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Autore: Nisi    19/03/2007    8 recensioni
“…Hermione mi ha detto di vivere la mia vita, magari di stare con altri, di lasciarti perdere per un po'.” - Harry Potter ed il principe mezzosangue, pag. 583.
Ottimo consiglio, quello di Hermione, che si sarebbe rivelato molto utile… anche per lei stessa.
Ambientato nel corso del “Calice di Fuoco”.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Corvonero, Ginny Weasley, Hermione Granger, Viktor Krum
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono arrivati gli studenti da Durmstrang e da Beauxbatons da un paio di settimane ed ho già scoperto che mi piacerebbe da impazzire vedere Fleur che a causa del nostro cibo a suo dire troppo grasso, non riesce più ad entrare nella divisa della sua scuola. Per fortuna che gli alunni francesi si siedono con i Corvonero, visto che in questo momento non sono tanto dell’umore di sopportare spocchie e smorfioserie d’Oltremanica. Sono stanca, davvero: da quando il Calice di Fuoco ha sputato foglietto con il nome di Harry, per me non è stato altro che un correre da una parte all’altra della scuola per cercare di far riconciliare Harry e Ron.

Al solito, è stato Ron a cominciare ed Harry, dopo un… direi, parecchi tentativi per fargli entrare in testa che non gli sarebbe mai passato per la testa di candidarsi quale campione per la Scuola di Magia e di Stregoneria di Hogwarts, ci ha rinunciato. Un po’ lo capisco, Ron: sempre nell’ombra di qualche altro fratello più brillante, più simpatico, più bello di lui, si ritrova ad avere un amico della fama di Harry. Consapevolmente, lui sa benissimo che al posto di quella cicatrice nel bel mezzo della fronte, Harry preferirebbe avere ancora mamma e papà sani e salvi, ma, come disse Freud (e come dissero Trapp Ann Cervell, Psycho LaBelle e Elektra Shock – pioniere della psichiamagia prima di lui), c’è la questione del subconscio. Ron invidia da morire la fama di Harry, nonostante questa sia un fardello di una pesantezza unica, ed è geloso marcio di Ginny, tanto per rincarare la dose.

Vorrei proprio sapere come reagirebbe se una ragazza che gli piace uscisse con un altro. Ma ciò non succederà mai: neanche con una maledizione Imperius lo ammetterebbe. E credo sia anche troppo immaturo perché gli piaccia una strega. Nel senso che non la voglia solo per…

Insomma, ne ho avuto abbastanza di fare da paciere, soprattutto quando non vengo ascoltata e gli argomenti della logica e del buon senso cozzano contro quelle due teste di legno, tanto più che a star dietro a loro, rischio di essere bocciata ai Gufo dell’anno prossimo: quando siamo a pranzo e a cena, c’è un’atmosfera che neanche un Incantesimo incendiario potrebbe scaldare.

Stupidi ragazzi, perché non capiscono che io soffro a vederli litigare così?

Di conseguenza, cerco di evitare di assistere ai musi lunghi di Ron ed all’imbarazzo di Harry e mi rifugio, sempre più spesso, in biblioteca. Un’altra mia debolezza, a quanto pare.

Ginny mi prende in giro, ma almeno tra quelle mura sto tranquilla: l’odore di quella carta antica mi è sempre stato amico, il silenzio interrotto solo dal girare delle pagine mi dà una sensazione di pace. E, in tutta franchezza, riesco meglio a comprendere un trattato di Aritmanzia che il comportamento dei maschi della mia età.

Al solito, ho inghiottito qualche boccone in fretta e me la sono data a gambe, anche perché oggi Ron aveva la faccia dei giorni neri (pessimi voti in Pozioni: Piton ha tolto venti punti a Grifondoro perché Ron ha lasciato sobbollire l’emulsione di aconito e viola cornuta per cinque minuti più del previsto, tanto che invece di un rumore di bolle che scoppiavano ritmicamente, si sentivano orribili conati di vomito) e stava decidendo se prendersela con me oppure con Harry.

Sono fortunata, sono ancora tutti a mangiare e me ne posso stare in pace. Oggi ho voglia di leggere qualcosa di frivolo, per cui mi accingo a consultare lo schedario. Una panca si sposta con un rumore talmente acuto che un brivido mi corre lungo la schiena. Evidentemente, non sono sola. Sposto lo sguardo e noto che Viktor Krum si è seduto non lontano da me e mi sta guardando. Cos’ha da guardare e cosa ci fa lui nella MIA biblioteca?

Forse sta cercando di ricordarsi dove può avermi visto; in effetti, l’ho incrociato un paio di volte nei corridoi, ma non penso mi abbia mai notata: attorniato dal suo Fan Club, credo abbia altro a cui pensare che alla secchiona di Hogwarts che porta in media una ventina di libri appesi alla spalla. In realtà, i libri che mi porto appresso variano dai diciotto ai ventitre, con picchi di venticinque nei periodi più intensi, ma non mi sembra importante specificarlo e a lui credo francamente non interessi.

Scartabello nello schedario per trovare, come dicevo, qualcosa di leggero e, con mia grande gioia, noto che “Antiche rune, geroglifici egizi e la calligrafia dei medici babbani - differenze ed analogie” è finalmente rientrato dal prestito: finalmente Mandy Brocklehurst lo ha riportato.

Controllo la segnatura e mi avventuro tra gli scaffali per recuperarlo in fretta (prima che lo reclami qualcun altro). Cammino tra i corridoi, puntando l’indice per leggere meglio le indicazioni. Ecco, lo scaffale è questo, ma il testo che mi interessa è nella mensola più in alto. Mentre frugo nella tasca interna della tunica per recuperare la bacchetta, sento una presenza dietro di me che mi fa trasalire.

Mi volto di scatto e vedo il volto serio di Viktor Krum. “Qvale libro ti serfe?” Sbatto le palpebre per un attimo, quasi incredula.”Quello, Antiche rune, geroglifici egizi, ma ce la facc…” rispondo mentre indico con il dito anche se so che non sta bene.

“E’ qvesto, allora?” prende il testo e lo guarda attentamente “Tu essere strega pikkola, ma afere sempre tanti libri in spalla. Troppo pesante ed anche qvesto essere pesante”.

La prima cosa che penso è che Viktor Krum ha un accento atroce. Dopo un attimo, giungo alla conclusione che se io parlassi il bulgaro, probabilmente il mio accento sarebbe altrettanto terribile.

“Grazie, ma ci sono abituata.” Rispondo asciutta, quasi strappandogli il libro dalle mani. Merlino, ma cosa importa alla gente che il libro sia pesante?

“Io sono Viktor Krum”, si presenta posandosi una mano sul petto e chinando il capo.

Usanza bulgara? Probabilmente sì. Purtroppo, non si sa molto dei maghi di Durmstrang e pare che Karkaroff voglia tenere segrete le più piccole cose riguardo alla scuola, alle sue regole ed alle sue tradizioni. Peccato, sarebbe molto interessante scoprire che differenze ci sono tra loro e noi che frequentiamo Hogwarts.

“Lo so. Ed io sono Hermione Granger.” Rispondo un po’ acida.

Mi guarda in tralice e risponde annuendo due o tre volte: “Lo so. Tu essere strega più intelligente di scuola Hogvarts.”

Mio malgrado, divento rossa: di solito nessuno mi dice cose del genere. “Beh… ecco… grazie, molto gentile. Ti ringrazio per l’aiuto, ora vorrei leggere un po’” Sono appoggiata allo scaffale e lui è vicino a me e non so perché ma ho voglia di scappare anche se mi sembra poco gentile.

“Ti piace qvidditch?” mi domanda un po’ impacciato.

“No, non tanto.” Rispondo onestamente. La verità innanzitutto.

“Ti danno fastidio qvelle rakazze che mi seguono anche qvi in biblioteca, fero?”

“Sì!” rispondo con veemenza. “Questo è un posto dove si legge e si studia, non un luogo per...” mi interrompo perché sto per dire qualcosa che credo Krum non apprezzerebbe e la cooperazione internazionale tra maghi potrebbe averne a soffrire.

“Prego, continuare!” mi invita, con l’ombra di un sorriso.

“Fanno troppo baccano. Questa è una biblioteca…” mi sembra di essere diventata Madama Pince.

“Scusa...”

“Non è colpa tua.” Sono ancora più brusca perché in fondo penso che, sì, è colpa sua e che con quello stuolo di streghette adoranti e svenevoli dovrebbe stare lontano da qui. “Scusa”, mi pento un secondo più tardi. “Sono stata scortese.”

“Non tefi. E’ bello che qvalcuno dice qvello che pensa daffero.” Altro sorriso che rende il suo cipiglio perenne un po’ meno truce.

Io resto in silenzio e lui pure mentre comincio a sentirmi in imbarazzo. I miei amici non mi trattano così, non ci sono abituata. Dopo qualche secondo, alzo gli occhi che avevo tenuto puntati sullo scaffale di fronte a me: “Ti ringrazio per avermi preso il libro, ora vado a leggere.” Ripeto per l’ennesima volta.

“Chiamami se tu hai bisogno per prendere libro in alto, fa bene?”

“Grazie, ma con la bacchetta riesco…” mi interrompo perché, ad un tratto, mi sembra di avere detto una cosa tanto, tanto stupida. Strano, perché mi pare la risposta più logica che avrei potuto dare.

Proprio in quel momento, la porta della biblioteca si spalanca ed il Viktor Krum Fan Club fa il suo ingresso trionfale nella stanza, nel MIO regno.

“Viktor, dove ti eri cacciato?” tuba una delle streghette.

Lui si gira verso di me, annuisce, ed esce dalla biblioteca.

Che tipo strano, penso. E non è il classico sportivo tutti i muscoli e niente cervello: frequenta le biblioteche e questo gli fa onore.

Ed è gentile, se non altro. Alzo le spalle, pensando che è stato solo per un caso che lui mi abbia rivolto la parola. Un caso, certo.

Ma devo ricredermi perché il giorno dopo, non appena chiudo la porta della sala lettura, lo vedo dietro di me.

“Puonciorno, Hermioninny Granger. Defi prendere libro in alto?”

Io spalanco gli occhi incredula. “No, no, sono solo venuta a restituire quello di ieri.”

”Lo hai cià letto?” sguardo ammirato nei suoi occhi.

“Beh, sì. Di norma non ci metto molto a leggere un libro così basso.”

Krum guarda il testo che stringo al petto e si lascia andare ad una risatina: “La metà della gente che conosco, non legge qvesto libro nemmeno in un anno.”

Io faccio spallucce e mi accingo a depositare il tomo, ma una voce dietro di me si schiarisce attirando la mia attenzione, per cui non mi resta che voltarmi e mi trovo Krum praticamente a due passi da me: “Bella ciornata, fero, Hermioninny?”

Guardo fuori dalla finestra e vedo che al di fuori delle mura di Hogwarts sta piovendo a dirotto, il cielo è solcato da tuoni e fulmini più violenti del solito. Indietreggio perché mi sembra che lui si sia avvicinato troppo.

“Non direi…” rispondo perplessa. Cosa gli prende, a Viktor Krum? Oppure questo è il tempo che di solito hanno in Bulgaria? No, certo che no, me le ricordo benissimo le lezioni di geografia alla scuola babbana.

Lui diventa rosso e sembra in imbarazzo. Sta per dire ancora qualcosa, ma anche quest’oggi sembra che le sue fans non riescano a stare lontane da lui.

Borbotta qualcosa, probabilmente in bulgaro, poi si volta ancora verso di me: “Non foglio parlare con loro, foglio parlare con te”. Sbotta spazientito, mordendosi il labbro e spostando lo sguardo altrove.

Non riesco a rispondere perché due di loro gli si sono appese al braccio. Per conto mio, mi faccio sorreggere dal muro e forse divento più rossa di lui. Non sono stupida, ho la mia logica che ora mi sta dicendo che se lui vuol parlare con me è perché…

No, sicuramente si tratta dell’eccezione che conferma la regola.

Prima di uscire dalla porta, lui si volta e mi fa un sorriso che gli cambia l’espressione del volto e non ne sono più tanto sicura.

* * *

Buongiorno!

E così sono sopravvissuta ad un cambio di lavoro, ad un fegato spappolato dal nervoso anche perché il mio adorato pc ha cancellato questo capitolo per ben due volte.

Come state?

Siccome ho notato che avete adorato i testi di Trikk e Balakk, ho creduto di farvi piacere inserendo un paio di altre diavolerie. Spero che il piccolo delirio vi sia gradito.

Ed ora, i ringraziamenti!

Gittypanda: che ben nick! Davvero ti sono piaciuti? Magari organizziamo un congresso, ahah!

Suinogiallo: i tuoi complimenti mi fanno sempre piacere. Spero di riuscire a mantenere i personaggi in canon. In caso, ti autorizzo a bacchettarmi sulle ditina. Grazie davvero.

Aletheangel: e spero di aver soddisfatto la tua curiosità!

Sunsetmoon: tu fai i complimenti a me ed io li faccio a te per il nick: davvero carino. Grazie mille!

Emma-94. ah, ah! Continua a leggere e lo saprai!

L-fy cara! Amore mio! Le tue parole mi piacciono più delle tue lasagne e dei tuoi caplet. E sapendo quanto mi piacciano queste due cose, posso dire che tu mi piaci più delle tue parole. Se questa non è una dichiarazione d’amore…

Kirby: Evviva, ti sei convertita anche tu al mondo di Harry Potter! Sono commossa! Spero di non deluderti. Bacioni anche a te, bella.

Redistherose: tesoro, quella frase descrive da vicino anche la sottoscritta. Spero di averti fatto ridere ancora, anche se sospetto che ora il tuo bimbo ti ballerà in braccio e non più nella pancia. Un bacio ad entrambi. Posso fargli da zia onoraria?

Giuly Weasley: Bentrovata! sono felicissima di aver interessato con la mia storia una fan di altri pairing. Spero che la mia ff continui a piacerti.

Rowena: a te il sentito ringraziamento per avermi rintracciato la frase corretta. Il libro di Trikk e Balakk è stato ordinato su Amagiczon.com. Dovrebbe arrivarti presto.

Un bacio a tutti, spero di avervi regalato qualche minuto in allegria.

Alla prossima!

Nisi

   
 
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