gli occhi mi sarei ritrovata tra le sue braccia, che stupida!!
La porta della mia camera si apre e prima che potessi nascondere il quaderno mia sorella maggiore è già entrata.
"Quante volte ti ho detto di non entrare così in camera mia??" urlo la mia solita frase mattutina. 
"tranquilla, mica ti mangio" esclama divertita
"Mi sa che prima o poi registrerò questa frase così ogni mattina non spreco fiato per farti sempre la stessa domanda" dico sbuffando e buttandomi a peso morto nel letto.
"Quanto sei acida questa mattina" risponde ma io faccio finta di non sentirla.
Infilo la testa sotto il cuscino.
"E chi sarebbe questo qui??" domanda incuriosita.
La voce di mia sorella mi rimbomba nelle orecchie. Per favore non dirmi che sta sfogliando il mio quaderno. 
"Allora?" mi domanda "Perché hai disegnato sempre lo stesso ragazzo in tutti i fogli del quaderno?"
Mi giro vero di lei con un espressione interrogativa "Ma a te che importa?" 
"Non ti sarai innamorata, aspetta è ovvio, ti sei innamorata di questo ragazzo" Inizia a ridere "Chi è?" dice incuriosita avvicinandosi a me
La guardo facendole capire che non le avrei detto nulla
"E dai, per favore, ti prometto che non lo dico a nessuno" Sfodera i suoi grandi occhi castani.
Spero solo di potermi fidare di lei "Ok, mi sono innamorata di un ragazzo" 
"E chi è? Dove lo hai incontrato?"
"IN UN SOGNO!"

 
***
Salve a tuttiiiiiiiii *-*
Anche se penso che l'abbiate già capito sottolineo che sono una Directioner  
Sono un po insesperta in questo campo infatti non ho la più pallida idea di cosa scrivere.
oltre ad andare a capo in ogni frase per riempire un po di spazio ho deciso di raccontarvi un po di me: mi chiamo Oriana, ho 15 anni, sono del segno del toro, da quanto sono piccola..... ok stavo scherzando.
Io amo i one direction, io amo i one direction, io amo i one direction, io amo i one direction, io amo i one direction

comunque volevo solo ringraziarvi di aver letto la mia OS e spero che lasciate un commento.
se vi seccate ascivere un commento o potete anche solo scrivere una parola tipo:
perfetto: mi piace molto ok: è carina no:mi fa schifo
o potete mettere una faccina tipo: :D *-* :3 >.< D: penso ne conoscete altre..
o meglio potete mettere un commento e scrivere cosa vi è piaciuto e cosa non vi è piaciuto o non so decidete voi che forse è meglio basta che mi fate sapere cosa ne pensate.
se volete potete aggiungermi su twitter: https://twitter.com/WantToDream_
O
ra penso di avervi rotto abbastanza quindi vado. BUONA NOTTE
  
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