Dannati fra tramonto e alba
Il mio
(banale)
arrivo
me ne stavo distesa
sul mio nuovo letto ascoltando il
rumore del vento che andava e veniva contro la finestra
nell'angolo;tutto
pareva così scuro, riposante, cominciai a sbattere le
palbebre , poi
lentamente queste
si abbassarono senza
che io potessi controllarle.
-C'è la cena!...-urlò Charlie dal piano
inferiore-...scusami...non ricordavo non volessi mangiare...
non c'era stato nemmeno bisogno di emettere un fiato e lui
aveva capito al volo.Con Charlie sarebbe stato tutto diverso.In quella
cittadina sarebbe stato tutto diverso; eppure...chi ha detto che
diverso
significa migliore?
Il viaggio non era stato stancante come tutti avevano
creduto, il ritorno a casa con Charlie era stata la parte migliore, lui
non
diceva niente e io nemmeno, tutti e due eravamo intenti a guardare
fuori dai
finestrini la pioggia che sfiorava aggraziatamente il suolo; sarei
rimasta ore
in quella macchina, avevo molte cose su cui riflettere, l'improvviso
trasferimento, la nuova scuola,come nascondere la mia carnagione
estremamente
bianca...
Un lieve suono elettronico provenì da di sotto
-Bells è reneè per te-mi avvisò
Charlie con il suo solito
tono calmo; quella voce è sempre stata qualcosa di
assolutamente dolce e
rassicurante nonostante paresse distaccata dalle emozioni
-Arrivo Cha...papà!-dovevo aver dimenticato il mio
telefono cellulare di sotto, probabilmente Reneè si sarebbe
arrabbiata per il
fatto che non avessi risposto io
-Ciao mamma!..si tutto bene...no il viaggio non è stato
stancante, rilassati-qualche ora prima, appena l'aereo era atterrato, e
io
avevo potuto accendere il cellulare, Reneè mi aveva chiamato
per sentire come
stessi e come fosse andato il viaggio, era troppo premurosa,sbuffai
silenziosamente
e poi ripresi-...sai mamma, Charlie mi ha comprato un furgone!Uno di
quei
vecchi e solidi modelli come ormai ne fanno pochi!-allungai la testa in
direzione della cucina e vidi una sfumatura rossa d'imbarazzo sulle
guance di
Charlie, sicuramente sentiva ciò che dicevo a
Reneè-comunque se non ti dispiace
ora vado ad aiutare papà coi piatti...d'accordo...si, a
presto...ciao
avevo superato la telefonata quotidiana di Reneè, ora
prima di abbandonarmi ai miei pensieri dovevo solo dare una mano a
Charlie
-Bells non ti preoccupare, domani è il tuo primo giorno di
scuola...vai pure a riposarti
-d'accordo Char.....papà... se hai bisogno dimmelo mi
raccomando-dissi sorridendo-non credo che mi addormenterò
per cui non ci sono
problemi a svolgere qualche lavoretto domestico...
-d'accordo ti farò sapere...notte
-notte
le scale della casa di Charlie erano un'altra cosa
rassicurante, ricordo che da piccola ci giocavo spesso,mi sedevo sui
gradini
vicini alla porta della mia stanza e fingevo che fosse un monte da
discendere.
Distesa sul mio letto potevo finalmente dare la meglio a
tutti i pensieri accumulati nella giornata, se Forks non mi fosse
piaciuta cosa
avrei fatto?Soprattutto cosa avrei fatto se io non fossi piaciuta a
lei?Chissà
se quest’ultima ipotesi avrebbe potuto divenire
realtà.Per di più la mia pelle
era ed è sempre stata, da che io abbia memoria, di un colore
diafono, senza
sfumature che sembrava non avere reazione alla luce del sole...
-chissà come si divertiranno a prendermi in
giro-sorrisi,amavo l’autoironia
in fondo non era poi importante che tutto andasse
bene,sarebbe stato tutto troppo noioso altrimenti...sospirai, ero
sollevata
nell'aver sciolto una parte della matassa ingarbugliata che i miei
problemi
erano...
-una nuova giornata di ombra e pioggia mi attende
domani...-mi misi addosso una coperta rosa confetto, di quand'ero
bambina e
seduta sulla poltrona innaugurai una nuova vita-...buona notte gelida
Forks