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Autore: Emily Kingston    04/09/2012    11 recensioni
Giorno di prigionia numero 986
“C’è stata una fuga di massa!” dice Hermione. “Sai cosa significa?”
Una fuga di massa? Quindi sono fuggiti senza di me. Bastardi!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Inizio col dire che qualcuno dovrebbe contattare un buon medico per farmi visitare. 
Spero che nessuno si aspetti troppo da questa fanfiction, perché non c'è assolutamente niente da aspettarsi. Ultimamente su Facebook ho visto una foto con i diari di un gatto e di un cane e, be', visto che il diario di un gatto mi ha fatto rotolare dalle risate, ho pensato, chissà cosa pensa tutto il giorno il povero Grattastinchi mentre Harry, Ron e Hermione sono occupati a salvare il mondo? Ed ecco che è nata questa flash. 
Tra gli avvertimenti volevo mettere 'comico' perché dovrebbe far ridere, ma per evitare figuracce ho lasciato perdere...
Magari, alla fine, vi fa ridere davvero (e lo spero, dato che l'ho scritta per quello..)
Bando alle ciance, grazie a chi andrà oltre quest'introduzione (sei una donna/uomo coraggiosa/o!) e grazie a chi recensirà!
Emily. 

 

La vita secondo Grattastinchi
 

Giorno di prigionia numero 986.

Me ne sto acciambellato sulla solita poltrona davanti al focolare. Hermione adesso non c’è, ma vedo un sacco di altri ragazzi andare in giro per la sala comune.
Sono giorni che progetto di fuggire, ma quel maledetto ritratto si apre solo quando qualcuno di questi idioti vuole uscire e non è facile scappare senza essere visti. E le poche volte che riesco ad andarmene dalla sala comune non posso superare il cancello della scuola. È sicuramente stregato.
Probabilmente il loro capo, quello il cui nome in codice è ‘Preside’, deve aver eretto delle barriere protettive per confinarci qui.
Neanche il rospo, quello che se ne va saltellando in giro tutto il giorno, è ancora riuscito a fuggire.
Sono più che certo, però, che gli uccelli siano riusciti a corrompere il capo, perché loro sono autorizzati ad andarsene. Non devono essere molto intelligenti, comunque, perché ritornano sempre.
La mia unica consolazione è Hermione, che mi riempie di coccole e mi tratta con il rispetto che merita un genio della macchinazione come me. Probabilmente mi teme, perciò preferisce non avermi come nemico.
Riconosco la sua voce e, dopo poco, lei e quei due impiastri dei suoi amici entrano dal ritratto.
Harry sta gesticolando e quell’altro, il rosso, sembra preoccupato. Hermione, ovviamente, riflette in silenzio.
Miagolo, cercando di attirare la loro attenzione, ma riesco a guadagnarmi solo un’occhiataccia dal tizio coi capelli rossi.
Non credo che lui sappia niente riguardo alla nostra segregazione, né credo ne sia coinvolto, altrimenti saremmo già tutti scappati da un pezzo.
Lo guardo con odio e poi balzo giù dalla sedia.
Mi struscio alle gambe di Hermione, la quale mi rivolge un veloce sorriso, e poi faccio la pipì sulle gambe del rosso.
Impreca ed io, soddisfatto, me ne torno a sedere.
Ovviamente Hermione prende le mie difese.
Credo che siano appena tornati da una riunione con i loro complici perché li sento parlare sottovoce. Sicuramente, non vogliono che io conosca i loro piani.
“Dobbiamo impedirlo assolutamente!” esclama Hermione, sedendosi sul divano.
“Hermione, le nostre difese stanno perdendo potenza,” le fa notare Harry.
Io drizzo le orecchie.
“Contrastiamoli con la magia,” propone la testa rossa. “Alleniamoci di più con nuovi incantesimi e prepariamoci per un eventuale scontro.”
“C’è stata una fuga di massa!” dice Hermione. “Sai cosa significa?”
Una fuga di massa? Quindi sono fuggiti senza di me. Bastardi!
“Lo so,” sussurra Harry. “Ma credo che combattere sia l’unica scelta che abbiamo.”
I tre si alzano, continuando a parlottare tra loro, e poi escono dalla stanza.
Guardo il rospo appollaiato dietro al divano.
‘Tu ne sapevi qualcosa?’
Ovviamente non risponde, sicuramente è d’accordo con quelli che sono scappati e non vuole rivelarmi come fuggire.
Mi acciambello su un cuscino e miagolo, ignorando il rospo che saltella via.
Più tardi proverò a minacciare i gufi, loro sanno sicuramente qualcosa.
Vi terrò aggiornati,
 
Grattastinchi.

 

   
 
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