Epilogo
 
 
 
"La figlia di Drogo vuole che gliela raccontiamo quasi ogni sera, se no non si addormenta. Come darle torto? Del resto è una storia incredibile, vero Kath?"  Mark sospirò, sapendo che non ci sarebbe stata risposta. "Chi ha mai detto che quello del medico non è un mestiere interessante? Rhaego ti sarebbe piaciuto. Ha degli occhi splendidi. Non come i tuoi e dei nostri figli ma...molto belli." . Si fermò un attimo pensieroso. Poi si chinò verso la foto della donna giovane e bella e vi posò dei fiori: "Mi manchi, Kath. Mi sento morire ogni mattina, quando mi sveglio e so che sarà un altro giorno che passo senza di te. Mi manchi sempre di più ad ogni respiro che faccio." Si rialzò "Ti amo, Katherine, ti amo tanto.” . Mandò un ultimo bacio alla tomba, pieno d'amore abbastanza da oltrepassare anche una barriera come la morte. Ogni volta gli sembrava che il vento gli portasse la sua risposta, e lo consolava il fatto che Katherine sapesse che pensava a lei ogni giorno, ogni istante della sua vita e che lo amasse nonostante non fosse riuscito a salvarla. Poi si voltò, con una stretta dolceamara al cuore, mentre una gentile brezza marina gli accarezzava il viso. Amara per il dolore, dolce per il sollievo.
Un bambino correva sulla spiaggia rincorso dai genitori. Rhaego volava come una gazzella, sebbene avesse solo tre anni. I capelli neri e ricci del padre svolazzavano sul viso ovale e delicato della madre, con al centro incastonati gli occhi viola dei Targaryen. Era agile e forte e Drogo sprizzava orgoglio da tutti i pori. La sorellina di Rhaego, la piccola Kath, stava appena iniziano a camminare. Ora era issata sulle spalle mastodontiche del papà. Lei invece aveva ereditato i capelli bianchi e setosi della mamma e la pelle scura e i tratti leggermente orientali del papà. L’uomo le raccontava delle storie tutte le sere, ma la sua preferita era proprio quella della nascita di Rhaego. Erano bellissimi. Il frutto di un unione tra due culture completamente diverse, eppure così simile per temperamento e forza.
“Ti meriti davvero la loro gratitudine. Sei davvero il dottore più bravo del mondo, anche se avevo smesso di crederci.” L’ombra si era avvicinata senza che Mark l’avesse vista o sentita.
Mark annuì, senza distogliere lo sguardo dalla piccola peste: “E’ bello sapere di aver contribuito, almeno in parte, alla loro felicità. Se la meritano.”
“Mi sbagliavo sul conto Drogo. E’ davvero un brav’uomo, ed è un buon padre.”
Il medico si voltò a guardare il suo coraggioso bambino dagli occhi azzurri: “Sai, Steve, un uomo può innamorarsi di una donna, ma quello che si prova per un figlio è diverso. E’ un sentimento intenso ed incondizionato, che nasce ancora prima che il figlio venga al mondo. Ogni genitore sarebbe pronto a morire la più terribile delle morti per il suo bambino. Ogni genitore darebbe l’anima per la felicità di suo figlio. Ogni genitore è orgoglioso ed innamorato pazzo della sua creatura dal momento stesso in cui viene al mondo. Steve, tu sei diventato un uomo straordinario; sono molto, molto, fiero di te.”

Respiro.
“Ti voglio bene, papà”
“Ti voglio bene, figlio mio” rispose Mark Sloan, ignaro che a pochi metri di distanza un altro figlio e suo padre si stavano scambiando le stesse parole.

“Ti voglio bene, papà” Esclamò affettuosamente il piccolo Rhaego.
“Ti voglio bene, figlio mio” Mormorò Drogo sollevando verso il cielo il suo tesoro più prezioso.
Il bambino, ridendo felice, notò le figure che lo osservavano dall’alto: “Tio Mark! Stevie!”.  Steve agitò la mano ridacchiando e il dottore li salutò, ricambiato dalla famiglia mentre il sole, lentamente e serenamente, tramontava inondando di luce purpurea quell’angolo felice lontano dal caos.

Fine
 
Paz97: Ciao a tutti! Ho pubblicato una sola storia su questo sito, ma amo molto scrivere e ho trovato divertentissimo scrivere a quattro mani con un’amica speciale come Artemisia17. Eravamo entrambe indecise su quali personaggi usare per questo crossover, e sarete senza dubbio d’accordo con me nell’affermare che un’accoppiata più strana non s’è mai vista. Perché (ancora) il dottor Sloan? Be’, ammetto sia un po’ una fissazione, ma adoro questo personaggio, lo trovo incredibilmente profondo e umano, come (dopo aver seguito centinaia di puntate) provo un certo affetto per gli altri personaggi di ‘Un Detective in Corsia’. Mi sono divertita anche molto ad inserire Quincy, che come patologo esaurito è semplicemente perfetto; mi sono permessa di dargli un nome, anche se di lui si conosce solo l’iniziale del nome e il cognome. Una cosa bella del lavorare in coppia è stato potersi concentrare sui ‘propri’ personaggi, scoprire le reazioni dei personaggi dell’altra e sapere di essere l’unica a sapere come i tuoi personaggi si comporteranno. Da qui è facile dedurre che, salvo piccole eccezioni, le parti dal punto di vista di Mark sono state scritte da me mentre Artemisia17 ha mosso Drogo e la sua famiglia. Mi sono trattenuta anche troppo a lungo; spero che vi siate divertiti a leggere questa storia come noi ci siamo divertite a scriverla.
 
Artemisia17: Buongiorno, la pazza è tornata. Questa volta insieme a una mia grande amica. Ci son rimasta troppo male quando Drogo è morto, per una banale ferita, tra l’altro, e Dany ha perso il bambino. Così ho immaginato, e se Dany convincesse il suo dolce e pacato maritino a farsi curare? E qua è intervenuta Paz97, e se quel dottore fosse il dottor Mark Sloan? Godetevi questo racconto, frutto delle due menti più perverse e letali del Web. Alla prossima!