In casa è tutto normale, sembra ancora che ci sia passato un uragano. 
Ma stavolta, per sfortuna di Chimera, il tornado si é spinto anche dove giacciono le sue emozioni, e le ha sconvolte tutte. 
Questa é stata la notte più intensa della sua vita fin'ora. Si puó percepire la sua consistenza intorno a Christine. É una consistenza palpabile, un qualcosa di stranamente attraente.

La sveglia alle sette suona come da copione, solo che sta volta non viene spenta subito. 
Christine rimane in cucina a pensare allo sconosciuto mentre l'odore del toast bruciato gli si insinua sotto le narici e la riporta indietro dalla trance in cui sembrava assorta.

Quegli occhi verdi..

Il tostapane si é fuso. 
Modo migliore per iniziare la giornata non c'é, pensa christine. Lei sono tanti anni, forse da sempre che inizia la giornata con il pane tostato.
Che il destino le voglia mandare un segno? 
Christine scuote la testa e infila in un sacchetto di plastica il tostapane. Quando andrá verso la scuola lo andrà a buttare, e questa sarà l'unica modifica alla sua routine.

Sono le 7 e 45 quando Christine scende le scale del suo condominio con in mano un sacchetto azzurro con dentro l'oggetto fuso e il suo solito abbigliamento trasandato contenuto con la quale si presenta ogni mattina alle lezioni. La Bruins non dista moltissimo da casa di Chimera, e di solito la raggiunge in tram. 
Stamattina però la ragazza é in vena di cambiamenti e prende la moto che gli ha lasciato il vecchio vicino per non buttarla via. È un po' malandata ma il motore va ancora e si guida bene. Il sacchetto non é un problema perché il bidone si trova proprio all'uscita di quel vicolo prima di entrare nelle strade frenetiche di Los Angeles. 
Le chiavi sono sempre al loro posto nel mazzo di Christine. 
Ci mette un pò per accendersi, ma con qualche sbuffo ce la fa e Chimera monta in sella dopo aver cercato il casco.
Esce dal garage e si indirizza verso la strada. Si ferma all'incrocio a buttare il tostapane ormai andato.

Il destino ti sorprende a volte. È preciso come un orologio svizzero quando gli pare.


Lei è qui davanti a me, freme di paura. Le sue ginocchia stanno notevolmente tremando, povera ragazza. Mi fa quasi compassione. 
No, invece, non deve farmene.

I miei occhi si aprono di scatto. Mi ritrovo nel mio letto, le mani madide di sudore.
E' la prima volta dopo tanto tempo che La sogno. E, anche se è difficile accettarlo, è stato uno di quei sogni in piena regola.


Chimera butta il tostapane, e risale in sella come un autonomo. Una funzione meccanica.

E’ meccanica anche la macchina che sbanda,
il destino di Chimera.
La precisione con cui accadono le cose è così perfetta da sembrare surreale.
Christine precisamente nella traiettoria della macchina..

Il suo respiro si ferma per un attimo, che si trasforma ben presto in minuti. Ma improvvisamente il suo cuore riprende a battere.

E’ ancora viva.