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Autore: _diana87    04/09/2012    6 recensioni
Patrick Jane parte all’inseguimento della talpa di Red John, dopo aver combinato un casino dietro l’altro, ma di lui si perde ogni traccia. Teresa Lisbon, triste per la partenza del suo partner, cade in uno stato di depressione dal quale non riesce a reagire quando una notte viene aggredita violentemente. Mesi dopo, Patrick ritorna ma ha tutt’altro che buone intenzioni: ha una pistola nascosta nella sua giacca ed è pronto a fare una strage. Quando si trova faccia a faccia con Teresa, realizza quanto le cose siano cambiate ed è di fronte ad una realtà che non si aspettava...
Genere: Dark, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Grace Van Pelt, Kimball Cho, Un po' tutti, Wayne Rigsby | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Saaaalve

Another place to fall

 

 

 

 

"E' questa la famiglia che volevi?"

 

 

 

 

Il Ferrari nero sfreccia ad una velocità contenuta. E Patrick deve anche contenersi nel guidarla poiché Teresa non riesce a resistere a velocità elevate. Il mentalista tiene un occhio sulla strada e l'altro sulla sua partner, visibilmente agitata. Si volta anche lei per guardarlo, stringendo tra le mani il suo crocefisso.

"Dove stiamo andando, Patrick?"

Lui torna a guardare la strada, cambiando marcia.

"Non lo so. In qualche posto sicuro."

Continua a guardare dritto mentre osserva dallo specchietto un'altra auto in lontananza dietro di loro. Adesso riesce ad identificare il suo guidatore. Quella maschera da clown, la prima che aveva notato al CBI.

Red John.

Preme il piede più forte sull'acceleratore. 

Teresa sobbalza.

"Te lo ripeterò un'altra volta e voglio che tu mi risponda. Dove stiamo andando, Patrick?!"

Lui digrigna i denti, sentendo quell'auto dietro di loro avanzare sempre di più. Con un colpo di gas, sterza tutto d'un lato, cercando di tagliare la strada e passare attraverso una steppaia. Teresa si regge con le mani sul cruscotto dell'auto e guarda il suo mentalista con occhi sbarrati.

"Patrick, che stai combinando??"

"C'era una macchina dietro di noi che ci inseguiva. C'era Red John al volante."

"Come fai ad esserne sicuro? Ci ha già raggiunti??"

Giungono verso un paesino di campagna quasi isolato. Non hanno neanche notato l'insegna di quale città sia. Patrick aiuta Teresa a scendere dall'auto e le dà un'occhiata per assicurarsi che stia bene. Ha gli occhi assonnati, segno che ha dormito poco negli ultimi giorni, ma anche sintomo di stress. Si morde il labbro maledicendo se stesso per tutto ciò che le ha fatto passare. Lei gli sorride debolmente, poi abbassa lo sguardo un po' imbarazzata, e con lo stesso imbarazzo gli prende la mano posandogliela sul suo ventre, come a fargli capire che le due persone davanti a lui stanno entrambi bene.

Un battito flebile e forzato di mani li interrompe costringendoli a rivolgere lo sguardo verso quella figura nera davanti a loro.

"Che bel quadretto familiare... peccato che la donna e il pargolo non ti appartengono..."

"John." dice Patrick a denti stretti.

Il serial killer apre perfino le braccia pronto ad accoglierli, come se stesse parlando con dei vecchi amici.

"Sai Patrick, scoprire il tuo punto debole non è mai stato così facile. Bastava colpire le persone a cui tieni di più, ma non mi ero reso conto che la persona che amavi maggiormente era così vicina a te... e per tutto questo tempo..."

Istintivamente, il mentalista si pone davanti a Teresa, volendola proteggere questa volta, per evitare di fare l'errore di quasi cinque mesi fa.

"Ormai è inutile che la proteggi, Patrick. Il danno è stato fatto. Ed è stata solo colpa tua."

Il biondo sorride e cerca di stare al suo gioco. Potrebbe ucciderlo, ora ne ha l'occasione visto che è da solo. E potrebbe scoprire finalmente la sua identità. Pensa che lo farà parlare, continuerà a sfidarlo e indagare nella sua mente. Come quando giocava con la mente di Lorelai e di qualche altra sua talpa.

"Stai sprecando fiato, John. Perché non lasci stare Teresa Lisbon da questa storia e cerchiamo di risolvere le cose solo tra noi?"

Dietro di lui, Patrick sente il respiro affannoso della sua partner.

"Jane... non farti ingannare. Non lasciare... che giochi... con la tua... mente..." parla pian piano e questo fa preoccupare il mentalista.

Teresa sente la sua fronte. E' bagnata. Sta sudando freddo.

"Lisbon, tu non stai bene..." si avvicina a lei per paura che cada a terra.

L'agente sente salire la temperatura del corpo e tutto intorno a lei inizia a girare. Perfino la risata sadica di Red John inizia a farle eco nella testa. Deve poggiarsi da qualche parte. Patrick apre lo sportello dell'auto e la fa sedere, cercando di farle aria. Intorno a loro due, John continua a ridersela di gusto, divertito dalla scena sofferente.

"E' questa la famiglia che volevi, Patrick?"

Il consulente si blocca per qualche istante. L'agente mora lo guarda, gli tocca la mano per rassicurarlo ancora. Ma il mentalista farà di testa sua anche questa volta. Anche nello scontro finale. Con un gesto veloce, sfila la pistola dalla fondina di Lisbon, per poi rivolgersi verso Red John, camminando con passi decisi nella sua direzione.

"Lisbon sta già soffrendo per colpa tua. Lasciala in pace. E prendi solo me come tuo seguace. Sono libero, sono tutto tuo e pronto per servirti!" spalanca le braccia, gettando a terra il suo tesserino del CBI.

Teresa sente che la fondina è vuota e con uno sguardo terrorizzato osserva i due confrontarsi faccia a faccia.

"No! Jane! Non lo fare!" urla e con tutta la forza che ha, riesce ad alzarsi dal sedile del Ferrari, aggrappandosi alla portiera aperta.

E' dolorante, potrebbe anche abortire visto che la guida spericolata di Jane le ha fatto venire la nausea e i giramenti di testa. E chissà se anche la febbre.

"La tua agente è tenace." dice il killer indicando Teresa che a strascico si avvicina a Patrick. Lui cerca di allontanarsela. Non vuole che corra altri problemi.

"Teresa, fila in auto!" le intima, evitando il suo sguardo.

"Io voglio... starti vicino..." gli sussurra quasi immediatamente, dopo un interminabile secondo.

Lei lo guarda con compassione, lui si maledice ancora una volta, chiedendosi come abbia fatto ad essere così tanto amato da una donna come lei.

"Sei incredibile, piccola principessa arrabbiata..." le sussurra a sua volta, non resistendo a darle un bacio sulla fronte.

La scenetta non sfugge agli occhi del sadico serial killer che si schiarisce la voce per richiamare l'attenzione dei due. Si avvicina, ancora la maschera sul volto, per vederli più da vicino. Il mentalista ha così il suo secondo incontro faccia a faccia col suo nemico e la tentazione di scoprire chi si cela dietro quella maschera... di capire se sia o meno la sua voce vera... la tentazione è tanta. I tre sono così vicini, e Red John è talmente preso nel guardare Patrick negli occhi da non accorgersi che Teresa si è rimpossessata dell'arma che il mentalista le aveva sfilato prima in auto.

"Facciamo così, Patrick. Visto che tieni molto alla graziosa Teresa, facciamo che tu sarai il mio seguace però non dovrai più rivedere lei. E il bambino che lei partorirà sarà mio. In compenso, non farò più del male né a lei, né distruggerò il CBI e i suoi agenti al suo interno. E tanto per la cronaca" tira fuori un cellulare e all'altra mano si porta un piccolo telecomando, "mi basta poco per chiamare i miei seguaci e dir loro di far saltare le bombe all'interno della struttura di polizia. A te la scelta, Patrick. Ti sto parlando da amico, non da nemico."

Red John gli sta chiedendo la sua libertà in cambio di quella di Teresa e del bambino. Ma a che prezzo? Il dolore e la sofferenza ci saranno sempre. Che mondo sarebbe mai questo in cui lui non può vivere finalmente in pace con la donna che ama e crearsi una nuova famiglia?

Il killer si mette le mani rivolte in avanti unendole in segno di preghiera.

"Due anni fa ti avevo detto di lasciar stare la vendetta, di rifarti una famiglia... ma tu non mi hai ascoltato. Ti ho ridato una seconda possibilità con Lorelai, perchè in fondo ho un grande rispetto per te, ma tu sei fuggito e mi hai sabotato, quindi ora è giusto che tu subisca questa condanna. Io sto ancora aspettando la tua scelta, Patrick. Non vado da ness---"

Il corpo del killer si contorce e dalle mani fuoriesce un liquido rosso... sangue. Patrick Jane si spaventa, facendo dei passi indietro appena vede John cadere in avanti. Si controlla la pistola che aveva nascosto nel taschino; non c'è più. Controlla il resto delle tasche preso da un vuoto di memoria, poi si volta dalla sua partner. Teresa è rimasta impassibile, il volto coperto di lacrime, con ancora del fumo che fuoriesce dalla pistola posizionata vicino al basso ventre, puntata verso Red John. I due si guardano visibilmente sconvolti.

"Parlava... troppo..." riesce a dire Teresa, accennando un debole sorriso.

Il mentalista non riesce ad aprire bocca. E' stato davvero tutto così semplice? Bastava proprio puntare la pistola, senza che lui se ne accorgesse, e ucciderlo definitivamente? Guarda la sua partner e non può fare a meno di gonfiarsi come un pavone e sentirsi orgoglioso del suo operato.

"Ora però ti porto all'ospedale..." si avvina, l'abbraccia forte e le strappa la pistola di mano, gettandola più lontano possibile.

La mora si lascia andare ad un pianto disperato.

"E' finito, Teresa. E' tutto finito." le bacia i capelli e le accarezza la schiena per rassicurarla.

Poi, scioglie l'abbraccio e si china sul cadavere di quel pazzo dalla maschera di un clown, per trovare il cellulare. Guarda incerto Teresa che gli indica di comporre l'ultima chiamata, sperando ci sia qualcuno del CBI a rispondere dall'altra parte.

"Sono Patrick Jane, Red John è morto. Arrendetevi."

"Ehi, Jane, non c'è bisogno che urli, ti sento benissimo!" la voce burbera di Virgil Minelli fa sorridere il consulente e tirare un sospiro di sollievo alla poliziotta al suo fianco.

E' veramente tutto finito. Eppure Patrick ha un attimo di esitazione a rigirare il corpo di John per togliergli la maschera e scoprire finalmente la sua identità.

"Vuoi che sia io a farlo?" gli chiede timidamente.

Lui scuote la testa.

"No, voglio farlo io."

Con coraggio, Patrick rigira il cadavere, come se avesse paura che potrebbe alzarsi da un momento all'altro, e che il colpo mortale, infertagli al fegato e a buona parte degli organi vitali, non gli avesse fatto effetto...

Si ritrova quella maschera da clown che gli sorride. Gli sorride proprio come quello smile rosso, simbolo con cui Red John 'salutava' le sue vittime, dopo averle uccise. Il gesto di togliergli la maschera è deciso e volitivo. L'uomo che vi si nasconde sotto però non sorride. Ha lo sguardo corrugato, occhi sbarrati e bocca spalancata. Il colpo che gli ha inferto Teresa deve avergli fatto un gran male.

Patrick lo guarda e pur riconoscendo quel volto che per tanti anni aveva visto girare al CBI, non riesce a provare nessuna emozione. Un minimo di risentimento, quella sensazione di vendetta appagata... non c'è più nulla. Possibile che neanche la vendetta lo faccia star bene?

Disprezzo. Forse quella è l'unica sensazione che prova.

Nello stesso istante, Teresa sente dei crampi allo stomaco. Si tocca sentendo il piccolo in lei scalpitare. Che sia felice anche lui che giustizia è stata fatta?

"Non vuoi dire alla stampa chi è Red John?"

Patrick si alza lentamente da terra, guardando per l'ultima volta il cadere di quell'uomo. Poi rivolge uno splendido sorriso alla donna che ama, prima di abbracciarla e accompagnarla nel Ferrari.

"No. Quell'uomo non merita di essere ricordato. Non merita neanche di essere citato al CBI. Per il bene nostro e della nostra squadra." 

 

 

 

 

Angoletto dell'autrice (poco sana di mente):

Red John è un pazzo e sadico... e questo si era capito... ma alla fine giustizia è stata fatta!

Non ho voluto rivelare l'identità del serial killer lasciando quella vena di mistero perchè alla fine è giusto così: la mia intenzione era far capire che non ne valeva la pena, alla fine, scoprire dopo anni chi è realmente Red John, perchè la vendetta è una cosa che non appaga.

E ho amato il fatto che sia stata proprio Lisbon a sparare a RJ e non Patrick... sarebbe un bel colpo di scena anche nel tf XD (Bruno, non copiarmi u.u)

Detto questo, Jane e Lisbon potranno vivere sereni adesso? XD

Lo scopriremo nell'epilogo della storia...

D.

   
 
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