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Autore: Shiri Malfoy    20/03/2007    3 recensioni
Come poteva perdersi ancora? Lui si era già perso tanto, tanto tempo prima. Quella sera che aveva detto quel sì, che aveva accettato quella vita, che aveva dato tutto in cambio di…in cambio di cosa? Gloria, gli era stato detto. Giustizia. Libertà. Potere. Tutte parole inutili. Aveva cinquantadue anni e nulla per cui valeva la pena vivere. In effetti, non poteva dire che la sua fosse una vita, questo no.
Questa è la versione riveduta e corretta dell'omonima oneshot che ho pubblicato nel 2005. I cambiamenti sono veramente minimi, spero vi piaccia.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il freddo quella sera era terribile, ti entrava dentro, ti congelava l’anima

Il freddo quella sera era terribile, ti entrava dentro, ti congelava l’anima.

Non che la sua fosse particolarmente calda, questo no.

Quante volte si era sentito dire che non l’aveva nemmeno, un’anima?

Provò a contarle, ma non ci riusciva, ad un certo punto si perdeva.

Si perdeva…

Come poteva perdersi ancora?

Lui si era già perso tanto, tanto tempo prima.

Quella sera che aveva detto quel sì, che aveva accettato quella vita, che aveva dato tutto in cambio di…in cambio di cosa?

Gloria, gli era stato detto. Giustizia. Libertà. Potere.

Tutte parole inutili. Aveva cinquantadue anni e nulla per cui valeva la pena vivere.

In effetti, non poteva dire che la sua fosse una vita, questo no.

Rinchiuso in un carcere gelido, sporco, puzzolente, che ti annullava.

E la sua famiglia, dov’era la sua famiglia? Dov’erano le persone che avrebbero dovuto stargli accanto?

Non le aveva più viste da quando era stato rinchiuso lì.

Sua moglie, la sua moglie adorata, che tante volte gli aveva chiesto di cambiar vita, perché lo amava tanto che non avrebbe potuto perderlo, non si era mai presentata.

Era sempre stata troppo IMPEGNATA, evidentemente. Impegnata a far cosa, poi?

Cosa faceva Narcissa Black nella sua vita? Niente, si crogiolava nei denaro.

Stupida donna. Probabilmente già aveva l’amante.

E il figlio? Sì, quello poi…un povero sbruffoncello perdente.

Non aveva nulla di lui, nonostante tutti affermassero il contrario.

Era pieno di sé senza una valida ragione, e non era capace di farsi valere, se non era accompagnato da quei due decerebrati dei figli di Tiger e Goyle.

Neanche lui era mai andato a trovarlo. Ma forse era stato meglio così.

Non voleva vederli, non voleva farsi vedere in quello stato, non avrebbe sopportato di umiliarsi davanti alla sua stessa famiglia, o di dover sentire le stupidaggini di quei due. Forse quello era l’unico motivo per cui era, in un qualche modo nemmeno per lui tanto comprensibile, felice di stare ad Azkaban.

Non doveva sentire la voce petulante e piagnucolosa della moglie, né tanto meno quella strascicata e annoiata del figlio.

Evviva l’amore paterno, eh? 

Li avrebbe volentieri fatti fuori, entrambi.

Che diritto avevano loro di vivere liberamente? Non erano forse meschini e bastardi come lui?

Ma LUI era quello pericoloso.

Peccato che ora non facesse paura più a nessuno.
E certo, perché adesso c’era il “poppante eroe” a salvare tutti.

E cos’era lui in confronto al poppante eroe?

Nulla, il nulla più assoluto.

Nessuno deve aver paura, finché c’è il Prescelto in circolazione!

Nessuno deve tremare!

Nessuno deve abbassarsi al Signore Oscuro per timore di essere altrimenti ucciso!

Non accadrà, perché Potty Potter verrà prontamente in vostro soccorso.

E lui stava chiuso ad Azkaban.

Uno stupido sedicenne, certamente con non più neuroni di quanti ne avesse suo figlio Draco, era l’eroe del momento, con centinaia di prime pagine di giornale dedicate a lui e LUI, LUCIUS MALFOY, imprigionato in una lurida cella, senza un letto, senza servizi igienici, senza nulla di anche solo lontanamente utile alla sopravvivenza umana, dimenticato da tutti coloro che un tempo l’avevano temuto e ammirato.

In effetti se lo aspettava. Sapeva che sarebbe finita così, più o meno.

Ma una cosa non l’avrebbe mai immaginata.
Il suo Signore non voleva aiutarlo.

Il suo Signore lo aveva abbandonato a se stesso.

Aveva abbandonato quello che era stato il suo seguace più fedele, più leale, più servizievole.

Sempre pronto a tutto, sempre.

Sempre lì ad aiutarlo, anche quando lo si credeva spacciato.

E questo per un singolo fallimento. In trent’anni UN SOLO, UNICO fallimento l’aveva portato ad essere destinato all’oblio.

E ora cominciava a chiedersi per cosa avesse combattuto.

Ne era valsa la pena?

Decisamente no.

Aveva annullato se stesso per donarsi completamente ad una causa non sua, solo per la stima che aveva nei confronti del suo Padrone.

E ora, solo dopo trent’anni si rendeva conto dell’errore commesso.

Aveva detto quel sì, e non avrebbe dovuto.

Ma perché aveva detto quel sì?

Perché era stato spinto a farlo.

Perché tutti i suoi coetanei purosangue e degni di tal titolo lo stavano facendo.

Perché lui voleva farlo.

Già, era inutile dare la colpa a qualcun altro.

Aveva deciso da solo di farlo, e ne era stato entusiasta.

Perché, in verità, quella non era solo la causa del suo Signore.

Era la SUA.

Forse, allora, non era così diverso da suo figlio.

O, più probabilmente, suo figlio non era così diverso da lui.

Non compiere il mio stesso errore, Draco. Non farlo.

 

Non poteva sapere che l’aveva già fatto.

 

*

*

*

Chi milita da tempo su EFP ricorderà che questa storia la postai già tempo fa, nel 2005, in una prima versione a cui, oggi, ho voluto dare qualche modifica (poche, in verità). Ho preso questa decisione perché non scrivo da un po’ e, rileggendo le mie vecchie fanfiction, mi sono resa conto di aver molto migliorato il mio stile da allora e di poterle, per così dire, rimmettere a nuova. Ho iniziato da “Lucius” perché, nonostante si distacchi molto dal mio solito stile e sia stata scritta di getto, in pochi minuti ed in preda ad una forte rabbia, è la mia preferita in assoluto.

Forse anche perchè, proprio perché scritta con uno stile che non è esattamente il mio, riesco a leggerla come se fosse di un altro autore.

 

Spero che possa piacere ancora e ricevere delle recensioni, nonostante il personaggio non sia tra i più amati e popolari, intanto tengo a ringraziare chi aveva già commentato questa storia nella sua prima versione, ovvero Reika, pink, Federica, stelletè e, proprio qualche giorno fa, Briciolina. Mi dispiace molto aver perso i loro commenti in seguito alla cancellazione della storia ma, se le consola, li ho salvati sul mio pc ^_^

In particolare, ringrazio pink, del gruppo recensori, per i preziosissimi consigli, per avermi fatto notare gli errori e per aver aggiunto “Lucius” tra le proprie fanfiction preferite, e Federica, anche lei del gruppo recensori, che è stata altrettanto importante e preziosa.

 

Inoltre, proprio in seguito alla recensione di Federica, desidero chiarire una cosa, ovvero che l’improvviso “cambiamento” di Lucius non è dovuto ad un reale pentimento, ma all’essersi reso conto di quanto le sue scelte si fossero improvvisamente rivelate errate e di come fosse stato facile, per il Signore Oscuro, dimenticarsi di lui. Tuttavia, resto fermamente convinta del fatto che Lucius, se dovesse uscire da Azkaban, tornerebbe in un batter d’occhio tra le fila di Voldemort.

Così come non credo che la sua famiglia lo odi, nonostante sia un personaggio detestabile. Draco e Narcissa restano comunque suo figlio e sua moglie e gli continuano a voler bene, a modo loro, così come lui ama loro, in maniera molto strana ed incomprensibile.

 

Con ciò, penso di aver detto proprio tutto, e mi scuso con voi per lo sproloquio. Presto (spero) posterò le rivisitazioni delle altre mie oneshot e, forse, qualcosina di nuovo, magari ricollegabile proprio a questa storia.

 

Shiri

  
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