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Autore: Notperfect    04/09/2012    3 recensioni
-Bella maglietta-. Mi dice poi, indicandola.
Do un’occhiata al mio vestiario per poi puntare nuovamente lo sguardo su di lui, notando i suoi capelli. Sorrido leggermente.
-Si, stamattina mi andava di girare per le vie di Londra con una maglia con su scritto ‘Amo i ricci’-. Constato sorridendo.
-Io ho i capelli ricci-. Aggiunge lui, sfoggiando un sorriso divertito.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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The boy with curly hair
 

Cammino per le strade di Londra con una disinvoltura e una naturalezza tale da farmi confondere con i residenti di questa zona, sembro una di quelle parti. Invece no.
Ho sempre vissuto in un piccolo paese del nord dell’Inghilterra, dove l’attività più ‘in’ era quella di andare alla fiera del paese organizzata dai parrocchiani della zona.
Eppure, nonostante la mia famiglia fosse molto religiosa e che fossi stata educata da genitori molto più che severi, la mia testa ha sempre navigato tra le righe di una storia creata dalle mie ambizioni e i miei obbiettivi. Io volevo laurearmi ed essere indipendente, avendo una casa tutta mia, senza genitori, senza l’intera stirpe dei Parker.
Mi chiamo Maybelle Parker, ho diciassette anni e finalmente il mio sogno si sta avverando.
Sono a Londra da circa sei mesi; studio all’University of London e condivido la casa con Charlotte, una ragazza francese anche lei qui per studiare. Non vado molto d’accordo con lei perché, lo sanno tutti, i Francesi sono antipatici e superbi e a me, le persone così, non piacciono affatto.
Fortunatamente non sono quasi mai a casa e nei momenti in cui ci sono lei è in qualche night club: fa la cubista per mantenersi gli studi e pagare l’affitto della casa.
Fortunatamente io ho la mia famiglia che mi sostiene e che mi paga l’affitto, ma l’università richiede molto più denaro di quanto immaginavo così ho un lavoro part-time da Nando’s, un pub a Picadilly Circus.
Sono le tre e mezzo del pomeriggio e, come ogni giorno, mi sto dirigendo a lavoro.
Immersa nei miei pensieri, mi ritrovo a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno.
-Potresti stare più attento a dove metti i piedi..-. Sbotto infuriata accasciandomi per recuperare le mie cose cadute dalla borsa.
-Scusami, non ti avevo visto, stavo mandando un sms-. Si difende per poi imitarmi e raccogliere il mio cellulare.
Le nostre mani si sfiorano, così come i nostri sguardi.
I suoi occhi sono di un verde smeraldo meraviglioso, caratterizzati da scaglie più chiare, quasi trasparenti. Sono vispi e grandi, quanto basta per perdermi dentro.
Sto per ribattere ma qualcosa in me mi dice che è meglio se taccio e così faccio. Lo osservo solamente mentre, contemporaneamente, ci rizziamo nuovamente in piedi. Mi porge il cellulare ed io, ancora fissandolo, lo ripongo nella borsa, insieme ai fazzolettini, al portafogli, all’ipod, e alle chiavi di casa.
Ci contempliamo a vicenda per qualche secondo poi, distogliendo lo sguardo, scuoto la testa, ritornando alla realtà. Lo vedo sorridere e lo imito, osservando la sua dentatura perfetta che in questo momento arriva quasi fino a sotto i suoi occhi meravigliosi.
-Sono Harry-. Mi porge poi la mano con naturalezza, sorridendo lievemente.
-Mi chiamo Meybelle, piacere-. Gliela stringo, incerta. –Scusa, non avrei dovuto aggredirti in quel modo…sono solo un po’ troppo impulsiva-. Ammetto rassegnata.
-No, scusami tu, non dovevo camminare senza guardare la strada…sono solo un po’ distratto e poco attento-.
Ridiamo entrambi.
Mi porto una ciocca ribelle di capelli biondi dietro l’orecchio, mettendo in mostra il punto luce sul mio orecchio.
-Bella maglietta-. Mi dice poi, indicandola.
Do un’occhiata al mio vestiario per poi puntare nuovamente lo sguardo su di lui, notando i suoi capelli. Sorrido leggermente.
-Si, stamattina mi andava di girare per le vie di Londra con una maglia con su scritto ‘Amo i ricci’-. Constato sorridendo.
-Io ho i capelli ricci-. Aggiunge lui, sfoggiando un sorriso divertito.
-Si, lo so, ho visto-.
-Bene, volevo solo accettarmi che l’avessi notato-.
Guardo l’orologio per poi rendermi conto che sono in ritardo. Jerry, il capo, si infurierà sicuramente adesso.
-Scusami, devo andare, sono in ritardo-.
-Per fare cosa?-. Domanda incuriosito.
-Devo andare a lavoro. Lavoro part-time da Nando’s per pagarmi gli studi-.
-Oh, che coincidenza, i miei amici mi stanno aspettando lì. Andiamo insieme, allora-.
Non so se sia vero o meno ciò che ha appena detto ma, naturalmente, non mi dispiace essere accompagnata da un ragazzo gentile e carino come lui.
Dopo circa cinque minuti arriviamo al locale dove, Harry si siede ad un tavolo con altri ragazzi, ed io indosso la mia uniforme.
Raccolgo i capelli in una perfetta coda alta, mettendo in risalto i grandi occhi azzurri, la bocca carnosa e rosea e gli zigomi alti del mio viso. I capelli, nonostante siano legati, ricoprono metà schiena e la gonna alta e attillata e la camicetta bianca mettono in mostra le mie gambe magre e slanciate e le mie curve.
-Salve, volete ordinare?-. Chiedo pimpante al tavolo di Harry e dei suoi amici, sorridendo a quest’ultimo più del dovuto.
-Tu devi essere Maybelle-. Dice uno di loro, dai capelli corvini raccolti in una cresta e dalla pelle ambrata. Sembra quasi straniero.
Mi stupisco del fatto che Harry abbia già parlato di me ai suoi amici. Sono passati a stento cinque minuti.
-Ehm si..-. Farfuglio imbarazzata, abbassando lo sguardo sul taccuino.
-Harry ha già una cotta per te-. Annuncia un altro ragazzo spavaldamente.  Hai gli occhi azzurri e i capelli castani. Sembra più vecchio degli altri quattro seduti a quel tavolo.
-Louis!-. Lo rimprovera un biondino dagli occhi color ghiaccio. –Non mettere in imbarazzo il nostro piccolo Harry-.
-Oh, andiamo Niall, non fare il moralista-. Aggiunge un ragazzo dai capelli e dagli occhi castani. Ha un sorriso e uno sguardo così rassicurante e fiducioso che quasi mi vien voglia di guardarlo tutto il tempo che mi è concesso.
-Oh, fatela finita!-. Sbotta poi Harry.
Sembra infastidito e imbarazzato, ma al tempo stesso divertito.
-Non dare retta a nessuno di loro. Sono quattro imbecilli-. Seguita poi, passandosi una mano tra i ricci folti e fluenti che gli danno un’aria davvero…sexy.
Guardo la scena stupita e confusa, non capendo se sia uno scherzo o meno.
Rido solamente mostrando la fila di denti bianchi e uniformi, l’unica cosa in me stessa di cui vado fiera realmente.
-Scusaci…-. Esclama poi uno di loro che, da come ho capito, si chiama Liam. –Non ci siamo ancora presentati. Io sono Liam-.
Ecco, appunto.
-Io sono Zayn-. Si presenta il ragazzo che ha parlato per primo, quello scuro.
-Louis-. Alza la mano in cenno di saluto di presentazione.
-Ed io sono Niall e per me puoi portare un doppio cheesburger con una doppia porzione di patatine e un frullato-. Afferma, facendo ridere tutti, compresa me.
-Si, scusatemi…allora, cosa posso portarvi?-.
Prendo le ordinazioni dei ragazzi per poi lasciarli soli e dirigermi in cucina, sentendo i ragazzi prendere in giro Harry.
Ritorno al loro tavolo con le loro ordinazioni; le ripongo sul tavolo facendo sventolare la mia coda da destra a sinistra e sorridendo lievemente. Mi sento seriamente in imbarazzo, soprattutto dopo aver sentito tutto ciò che hanno detto prima.
-Siediti con noi-. Mi invita poi il riccio, con aria supplichevole e sorridente al tempo stesso.
Un ‘oh’ prolungato dei suoi amici si fa spazio nell’aria, ridendo chiassosamente. Fortunatamente a quest’ora il locale è usualmente deserto.
-Vorrei tanto ma non posso, devo lavorare-. Rispondo malvolentieri.
-Beh, allora ritieniti libera da impegni dopo il lavoro perché andremo a prendere un caffè insieme, da soli-. Aggiunge deciso e determinato, scandendo bene le ultime parole, anche se c’è qualcosa di incerto nel suo tono, come se abbia paura della reazione dei suoi amici, che continuano a sghignazzare sotto voce, e della mia.
-Ehm…-. Sussulto. -….Perchè no?-. Aggiungo poi.
-Perfetto-.
 
 
 
 
-Beh, mi sono trasferita qui a Londra da qualche mese per studiare, quindi ho iniziato a lavorare per mantenermi…-. Inizio, sorseggiando il caffè caldo tra le mie mani. -…Condivido la casa con la ragazza più brutta e irritante sulla faccia della terra e odio le persone superficiali e che si danno le arie, credendosi Dio sceso in terra e amo infinitamente il cioccolato al latte-. Rispondo alla domanda postami poco prima. -…beh, queste sono le cose che devi sapere assolutamente di me-.
Lo vedo sorridere, mentre mi guarda compiaciuto.
E’ davvero carino e sembra essere anche molto gentile e premuroso.
-E tu, invece? Quali sono le cose che devo assolutamente sapere?-. Domando divertita.
-Innanzitutto ho un debole per le ragazze bionde, con l’accento dell’Inghilterra settentrionale e che amano follemente il cioccolato a latte…-. Sorrido e sento le guance andare a fuoco. -…Adoro chi ama i ricci, soprattutto i miei e…vorrei tanto chiedere ad una ragazza di uscire anche il prossimo sabato, se le va, naturalmente-.
-Sono desolata, ma la ragazza in questione ritorna dai suoi genitori questo fine settimana…-. Lo avviso controvoglia.
Insomma, io voglio uscire con lui!
-Ma…aspetta, mi ha appena informata che questo venerdì sarebbe davvero contenta di uscire-. Aggiungo poi, notando l’espressione delusa sul volto del ragazzo che ho di fronte trasformarsi in un sorriso mozzafiato, da far contrarre i muscoli e irrigidire la mascella.
-Bene, confermato-.
-Confermato-. Ripeto.
Terminiamo di bere il nostro caffè per poi uscire fuori e immergerci nella fredda e gelida aria londinese, quella che sfiorandomi, mi provoca brividi dappertutto ma talmente fredda che dopo un po’ mi ci abituo.
-Come mai lavori da Nando’s?-. Domanda.
-Beh, non avrei mai pensato che un giorno avrei lavorato come cameriera in un pub di Londra perché ho sempre pensato che questo sia il lavoro più umiliante che possa esistere…però, vedendo le circostanze, ho deciso di darmi una mossa e fare l’impensabile. Meglio che lavorare in un night club come la mia coinquilina-.
-Oh, la tua coinquilina fa la cubista? Dovresti presentarmela-. Suggerisce, ironico.
Lo strattono con un braccio, sorridendo leggermente.
Mi osserva per un po’ mentre camminiamo, con uno sguardo così profondo e intenso che, quando mi volto verso di lui, mi sembra di essere stata accarezzata dal tatto della persona più delicata e adorabile del mondo.
Sono gelosa di lui e non ne so il motivo…insomma, lo conosco solo da qualche ora.
Inizia a piovere come mai è successo qui a Londra forse perché, per la prima volta, sto sorridendo spontaneamente e ingenuamente con qualcuno che per davvero mi rende felice.
Ci rifugiamo sotto l’insegna di un negozio, anche se, non riesce a coprirci completamente.
-Accidenti-. Mugugno.
-Non preoccuparti, smetterà di piovere tra un po’…-. Mi consola. –E poi non è così male stare in questa posizione, sei d’accordo?-. Aggiunge malizioso.
Sorrido notando che il mio petto è completamente incollato al suo, le nostra mani si sfiorano a malapena e i nostri sguardi sono perfettamente in simbiosi tra loro.
Annuisco, riportandomi nuovamente una ciocca di capelli, ormai quasi bagnati, dietro l’orecchio.
-Harry, baci mai una ragazza al primo appuntamento?-. Domando poi, come se la sua risposta sia di fondamentale importanza affinché la mia vita continui felicemente.
Lo vedo sorridere, compiaciuto. –Certo-. Afferra il mio viso e tocca le sue labbra con le mie. Le nostre lingue si cercano e quando, finalmente, si trovano, sembra che sia la sensazione più bella che abbia mai provato negli ultimi diciotto anni e che avevo avuto l’esigenza di provarla già da un bel po’ ed ora che ne ho finalmente assaggiato il sapore so che vorrei provarlo un’altra volta, e un’altra volta ancora.


Babieeesss!
Fatemi sapere cosa ne pensate e, se viva,
date un'occhiata al mio profilo!
Un bacio, notperfect. 

PS: volevo avvisarvi che ho iniziato un nuova
fanfiction...sempre su Zayn! Spero che la leggiate e che mi lasciate
una vostra recensione!Questo è il link:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1597792&i=1
   
 
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