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Autore: Allegra_    04/09/2012    3 recensioni
Non puoi smettere di sognare l'eternità ,
perchè nessuno può impedirti di sognare ,
ma devi smettere di sperarci ,
perchè la speranza di porterà solo delusione .
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7 : La Telenovela Di Ramiro Gaston

Il mattino dopo mi alzai dal letto con un solo pensiero: fare chiarezza nella mia mente, e nel mio cuore.

Ero ancora triste per il tradimento di Simon, eppure quello che mi succedeva in presenza di Rama era troppo strano per i miei gusti.

Non era semplice affetto, lo sentivo, eppure non potevo neppure chiamarlo amore.

Non volevo una nuova storia, anche se sapevo che con lui sarebbe potuta andare diversamente, perché lui era diverso: Rama era unico.

Ma lui non avrebbe mai provato qualcosa per una come me.

Ero troppo diversa rispetto alle ragazze che le erano piaciute in passato: Mar e Vale in fondo non erano poi così distinte tra loro, se non che la moretta era un’amica fantastica senza la quale non avrei potuto vivere, e l’altra una lurida traditrice.

Ma io … ero tutt’altro pianeta, e di sicuro non avrei mai potuto scatenare l’interesse di un ragazzo come lui.

<< Mel, ti vedo pensierosa … >> mormorò Caridad seduta al tavolo della cucina a fare colazione insieme al suo Gaucho.

<< Hm … no >> bofonchiai incerta versandomi del latte in una tazza per poi sedermi accanto a loro due.

<< Ancora triste per Simon ??? >> mi chiese Nacho senza però prestarmi davvero attenzione, impegnato com’era a lasciare baci sul viso della sua fidanzata.

Scossi la testa cercando di guardare altrove, quando vidi Tacho e Jazmin entrare in cucina tenendosi per mano e fissandosi innamorati.

Sbuffai scocciata lasciando sul tavolo la mia tazza ancora piena ed avviandomi lungo il corridoio.

Optai per l’idea di vedere un film sul divano, quando notai che era già impegnato, se Mar e Thiago che si baciavano senza staccarsi nemmeno un minuto erano considerati come un impegno.

Forse per la ventesima volta sbuffai sonoramente, per poi andare nella sala musica: quello era il mio rifugio ormai da un po’ di tempo, una volta chiusa a chiave la porta, nessuna vomitevole coppietta di innamorati avrebbe potuto deprimermi.

Camminai canticchiando fino all’uscio della porta, accorgendomi solo in quel momento che la mia amata sala era già occupata.

Rama se ne stava disteso a pancia sotto sopra una coperta di lana viola, tracciando velocemente linee con la penna su un quaderno dalla copertina rigida.

Rimasi immobile e indecisa sul da farsi: se fossi entrata probabilmente mi avrebbe mandata a quel paese per essermene andata di botto la notte precedente, ma se fossi andata via, avrebbe pensato che stessi cercando di evitarlo.

<< Hey, vieni a farmi compagnia ?? >> mi sorrise voltandosi e mettendo a tacere del tutto le mie paranoie mentali.

Annuì poco convinta prima di sedermi anch’io sulla coperta, reggendomi con le braccia poggiate su di essa.

<< Che fai ??? >> gli domandai battendo spasmodicamente il piede contro il pavimento: forse sto diventando psicopatica, mi dissi mentalmente.

<< Scrivo un racconto >> butto giù come se fosse la cosa più normale del mondo.

Ma non lo era. Almeno non per me.

Mi ricordava troppo quella gatta morta con i vestiti orrendi e il fatto che Rama non faceva latro che morirle dietro e pensare solamente a lei.

<< Lo fai perché Valeria ama farlo ?? >> sputai il suo nome con rabbia e quel pizzico di risentimento che non guastava mai.

Scosse la testa.

<< No, solo che può essere divertente immaginare sé stessi e la vita che si vorrebbe vivere >> e per un momento lo crebbi anch’io.

Dopotutto non c’era niente di male nel sognare un’esistenza perfetta e nel metterla per iscritto, io lo sapevo bene, dopo che avevo messo in scena per 16 anni le origini che avrei voluto avere.

<< Mi fai leggere ?? >> gli chiesi sorridendo.

Annuì per poi passarmi il quaderno.

Ramiro Gaston non ne poteva più delle malefatte di Valeria Rocio, sua compagna di vita che l’avevo spudoratamente tradito con un suo grande amico, il giovane Simon Pablo.

Così quella mattina decise che avrebbe messo fine a tutto il suo dolore, avrebbe finalmente trovato un’altra giovane donna a cui donare il suo cuore.

<< Tu saresti Ramiro Gaston ?? >> gli domandai incerta facendolo sorridere e poi sussurrare un leggero << Si >>

Uscì cavalcando per la foresta della sua terra, il Brasile.

<< Un momento … Brasile ??? >> gli chiesi guardandolo con un sopracciglio sollevato.

<< Rende meglio il personaggio che deve comparire >> mi spiegò facendomi cenno di continuare a leggere.

Per giorni e giorni viaggiò ininterrottamente senza mai fermarsi, avendo come unico strumento di arma e di difesa, il suo nobile animo.

<< Non ti sembra di esagerare un po’ ?? >> il mio tono era ironico e stupito: non credevo avesse tanta autostima il ragazzo !!

<< Perché, non ho un nobile animo ?? >> mi chiese sporgendo il labbro e facendolo tremare proprio come un cucciolo bastonato.

Alzai gli occhi al cielo sorridendo divertita per poi posare nuovamente lo sguardo sul racconto.

Fin quando la vide.

Una ragazza dai lunghi e fluenti capelli, vestita con un leggero gonnellino di paglia e una fascia a coprirle la parte superiore del corpo.

Era bellissima mentre si muoveva a tempo, ballando una sconosciuta e pure coinvolgente danza.

Ramiro Gaston avrebbe potuto rimanere per ore a contemplarla, e non se ne sarebbe pentito di certo.

Ma quel giorno si sentiva stranamente carico di adrenalina, di voglia di ricominciare, così le si avvicinò e si inchinò davanti alla misteriosa ragazza proprio come un vero gentiluomo come lui era tenuto a fare.

<< Buongiorno fanciulla, il mio nome è Ramiro Gaston. >>  sorrise il giovane uomo baciandole il dorso della mano.

<< Potrei essere così fortunato da conoscere il vostro ??? >> le chiese poi facendola sorridere.

Ramiro Gaston non si era mai emozionato tanto al solo vedere un sorriso, nemmeno quello di Valeria Rocio riusciva a fargli provare quelle nuove e strambe emozioni.

Voltai pagina ansiosa di leggere il continuo, quando mi accorsi con dispiacere che non c’era più niente di scritto.

Il racconto terminava lì, avevo interrotto Rama proprio sul più bello, proprio quando il protagonista stava per scoprire il nome della ragazza della quale in un secondo si era già invaghito.

Lo guardai seria per poi domandargli << Qual è il nome della bellissima ballerina ?? >>

Rama mi sorrise furbo per poi rispondermi << Te lo dico ad una condizione >>

Annuii subito facendogli cenno di continuare.

<< Tu stasera esci con me (??) >> all’inizio l’aveva detto con tono autoritario, quasi a volermelo imporre.

Ma poi aveva usato quell’incertezza che lo caratterizzava rendendo la sua proposta talmente dolce che non potei fare a meno di accettare.

<< Vengo a prenderti verso le 8 >> sorrise per poi alzarsi, prendere il quaderno sotto braccio e uscire dalla sala musica.

Oh. Mio. Dio.

Avevo un appuntamento con … Rama ????

E perché ero così dannatamente eccitata all’idea ??

Urgeva una ronda de amigas, immediatamente !!!

 

Piccolo Angolo Di Luce:

Hola !!! Ok, so che forse questo cappy è un po’ troppo corto e francamente stupido, però non so, a me piace, è fresco, è molto semplice.

Mi spiego meglio.

Ogni volta che scrivo un capitolo di Mi Mujer, questo mi prende anche l’anima, mi sfinisco davvero e la maggiore parte delle volte rimango non meno di 4 ore a correggerlo, perché ci tengo e voglio che sia perfetto.

Questa storia invece la scrivo perché mi diverte, mi piace il personaggio di Mel e la situazione che si sta creando.

Butto giù le parole senza impegno, così per divertirmi, ed è divertente, mi piace.

Quindi spero che piacerà anche a voi nonostante sia così diverso dal mio solito modo di scrivere.

Un bacino <3

   
 
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