Il bacio perfetto in cinque punti + uno
Primo punto: bacio
perfetto ad occhi chiusi
Erano seduti l’uno di
fronte all’altra, le braccia distese lungo i fianchi e chi, come Shikamaru, con
il sudore freddo che colava dalla fronte.
«Secondo
me è una pessima idea,» ripeté per la sesta
volta il giovane, grattandosi il mento liscio e studiando lo sguardo deciso di
Ino.
Era piombata in camera
sua due giorni prima, urlando di voler imparare a baciare per non fare una
figuraccia con il suo futuro fidanzato. Ovviamente non gli aveva dato
possibilità di decisione, perché «Dovresti
sentirti onorato di dare a me il tuo primo bacio, scansafatiche».
Dodici anni, pensò
Shikamaru, e stava per baciare Ino.
«Ho
letto su un giornale,» e qui il ragazzino
storse il naso scettico, «che un bacio perfetto
deve essere dato ad occhi chiusi».
Lui non ebbe
particolare attenzione per quella frase, quindi sbuffò, chiedendole cosa
diavolo avesse in mente e di farla finita in fretta, così avrebbe potuto
schiacciare un pisolino prima degli allenamenti.
Non era propriamente
volenteroso di baciare Ino - la stessa Ino che da piccola gli aveva fatto
indossare un vestitino per bambine -, perché era consapevole del fatto che lei
avrebbe potuto raccontarlo a chiunque. E meno seccature aveva, meglio era.
«Visto
che hai tanta fretta chiudi gli occhi, ti bacio io».
Shikamaru, dopo aver
sentito delle stupide farfalle, obbedì. Non si premurò né di aprire la bocca,
né di avvicinarsi: rimase immobile seduto sui talloni, aspettando di sentire il
respiro di Ino vicino a sé.
Fu caldo. E umido. Le
labbra di Ino erano carnose, ma le sue ciglia bionde gli facevano solletico
contro le gote, quindi si ritrovò a sorridere baciandola.
Ino si offese. «Sei uno stupido! Se non mi
aiuti come posso fare?!»
Ignorandola, Shikamaru
le diede la schiena e si sdraiò. «Non
stressare Ino, sarà per un‘altra volta».
Nel frattempo,
qualcosa nei pantaloni di Shikamaru si era ingrossato, ma Ino non lo notò,
perché se ne andò via sbattendo la porta.
Secondo punto: bacio perfetto
con occhi chiusi e labbra leggermente aperte
“Un’altra volta”
avvenne esattamente una settimana e un giorno dopo la prima, quando Ino gli si
presentò di fronte con i capelli resi umidi dalla pioggia ed i vestiti bagnati.
Salutò con un mugugno,
forse imbarazzato, ma non fu così pudica dall’esimersi dal cercare una
maglietta pulita e asciutta da indossare nell’armadio del ragazzo.
«Girati,» sibilò assottigliando gli
occhi.
Shikamaru sorrise. «Come, hai vergogna del ragazzo
che hai baciato?»
Ino gli tirò una
scarpa, prendendolo in piena nuca, e, senza dire altro, andò a sedersi sul
letto. Non indossava pantaloncini né gonne, solamente una maglietta che le
arrivava quasi alle ginocchia ossute e un paio di calzini lunghi. Le persone,
proprio come Shikamaru, avrebbero potuto trovarla sia eccitante che ridicola.
«Oggi
voglio che tu apra la bocca e che non rida,»
disse con un tono pratico, mentre il ragazzo si sedeva di fronte a lei.
Aveva la bocca più
chiara, Ino, e leggermente umida. Shikamaru deglutì, sentendo improvvisamente
caldo.
«Okay,» assentì e chiuse gli occhi,
domandandosi perché fosse così stupido da accettare la proposta di quella
pazza.
Poi Ino si schiantò su
di lui. Letteralmente, cozzarono i denti l’uno contro l’altra, perché la
ragazza ci aveva messo troppa enfasi e pure i nasi si erano scontrati.
Ino cadde supina sul
letto, tenendosi la bocca, mentre Shikamaru iniziava a starnutire.
Lei gli tirò un
cuscino in faccia, con la conseguenza di farlo anche tossire, mentre Shikamaru,
con un calcio piazzato, le faceva sbattere il sedere per terra.
«Sei
un cinghiale, Ino!»
Con un ringhio, la
ragazza gli saltò addosso, tirandogli un ceffone e solamente Yoshino riuscì a
separarli da quell’ imbarazzante lotta.
Terzo punto: il bacio
perfetto con la testa leggermente inclinata
Tredici anni,
mezzanotte, ed Ino aveva gli occhi chiusi, in piedi di fronte a lui.
Shikamaru deglutì
profondamente, prendendo un respiro e poi un altro ancora, perché quella era la
terza volta che si baciavano ed era dopo circa due mesi dalla seconda.
Era agitato, ma ad Ino
tremavano le mani, quindi prese un po’ di coraggio e si chiese perché non
trovasse il prenderla per le spalle sottili una seccatura, né l’avvicinarla a
sé.
Inclinò leggermente la
testa, cosicché i nasi non si toccassero vicendevolmente e, con calma, appoggiò
le labbra a quelle dischiuse di Ino.
Fu un solo, semplice e
breve tocco.
Ino spalancò i grandi
occhi azzurri e Shikamaru si ritrovò a guardare le sue iridi, dall’aria
terribilmente indignata.
«Fof
fai chiufo gli offi,» mugugnò Ino senza
staccarsi dalla bocca di Shikamaru, mentre questi scrollava le spalle e
rimaneva appiccicato a lei. Si chiese cosa dovesse fare, perché Ino lo aveva
avvisato che i “baci alla francese” non erano nel terzo punto, ma nel quinto,
quindi mosse solo un po’ le labbra.
Ino inarcò un
sopracciglio scettica, staccandosi. «Cos‘era?»
«Mi
annoiavo a stare così, e tu non volevi andare oltre,» notò Ino annuire, aveva le
gote leggermente arrossate, imbarazzata.
Era graziosa, quella
sera, con un vestitino arancione e i capelli corti e sciolti.
Sas’ke se n’era andato
da un po’, ma Ino aveva sostenuto che, almeno, al suo ritorno sarebbe stata
pronta a baciarlo. Non aveva nemmeno pianto, abbracciando lui e Choji al ritorno
dalla missione.
«Comunque
credo che questo possa essere l‘ultimo,»
spiegò Ino, «perché ho visto come
guardi Temari».
Lui per poco non
caracollò a terra, sbarrando gli occhi stupito. Che diavolo stava dicendo?
«Cosa
stai dicendo, seccatura?»
Ino arricciò le labbra
all’epiteto, ma poi ammiccò. «Più
grande, sexy, intelligente e forte,»
disse come se potesse bastare a spiegare tutto, ma Shikamaru boccheggiava
semplicemente, allibito: lui e la strega della sabbia? Davvero?
Prima che potesse
anche solamente dirle che si sbagliava, Ino era corsa via in una nuvola di
profumo da bambina, che lo fece un po’ sorridere.
Solo poi sentì il
sapore di una torta che non aveva mai assaggiato nella sua bocca, e si accasciò
a terra rosso come un peperone.
Quarto punto: il bacio
perfetto che non ho mai dato
Shikamaru guardò Kiba
negli occhi, per poi annuire: stava dicendo la verità, aveva baciato Hinata due
sere prima e quel pomeriggio si sarebbero rivisti.
Era arrivato per loro
il tempo delle prime chiacchiere sulle donne, sui sederi, sul seno e sul sesso,
ma quasi nessuno aveva mai fatto nulla in quel campo, eccetto Neji Hyuuga che,
comunque, si era rifiutato di rispondere a qualsiasi domanda a riguardo.
«Beh,
e tu Shikamaru?» Chiese Naruto
ammiccante, «Tu non stai uscendo
con la sorella di Gaara?»
Shikamaru roteò gli
occhi, mentre Choji ridacchiava. Avevano quindici anni e da quando era stato
salvato da Temari nel bosco, tutti si erano convinti di una loro possibile
relazione.
Nessuno poteva sapere
che due anni prima baciava Ino di nascosto, e poi si toccava da solo per le
prime volte pensando al suo profumo. Choji sapeva, ma perché conosceva
Shikamaru.
«Non
dire cazzate, Naruto, sarebbe come pensare a te e Saku…»
«IO
E SAKURA-CHAN USCIAMO DOMANI POMERIGGIO, CHIEDILO A INO! ERA PRESENTE ANCHE
LEI!»
Sia Shikamaru che gli
altri spalancarono gli occhi stupiti, mentre Rock Lee cercava di colpire in una
cascata di lacrime infelici il felice Naruto alle spalle, che si piegò giusto
in tempo per schivarlo.
Iniziarono una rissa
che i ragazzi preferirono ignorare, mentre Choji ridacchiava. «Ci racconterà per filo e per
segno quando sono belle le labbra di Sakura,»
avvisò con aria tenera, mentre Shikamaru e Neji rabbrividivano.
Il primo si passò una
mano sulla faccia stravolto, prima che Kiba gli si avvicinasse con un sorriso
malizioso.
«Sai
Nara, tutti qui parlano di te e quella bomba sexy della sabbia,» esordì con una luce perfida
negli occhi, «ma io ho notato che il
sedere di una certa Yamanaka attira non poco il tuo sguardo».
Choji sbatté di
proposito la testa sul tavolo per trattenere una risata ed un «Te l‘avevo detto», mentre Shikamaru spalancò la
bocca troppo sconvolto per ribattere con qualche insulto o pensiero logico,
perché qualcuno - Kiba, per la miseria - non poteva aver davvero capito che era
cotto di Ino da due anni.
«E
ti dirò di più,» Kiba era certo della
sua tesi, «secondo me tra voi c‘è
o c‘è stato anche qualcosa, perché Ino se si parla di primi baci guarda sempre
verso di noi».
«Potrebbe
aver…» Iniziò Naruto
incerto, con un livido sulla bocca, ma Kiba lo bloccò con la mano.
«Aver
baciato me? No. Neji? Nemmeno. Tu, Naruto, vedi solo Sakura e Sa‘ke - infatti
scommettiamo che la tradirai con lui,»
Kiba schivò abilmente un pugno, «Sai
è irrimediabilmente gay, Choji è tuo amico e Rock Lee…beh, nessun rancore,
okay?»
E mentre Choji ormai
rideva di gran gusto, Shikamaru balbettò un «Erano
solo prove», più imbarazzato che
mai. «E comunque, Ino dopo
di me sarà uscita con qualcun altro».
«Sì,
certo, con Ibiki Morino per gli allenamenti».
Quinto punto: il
perfetto bacio della buona notte
Shikamaru la guardò
alla luce rossa del fuoco, mentre si stringeva sulle spalle il giubbino da
chuunin che lui le aveva prestato.
Erano tempi di guerra,
e loro due erano in ricognizione insieme. Spesso Ino si occupava di quelle
missioni di spionaggio, quindi conosceva bene nascondigli dove poter passare la
notte in pace e senza paura di un attacco nemico.
«Sei
strano, sai?» Gli disse ad un certo
punto, guardandolo negli occhi. Aveva le gote e la punta del naso arrossate,
segno che sentiva freddo, e gli venne naturale avvicinarsi a lei di un paio di
passi.
«Perché?»
Ino sorrise, lasciando
le loro braccia si sfiorassero. «Non
hai detto “che seccatura“ nemmeno una volta da quando siamo in ricognizione,» spiegò pacata, mentre
Shikamaru con un braccio le circondava le spalle.
«Kiba
dice che ho una cotta per te,»
erano passati i tempi dell’imbarazzo, e Shikamaru ed Ino lo sapevano bene.
C’era la guerra, se volevano stare insieme dovevano parlare.
La sentì annuire,
docile, ma non guardò il suo volto.
«E
Choji dice lo stesso».
«Anche
a me Choji lo dice».
«Dice
che ho una cotta per te?»
Ino si appoggiò meglio
alla sua spalla, chiudendo gli occhi.
«No,
che sono innamorata di te».
Shikamaru deglutì,
sollevandole il mento con una mano. «Forse
adesso potremmo…»
Ma Ino già dormiva,
con le labbra lievemente increspate e aperte. Il ragazzo sorrise, baciandola
leggero, prima di stendersi con lei sul suolo roccioso e chiudere gli occhi.
Punto bonus: ancora
una volta, con sentimento
Shikamaru cercò
vanamente di ignorare per l’ennesima volta la lingua di Ino che tracciava,
lenta e sensuale, il contorno delle proprie labbra.
Erano a distanza di
poco meno di un metro, la ragazza sfogliava un libro e lui sfogliava
mentalmente tutte le cose che avrebbe voluto farle, in quell’istante.
Non si erano ancora
baciati, perché Ino sosteneva che fosse l’uomo a dover fare il primo passo,
mentre lui si chiedeva come potesse baciarla quando giravano per Konoha o al
negozio di fiori degli Yamanaka.
Il ragazzo deglutì,
avvicinandosi a lei con la sedia. Ino sollevò gli occhi azzurri e piegò le
labbra in un sorriso, sbattendo le ciglia chiare.
Inclinò il capo e
chiuse gli occhi, prima di mormorare un «Ancora
una volta, con più sentimento»
e Shikamaru la baciò davvero.
Dapprima trovò strano
sentire la saliva di Ino nella sua bocca, e probabilmente si chiese se a lei
piacesse il suo sapore, poi la ragazza sfiorò la sua lingua e Shikamaru smise di
pensare.
Strinse la sua vita
sottile ed Ino gli artigliò i capelli, baciandolo con foga e respirando dal
naso, ridendo di tanto in tanto per il solletico.
Si staccò per un
secondo, solamente per riprendere fiato, prima di afferrarlo per il colletto
della maglietta e baciarlo ancora, e ancora, e ancora.
«Ti
sei allenato?» Domandò Ino, rossa in
viso e sarcastica.
«Un
paio di anni fa una pazza mi ha obbligato a prendere lezioni di bacio».
Ino sorrise,
disegnando qualcosa di incomprensibile sul suo collo. «Avevi una cotta per lei?»
Anche Shikamaru
sorrise. «E pensa che ora ne
sono innamorato».
E mentre lei gli
saliva a cavalcioni, Shikamaru non si curò di dirle quante volte aveva sognato
quel momento; forse molto meno romantico, ma era sempre stato solo con Ino.
N/a:
non c’è un reale episodio che abbia ispirato questa fanfic, tanto più che sono
quasi sconvolta di averla scritta: avevo detto niente ShikaIno fino a novembre.
(L)
Spero semplicemente
possiate apprezzarla un poco. La dedico a Lucrezia. J