05/09/2012
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Prologo
Le vacanze natalizie erano appena iniziate, e ció sollevó moralmente Harry.
Era un ragazzo semplice, dai folti capelli ricci e gli occhi verdi, una persona "normale".
Si era fermato vicino al bordo della strada, in attesa che il semaforo dei pedoni diventasse verde; era successo così velocemente che Harry non ebbe la minima idea di COSA effettivamente fosse successo: un uomo steso a terra, ferito, mentre la macchina che lo aveva appena investito era schizzata via con una sgommata.
Harry si era subito avvicinato all'uomo, per accertarsi che stesse bene.
«Mi sente? Signore mi risponda!»
L'uomo peró non si curó minimamente del fatto che fosse completamente ricoperto di sangue, e si voltó per guardare negli occhi il ragazzo accanto a se.
Harry sostenne a lungo lo sguardo assente dell'uomo, chiedendosi se fosse ancora cosciente.
Improvvisamente, le sue iridi erano diventate rosso fuoco, ed Harry le paragonó subito a fuoco liquido; con uno scatto, l'uomo afferró il polso di Harry, avvicinandolo alla propria bocca…
«Ehi, ma che fai?!», esordì lui cercando di liberarsi dalla stretta. L'uomo strinse ancora di più la prese, ed Harry pensó che se avesse stretto ancora, la circolazione sanguigna sarebbe andata a farsi fottere; poi, Harry vide con orrore un paio di canini aguzzi affondare nella pelle del suo polso, lentamente, mentre piccole gocce di sangue fuoriuscivano dai buchi lasciati dal morso.
«Che cazz…», protestó lui, ma fu bloccato da un dolore atroce all'altezza del petto.
Il cuore aveva cessato di battere.
"Sto morendo?", si chiese, un attimo prima di perdere i sensi e svenire tra le braccia dell'uomo.
«Tranquillo, ragazzo», disse l'uomo sollevando di peso Harry e caricandoselo su una spalla, «Il signor Black si prenderà cura di te»
Harry peró aveva già perso i sensi, e l'unica cosa di cui fu consapevole, era di essere morto.
Era un ragazzo semplice, dai folti capelli ricci e gli occhi verdi, una persona "normale".
Si era fermato vicino al bordo della strada, in attesa che il semaforo dei pedoni diventasse verde; era successo così velocemente che Harry non ebbe la minima idea di COSA effettivamente fosse successo: un uomo steso a terra, ferito, mentre la macchina che lo aveva appena investito era schizzata via con una sgommata.
Harry si era subito avvicinato all'uomo, per accertarsi che stesse bene.
«Mi sente? Signore mi risponda!»
L'uomo peró non si curó minimamente del fatto che fosse completamente ricoperto di sangue, e si voltó per guardare negli occhi il ragazzo accanto a se.
Harry sostenne a lungo lo sguardo assente dell'uomo, chiedendosi se fosse ancora cosciente.
Improvvisamente, le sue iridi erano diventate rosso fuoco, ed Harry le paragonó subito a fuoco liquido; con uno scatto, l'uomo afferró il polso di Harry, avvicinandolo alla propria bocca…
«Ehi, ma che fai?!», esordì lui cercando di liberarsi dalla stretta. L'uomo strinse ancora di più la prese, ed Harry pensó che se avesse stretto ancora, la circolazione sanguigna sarebbe andata a farsi fottere; poi, Harry vide con orrore un paio di canini aguzzi affondare nella pelle del suo polso, lentamente, mentre piccole gocce di sangue fuoriuscivano dai buchi lasciati dal morso.
«Che cazz…», protestó lui, ma fu bloccato da un dolore atroce all'altezza del petto.
Il cuore aveva cessato di battere.
"Sto morendo?", si chiese, un attimo prima di perdere i sensi e svenire tra le braccia dell'uomo.
«Tranquillo, ragazzo», disse l'uomo sollevando di peso Harry e caricandoselo su una spalla, «Il signor Black si prenderà cura di te»
Harry peró aveva già perso i sensi, e l'unica cosa di cui fu consapevole, era di essere morto.