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Autore: xkissmenow    04/09/2012    0 recensioni
La storia narra di una ragazza di nome Laura, una adolescente quindicenne, alla ricerca solo della felicità. Era orfana di madre e aveva poche amiche su cui veramente contare. Viveva a Prato, in una piccolo paese che quasi nessuno conosceva. Nel corso della vicenda incontra un ragazzo che gli cambia la vita e farà nuove amicizie profonde e sincere. Ma quando ormai lei aveva già legato a questi ragazzi scopre che loro in realtà erano famosi, si stupisce del fatto che non glielo avessero mai detto pur essendo così tanto amici, all’inizio reagisce male, ma poi alla fine si abitua all’idea. Il resto della storia sta a voi giudicarla.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Mi sto purtroppo dirigendo a scuola. È una bella giornata, il sole è caldo e si sentono i primi accenni dei canti dei passerotti e pettirossi.
Stava arrivando la primavera finalmente, dopo un lungo inverno di neve e ghiaccio, ci voleva qualcosa che riscaldasse gli animi delle persone.
“è troppo bella questa giornata per andare a scuola…” pensai, appoggiando lo zaino colmo di libri sul motorino “non ci vado”.
Aprii una piccola tasca dello zaino e presi il cellulare, digitai il numero di Elisa e aspettai. Rabbrividii quando appoggiai lo schermo freddo del mio iphone alla guancia.
«Pronto? » chiese lei dall’altra parte del telefono.
«Ciao,Elisa.. sono Laura.. lo so che è presto ma ti va di uscire? » quando pronunciai quelle parole mi uscì una piccola nuvoletta di vapore dalla bocca.
«Come uscire? Ma sono le sette di mattina! Abbiamo scuola!» mi urlò nell’orecchio.
«Si, infatti io non ho voglia di andarci» feci uno sbadiglio.«la mariniamo» aggiunsi.
«Ma Lalli oggi mi interrogano! » Lalli era il soprannome che mi aveva dato una mia amica in seconda elementare, da quel giorno tutti mi chiamano così.
«Dai! Oggi è una magnifica giornata! Se vuoi sprecarla stando seduta ad un banco tutto il giorno fai pure» dissi con sarcasmo. Avevo proprio voglia di stare un po’ con lei e un’interrogazione non mi avrebbe fermata.
«va bene.. mi hai convinta.. » disse in segno di rassegnazione.
«benissimo! Alle otto davanti casa tua! » tutto il mio sonno sparì in un lampo, se sarei andata a scuola avrei tenuto tutto il giorno l’espressione assonnata e annoiata.
« Ok, ciao!»
«A dopo » riattaccai.
Presi lo zaino e cercando di fare il minimo rumore aprendo il cancellino di casa, lo posai fra i vasi di fiori che mia nonna curava amorevolmente, lo coprii con un telo e corsi via.
Montai sul motorino e mi avviai verso casa di Elisa.
Arrivata li alle otto, suonai il campanello e aspettai che arrivasse.
«Lalli, eccomi!»urlò, chiudendosi la porta alle sue spalle.
«dai andiamo! »
«ma dove? » disse togliendo il cavalletto dal suo scarabeo.
«andiamo in centro » alzai le spalle.
Arrivate, parcheggiammo i nostri motorini in una piazza e incominciammo a gironzolare per la città.
Anche se erano soltanto del otto di mattina, per le strade c’erano persone ovunque, dei ragazzi che avevano fatto forca come noi, signori ritardatari a lavoro che correvano come matti e le nonnette di qua e di là che spazzavano la strada.
Facemmo un paio di giri su e in giù e dopo un po’ decidemmo di andarcene.
Stavamo camminando su una strada, per tornare a i nostri motorini quando da una casa sentimmo la voce di un ragazzo cantare. «
you’ve got that one thing yeah, you’ve got that one thing» faceva così, l’avevo già sentita da qualche parte.
Ci girammo entrambe verso quella voce, proveniva da una finestra di un bagno, perché sentivamo l’acqua di una doccia scorrere e dopo qualche secondo fermarsi.
Io ed Elisa ci guardammo incredule, poi tornammo sui nostri passi, ma ci si fermò di schianto quando sentimmo gridare “VAS HAPPENING?!” seguito da uno sbattere della porta.
Il ragazzo che sentivamo fino a poco fa cantare, incominciò ad urlare come una ragazzina, scaraventando un asciugamano fuori dalla finestra, che puntualmente mi prese in pieno viso.
Mi tolsi quel coso umidiccio di dosso e con il pollice e l’indice lo tenni il più lontano da me.
Elisa mi guardava stupita ed io feci lo stesso. Il ragazzo, si affacciò alla finestra, sembrava senza vestiti, ma per fortuna il muretto mi nascondeva la “visuale”.
«scusate! »urlò lui, asciugandosi i capelli con un altro asciugamano.
« no, no, non fa niente! Basta che vieni a prendere questo coso!» accennai un sorriso.
«tranquilla, sta già venendo giù un mio amico! »
«o.. o..ok » balbettai, si era girato ed andava verso la porta, era nudo.
«bellino quello che ti ha buttato l’asciugamano»mi sussurrò elisa all’orecchio facendomi prendere un mini infarto.
«lo so, e tu che volevi andare a scuola! » gli sbuffai in viso.
Scese un altro ragazzo da quella casa, aspetta, ma vivevano insieme? Due ragazzi che vivono insieme? Esiste?

Mi avvicinai a lui e gli porsi l’asciugamano, ma purtroppo il fato ha voluto che mi incantassi nei suoi occhi. Erano celesti, limpidi e alla luce del sole brillavano come due pietre preziose, sembravano due gocce d’acqua dove mi ci sarei tuffata volentieri.
Il ragazzo mi guardava imbarazzato e accennò un sorriso, mentre Elisa con un gesto furtivo mi diede una gomitata, che mi fece male, altro che gesto furtivo.
«oh, oh tieni » dissi mostrando un sorriso imbarazzato.
Cambiai visuale, come a dire “io non ti stavo fissando, stavi solo sognando” immaginai la scena nella mia testa, la dissi con la voce da fantasma, per fortuna la mia mente era l’unica cosa a cui potevo accedere solo io.
«grazie, Zayn non avrebbe dovuto spaventarlo » fece una smorfia.
«chi è Zayn? » accennai una risata.
«è un mio amico e quello che ha lanciato l’asciugamano si chiama Harry » rispose.
Ok, sono tre ragazzi che vivono insieme..
mi schiarii la voce «e tu come ti chiami? » dissi giocherellavo con i piedi, mettendomi su i margini delle scarpe.
«io mi chiamo Niall, e.. tu? Cioè volevo dire, voi?» si grattò la testa, che carino.
«io mi chiamo Laura e lei è Elisa » sorrisi, non avevo mai sentito in Italia i nomi: Niall, Harry e Zayn.
« oh, non l’avevo vista»accennò una risata, facendo capolino per vederla.
In effetti Elisa era rimasta tutto il tempo nascosta dietro di me, continuando a fissare la finestra. Lo salutò con la mano, poi continuò a guardarla.
Niall si schiarì la voce «se volete, potete venire in casa nostra.. se non avete niente da fare.. »
Aspetta, cosa stava tentando di fare? Gli interessavo io od Elisa? Ci ha invitato in casa loro, non è niente, calmati.
Mi girai verso Elisa « si va?» le chiesi.
«Si, vai, andiamo. » rispose.
Io ed Elisa rimassimo indietro rispetto a Niall, così corsi per arrivare a lui, dopo di che gli afferrai il braccio.
«Niall, meglio se dici al tuo amichetto di vestirsi, che dici? »
mi squadrò da capo a piedi « sarà meglio..»
Mentre se ne stava andando nell’altra stanza, abbassai lo sguardo sul suo sedere e con gli occhi sbarrati, tirai Elisa accanto a me indicandolo, ci guardammo incredule, oltre ad avere un bel sedere aveva uno di quei portachiavi pelosi bianchi.
«ehm.. Niall.. cosa hai attaccato ai pantaloni? » chiese Elisa.
«è una cosa da bieberboy, non puoi capire » continuò a camminare senza neanche voltarsi.
«oh mamma, ti piace BIEBER? » feci un sorriso a 32 denti, sono una belieber dopo tutto.
«sii! » rispose lui entusiasta.
Vidi con la coda dell’occhio Elisa che si passava una mano davanti alla faccia come a dire ‘ci risiamo’ ogni volta che sentivo ‘justin’ ‘Canada’ ‘bieber’ o qualsiasi cosa che riguardasse lui, scattavo sugli attenti.
«io, io sono una belieber! » urlai.
Da dietro la porta fece capolino un altro ragazzo tutto assonnato, aveva portato il cuscino con se, sembrava un orsacchiotto da strapazzare.
«che cos’è tutto questo baccano? » sbadigliò, si stropicciò gli occhi e poi mise a fuoco i nostri volti. «e voi chi siete? »
«loro sono.. » interruppi Niall. «io sono Laura e lei è Elisa, scommetto che tu ti chiami Louis» sorrisi.
«c..come fai a saperlo?» si stupì.
«lo hai scritto sui boxer » gli rispose Elisa. Louis aveva stampato sulle sue mutande il suo nome, “ahahahah, lo dovrei fare anch’io” pensai.
Ci fu una risata di gruppo, quando ci interruppe Harry. Arrivò nella stanza dove eravamo presenti completamente nudo e la cosa non gli aveva creato problemi, finche non vide me ed Elisa.
Prese di fretta e furia il cuscino di Louis e si coprì come meglio poteva.
«Niall! Ti avevo di dirgli di vestirsi! » gli urlai contro.
«si, ma tu mi hai interrotto mentre stavo andando a dirglielo! » ribattè.
«ehm.. scusate io.. dovrei andare » disse Harry. Lasciò il cuscino a terra e scappò.
Ci mettemmo tutti a ridere come matti, dopo questa grande apparizione di Harry.
Comparve pure Zayn, quello che aveva fatto spaventare il povero Harry.
«ciao gente!» sfoggiò un sorriso fantastico.
«buongiorno » lo salutai. «Niall, ci nascondi altre persone o siamo al completo? » sorrisi, stufa delle apparizioni di una persona per volta.
«no, manca Liam! » rispose.
«dov’è Liam?! » chiese Zayn tutto preoccupato.
«di sicuro sarà ancora a dormire, sapete com’è fatto.. » aggiunse Louis.
«che devo andare io a svegliarlo io? » risi, non avrei dovuto dirlo, Louis aveva un’idea.
«e se.. gli facciamo uno scherzo? Facciamogli credere che voi due siete delle ladre e che volete sbatterlo fuori di casa!» ecco, questo era il suo magnifico piano. Ma perché noi due? Non lo conoscevamo nemmeno!
«e come le travestiamo? » sbottò Niall.
«basteranno i nostri passamontagna» disse Zayn alzando le spalle.
 
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Salve Directioners! spero vi piaccia il mio primo capitolo, continuerò di certo, ma voglio che mi fate capire che vi piaccia mandandomi una piccola recensione se vi va.
Ciao ciao !
lots of love.
su twitter sono: @xbeautifulidols se volete contattarmi. <3
 
  
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