POV dr T
Il
Generale Cleo comincia a comportarsi come tale.
Quasi
quasi la preferivo versione poetessa: almeno mi faceva sorridere.
Ora
da’ ordini a destra e manca e ci ha divisi in due gruppi: Zero, Danielle ed io
andremo con lei a cercare di capire cosa e’ successo alla signora Masu. Yuki,
Yattaran e Mimeh andranno a liberare Harlock e Raflesia prigionieri. Cleo ha
anche dato loro qualche suggerimento su come fare.
Meno
male.
Io non
sono fatta per l’azione, sono una tipa sedentaria, me ne sto in laboratorio tra
malati veri ed immaginari, a dispensare consigli e medicine.
Mentre
mi incammino dietro Cleo seguendola in uno dei corridoi collaterali, il mio
sguardo cade casualmente sulla mia collega D, che stringe la sua Holly al petto
e fa un muso lungo da sembrare un vuvuzela.
“Non
preoccuparti D, Cleo e’ armata, non corriamo troppi pericoli...” le dico
dandole una pacca sulla spalla e cercando di rincuorarla. In fondo, non e’ una
donna d’azione nemmeno lei.
“Lo
so...perche’ ci ha diviso in due squadre la stangona?” mi sibila D tra i denti,
per non farsi sentire
“Perche’
serve personale medico e scientifico qualificato per risolvere la faccenda...e
poi non siamo donne d’azione, lo sai: di
che utilita’ saremmo state a Mimeh e Co. ? Eh?”
Lei
stringe ancora di piu’ la sua calcolatrice e poi si mette a ticchettare
“La
mia Holly mi dice che c’e’ lo 0.6% di possibilita’ che Harlock sia ferito...”
mi dice con tono preoccupato, sempre sottovoce “...E se e’ ferito, avra’
bisogno di assistenza. Metti che non respira! Chi gliela fa la respirazione
bocca a bocca? Eh? Mimeh? Eh? Rispondi....” mi guarda con fare severo.
Quando
fa cosi’ mi viene il nervoso e comincio a giocherellare con il mio stetoscopio,
facendolo roteare.
“Yuki
ne sara’ capace....” dico poi, sospirando, cercando di chiudere la
conversazione li’.
“Certo,
come no, la biondina tutta curve...” percepisco irritazione nella sua voce
“Scommetto che quella ha la scatola cranica vuota! Non saprebbe mai fare la
respirazione bocca a bocca come si deve...Nonono, ci vuole un’esperta!”
“E
saresti tu...” ammetto io, ormai avvilita e conscia di dove vuole andare a
parare.
“Certo.
Lo so che a te fa schifo fare la respirazione bocca a bocca alle persone, per
cui io mi sacrifico. E lo sai che sono professionale...”
Non mi
accorgo che Cleo ci osserva divertita.
Le
spalle appoggiate alla parete e le braccia incrociate sul petto, ha sulla
faccia un’espressione da volpina che non avevo mai visto.
“D, credetemi,
Yuki se la cavera’ benissimo....” dice poi con ironia.
Eh no!
Che fa, butta la benzina sul fuoco?
D
smette di ticchettare su Holly.
Brutto
segno.
“Ditemi
allora, Generale. Cosa avrebbe questa Yuki che io non ho?”
Ommamma
beddamatrisantissima, spero che Cleo non apra bocca.
“E’
una donna d’azione...”
E va
beh, questo ci puo’ stare
“Ed ha
la meta’ dei vostri anni, D”
Crash.
Osservo
Holly cadere per terra e sospiro di sollievo quando vedo che nonostante cio’ e’
tutta intatta: l’ultima volta che si era scollato un tasto, D non ha mangiato
per sette giorni e non ci ha dormito.
“Volete
dire che sono vecchia?” protesta D.
“No.
Voglio dire che avete il doppio degli anni di Yuki. Tutto qui” replica Cleo,
sorniona.
L’aria
si fa pesante.
E
nessuno ha mangiato fagioli, di questo sono certa.
Ci
vuole uno stratagemma. Un diversivo. Qualcosa prima che queste due se le
suonino e che io debba raccogliere quello che rimane di D con il cucchiaio.
“Suvvia,
signore care, non divaghiamo. Ricordiamoci che il tempismo e’ essenziale e che
noi si risolva la faccenda al piu’ presto possibile. Siamo scienziati, non
facciamoci distrarre...”
Il
dottor Zero, con la sua usuale flemma e con l’aiuto di un goccetto o due in
corpo, si intromette tra le due e ci fa segno di proseguire.
Cleo
ci fa un cenno con la mano e ci intima di fare piano.
Ecco,
ci siamo.
Detesto
ammetterlo, ma mi sento un po’ nervosa, un po’ apprensiva ecco.
Ma si,
ammettiamolo!
Me la
sto facendo sotto dalla paura!
E’ che
non sono fatta per roba del genere.
“Ehi,
T, non so tu, ma io io una fifa boia!” mi dice Danielle all’orecchio.
“Anche
io, ma ormai siamo in ballo e dobbiamo ballare...” ammetto a malincuore.
Lei mi
osserva severa
“Tu
NON sai ballare, T.”
Ha
ragione. Ma non staro’ qui a disquisire sul fatto che il mio linguaggio era
figurato. Come chiunque abbia a che fare con i numeri, Danielle a volte non ha
l’elasticita’ mentale di comprendere le metafore.
Cleo
ci fa un cenno di avvicinarsi e di guardare da una piccola fessura che da sulla
stanza di Masu.
“Questa
fessura e’ stata una mia idea...” mi dice “Come responsabile della sicurezza di
Raflesia debbo sapere con chi si intrattiene e se corre pericolo alcuno...”
continua poi con noncuranza.
“Immagino
che debba essere un lavoro difficile fare la guardona...” sento dire a
Danielle, mentre impreco mentalmente. Cleo scrolla le spalle dicendo che fa
parte del suo compito e che lei prende i suoi doveri molto sul serio.
Dalla
fessura non vedo tanto: una parte del letto della Regina ed uno specchio
gigantesco nel quale vedo riflessa l’immagine nuda di una vecchietta
dall’aria un po’ stramba ma dopotutto,
innocua.
Con
sommo stupore, Cleo ci passa un auricolare cosi’ le cimici della stanza ci
permettono di sentire quello che Masu sta dicendo. Danielle ed io ci sentiamo,
invero, un po’ in imbarazzo e facciamo di tutto anche per evitare che il dottor
Zero, spinto da un irrefrenabile interesse scientifico e professionale, si
accosti alla fessura per osservare.
“Ammazza,
vedi che bei seni che c’ho...nemmeno quando avevo vent’anni...che poi e’ stato
solo qualche anno fa....” sentiamo dire.
Danielle
inarca un sopracciglio “Osa chiamare seni quelle appendici piriformi?”
Una
voce maschile, fuori campo, che presumo sia quella del suo prode Gordonius, le
da ragione, decantando la bellezza della sua pelle diafana e della sua
morbidezza.
“Ma se
quella ha le mani callose e rugose di chi lavora!!!” mi commenta di nuovo
Danielle, mentre comincia a fare i calcoli sulla sua Holly.
Annuisco.
Quella
donna sembra essere un tipico caso di dismorfia corporea, in cui si sente molto
ma molto ma molto piu’ bella di come e’.
Un caso unico, direi, perche’ in genere la dismorfia e’ peggiorativa.
“E’
cosi’ da quando ha inalato i fumi del filtro...” ci dice Cleo
“Allora...”
tici tic tic “Se e’ ancora cosi’ , vuol dire che la sostanza e’ ancora nel suo
corpo. Considerando
Ha
ragione. “Ma chi va a prelevare il sangue alla vecchietta?”chiedo io.
Danielle
si illumina.
Mi
preoccupo molto quando si illumina cosi’.
In
genere sono guai.
“E chi
ha parlato di sangue? No, non, no...il campione lo otterremo per vie
naturali....”
“Noi
abbiamo scoperto dell’effetto del filtro fatto da Masu per Harlock analizandone
ehm...la cacca...ehm...” dice Cleo, un po’ in imbarazzo.
Vedo
gli occhi verdi di Danielle brillare.
Obeddamatrisantissima!
“Ottima
idea, T! La vecchietta ci dovra’ pure andare in bagno, no?”
Annuisco.
“Perfetto:
non ci resta che prelevare un campione!”
“Si
puo’ fare...posso far guastare lo scarico per il tempo necessario alla signora
Masu di uscire e lamentarsi e per uno di noi prelevare un campione....”
L’idea
e’ buona. Potrebbe anche funzionare.
“Va
bene...ma chi va a prendere il campione?” chiedo io.
I
volti degli astanti si girano verso di me.
“Io vi
ho portati qui...” mi fa Cleo
“Io
sono un uomo e non entrerei mai nel bagno di una signora...” mi dice quel
bell’amico del dottor Zero
“Io ho
avuto l’idea di analizzare il campione biologico....” mi dice Danielle,
sorridendo.
Merda!
Ecco,
ora ci vuole.
Mi sa
che tocca a me.