Anime & Manga > Angel Sanctuary
Segui la storia  |       
Autore: Weeping Angel    04/09/2012    1 recensioni
Come avrebbe descritto, lei stessa, la precaria e caotica situazione nella quale il Paradiso tutto era sprofondato, da quando il Salvatore era ritornato a vivere la vita di un comune essere umano, nell'Assiah? Nessun controllo. Nessuna direzione. Sguardi accesi di rivalità, risse, assassinii, attacchi sconsiderati di Demoni...e la povertà di sempre, la miseria assoluta che caratterizzava i livelli più bassi del Paradiso. I nemici erano quelli che premevano saltuariamente al di là delle linee di confine, o quelli che si muovevano all'interno di esse, come comuni Angeli, cittadini, persino amici? Djibril non lo sapeva, e il pensiero la fece rabbrividire. Dopotutto, il Salvatore li aveva liberati da un Dio fittizio e fraudolento, ma cos'altro aveva lasciato in eredità alla stirpe alata? Null'altro che fragilità ed incertezza. Caos...
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cry, Djibril, Michael, nuovo personaggio, un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 3
 
I close my eyes as I walk the thin line between love and hate
For the person with the same blood in his veins
You show no regrets
About all the things you did or said...
 
 
Sehaliah non seppe mai come Djibril riuscì a recuperare una parvenza di tranquillità. La sfuriata fatta a Mikael l'aveva evidentemente stremata, almeno psicologicamente, e l'Angelo pensò che di lì a poco avrebbe sentito la sua voce incrinata dalla rabbia annunciare che la riunione veniva posticipata a data da definire, ma questo non accadde. Al contrario, l'Arcangelo dell'Acqua fece un gran sospiro, e abbassò gli occhi ai documenti che aveva posto davanti a sé, sul tavolo.
-Iniziamo la riunione- asserì, asciutta, modulando la voce il più possibile, così che, se solo qualche secondo prima era stata letteralmente infuriata, non lo sembrò più. Schiarendosi la gola, si alzò in piedi. -Dobbiamo prima di tutto occuparci dell'elezione di un capo d'assemblea, qualcuno che possa attivamente presiedere questo consiglio durante le varie sedute.- disse, lasciando libero lo sguardo di posarsi alternativamente su ognuno dei tre presenti, sebbene Mikael non la stesse neppure guardando. -Per quanto mi riguarda, mi vorrei auto-eleggere. Credo di essere la persona adatta a svolgere questa funzione...tutti d'accordo?- Sehaliah annuì con convinzione, prima di lanciare un'occhiata ad Uriel, che si mostrò perfettamente d'accordo a sua volta, e quindi a Mikael, che sembrava piuttosto interessato ai nodi nel legno del tavolo, o almeno apparentemente....perchè quando gli sguardi di tutti furono concentrati su di lui, il rosso alzò il capo con fierezza e pronunciò un “no” secco. Djibril non parve esserne troppo sospresa, e scrollò le spalle come se nulla fosse accaduto. -Mozione accolta con tre voti favorevoli e uno contrario. Andiamo avanti.- disse, tornando a sedersi. -Ora, vorrei sapere se qualcuno di voi ha qualche richiesta, o proposta, che voglia portare davanti a questo consiglio perchè venga discussa. Sarete liberissimi di farlo ad ogni seduta, ovviamente.-
Uriel non aveva evidentemente nulla da dire, perchè rimase in silenzio, ma Sehaliah si disse che quello sarebbe stato il momento più opportuno per parlare. Erano alcuni giorni che ci pensava...-Vorrei poter assumere il pieno controllo amministrativo della clinica.- sputò fuori, sentendosi poi incredibilmente a disagio quando gli occhi di tutti i presenti si posarono su di lei. Djibril, in particolare, sembrava intenta ad analizzarla come si fa con un campione di tessuto molecolare al microscopio. -E come mai, se posso chiederlo?- le domandò diffidente, e Sehaliah non seppe definire lo stato d'animo dell'Arcangelo, tornato alla solita compostezza glaciale. La cosa, ovviamente, non potè che agitarla ancora di più. -Ecco...ecco- biascicò, spiazzata, -....ecco, la situazione è diventata davvero insostenibile e....- E l'Angelo si mise a scorrere fogli su fogli alla disperata ricerca di qualcosa che la potesse aiutare a spiegarsi. -Voto a favore- l'interruppe Mikael con voce vivace, cosa che sembrò irritare nuovamente Djibril, la quale gli lanciò un'occhiata fulminante e schioccò la lingua contro il palato. -non avevo dubbi, Mikael.- sibilò -Uriel?- interpellò dunque l'altro Arcangelo, che si astenne dall'esprimere un parere. Sehaliah ne fu immensamente felice, e mentalmente si disse di ringraziare Mikael al termine della seduta. Grazie a lui, non aveva neanche dovuto spiegarsi, cosa che non le sarebbe stata per niente facile, visto l'imbarazzo che la attanagliava.
Djibril, da parte sua, riprese il controllo della riunione senza neppure votare dato che la maggioranza era già stata raggiunta. -Mozione passata con due voti farevoli e un astenuto- annunciò, riportando la cosa per iscritto, prima di iniziare a sciorinare parole su parole su parole. Vari argomenti furono discussi, varie mozioni esposte, e la mattinata trascorse senza variazioni, se non fosse che ad ogni votazione Mikael si preoccupasse esclusivamente di dare costantemente un parere opposto a quello di Djibril...senza neanche ascoltare le questioni illustrate. Uriel non commentò mai la cosa, e neppure Sehaliah si azzardò ad interrompere il giochetto provocatorio del rosso, giochetto che stava evidentemente facendo perdere le staffe a Djibril. Un'altra volta.
Mikael, d'altro canto, ne sembrava visceralmente soddisfatto, perchè, ad ogni risposta contraria a quella di Djibril, si faceva sempre più indisponente, e il suo ghigno si allargava. Il suo piano era ormai evidente a tutti, e lo fu ancora di più quando fu discussa una mozione relativa ad eventuali aiuti alle squadre di ricostruzione che avrebbero dovuto essere forniti dalle schiere dell'esercito qualora la stessa fosse passata. Djibril votò con fermezza a sfavore, e Mikael, senza neppure riflettere, votò a favore per pura -e maligna- abitudine, suscitando l'iralità dello stesso Arcangelo dell'Acqua. -Mi chiedo perché tu abbia votato a favore della mozione, dato che, se questa dovesse passare, ti ritroveresti con meno Angeli al tuo servizio, e il fronte ne risulterebbe indebolito- sibilò come una vipera, in parte evidentemente soddisfatta di aver colto l'Arcangelo del Fuoco in castagna. -Non penso di doverti ricordare che, in un periodo di transazione delicato come questo, la cosa giocherebbe del tutto a tuo sfavore.- concluse poi, incrociando le braccia al petto, ricercando sfrontatamente di incatenare lo sguardo di Mikael al proprio. Mikael, il quale, si limitò semplicemente a fissarla di rimando per qualche attimo, prima di distogliere lo sguardo per tuffarsi indisturbato nelle sue elucubrazioni mentali. E rifletté a lungo, il rosso. Sehaliah ebbe l'impressione di riuscire quasi a sentirlo pensare.
Djibril non si sorprese quando, al termine di tutto quel meditare, uno “tsè” fu tutto ciò che Mikael riuscì a buttar fuori. Non si aspettava certo una risposta intelligente da parte sua, dopotutto. Appagato, l'Arcangelo dell'Acqua decise a quel punto di passare attivamente al contrattacco. Quando Uriel votò a sfavore della mozione, e Sehaliah fece lo stesso, Djibril non perse tempo ed annunciò: -Ho un'altra questione di grande importanza da sottoporvi.- Le labbra dell'Arcangelo si stirarono in un sorriso strano, quasi fuori posto, mentre si alzava e appoggiava le mani al bordo del tavolo, incurvando la schiena con leggerezza sporgendosi verso Mikael, per meglio poterlo guardare negli occhi. -Chiedo che i poteri decisionali sul campo di battaglia dell'Arcangelo Mikael vengano ridimensionati.- soffiò fuori, quasi sussurrando, voce e sguardo tinti di malizia.
Questa volta, la reazione di Mikael fu rapida ed impetuosa. Alzandosi di scatto a sua volta, sbattè la mano sana sul tavolo, fronteggiando Djibril con sdegno incontenibile. -Non puoi farlo!- sbottò, livido in viso, scoprendo i denti come un predatore pronto a balzare sulla preda. Ancora una volta, Sehaliah desiderò di essere altrove, ed invidiò Uriel, che sembrava perfettamente rilassato nonostante la situazione stesse degenerando nuovamente. -Io non posso di certo...ma il consiglio sì...- stava dicendo Djibril, il tono falsamente carezzevole, lo stesso sorrisetto perfido ad incresparle le labbra. Mikael si sporse a sua volta sul tavolo, e tra gli occhi di uno e dell'altra parve agitarsi pura elettricità.
Ad allentare la tensione, o forse ad incrementarla, intervenne Uriel. -Io voto a sfavore- disse, controllato, incrociando le mani sul piano del tavolo. Sehaliah fece un gran respiro, preparandosi all'imminente tempesta. Che, infatti, non tardò ad arrivare. -E di grazia, per quale motivo, Uriel?- domandò Djibril, e quel singolo interrogativo parve saettare nell'aria ferreo ed amaro come una stilettata. Se, invece di porre quella singola domanda, avesse semplicemente cominciato a sbraitare come aveva fatto prima, Sehaliah si sarebbe sicuramente sentita meno atterrita. -Per quanto alcuni suoi atteggiamenti possano essere considerati discutibili, Mikael si è sempre occupato ottimamente del confine, non ha mai avuto problemi, né ne ha avuti il Paradiso a causa della sua condotta. Quindi, sarebbe insensato limitare le sue capacità decisionali.- rispose Uriel, senza scomporsi di un millimetro, incrollabile come una montagna, forte come una radice.
Sentendosi appoggiato, e in qualche modo protetto, Mikael tornò a sedersi, l'aria più tronfia di prima. Sehaliah avrebbe voluto che non sorridesse in quel modo così provocatorio. Djibril aveva la furia dipinta in volto, una furia ancora più terribile, perchè repressa...nonostante Uriel avesse ragione, come poteva appoggiare quel becero di Mikael invece che lei?
Quando annunciò la fine della riunione, scappò via senza ulteriori convenevoli, il passo affrettato e le spalle rigide, nervose. Sehaliah potè finalmente tranquillizzarsi. Garbata, salutò Uriel che usciva, quindi bloccò Mikael, che stava per sgusciare via a sua volta, con un esitante “scusa”. Lui la guardò con sguardo interrogativo, e lei non potè non sentirsi terribilmente inadeguata. Gli occhi dorati dell'Arcangelo riuscivano seriamente a metterla in difficoltà. -Senti....- mormorò letteralmente, prima di schiarirsi la voce per farsi un po' di coraggio -...voglio soltanto che tu sappia che puoi passare quando vuoi. Alla clinica, intendo.- riuscì a sputare fuori in qualche modo, torcendosi involontariamente le mani nel mentre. Mikael non disse nulla, e lei si sentì ancor peggio, se possibile. -per le tue ferite, ecco...è che rimango in clinica anche molto dopo la chiusura per sistemare varie cose, e quindi...- Ancora silenzio. -Beh...è tutto, credo.- si affrettò quindi ad aggiungere la ragazza, perchè la situazione la stava davvero facendo morire di vergogna. Ancora una volta Mikael non ruppe il silenzio; semplicemente imboccò la porta ed uscì, lasciando Sehaliah a pentirsi di ciò che aveva fatto.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Angel Sanctuary / Vai alla pagina dell'autore: Weeping Angel