Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: JOSEeDANISH    05/09/2012    2 recensioni
Tremate, tremate! Le streghe son tornate!! E le streghe non sono le due autrici ( nonostante il nuovo avatar!)) ma bensì le Mazoniane. Stavolta tocca a loro giocare il tutto per tutto per porre fine ad una guerra che le sta mettendo a dura prova. Dopo la batosta inflitta loro da Capitan Masu (si veda la precedente FF “love poison”) è giunto il momento di agire, usando gli stessi mezzi che si sono rivoltati contro di loro nell’avventura precedente. Andrà meglio??
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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analisi varie

POV  dr T

 

Il Generale Cleo comincia a comportarsi come tale.

Quasi quasi la preferivo versione poetessa: almeno mi faceva sorridere.

Ora da’ ordini a destra e manca e ci ha divisi in due gruppi: Zero, Danielle ed io andremo con lei a cercare di capire cosa e’ successo alla signora Masu. Yuki, Yattaran e Mimeh andranno a liberare Harlock e Raflesia prigionieri. Cleo ha anche dato loro qualche suggerimento su come fare.

Meno male.

Io non sono fatta per l’azione, sono una tipa sedentaria, me ne sto in laboratorio tra malati veri ed immaginari, a dispensare consigli e medicine.

Mentre mi incammino dietro Cleo seguendola in uno dei corridoi collaterali, il mio sguardo cade casualmente sulla mia collega D, che stringe la sua Holly al petto e fa un muso lungo da sembrare un vuvuzela.

“Non preoccuparti D, Cleo e’ armata, non corriamo troppi pericoli...” le dico dandole una pacca sulla spalla e cercando di rincuorarla. In fondo, non e’ una donna d’azione nemmeno lei.

“Lo so...perche’ ci ha diviso in due squadre la stangona?” mi sibila D tra i denti, per non farsi sentire

“Perche’ serve personale medico e scientifico qualificato per risolvere la faccenda...e poi non siamo donne d’azione, lo sai:  di che utilita’ saremmo state a Mimeh e Co. ? Eh?”

Lei stringe ancora di piu’ la sua calcolatrice e poi si mette a ticchettare

“La mia Holly mi dice che c’e’ lo 0.6% di possibilita’ che Harlock sia ferito...” mi dice con tono preoccupato, sempre sottovoce “...E se e’ ferito, avra’ bisogno di assistenza. Metti che non respira! Chi gliela fa la respirazione bocca a bocca? Eh? Mimeh? Eh? Rispondi....” mi guarda con fare severo.

Quando fa cosi’ mi viene il nervoso e comincio a giocherellare con il mio stetoscopio, facendolo roteare.

“Yuki ne sara’ capace....” dico poi, sospirando, cercando di chiudere la conversazione li’.

“Certo, come no, la biondina tutta curve...” percepisco irritazione nella sua voce “Scommetto che quella ha la scatola cranica vuota! Non saprebbe mai fare la respirazione bocca a bocca come si deve...Nonono, ci vuole un’esperta!”

“E saresti tu...” ammetto io, ormai avvilita e conscia di dove vuole andare a parare.

“Certo. Lo so che a te fa schifo fare la respirazione bocca a bocca alle persone, per cui io mi sacrifico. E lo sai che sono professionale...”

Non mi accorgo che Cleo ci osserva divertita.

Le spalle appoggiate alla parete e le braccia incrociate sul petto, ha sulla faccia un’espressione da volpina che non avevo mai visto.

“D, credetemi, Yuki se la cavera’ benissimo....” dice poi con ironia.

Eh no! Che fa, butta la benzina sul fuoco?

D smette di ticchettare su Holly.

Brutto segno.

“Ditemi allora, Generale. Cosa avrebbe questa Yuki che io non ho?”

Ommamma beddamatrisantissima, spero che Cleo non apra bocca.

“E’ una donna d’azione...”

E va beh, questo ci puo’ stare

“Ed ha la meta’ dei vostri anni, D”

Crash.

Osservo Holly cadere per terra e sospiro di sollievo quando vedo che nonostante cio’ e’ tutta intatta: l’ultima volta che si era scollato un tasto, D non ha mangiato per sette giorni e non ci ha dormito.

“Volete dire che sono vecchia?” protesta D.

“No. Voglio dire che avete il doppio degli anni di Yuki. Tutto qui” replica Cleo, sorniona.

L’aria si fa pesante.

E nessuno ha mangiato fagioli, di questo sono certa.

Ci vuole uno stratagemma. Un diversivo. Qualcosa prima che queste due se le suonino e che io debba raccogliere quello che rimane di D con il cucchiaio.

“Suvvia, signore care, non divaghiamo. Ricordiamoci che il tempismo e’ essenziale e che noi si risolva la faccenda al piu’ presto possibile. Siamo scienziati, non facciamoci distrarre...”

Il dottor Zero, con la sua usuale flemma e con l’aiuto di un goccetto o due in corpo, si intromette tra le due e ci fa segno di proseguire.

Cleo ci fa un cenno con la mano e ci intima di fare piano.

Ecco, ci siamo.

Detesto ammetterlo, ma mi sento un po’ nervosa, un po’ apprensiva ecco.

Ma si, ammettiamolo!

Me la sto facendo sotto dalla paura!

E’ che non sono fatta per roba del genere.

“Ehi, T, non so tu, ma io io una fifa boia!” mi dice Danielle all’orecchio.

“Anche io, ma ormai siamo in ballo e dobbiamo ballare...” ammetto a malincuore.

Lei mi osserva severa

“Tu NON sai ballare, T.”

Ha ragione. Ma non staro’ qui a disquisire sul fatto che il mio linguaggio era figurato. Come chiunque abbia a che fare con i numeri, Danielle a volte non ha l’elasticita’ mentale di comprendere le metafore.

Cleo ci fa un cenno di avvicinarsi e di guardare da una piccola fessura che da sulla stanza di Masu.

“Questa fessura e’ stata una mia idea...” mi dice “Come responsabile della sicurezza di Raflesia debbo sapere con chi si intrattiene e se corre pericolo alcuno...” continua poi con noncuranza.

“Immagino che debba essere un lavoro difficile fare la guardona...” sento dire a Danielle, mentre impreco mentalmente. Cleo scrolla le spalle dicendo che fa parte del suo compito e che lei prende i suoi doveri molto sul serio.

Dalla fessura non vedo tanto: una parte del letto della Regina ed uno specchio gigantesco nel quale vedo riflessa l’immagine nuda di una vecchietta dall’aria  un po’ stramba ma dopotutto, innocua.

Con sommo stupore, Cleo ci passa un auricolare cosi’ le cimici della stanza ci permettono di sentire quello che Masu sta dicendo. Danielle ed io ci sentiamo, invero, un po’ in imbarazzo e facciamo di tutto anche per evitare che il dottor Zero, spinto da un irrefrenabile interesse scientifico e professionale, si accosti alla fessura per osservare.

“Ammazza, vedi che bei seni che c’ho...nemmeno quando avevo vent’anni...che poi e’ stato solo qualche anno fa....” sentiamo dire.

Danielle inarca un sopracciglio “Osa chiamare seni quelle appendici piriformi?”

Una voce maschile, fuori campo, che presumo sia quella del suo prode Gordonius, le da ragione, decantando la bellezza della sua pelle diafana e della sua morbidezza.

“Ma se quella ha le mani callose e rugose di chi lavora!!!” mi commenta di nuovo Danielle, mentre comincia a fare i calcoli sulla sua Holly.

Annuisco.

Quella donna sembra essere un tipico caso di dismorfia corporea, in cui si sente molto ma molto ma molto piu’ bella di come e’.  Un caso unico, direi, perche’ in genere la dismorfia e’ peggiorativa.

“E’ cosi’ da quando ha inalato i fumi del filtro...” ci dice Cleo

“Allora...” tici tic tic “Se e’ ancora cosi’ , vuol dire che la sostanza e’ ancora nel suo corpo. Considerando la Clearance renale ed epatica standard per uan persona di questa eta’, potremmo avere un residuo della sostanza in questione con un campione biologico...” dice Danielle, sovrappensiero.

Ha ragione. “Ma chi va a prelevare il sangue alla vecchietta?”chiedo io.

Danielle si illumina.

Mi preoccupo molto quando si illumina cosi’.

In genere sono guai.

“E chi ha parlato di sangue? No, non, no...il campione lo otterremo per vie naturali....”

“Noi abbiamo scoperto dell’effetto del filtro fatto da Masu per Harlock analizandone ehm...la cacca...ehm...” dice Cleo, un po’ in imbarazzo.

Vedo gli occhi verdi di Danielle brillare.

Obeddamatrisantissima!

“Ottima idea, T! La vecchietta ci dovra’ pure andare in bagno, no?”

Annuisco.

“Perfetto: non ci resta che prelevare un campione!”

“Si puo’ fare...posso far guastare lo scarico per il tempo necessario alla signora Masu di uscire e lamentarsi e per uno di noi prelevare un campione....”

L’idea e’ buona. Potrebbe anche funzionare.

“Va bene...ma chi va a prendere il campione?” chiedo io.

I volti degli astanti si girano verso di me.

“Io vi ho portati qui...” mi fa Cleo

“Io sono un uomo e non entrerei mai nel bagno di una signora...” mi dice quel bell’amico del dottor Zero

“Io ho avuto l’idea di analizzare il campione biologico....” mi dice Danielle, sorridendo.

Merda!

Ecco, ora ci vuole.

Mi sa che tocca a me.

  
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