Fanfic su artisti musicali > Selena Gomez
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Autore: yleniarespiradiparole    04/09/2012    2 recensioni
Selena Gomez, Texana che vivo a New York per merito della sua carriera da cantante nonostante abbia solo diciassette anni. E' tutto perfetto, tutto magico tra fans, interviste e musica fino a quando non si renderà conto di aver bisogno del suo spazio.
Si trasferirà a Londra dove dovrà decidere cosa farne della sua vita, se continuare ad essere una stella o lasciare che la sua vita sia normale come tutti i ragazzi della sua età.
Ma farà la scelta giusta?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Who's that boy, who's that boy?
And everybody in the club turn around and say
Who's that, who's that
Beautiful boy with the big brown eyee, tell me
Who's that, who's that.

 



La campanella è suonata, io e Danielle stiamo entrando
in classe e per mia sfortuna Zayn, Niall lo stalker e il suo ragazzo
frequenteranno i nostri stessi corsi.
Non ho niente contro i One Direction, sia chiaro ma..
andiamo, avere una cugina dall'altra parte del mondo fidanzata
con uno di loro si chiama davvero sfiga!
Entriamo in classe, mi siedo al primo posto che trovo vuoto;
spero con tutto il cuore che affianco a me si sieda Dani ma è
più che ovvio che si siederà affianco al suo ragazzo.
A questo punto spero soltando che il moro non la rimpiazzi,
ma con 'meraviglia' lo vedo oltrepassare il mio posto e andare
a sedersi in fondo alla classe. Beh, non dev'essere un tipo studioso.
Mi guardo attorno, per me è tutto nuovo. Andare a scuola,
frequentare delle vere lezioni e delle vere persone.
Guardo fuori dalla finestra, sembra tutto come in uno di quei
film che mi hanno fatto girare. Ma questo non è un film, è tutto reale.
Ad un tratto  sento una voce 'dolce' al mio fianco che mi distoglie
dai miei pensieri -Posso sedermi al tuo fianco?- mi volto,
è il biondino stalker di stamani.
Sono intenta a volergli dire di no, ma in fondo so bene che
non è colpa sua se ammira così tanto Bieber. Il suo è solo un
comportamento da vero fans sfegatato.
Annuisco col capo sorridendogli, lui si siede al mio fianco e tira
fuori un quaderno e un vecchio taqquino.
Continuo ad osservarlo con la coda dell'occhio, la lezione è
oramai cominciata e arriva il momento dell'appello.
-S..Selena Te..Teefey?- balbetta il professore non sicuro che si
pronunciasse in quel modo. Mi alzò per fargli notare la mia presenza,
ricambia sorridendo e con un cenno di testa.
-Appena trasferita da..?- l'insegnante si è appena alzato gli occhiali dal naso
e adesso mi sta fissando, non so perchè ma m'incute un po' di timore.
-New York..- tutti mi guardano con stupore, qualcuno sta borbottando,
il prof resta a fissarmi con aria incuriosità, un po' come tutti.
Il cuore si è praticamente fermato, la paura che qualcuno sospettasse
anche solo qualcosa era davvero troppa. Comincio a tremare,
il biondo se ne accorge e mi stringe la mano sussurrando
-Tranquilla, nessuno sospetta niente- lo guardo di sfuggire, mi sorride
ed io ricambio il sorriso.
Andremo d'accordo biondino, andremo proprio d'accordo.



La lezione continua da più di un'ora e io già non ne posso più.
La cosa positiva delle lezioni private è che puoi farle smettere
quando vuoi, mentre nella scuola pubblica non si può.
Sono stanca dei numeri, della matematica, così comincio a
disegnare cerchi sul quaderno, giusto per passare il tempo.
Noto con piacere che anche Niall, al mio fianco sta scarabocchiando
sul suo taqquino, no ma aspetta quello è uno spartito.
Allungo l'occhio per riuscire a vedere meglio. Sì, ho ragione.
Lui si volta coprendo la pagina, sì è accorto che staco sbirciando.
-Lo sai che non si fanno gli affari degli altri?- bisbiglia per non
farsi sentire dal prof. Non rispondo, mi limito a fargli una linguaccia
e fingo di essere interessata alla lezione, lui continua a scarabocchiare.
Finalmente la campanella della ricreazione.
Che Dio sia lodato!
Prendo i miei quaderni, il mio zaino e mi catapulto nel corridoio
verso il mio armadietto. Ripongo alcuni libri e chiudo lo sportello
quando mi ritrovo la faccia del moro davanti. Non riesco a trannere un
urlo dallo spavento, ddio mi sento il cuore in gola.
Ma è forse stupido?
-Ehi, di solito le ragazze le faccio urlare per altre circostanze!-
sorride ammiccando, eccolo ci sta provando.
-Certo, durante i concerti- ironizzo con fare ovvio, ma lui
mi sorride con lo stesso sguardo malizioso della stessa mattina.
-Non solo..- roteo gli occhi e afferro la chiave delll'armadietto
camminando velocemente per il corridoio.
-Hei Selena!- mi chiama seguendomi, se si aspetta che mi volti
può anche scordarselo.
Ok, come non detto, mi afferra per il polso e mi volta verso di
lui costringendomi a guardarlo negli occhi. Wow, che bei occhi che ha.
Non li avevo mai notati, sono di un color cioccolato.
Potrei sprofondarci in quegli occhi.. Selena ma che cazzo dici!
-Che diavolo vuoi Zayno, Zayn o come ti chiami- lui ridacchia
nel vedermi intenta a ricordare il suo nome.
-Un uscita- sì certo, sta scherzando vero? Oddio no, è serio.
Scoppio a ridere, lui mi guarda confuso e stupito -No!-
mi volto di spalle e continuo a camminare ma nuovamente mi
ferma costringendo a guardarlo. Stesso copione.
-Senti Zayn, sei molto carino davvero, ma no- stavolta sono seria.
-Perché?- ha una faccia delusa, mi spiace ma non posso.
-Pronto, sono Selena Gomez e tu Zayn Malik. Sai cos'accadrebbe
se ci vedessero assieme per Londra? Che tu verresti assalito
dalla stampa e anche io, e mi ritroverei costretta a tornare a New York!-

Ha la testa abbassata, forse si sta guardando le scarpe ma non credo
sia così cinico e vanitoso. Poi alza lo sguardo di nuovo, forse
ha avuto un lampo di genio -Usciamo come Zayn Malik e Selena Teefey-
neì suoi occhi c'è un lampo di speranza. Ma allora non capisce!
-Non cambierebbe niente, finirei nello scandalo per essere la tua
nuova fiamma 'sconosciuta' e poi scoprirebbero la verità.
Mi spiace Malik, non sono la tua preda
- gli do una pacca sulla spalla
in segno di conforto, ne avrà davvero bisogno.
Mi spiace tesoro, ma avrai altre ragazze da far cadere ai tuoi piedi.







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