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Autore: Cida    20/03/2007    3 recensioni
Due persone destinate a stare insieme per sempre, un incidente. Le confessioni di due innamorati.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Due persone destinate a stare insieme per sempre, un incidente

Brevissima One-Shot scritta l’anno scorso durante una mattinata particolarmente pesante del mio ultimo anno di superiori.

 

~ SAD STORY ~

 

 

 

LUI

 

Gioco, ormai, da un tempo infinito. Il fumo delle sigarette, la mia e quella degli altri, mi fa bruciare gli occhi terribilmente. Le carte passano veloci fra le mie mani come, altrettanto velocemente, i soldi scivolano via dalle mie tasche. Fisso con costanza il bicchiere pieno di liquido ambrato posato sul tavolo di fronte a me, aspettando la prossima mano perdente. Lo svuoto per l’ennesima volta in un soffio: è forte, la gola mi brucia… hai visto come mi hai fatto ridurre? Da quando mi hai lasciato, dopo l’incidente, non sono più io… perché non mi hai più voluto? Perché mi hai allontanato? Io volevo stare con te, invece tu non me lo hai permesso… perché, che cosa ti ho fatto? L’incidente non è stato colpa mia, non lo guidavo io quel maledetto treno della metropolitana. Anch’io, come te, ho subito quel disastroso scontro ma da allora tu hai preso le distanze da me, ti sei allontanata lentamente fino a che non mi hai nemmeno più parlato. Non ti ho più vista, so che sarebbe inutile cercarti: se tornassi da te mi rimanderesti indietro come hai fatto quella volta.

Cinque nuove carte sono fra le mie mani, le faccio scorrere piano giusto per rendermi conto che perderò ancora. Stranamente, però, sorrido perché ho capito che niente dura in eterno: né i soldi e neppure la sfortuna. Io credevo che la nostra storia sarebbe stata infinita e che tu saresti stata mia per sempre… ma la realtà è dura e con gelida cattiveria mi ha dimostrato che, nonostante qualsiasi cosa io faccia, non lo sarai mai.

 

 

 

LEI

 

Io ti vedo in quella bettola dove ti sei rifugiato, so che torni tutte le sere a casa ubriaco. Non posso leggere nei tuoi pensieri ma il tuo sguardo spento e triste mi fa capire che stai pensando a me. Perché non sei contento che ti abbia lasciato andare? Perché butti via la tua vita così? Per tutto il mese che ha seguito il giorno dell’incidente ti ho visto davanti al cancello del giardino, ci venivi tutti i giorni. Io stavo nascosta sperando che non vedendomi te ne saresti andato e invece no, continuavi a tornare. L’ultimo giorno mi sono dovuta mostrare, stavi per entrare e io dovevo impedirtelo. Mi dispiace ma, se sono stata un po’ dura, l’ho fatto per te, devi rendertene conto: il tuo posto non è accanto a me, tu hai la tua vita da vivere. Tuttavia sembri non capirlo, lo so che hai deciso di non cercarmi più… di fatti non ti ho più visto davanti al cancello, ne sono contenta ma non basta perché tu inconsciamente, con i tuoi gesti e le tue azioni, stai riprendendo quella strada. Vuoi capire che devi stare lontano da me? Possibile che quel maledetto incidente non ti abbia insegnato niente? Non ti ha lasciato nulla l’esperienza del coma che hai vissuto? La gioia del risveglio, il volto rigato dalle lacrime di commozione delle persone che ami? E’ vero, io non c’ero e la notizia della mia assenza ti ha spezzato il cuore, ma quello stesso cuore batte ancora: sei vivo, lo capisci? Vivi, vivi anche per me che non posso più farlo.

  
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