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Autore: 1rebeccam    04/09/2012    12 recensioni
"Sarebbe tutto così semplice. Non ci vuole niente. Un secondo, un secondo soltanto per perdermi nei tuoi occhi e dirti che ti amo... Vorrei avere la forza di aprire la porta e stringerti tra le braccia, perché lo so che sei ancora qui. Ti sento, sento il tuo dolore e anche la tua rabbia."
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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...Ha tante cose da sistemare dentro il suo cuore, di certo non subito e soprattutto non da solo.
Deve parlare con sua madre di quella orribile notte, deve capire cosa prova Alexis,
deve capire come eliminare la catena che lo ha imprigionato subito dopo la morte di suo…
Sospira ancora, tenendosi le costole, il dolore ricomincia a farsi sentire,
guarda di nuovo verso la porta chiusa e si sente schiacciato dall’evidenza:
ha bisogno di lei, adesso più che mai, lui che voleva proteggerla, starle accanto e aiutarla sempre, adesso, ha estremamente bisogno di lei...



 

 La Resa Dei Conti


*
Il Cerchio della Vita

*
35° Capitolo 

 

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…Siamo ora collegati con la sala stampa del municipio, dove la nostra inviata, Kelly Biver e i colleghi di tutte le tv locali e nazionali, stanno aspettando l’arrivo del sindaco, Robert Weldon, che ha organizzato una conferenza stampa, per fare luce sugli avvenimenti della notte scorsa e soprattutto per dare spiegazione  ai cittadini, scioccati ed increduli, per la notizia dell’uccisione del governatore Victor Jordan. 
Le uniche notizie certe al momento, sono quelle girate in ogni rete televisiva e in ogni radio: il governatore Jordan è morto questa notte, nella sua residenza, ucciso da un colpo di pistola alla schiena. Nessuna notizia su chi o perché abbia sparato. La cosa che non ha senso è, che dopo che si è sparsa la notizia della morte di Jordan, c’è stato un  susseguirsi continuo di perquisizioni, fermi, posti di blocco, mandati di cattura e arresti, ai danni di nomi influenti e importanti, da parte delle forze dell’ordine e dell’FBI, senza far luce comunque, in quali circostanze il governatore, sia stato ucciso e cosa possa avere a che fare la sua morte, con i fatti avvenuti subito dopo… ma vedo che il sindaco è appena arrivato, perciò lascio la linea alla diretta della conferenza stampa… Kelly a te la parola.
-Grazie Gerard! Come hai detto tu, il sindaco è appena arrivato e siamo tutti curiosi di conoscere i punti fondamentali della vicenda… dalla sua espressione sembra molto teso… ascoltiamolo.-
 
-Grazie per essere intervenuti con così poco preavviso. Mi sento in obbligo verso la stampa e di conseguenza verso i cittadini, di spiegare in prima persona, quello che è successo  questa notte. Sono stato fino a pochi minuti fa, negli uffici dell'FBI, per cercare di chiarire, prima di tutto a me stesso, la gravità della situazione e di assimilarla.
Il governatore Jordan è stato ucciso ieri sera nella sua residenza, durante una colluttazione, in cui hanno perso la vita anche il suo braccio destro e una delle guardie di sicurezza. Il colpo mortale, lo ha raggiunto alla schiena, ed è stato sparato proprio da Lucas Cane. La notizia terribile, che ha scosso me e sconvolgerà tutta la città, è che dalle prime indagini è apparso subito chiaro, purtroppo, il coinvolgimento del governatore e di molti membri del suo staff, in operazioni ed affari illeciti di vario genere…-

-Senti il brusio generale Gerard? La pausa del sindaco ha sollevato ancora di più la curiosità. Le sue parole hanno avuto l’effetto di un’esplosione. Il sindaco Weldon ha appena detto che il nostro governatore era un corrotto! A guardarlo attentamente sembra smarrito anche lui dalla notizia che ci ha appena dato, ma noto anche un lampo di rabbia nel suo sguardo, guarda come stringe i pugni sul leggio… -
 
-Durante le prime indagini, nella casa del governatore sono stati rinvenuti dei documenti, dei fascicoli ed un registro, il cui contenuto incrimina non solo lui, ma anche altre cariche dello Stato e nomi importanti legati all’economia, pubblica e privata, della nostra città. Nel registro, trovato nascosto nella stanza del collaboratore più stretto di Jordan, sono segnate in maniera dettagliata, le entrate e le uscite dei guadagni illeciti sulle attività extra, di cui si occupava il nostro governatore. I documenti sono ancora top secret, a disposizione dei   federali, posso solo dirvi che le perquisizioni e gli arresti effettuati durante la notte, sono stati portati avanti con effetto immediato, dopo che il giudice federale Thompson, ha visionato personalmente il contenuto dei suddetti documenti.-
 
-Signor sindaco, sappiamo che sono stati arrestati personaggi importantissimi, anche se tutto nel massimo riserbo, sa dirci chi è già in manette e con quale accusa?-
 
-Attualmente sono in stato di fermo 2 membri del congresso, un senatore e 3 banchieri, oltre che importanti uomini d’affari e imprenditori, di cui ancora non posso rendere note le generalità, almeno fino a quando i documenti non saranno visionati completamente. Inoltre sono state eseguite perquisizioni in residenze private di personalità di spicco, tra politica e finanza, che gestivano, sempre sotto stretta sorveglianza del governatore, un giro di miliardi, tra gioco d’azzardo e prostituzione, con connessione, sembra, anche con la malavita organizzata. Nelle prossime ore le forze dell’ordine riusciranno a fare maggiore chiarezza, ma al momento è ancora tutto riservato. 
Posso però aggiungere, che il primo mandato di cattura con relativo arresto, è stato quello del procuratore distrettuale Elliott Morgan, il cui nome, ricorre spesso nel registro privato del governatore, lavorava al suo servizio da anni e questo, sembra, lo ha aiutato a raggiungere la carica di procuratore distrettuale della città. Morgan è stato prelevato ieri sera alle 23.00  dalla sua abitazione e portato nella sede dell’FBI, dove ha trascorso l’intera notte in attesa di essere interrogato, cosa che sta avvenendo in  questo preciso momento.- 
 
-Signor Sindaco, si è almeno capito come mai il collaboratore più fidato di Jordan lo avrebbe ucciso?-
 
-Dalla dinamica dei fatti, sembra che Lucas Cane, complice di tutti gli affari loschi dell’organizzazione, fosse diventato troppo avido. I documenti erano nascosti in camera sua, sotto al materasso; è opinione dei federali, che Cane volesse ricattare il governatore con quei documenti e che durante una lite, sia arrivato all’omicidio.-
 
-Ma allora, come si spiega la presenza sulla scena del crimine della detective Katherine Beckett e dello scrittore Richard Castle? Hanno a che fare con la morte del governatore? Pare anche che ci fosse una terza persona, che è stata portata via da un’ambulanza prima della mezzanotte. Insomma, che legame c’era tra la Beckett ed il governatore Jordan? Il fatto che la Beckett sia stata incriminata di omicidio di primo grado, ha qualche attinenza con la morte del governatore e con i suoi traffici illeciti?!-

-Gerard, il sindaco ha chinato la testa e sta stringendo le mani sui fogli che ha davanti, sembra molto abbattuto, come se quello che sta per dire sia ancora più terribile di quello che abbiamo già saputo. Ammetto che mi sta facendo salire l’ansia e credo sia così anche per i nostri telespettatori, ecco che sospira… forse è pronto a rispondere alle domande poste a raffica dal nostro collega…-
 
-Nei documenti che sono stati rinvenuti in casa del governatore, c’è la prova inconfutabile che Jordan era anche un assassino. E’ stato il mandante di parecchi omicidi. Date, nomi, somme di denaro pagate per uccidere. Tutto segnato nei minimi particolari. Chiunque in questi anni, si sia messo contro lui e la sua organizzazione, o si sia semplicemente avvicinato troppo alla sua vera identità, è stato soppresso da killer professionisti, al soldo di Jordan da anni. Tra le vittime segnate, è stato trovato anche il nome dell’avvocato Johanna Beckett, madre del detective Katherine Beckett. L’omicidio di questa donna non è mai stato risolto, anche se la figlia ha continuato ad indagare, fino ad arrivare al governatore Victor Jordan. Ci sono le prove, inconfutabili, che è stato proprio Jordan a commissionare l’omicidio Beckett, a lui sono riconducibili la morte del capitano Roy Montgomery e l’attentato al cimitero contro il detective Katherine Beckett.- 
 
-Ma come ha fatto il detective Beckett ad arrivare alla vera identità del governatore? Come ha fatto a sapere dei documenti?-
 
-Questo è stato solo un caso. Dalle dichiarazioni della Beckett e della sua squadra, lei si trovava lì, perché il governatore aveva fatto rapire suo padre, per costringerla ad uscire allo scoperto e ucciderla. L’uomo ferito sull’ambulanza era appunto Jim Beckett, trovato legato, imbavagliato e ferito ad una spalla.-
 
 -Quindi, signor sindaco, la Beckett non ha ucciso Freeman, è stata solo incastrata?-
 
-Dalle prime indagini della scientifica e dalle dichiarazioni della Beckett e del signor Castle, è proprio così. Il governatore ha inscenato l’omicidio del killer, costruendo prove precise, che avrebbero tolto di mezzo, una volta per tutte, il detective Beckett. Tutto questo perché si era avvicinata troppo alla verità.
Tutte le prove e le deposizioni, sono già in mano al giudice Hemerson, il quale mi ha assicurato che, a breve,  farà chiarezza sulla situazione, anche basandosi sul fatto che ci sono nuove dichiarazioni, che porteranno sicuramente ad una svolta dell’indagine in corso. La Beckett dopo gli ultimi avvenimenti di stanotte, ha ottenuto gli arresti domiciliari. 
Credo sia tutto. 
Per il momento non posso aggiungere altro, anche perché io stesso non so molto di più. Grazie a tutti.-

-Ecco Gerard, il sindaco sta lasciando la sala in tutta fretta. Le sue dichiarazioni ci hanno lasciti senza parole, credo che per i telespettatori sia stato un duro colpo. Il governatore Victor Jordan, ha ricoperto questa carica per due mandati consecutivi. Affabile e generoso, così lo descrivono le persone che lo conoscevano. Serio e riservato, mai alla ribalta della mondanità, un uomo irreprensibile, che nascondeva una vita fatta di segreti, sotterfugi, illegalità e tradimento, ai danni dello Stato che governava e della cittadinanza che gli ha dato fiducia. E’ una cosa che ha dell’incredibile e che si ripercuoterà prepotentemente sull’economia e sulla stabilità politica della città. 
Dalla sala stampa del municipio per il momento è tutto, ti cedo la linea Gerard…-
-Grazie Kelly, se ci fossero novità, saremo pronti a ridarti la parola. 
Chiudiamo anche noi questa edizione straordinaria del nostro TG, che ci ha mostrato un sindaco sconvolto e anche molto arrabbiato, per quello che è emerso dalle indagini  della notte scorsa. 
E’ tutto per il momento, sperando di potervi aggiornare con notizie più dettagliate, soprattutto sul caso Beckett, Vi do appuntamento alla prossima edizione. Grazie!’-
 
Rick è così intento ad ascoltare le notizie in tv, che non si è accorto che anche Kate, uscita dal bagno, sta ascoltando in silenzio, appoggiata alla porta.
-Siamo ripiombati nella realtà!-
Dice lei, una volta finita la conferenza stampa e Rick annuisce. Spegne la televisione e getta il telecomando ai piedi del letto.
-Per un momento ho avuto paura che su quel registro potesse esserci anche il nome di Bob, ma grazie al cielo lui è pulito… mi ridà un po’ di fiducia negli uomini di potere.-
Lei lo guarda, sempre appoggiata alla porta del bagno.
-Alla fine il tuo amico sindaco si è dimostrato essere una mosca bianca, anche se credo che Jordan lo manovrasse comunque a suo piacimento.-
-Credi che li arresteranno tutti? Voglio dire, magari Montgomery non ha segnato tutto quanto, magari ci sono altri nomi importanti legati a questa storia e noi non lo sapremo mai.-
-Rick, la corruzione esisterà sempre, anche con questi documenti e le indagini delle prossime settimane, sicuramente qualcuno o qualcosa sfuggirà… però si respirerà aria più  pulita da adesso e, anche se onore e gloria verranno attribuiti all’FBI e ai giudici federali, il merito è solo nostro. Siamo stati noi a fermarli, tu, io e la nostra squadra e questo mi fa sentire bene.-
Si siede vicino a lui e gli accarezza il viso. Lui mette la mano sulla sua e si abbandona a quella dolcezza.
-Quando tutto sarà finito, dovrò fare una statua d’oro al detective Nesbit, quando gli hai chiesto di potere visionare i documenti, ha mangiato la foglia, ma ha finto di non capire.-
-Già! E’ un buon poliziotto, uno dei pochi che credono ancora nell’onestà e… nell’amicizia!-
Lui annuisce, sospirando e lei abbassa lo sguardo sulle loro mani unite.
-E tu, invece, come stai veramente Rick? Voglio dire… lui è morto e ti ha salv…-
Castle stringe la sua mano, tanto forte da provocarle dolore. Quando si rende conto della smorfia di lei, lascia la presa.
-Scusa!-
Sussurra, guardando il suo riflesso nello schermo nero della TV.
-Sto bene, Kate… e poi… magari ne parliamo in un altro momento, ti dispiace?!-
Finisce la domanda guardandola dritto negli occhi, con un’espressione implorante, che le spezza il cuore ancora una volta. Non è pronto. Spronarlo a reagire o a parlarne, controvoglia, non sarebbe salutare e Kate non può fare a meno di annuire e assecondarlo.
-Certo! Avremo modo e tempo di parlarne…-
Gli risponde, non molto convinta. Sa per esperienza personale che i silenzi e le parole non dette, possono essere peggio di un proiettile nel cuore.
La voce di Martha fuori dalla porta li interrompe.
-Siete svegli? Abbiamo sentito la tv e vi abbiamo portato la colazione.-
Kate apre la porta sorridendo, mentre le due donne davanti a lei rivolgono lo sguardo direttamente verso il letto, preoccupate per le condizioni di salute dell’uomo di casa.
-Buon giorno Martha, Alexis! Sta meglio, tranquille.-
-Non volevamo disturbare, ma papà deve prendere l’antibiotico, ed è già in ritardo.-
-Non preoccuparti Alexis, entrate pure, io vado in cucina, voglio chiamare l’ospedale per chiedere notizie di mio padre.-
Martha si siede su un lato del letto, mentre la ragazza, dopo avere appoggiato il vassoio della colazione, si siede dal lato opposto e sorride.
-Credi di riuscire a masticare con la faccia ridotta così?-
-A dire il vero non ho molta fame.-
-Però devi mangiare, non puoi prendere le medicine a stomaco vuoto.-
Lui e la madre la guardano in religioso silenzio, mentre gli versa il caffè e mette un cucchiaino sul piatto, in cui ha sistemato uno yogurt.
-Questo puoi mandarlo giù senza problemi.-
Alexis gli mette la tazza tra le mani, guardandolo sorridente, ma lui la rimette giù e sospira, ricambiando il suo sguardo.
-Mi dispiace per tutto questo tesoro.-
-Per cosa papà? Sei a casa, guarirai presto… a questo punto non c’è niente di cui dispiacersi.-
-Si invece! Il segreto della nonna, mio padre… questi due giorni sono stati tremendi per te e l’ultima verità… si riflette anche su di te, sulla tua vita!-
Lei continua a sorridere, non sembra ne preoccupata, ne turbata.
-Papà, non è di me che devi preoccuparti. Questa storia è il tuo passato. Guarda anche la nonna. Il vostro passato. Sei tu che devi capire cosa provi o cosa comporta tutto questo nella tua vita.-
-Tu sei mia figlia, lui era tuo nonno, il tuo passato…-
-Il mio passato è cominciato il giorno in cui sono nata, papà. Il mio passato è splendido, se mi guardo indietro, quello che vedo è una bambina che ha avuto tutto, non parlo dei giocattoli o di altre cose materiali, parlo della mia famiglia. Ho avuto il mio papà, sempre. Non ricordo un solo giorno in cui non mi sia sentita amata, desiderata e felice, anche con la mamma, sarà strana e un po’ sopra le righe, ma a me sta bene così… il mio passato sei tu papà… ed è un passato meraviglioso.-
Lui l’attira a se e la bacia sulla fronte.
-Ti voglio bene Alexis, un bene smisurato, non dimenticarlo mai, tesoro.-
-Lo so papà e non ne ho mai dubitato, né mai lo farò… tu sarai sempre la mia casa!-
Le dà un altro bacio e si rivolge a Martha.
-E tu, come stai mamma?-
Lei solleva gli occhi sul suo viso, sfiora leggermente la parte tumefatta e fa scorrere lo sguardo in giù, fino a soffermarsi sulle bende sopra il torace. Attraverso le fessure rimaste libere da queste, si notano benissimo i colori violacei che ha assunto la pelle. Deglutisce cercando di ricacciare indietro le lacrime.
-Sei vivo Richard! Siete tutti vivi ed io non posso che stare bene per questo.-
-Mamma… quando lo hai visto dentro quel sacco…-
La donna lo blocca, mettendogli la mano sulle labbra, ma lui gliela prende dolcemente e continua.
-Non lo hai mai dimenticato, non è vero?-
Martha gli stringe la mano con forza.
-L’ho odiato Richard! L’ho odiato con tutte le mie forze, ogni volta che la solitudine mi assaliva, diventando mia nemica. L’ho odiato ogni volta che ti cullavo nella solitudine della nostra stanza. L’ho odiato ogni volta che ci riunivamo con la mia famiglia e guardavi i tuoi cugini giocare con i loro papà. L’ho odiato ogni volta che sei tornato a casa da scuola con il broncio, senza mai dirmi il perché, ma io sapevo che i compagni ti prendevano in giro; non aveva importanza che io fossi famosa, a quei tempi non avere un padre era piuttosto difficile, specie quando, non sapendo cosa dire, uno con la tua fervida immaginazione, s’inventava un padre con mille identità diverse. L’ho odiato, ogni volta che un altro uomo è sembrato quello giusto, ma poi non lo era, perchè…-
Si ferma. Le lacrime ormai hanno vinto, non serve a niente deglutire, scendono dai suoi occhi e sul viso, continue ed imperterrite, Rick le bacia la mano affettuosamente.
-Perché… non era lui!?-
Martha abbassa lo sguardo e sorride tra le lacrime.
-Infatti, non era lui!-
-Prima di morire, ha detto che sei stata l’unica persona che gli ha fatto sentire calore nel cuore, credo che anche lui ti abbia amata tanto, forse a modo suo, ma ti ha amata!-
China la testa e abbassa il tono di voce.
-Mi ha salvato la vita, mamma…-
Martha annuisce, asciugandosi le lacrime.
-Lo so… Kate mi ha raccontato tutto!-
Lui sospira, come sollevato dal non dover raccontare nient’altro a sua madre, grato che Kate gli avesse tolto quest’incombenza così pesante. Martha gli mette la mano sul viso e lui si risveglia dai suoi pensieri.
-Tu, invece, cosa provi Richard?-
Si guardano negli occhi, quegli occhi così simili e Castle solleva le spalle.
-Il pericolo è passato, lui è morto e nella mia vita non è cambiato niente, tranne Kate… sto bene mamma, tranquilla.-
Martha lo guarda fisso ancora qualche secondo e lui non può fare a meno di abbassare lo sguardo, come quando da bambino, quella donna dai capelli rossi, sgamava una sua marachella. Sente il cuore battere più velocemente e vorrebbe scappare lontano, fuori da quella camera, fuori da quella casa e soprattutto lontano da quello sguardo.
Certo che stai bene Richard, stai bene come un canarino che è finito negli artigli di un gatto, sa che verrà divorato, ma finge che il gatto sia suo amico, così, quando i denti affonderanno nella sua carne, s’illuderà di non sentire dolore!
Finalmente anche Martha abbassa lo sguardo, posa un lieve bacio sulla mano di suo figlio e sospira, cambiando diligentemente, discorso.
-Mi dispiace Richard, anche perché tutti i miei sbagli, compresi i miei uomini, si sono sempre riflessi su di te e tu hai sempre assecondato le mie follie, nonostante fingessi di non sopportarmi!-
-Fingessi?!-
Esclama lui, lei lo guarda di nuovo dritto negli occhi e finalmente scoppiano a ridere.
-Oh, mamma, ti prego, non farmi ridere, potrei anche morire per il dolore!-
Alexis tira su col naso, asciugandosi le lacrime, quel discorso le fa capire maggiormente il dolore di suo padre, capisce che qualcosa dentro di lui si è rotta e che ci vorrà molto tempo per rimetterla a posto.
-Dai papà, adesso basta, mangia e prendi quella benedetta pillola senza fare capricci.-
-Agli ordini principessa!-
Kate sta salendo le scale per tornare in camera, quando sente le risate, sospira sollevata e si appoggia alla porta con pudore, per non disturbare o rovinare quel  momento. Li vede prendersi per mano tutti e tre. Quelle sei mani strette, sono il cerchio della vita. Sono l’amore, il dolore, la passione, la vita, sempre in continua evoluzione, nel bene o nel male. Martha e Rick si accorgono di lei e simultaneamente, sciogliendo la loro stretta, stendono il braccio per porgerle le mani. Le stanno offrendo di fare parte di quel cerchio di vita e lei sente il cuore saltellarle dentro e non può fare a meno di inginocchiarsi accanto al letto e stringere quelle due mani, una forte e possente, l’altra delicata e sottile e sentirsi finalmente libera, all’interno di quell’anello unico e infinito…
-Come sta tuo padre?-
Le chiede Rick dopo un attimo.
-Meglio. Mi ha detto che lo dimetteranno oggi pomeriggio.-
Martha sorride.
-Bene! Una buona notizia.-
Il cellulare di Rick vibra e quando legge il nome di Stan Corbin sul display, esita un momento.
-Che c’è Richard? Perché non rispondi?-
-Forse ha notizie dal giudice Hemerson!?-
-Se non ci parli non lo sapremo mai tesoro! Su forza, premi quel tastino verde.-
Martha stringe la mano di Kate e resta con gli occhi fissi a guardare il figlio che, dopo aver risposto, assicurando Stan di sentirsi meglio, le passa il telefono.
-Vuole parlare con te.-
Lei si porta il telefono all’orecchio, ma non dice nulla, annuisce soltanto, fino a che chiude la chiamata e guarda il cellulare in silenzio.
-Allora? Dobbiamo preoccuparci?-
Chiede Martha sulle spine.
-Hemerson ha indetto un’udienza tra 2 ore.
 
Dopo la telefonata di Stan, l’ansia si era di nuovo impossessata di Rick.
Sapeva bene che c’erano tutti i motivi possibili, perché Kate fosse scagionata, ma era anche vero che non c’era stato il tempo necessario per visionare al meglio quei documenti, Jensen avrebbe potuto ritrattare in qualunque momento e soprattutto, colpevole o no, lei si era resa latitante, fuggendo via come una criminale, proprio davanti al giudice Hemerson.
Per una decina di minuti buoni Martha e Alexis avevano cercato di convincerlo che non poteva alzarsi per andare in tribunale con Kate, che doveva restare a letto a riposare, ma lui niente, di coccio com’è, aveva dovuto sperimentare da solo la sconfitta. Appena fatto la mossa di voler mettere i piedi a terra, era sbiancato per il dolore e per un attimo era rimasto immobile. Kate con le mani ai fianchi, gli aveva chiesto ironicamente come mai non fosse già vestito e lui con lo sguardo da cucciolo, si era dovuto arrendere al fatto che non avrebbe potuto assistere all’udienza. Dal canto suo Kate, sembrava tranquilla, non che fosse certa dell’esito dell’udienza, ma voleva mettere fine a questa faccenda una volta per tutte, non ce la faceva più a stare chiusa in casa e con abiti non suoi. Lanie l’aveva chiamata subito dopo Stan, dicendole che sarebbe passata a portarle qualche vestito di ricambio, per poi accompagnarla in tribunale.
-Aspetta Kate…-
Rick l’aveva afferrata per il polso, prima che potesse uscire e l’aveva costretta a sedersi sul letto accanto a lui.
-E se Hemerson non rigettasse le accuse? Se non permette che torni a casa subito? Se ti incriminasse per essere scappata e avere intralciato le indagini? Se…-
Lei lo interrompe posando le labbra sulle sue.
-E se mi lasciassi andare, così avremmo le risposte a tutte le tue domande?-
Lui le sorride sulle labbra e china la testa.
-Vorrei essere lì con te anche stavolta!-
Lei si porta la mano al petto e racchiude nel pugno l’anello di sua madre.
-Tu sarai lì con me Rick, insieme a lei!-
Gli lascia un bacio sui capelli, mentre Lanie, dalla porta, sospira estasiata e Stan alza gli occhi al cielo.
-Vogliamo proprio metterlo di malumore il giudice arrivando in ritardo?-
Beckett esce dalla stanza passando tra i due e, sorridendo, li guarda maliziosa…
-Stan, dovresti trovarti una ragazza anche tu, così eviteresti di disturbare oltre!-
Rick cerca di ridere, ma il dolore lo blocca, Lanie si porta la mano alla bocca per non offendere l’avvocato con la sua risata tagliente, mentre Stan guarda l’amico e sospira.
-Non è che la tua detective ha una sorella nascosta da qualche parte?-
Castle scuote la testa e con una punta di orgoglio, lo guarda dritto negli occhi.
-Mi dispiace per te amico mio, ma la donna che ti sta aspettando di sotto e che, se non ti sbrighi a raggiungere, ti spara, è unica ed inimitabile… ed è impegnata per il resto della sua vita!-
Stan fa cenno a Lanie di andare sbuffando!
-Io sono molto più bello e affascinante, ma lui ha sempre avuto tutte le fortune!-



Continua...


Angolo di Rebecca:

Stasera EFP ha fatto le bizze, ma forse ci sono riuscita :)
Rick, si tiene ancora tutto dentro... male... molto male!!!
Alexis e Martha sono dolcissime e Kate... beh... lei fa parte di un meraviglioso cerchio della vita *-*

E Stan! *-* ma quant'è cuccioloso sto avvocato!!! <3
  
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