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Autore: Britney    05/09/2012    1 recensioni
Il mondo che tutto a un tratto sembra lontano lontano. Una forza d'attrazione che ti spinge a disconnettere il cervello. Quella sensazione di stare sopra una nuvola quando le forze abbandonano le gambe.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FAINT



 

Eccolo, eccolo. Arriva. Le gambe mi tremano, la testa gira, il mio corpo pesa. Resta ancorata alla realtà, mi sussurro, sperando di riuscire a resistere.

La vista mi si annebbia, perdo l'equilibrio, ondeggio in avanti, tendo una mano. Trovo lo scaffale della libreria sotto il mio tocco. Lascio scivolare la mano sul legno mentre le mie gambe si piegano e io mi ritrovo a faccia in giù sul pavimento. Sono ancora qui almeno.

Nausea. Nausea. Nausea. Il marmo è ghiacciato. Mi fischiano le orecchie. Il sangue pulsa troppo veloce.

Calmati, calmati. Speriamo di finirla una volta per tutte. Incosciente per tre minuti, poi mi riprendo.

No, oggi no. Non ho voglia di andarmene. Resto qui. Combatto contro la stanza che ruota. Forse se mi concerto su qualcosa…

Nessun altro a parte me ha creduto, però ora so, che tu vedi quel che vedo io, il tuo mondo è come il mio...

Siamo così… dolcemen…

Hanno ucciso l'uomo ragno chi sia stato non si sa!

Non funziona! Qualcosa di inglese?

I believe I can fly. I believe I can touch the sky

Come and take a walk on the wild side, let me kiss you hard in the pouring rain, you like your girls insane!

They say she's in the class A team, stuck in her daydream. Been this way since 18, but lately…

Oh, ecco, torno a sentirmi normale.

Her face seems slowly sinking, wasting, crumbling like pastries, and they scream, the worst things in life come free to us…

The worst things in life come free to us? Mi siedo a gambe incrociate. Direi che con me questa frase cade a pennello. 

Oddio, non hai mica un cancro.

La testa riprende a girarmi. Meglio sdraiarsi. Metto le mani dietro la testa e mi butto all'indietro, sul marmo gelido supina a fissare il soffitto bianco.

Tutti gli adolescenti dicono di odiare il proprio corpo. Vogliono essere più magri, più alti, più muscolosi. Le ragazze come me, in particolare, esprimo sempre il desiderio di essere più belle, di essere più sexy, più poppute.

Io odio il mio corpo, ma non per le ragioni sopracitate.

Ma quanto la fai lunga, cara, non stai mica per morire. Non è mica così grave.

Non starò per morire, ma poche persone al mondo sanno che cosa significhi perdere il sensi. Il mondo che tutto a un tratto sembra lontano lontano. Una forza d'attrazione che ti spinge a disconnettere il cervello. Quella sensazione di stare sopra una nuvola quando le forze abbandonano le gambe.

E poche persone sanno che cosa vuol dire ritrovarsi sdraiati nel bel mezzo di un corridoio, di una strada, della classe.

E quasi nessuno sa che cosa significhi avere costantemente l'ansia prima di fare qualcosa di particolarmente faticoso o eccitante. Perché quasi nessuno è svenuto correndo per il cortile della scuola, o ha dovuto fermare un compito in classe perché ha perso i sensi davanti all'ultima domanda di fisica. O ha dovuto mettere da parte il suo sogno di bambina, scalare le montagne, perché la prima volta che ha provato si è ritrovata bloccata a metà strada ed è svenuta all'istante. O anche per le cose più semplici: non riuscire a gestire (nei cosiddetti "giorni cattivi") nemmeno due piani di scale, non poter andare ad un concerto senza il terrore di stare male in mezzo alla folla.

Essere classifica come "debole" quando non sei stata tu a sceglierlo.

Non c'è soluzione e non c'è fine. Svenire è perdere il contatto con la realtà, essere risucchiati da un'altra parte. Dimenticare il mondo per pochi secondi.

E' un po' come morire ogni volta.






CYBERSPAZIO DELL'AUTRICE

Bene, lasciatemi spiegare.
Qualche mese fa mi hanno diagnosticato questa sindrome (un nome lungo un chilometro) che mi causa svenimenti improvvisi. Non è una cosa molto piacevole :) Ogni giorno ho più o meno uno spazio di 10 secondi in cui non ricordo che cosa ho fatto. Mi sveglio semplicemente sdraita a terra e il mio primo pensiero è "Vaffanculo, sono svenuta".

Ho la tendenza al dramma, quindi forse ingigantisco la cosa. Però nell'ultimo periodo la cosa mi sta dando non pochi problemi. Soprattutto perchè per anni mi sono definita una combattente, che lavorava sodo e non aveva paura di niente, e adesso mi ritrovo a essere come una ragazzetta che sviene al primo sbalzo d'umore. No, dico, bello.

Ho scritto questa storia perché a) è una parte della mia vita che non riesco ad affrontare seneramente e quindi il modo migliore per cominciare a capirla è scriverci sopra e b) perché potrebbe esserci una remota possibilità che uno affetto dalla stessa sindorme possa leggerla e così si possa sentire compreso e un po' meno solo. Non ti preoccupare caro, non sei l'unico sfigato che perde i sensi, Ci Sono Anch'io!

  
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