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Autore: REAwhereverIgo    04/09/2012    3 recensioni
Che succederebbe se una ragazza con autostima pari allo zero si innamorasse di un bellissimo motociclista? E se le sue sorelle si mettessero in mezzo per darle una mano, rischiando di peggiorare la situazione?
Spero che questa storia sia di vostro gradimento, io di sicuro mi divertirò a scriverla! Rea
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Una mattinata stancante

Dopo aver parlato con Rea, Jason aveva parlato col preside chiedendo un permesso speciale per uscire prima ed era letteralmente fuggito da scuola. Le parole della ragazza rimbombavano nella sua testa, facendolo sentire uno schifo. Lei è solo un codardo! aveva ripetuto prima che la lasciasse da sola in classe.

Io non sono un codardo… io non ho paura” cercava di convincersi, ma anche lui sapeva che stava dicendo una bugia, che tutta quella situazione lo spaventava terribilmente.

Si mise a camminare nel parco, tirando calci ai sassi che si trovavano sul suo cammino e pensando.

Sul serio aveva fatto del male a Emma col suo comportamento? Eppure lui aveva agito così solo per il suo bene.

Ma perché è così difficile?” domandò ad alta voce, disperato.

Se fosse semplice non sarebbe divertente” rispose una voce dietro di lui. Si voltò, spaventato, e vide Fabio Daniels seduto sul bordo della fontana, con l’mp3 nelle orecchie e lo zaino a terra.

Fabio, non dovresti essere a scuola?” gli chiese, stupito più che arrabbiato.

Anche lei, se è per questo. Stamani non me la sentivo di fare cinque ore di lezione e sono venuto qui. Di solito i professori non entrano nel parco la mattina a quest’ora, per cui ero tranquillo che non sarei stato trovato” rispose, giocando con un legnetto e facendolo ruotare in acqua.

Jason si sedette vicino a lui e lo osservò.

Ti vedo spento” commentò dopo un po’.

Lo sono” disse il ragazzo, togliendosi le cuffie e spegnendo l’mp3.

Posso chiederti come mai?

Me l’ha già chiesto, prof” rise, prendendolo in giro.

Comunque niente di che, i soliti problemi adolescenziali che si vedono in televisione. Sa come funziona, giusto? Cotte non ricambiate, ragazze problematiche… sempre la stessa roba” spiegò. Jason sospirò.

Provo a tirare a indovinare? Parliamo di una delle Stevens?” indagò.

Sì, e immagino che lo sappia perché anche lei c’è dentro come me. Sono tre ragazze piuttosto problematiche” osservò. L’uomo rise.

Diciamo pure così, anche se, nel mio caso, il problema sono io, non lei” ammise. Solo un secondo dopo ragionò per bene sull’affermazione del ragazzo.

Tu come lo sai che sono dietro a una Stevens?” domandò preoccupato. Fabio scrollò le spalle.

Intuizione, credo. Diciamo che ho visto Emma, so come la guarda e non sono uno stupido” rispose. il professore avvampò.

Non dovrebbe essere così evidente” ribatté.

Per chi non la guarda attentamente no, non lo è. Però, anche se credo che lei lo faccia inconsciamente, si vede che le presta un po’ più attenzione che agli altri ragazzi. Insomma, magari quando chiede ad alta voce se tutti abbiamo capito, fin quando Emma non fa cenno di sì con la testa lei non prosegue. Non so se mi sono spiegato” raccontò.

Per cui si nota molto, vero?” chiese, arrendendosi. Con sua sorpresa, Fabio scosse la testa.

No. Dura tutto un secondo e i nostri compagni di classe non sono così interessati alle Stevens come lo siamo noi. In realtà, da ciò che ho notato, non sono molto integrate con i gruppetti più in, se così vogliamo chiamarli

Stai parlando di Maria, Ginevra, Matilde e il seguito?

Sì, proprio di loro. Emma, Laura e Rea non sono particolarmente amanti di quello stile di vita frivolo e stanno molto sulle loro. L’unico che è veramente loro amico è Johan, gli altri sono un contorno per la loro vita così particolare. Non penso che se ne curino molto, anzi, credo che stiano bene nella loro diversità” commentò. Aveva parlato in maniera molto matura, osservò Jason. Gli sembrava che quel ragazzino fosse più adulto della sua età. E gli sembrava che soffrisse.

Come mai tu hai notato questo? E come mai ti interessi tanto alle Stevens?” domandò. Fabio sospirò.

Io, proprio come loro, odio quella frivolezza che hanno i nostri compagni di classe e non sopporto le galline che pensano di poter far fare alle persone ciò che vogliono solo perché sbattono le ciglia. E sono stato gentile” rispose. Il professore rise.

Immagino ciò che pensi, tranquillo” disse. Anche l’altro rise.

Ecco, quindi deduco che non sia un segreto nemmeno per voi insegnanti ciò a cui mirano le ragazze come loro. Le Stevens sono… sono diverse, sono più pure, anche se questo termine non è quello più azzeccato. Sono semplicemente un’altra cosa” spiegò.

E tu sei innamorato di Rea, mi pare di capire

Purtroppo sì

Perché purtroppo?” si stupì Jason. Fabio s’incupì e lanciò il bastone nell’acqua.

E’ una storia complicata e devo dire che ci ho capito poco anche io” rispose.

Ti va di parlarne?” propose il professore. Lui ci pensò su, poi scese dalla fontana e si mise lo zaino in spalla.

Se c’è una cosa che ho imparato dal rapporto tra Rea e Johan è che, quando si rivela un segreto, dobbiamo avere la sicurezza che l’altro non lo dica in giro. Quindi facciamo un patto” decise. Jason aspettò che continuasse, senza capire.

Un segreto per un segreto: io dico a lei di Rea…

…E io dico a te di Emma” comprese, annuendo un po’ preoccupato.

Va bene, penso che farà bene a entrambi parlare di questa situazione. Ci sto” accettò, tendendogli la mano. Fabio la strinse.

Allora andiamo” annunciò.

Dove?

A mangiare. Non ho fatto colazione e sono le dieci. È ora di ricreazione

 

Mezz’ora dopo, davanti a un caffè fumante e a una brioche ripiena di crema, il ragazzo iniziò a raccontare tutta la storia di Rea a Jason, da come si erano conosciuti a quando l’aveva baciata, venendo respinto in malo modo. Anche se le aveva promesso che non avrebbe rivelato niente del quaderno né del fatto che scriveva, quella mattina disse tutto quanto, anche il particolare dell’anatroccolo. Non lo sapeva cos’era che l’aveva spinto a confessare i suoi segreti a quel professore, ma gli infondeva tranquillità e fiducia, e questo gli bastava per non farsi troppe domande.

Arrivato alla fine, Jason sospirò e prese un sorso del succo di frutta che aveva davanti prima di parlare.

Non avrei mai creduto che Rea Stevens –la stessa che stamani mi ha dato uno di quegli schiaffi morali che ti lasciano intontito per un bel pezzo- avesse un carattere così debole e indifeso. Non è quello che lascia vedere, ecco” ammise.

Se lo facesse vedere non le servirebbe una maschera per proteggersi” gli fece presente Fabio.

Giusta osservazione. Quindi voi, in pratica, non vi parlate da sabato. Oggi è venerdì, è una settimana

Esatto. Mi evita, come se avesse paura, e non ha più provato a dirmi nulla. Si è ripresa il quaderno ed è fuggita, lasciandomi in casa, tremante e confuso. Ho paura a fare qualsiasi cosa: se ci parlo rischio che mi respinga di nuovo; se la ignoro, temo che possa pensare che non la penso più, dandole ragione sulla sua teoria che io la usavo solo come un capriccio; parlare con le sue sorelle non mi sembra giusto, visto che devo risolvere con lei e lei sola. Che farebbe, professore?” chiese. Jason ci pensò un po’, poi sospirò.

Credo che io ti debba raccontare di cosa ha fatto Rea stamani a me, prima di poterti dare qualsiasi consiglio” disse.

Anche lui, proprio come aveva fatto Fabio qualche minuto prima, si mise a raccontargli di tutta la storia con Emma: partì da quando aveva capito che lei era innamorata di lui, per arrivare all’attrazione crescente che provava per la ragazza, concludendo col racconto della discussione avuta con la sorella. Più andava avanti col racconto, più si rendeva conto che quella ragazzina impertinente aveva ragione e lui aveva una fottuta paura.

E quindi, la tua dolcissima Rea mi ha schiaffeggiato come nessuno aveva mai fatto prima d’ora. È stata una cosa assurda” terminò. Fabio era ammirato.

Cavolo, quella piccoletta è una bomba!” esclamò ridendo.

Sì, beh, diciamo che avrei evitato volentieri che mi si tirasse in faccia la verità in modo così violento. Poteva usare qualche via di mezzo, ecco” ammise.

Non sarebbe stato lo stesso, però. Insomma, se non fosse stata dura con lei non avrebbe avuto tanto impatto” gli fece presente l’altro.

Vero. Comunque volevo dirti che non è tutto bianco o nero. È anche grigio. Ce ne sono mille di sfumature di grigio, me l’ha detto Rea stamani. E forse… forse ha ragione” disse sospirando.

Fabio rimase un secondo zitto, poi guardò l’ora.

Stamani uscivano prima, giusto? Noi avevamo lei all’ultima ora, per cui a mezzogiorno sono fuori. Vada da Emma” consigliò.

Non posso! Dannazione, ma perché non volete capire che è complicato? Se tu andassi da Rea dicendole che la ami e che vuoi una storia con lei nessuno ti giudicherebbe un pervertito malato. Lei non ha la metà dei tuoi anni, né è una tua studentessa!

Si fidi, se io dicessi a Rea una cosa del genere prima mi picchierebbe e poi se ne andrebbe. E comunque, io non la giudico un pervertito, se può servire” assicurò. L’uomo lo fissò stralunato.

Come?

Io non penso che lei sia un pervertito. Lei è una persona che si è innamorata di un’altra persona. Non esiste il problema se non ce lo crea lei sopra. Se conosco Emma, sono sicuro che la aspetterebbe fino a fine esami, pur di stare con lei

Ma è proprio per questo che non voglio. Lei ha diciotto anni, come potrei chiederle di aspettare un quarantenne?

Da ciò deduco che abbia ragione Rea a dire che è un codardo. Magari non ha utilizzato uno dei metodi più convenzionali del mondo per dirlo, ma non aveva tutti i torti. Cavolo, ma si guardi! Un altro uomo sarebbe già andato da lei a implorare perdono per come è fuggito

Io non sono fuggito

E come lo chiama andarsene da casa sua in tutta fretta senza dare spiegazioni?

Ehm…

Appunto. Quindi deve alzare il culo e muoversi, perché Emma è una bella ragazza. Non ha importanza l’età, oggi si accetta di tutto, ha importanza il sentimento. Lei la ama?” domandò serio. Jason rimase zitto un secondo.

Sì, che la amo!

E allora non importa altro. Fino a luglio potrete vedervi di nascosto, basterà essere bravi, e noi tutti vi aiuteremo. Però, dato che lei ha una possibilità con la sua amata, la sfrutti. Non la butti al vento” consigliò, rattristandosi. Il professore si alzò e lo guardò pieno di gratitudine: aveva ragione, doveva muoversi senza pensarci.

Prima di uscire dal bar gli mise una mano sulla spalla.

Fabio, non devi scoraggiarti mai. Rea ha bisogno di vedere che qualcuno c’è anche per lei, che non esistono solo le persone che hanno tanta cattiveria in corpo come quei ragazzi che l’hanno trattata male anni fa, quindi devi solo avere pazienza. Prima o poi capirà che sei sincero” gli assicurò.

Spero che lei abbia ragione, prof. Lo spero proprio

 

Jason era corso fuori dal bar e si era avviato a piedi verso casa Stevens. Era mezzogiorno e mezzo, sicuramente qualcuno in casa lo trovava.

Vide Laura e Johan camminare mano nella mano, segno che erano usciti da scuola, e accelerò l’andatura: non riusciva più ad aspettare.

Quando arrivò davanti alla porta dell’abitazione, si era fermato e aveva ripreso fiato, poi aveva suonato.

Rea gli aveva aperto, e poi aveva sorriso, ricambiata.

Allora, tutto sommato, non è poi così codardo” lo aveva preso in giro, spostandosi per farlo entrare.

Oppure qualcuno mi ha fatto aprire gli occhi” ammise. Lei rise, poi gli fece segno di non fare rumore e gli strizzò l’occhio.

Emma, che stai guardando?” gridò.

Un programma di cucina, perché?

Niente” rispose. Se guardava qualcosa sul cibo sicuramente non si sarebbe accorta di lui.

Gli fece cenno di seguirla e gliela indicò.

Mi raccomando, faccia piano. Una sorpresa è sempre gradita” si assicurò, salutandolo con la mano e chiudendosi in camera.

Jason si avvicinò con passo felpato alla ragazza e le mise le mani sugli occhi. Lei sobbalzò dallo stupore.

Rea, cavolo mi hai spaventata! Perché fai questi giochi stupidi alla tua età?” la sgridò. Poi con le dita sfiorò le grandi mani che la stavano tenendo bendata e il suo cuore iniziò a batterle forte in petto.

Magari sarò un po’ vecchietto, ma questi sono giochi che mi divertono sempre” rispose Jason, a un soffio dal suo collo.

 

  
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