Capitolo 3: Regalami un sorriso
Usagi si voltò lentamente
verso Seiya, ma non guardava lui, cercava il proprietario di quella voce così
calda e rassicurante, che lei conosceva benissimo, e lo trovò.
Sopra la porta che dava
accesso al tetto, proprio sopra Seiya, stava lì, in piedi, indossava fieramente
i panni del Principe della Terra…Endymion…e la guardava…il suo cuore mancò un
battito…
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- Perché l’avete lasciata
sola…maledizione?! - Rei stava ripetendo la stessa frase da quando erano uscite
dal bar furiosamente disperate. Correvano…più di quanto le loro gambe potessero
sopportarlo - Avverto delle vibrazioni negative…molto forti purtroppo, e
provengono proprio dalla scuola, ma non riesco a capire esattamente da dove - informò
le ragazze, cercando di rimanere calma.
Ormai erano arrivate in
prossimità del cancello principale, in quel momento qualcosa fece sussultare la
guerriera di Marte…
- Ah!... - gemette arrestando
la propria corsa ed aggrappandosi a Makoto, che le era accanto - Avverto
qualcos’altro…è un’energia strepitosa, ma non è quella di Usagi! Non riesco a
capire, eppure è così chiara…Ragazze, io avverto la presenza di Mamoru…
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- Mamoru…sei tu… - disse in
un soffio Usagi - …se è un sogno…ti prego…non svegliarmi…-
- No piccola, non è un
sogno…- con un lungo salto si portò proprio davanti a lei, e si inginocchiò -
sono io, sono tornato per te…per proteggerti - le prese il volto tra le mani,e
le asciugò le lacrime…inutile…proprio non volevano saperne di smettere di
bagnare le sue guance.
Quel piccolo gesto diede ad
Usagi la forza di cui aveva così disperatamente bisogno.
Il suo sorriso s’illuminò
d’amore e strinse forte Mamoru, così forte da poter sentire il battito del suo
cuore.
Seiya non potè far altro che
assistere impotente, e guardare con gelosia quell’amore ritrovato, non l’aveva
mai vista sorridere in quel modo, sebbene stesse ancora piangendo…anche questa
volta, era arrivato tardi.
Mamoru sciolse l’abbraccio
alzandosi rapidamente e voltandosi in direzione del nemico, lo sguardo deciso.
Accostò una mano al cuore e subito una luce d’orata si formò in quel punto
esatto. La allontanò lentamente, fino a distendere tutto il braccio, e mostrò
il suo seme di stella d’oro, sospeso a mezz’aria sopra il suo palmo. Chiuse gli
occhi e vi concentrò tutte le sue energie. Fu un attimo. La potenza di Mamoru
era davvero devastante e investì in pieno Tin Nyanko che si accasciò a terra
terrorizzata e priva di forze. In un debole fascio di luce, generato dalla poca
energia rimastale, scomparve, sottraendosi all’ira del Principe.
- Ero sicura che fosse lui…-
Seiya sussultò spaventato, non si aspettava che ci fosse qualcuno alle sue
spalle, era ancora sconvolto per ciò che aveva appena visto. Le ragazze erano
arrivate senza che lui se ne accorgesse - Mamoru è tornato ragazze…ora sarà
tutto diverso - sussurrò Rei sorridendo.
Mamoru si voltò nuovamente
verso la sua Usako, adesso non piangeva più, ma provata per lo shock, svenne,
tra le sue braccia prontamente offerte.
Contemporaneamente erano
accorsi anche Seiya e le ragazze. Ami controllò immediatamente il suo stato di
salute - Sta bene, è solo un po’scossa, ma il battito è debole, sarebbe meglio
se riposasse -
- Portiamola a casa, allora -
azzardò Seiya incontrando lo sguardo di Mamoru. I suoi occhi erano quelli di
una persona felice e triste allo stesso tempo, carichi di colpa e d’amore. Quel
turbinio di emozioni tutte insieme non permisero a Seiya di continuare a
sostenere quello sguardo… abbassò prontamente gli occhi e prese a fissarsi le
scarpe
- No…la portiamo a casa mia,
io devo poter sapere che sta bene…sempre - concluse Mamoru, senza mai smettere
di guardare la sua Usako, il suo tono non ammetteva repliche.
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Camminavano ormai da diversi
minuti, Seiya un po’ indietro rispetto agli altri, osservò tutti, uno per uno.
Mamoru aveva un’espressione indecifrabile, portava Usagi in braccio…sembrava
che non le pesasse affatto. Le ragazze si scambiavano sorrisi l’una con
l’altra, rilassate. E lui? Cosa provava lui? Perché li aveva seguiti? Era
preoccupato per la sua testolina buffa? Si, lo era, ma adesso era diverso, come
aveva detto Rei poco prima, adesso c’era lui.
Tra un pensiero e l’altro si
trovarono davanti alla palazzina dove abitava Mamoru, e lì le sue gambe si
rifiutarono di proseguire.
- Ehi Seiya, vuoi restare lì
tutto il giorno? - lo prese in giro Rei. Sapeva esattamente come si sentiva
Seiya in quel momento, cercava di sdrammatizzare la situazione già delicata di
per sé, senza che lui si mettesse a fare il difficile.
- No…scusami hai ragione, ero
solo preso dai miei pensieri - mentre parlava si accorse che Mamoru lo stava
guardando con la coda dell’occhio, e di nuovo fu colto da un senso di
inadeguatezza - perché devo sentirmi così
in soggezione, non lo conosco neppure, perché…-
Nel silenzio più assoluto
entrarono nel condominio facendosi strada fino all’appartamento di Mamoru, il
cuore di Seiya iniziò a battere in modo innaturale, non riusciva a spiegarsi
per quale ragione fosse così agitato, era solo un appartamento, si, ma era il
suo appartamento… chissà com’era, chissà se c’erano delle foto che li
ritraevano insieme… Usagi e Mamoru… era proprio uno stupido, certo che c’erano,
ed era per questo che non voleva assolutamente entrare, non voleva vedere la
loro felicità, ma ormai era lì, e senza accorgersene, un po’ spinto dalle
ragazze, oltrepassò la soglia, e un brivido lo percorse lungo tutta la schiena
al suono secco della porta che si richiudeva alle sue spalle.
Era dentro.
Mamoru portò immediatamente
Usagi nella sua stanza da letto seguito dalle ragazze, la fece stendere e si
assicurò che fosse abbastanza coperta.
Seiya era ancora lì, non
osava muovere un solo passo, indeciso se scappare via o entrare anche lui nella
stanza dov’erano tutti. Improvvisamente una lucina rossa lampeggiante attirò la
sua attenzione. Appena più avanti, alla sua destra, c’era un mobiletto,
semplice nella fattura, con sopra una segreteria telefonica, era la sua lucina
che lampeggiava.
Pentendosi immediatamente di
averlo fatto, premette il pulsante per l’ascolto e subito una voce metallica
annunciò che era stato lasciato un messaggio.
- Messaggio 1:“…Mamoru…dove
sei…” Fine del messaggio, ore 5:00 del 21 marzo 2007-
Seiya continuava a fissare la
lucina ormai fissa della segreteria, non poteva crederci, quella, anche se
lontana e ovattata, era la voce di Usagi, un sussurro rotto dai singhiozzi, in
un attimo realizzò una pesante verità - E’
lui che stavi chiamando alle 5 di mattina…quando il tuo telefono era maledettamente
occupato…non è vero testolina buffa?- tanto era assorto nei suoi pensieri
che non si era neanche accorto che Mamoru lo stava osservando con la schiena
appoggiata allo stipite della porta della sua stanza, le mani in tasca.
- Non avresti dovuto farlo -
fredde e taglienti le parole di Mamoru lo riportarono bruscamente alla realtà.
- Mi dispiace, io…non volevo,
non so perché l’ho fatto, mi dispiace - rispose temendo una reazione di
qualsiasi genere da parte di Mamoru, ma non fu così, i due continuarono a
guardarsi negli occhi per parecchi minuti, questa volta Seiya non si sottrasse
allo sguardo, ora inquisitorio, dell’altro, finché…
- mmh….Mamo…Mamoru - mormorò
Usagi mentre allungava entrambe le braccia verso l’alto con gli occhi ancora
chiusi.
Appena si sentì chiamare,
Mamoru cambiò immediatamente espressione sgranando gli occhi per la sorpresa,
tanto che anche Seiya fece lo stesso, più per spavento che per altro. Subito
Mamoru si precipitò a sedere sul letto accanto a lei e le strinse le mani ancora
tese, come se lo stessero cercando.
- Sono qui Usako…sono qui -
le sussurrò dolcemente accarezzandole i capelli. Appena sentì la sua voce calda
e un poco roca, Usagi aprì lentamente gli occhi e immediatamente incontrò i
suoi, quegli splendidi e meravigliosi occhi blu notte, che mai avrebbe potuto
dimenticare. Si lanciò tra le sue braccia, senza pensarci, come se in quel
momento non esistesse nessun altro, se non loro due. E lui la strinse tanto
forte da aver paura di poterle fare male.
- Mi dispiace amore mio, mi
dispiace così tanto, è tutta colpa mia, ma non ho potuto far niente fino ad ora
- disse Mamoru tutto d’un fiato, come se avesse paura che se si fosse fermato
per prendere fiato, poi le parole non sarebbero più uscite.
- Colpa di cosa Mamoru, tu
non hai nessuna colpa, tu mi hai salvato la vita…- rispose dolce Usagi che
sciolse l’abbraccio per poterlo guardare ancora negli occhi.
Gli stava regalando un
sorriso meraviglioso, e lui non poteva fare a meno di sorriderle di riflesso…e
anche di sentirsi più in colpa…per non esserci stato quando lei ne aveva
bisogno, per non aver asciugato le sue lacrime, per non averla scaldata nei
giorni freddi, per tutto…per niente.
- Usako…io devo spiegarti
tante cose, a cominciare dal perché non mi sono più fatto vivo da quando sono
partito…ma è una cosa che riguarda tutti, siamo tutti in grave pericolo, ed io
non sono riuscito a tornare in tempo per… - i suoi occhi si riempirono di
lacrime ed il suo sguardo si perse nei ricordi…si voltò verso Seiya, che se ne
stava silenzioso sulla porta - …per impedire che ti facessero del male…è una
storia lunga… e complicata -
- Io non ho nessuna fretta
Mamoru, ti ascolterò quando vorrai parlarmi, l’unica cosa importante è che tu
sia qui, ora -
Sorrideva ancora, un sorriso
pieno d’amore e comprensione…Dio quant’era difficile sostenere quello sguardo,
la dolcezza a volte spaventava più della rabbia, come riusciva a sorridere
ancora, ma , in fondo, questa era la sua Usagi, lei aveva sempre un sorriso per
tutti.
Ora sorrideva anche lui, le lacrime,
il senso di colpa, la tristezza, tutto sparito. Ora c’era solo lei, le
accarezzò i capelli, una guancia, le labbra. La baciò.
Seiya non poteva guardare
oltre, si confuse con l’ombra del resto della casa, dirigendosi verso il
soggiorno. Il mobilio era scarso, ma ordinato e pulito, ogni tanto qualche
tocco femminile, segno che la sua testolina buffa era entrata parecchie volte
in quella casa…le calamitine sul frigo a forma di coniglio…un cestino di vimini
piccolo piccolo bordato con un nastrino rosa, giusto per contenere le chiavi e
qualche piccola sciocchezza…e le foto…le maledette foto. In particolare fu
attratto da una, si avvicinò lentamente, un po’ incerto se poteva toccarla, o
se Mamoru sarebbe spuntato di nuovo alle sue spalle intimandogli che “non
avrebbe dovuto farlo”… Al diavolo Mamoru! Prese la foto, erano in tre, e notò
che c’erano dei nomi scritti sotto e una data.
- Vediamo…è di un anno
fa…”Io”…“Mamo”…”Chibiusa”- Seiya rimase di stucco, quella bambina nella foto
assomigliava a Usagi in maniera impressionante, stessa pettinatura, stesso
sorriso, stessa espressione degli occhi…e Usagi e Mamoru la stavano
abbracciando.
- Chissà chi è questa
bambina…- mormorò Seiya.
- Quella bambina…è mia figlia
- Mamoru era veramente di nuovo alle spalle di Seiya, che si voltò spaventato,
ma notò che i suoi occhi questa volta non avevano nessuna sfumatura d’ira,
anzi, per quel che poteva vedere, sorrideva ammirando qualcosa. Seiya seguì con
lo sguardo la traiettoria che gli occhi di Mamoru indicavano, cosa mai poteva
aver disegnato un sorriso tanto dolce sul viso di quel ragazzo…sul mobile c’era
un’ altra foto che ritraeva la stessa bambina mentre litigava con Usagi per una
fetta di torta…senza rendersene conto gli scappò da ridere, ma si tappò
immediatamente la bocca con la mano - Scusa non ho afferrato quello che
dicevi…- cercando di assumere un’espressione seria
- Dicevo… che quella bambina
è mia figlia - disse Mamoru con una tale naturalezza da fare invidia anche alla
persona più sicura di sé sulla faccia della Terra.
- Figlia…? - Seiya deglutì
sonoramente, lasciandosi scappare di mano la foto, presa al volo prontamente da
un calmissimo Mamoru - In che…senso? - chiese timoroso della risposta. E in
quel momento, l’avrebbe giurato, gli parve di aver visto nello sguardo di
Mamoru, qualcosa, tra il divertito e la sicurezza, uno sguardo serio e un poco
canzonatorio insomma, di chi la sa lunga, di chi, se avesse potuto, gli avrebbe
urlato in faccia “uno a zero per me”con un sorrisetto antipatico…ma
naturalmente non lo avrebbe fatto, Mamoru non era tipo da esternare le sue
emozioni in questo modo, e…un momento… che fine avevano fatto la colpa, la
disperazione, le lacrime di cinque minuti fa?
- Nel senso che la piccola
Chibiusa viene dal futuro, ed è…figlia mia e di Usagi - rispose Mamoru
guardandolo fisso negli occhi e sottolineando particolarmente le ultime, poche
ma significative, parole.
Buio. Improvviso buio. Se lo
avessero colpito violentemente al cuore, forse, avrebbe fatto meno male…
- Ah…! - sospirò Seiya, accorgendosi
di aver trattenuto il respiro per tutto il tempo che Mamoru aveva impiegato per
rispondere alla sua stramaledettissima domanda, tornò a guardare la foto, e
questa volta non la trovò poi così tanto divertente.
- Ero venuto solo per dirti
che domani mattina ci riuniamo qui da me, ho molte cose di cui parlarvi, e poi,
preferisco che Usagi non esca di casa, è ancora un po’ provata, e … chiaramente
devono venire anche i tuoi fratelli e la vostra Principessa - concluse Mamoru
assumendo un tono più serio, in fondo sapeva di aver messo Seiya in imbarazzo.
- Si certo…ehi aspetta…tu
come sai che ho dei fratelli? E la Principessa…come sai di lei?- questa volta
anche Seiya era serio, ma Mamoru non si lasciò sfuggire neanche una parola
sull’argomento.
- Io…so più cose di quante ne
immagini…vi prego di venire domani, soddisferò tutte le vostre richieste-
adesso era il tono di Mamoru ad essere cambiato ulteriormente, e con esso il
suo sguardo, era di nuovo quel misto di amore e colpa, quello sguardo che purtroppo
Seiya non era in grado di sostenere, così si ritrovò ad ammirare le sue scarpe
per la seconda volta in un giorno.
Mamoru si allontanò
silenziosamente, lasciando Seiya ai suoi pensieri, rientrò nella stanza dove
Ami stava ancora controllando scrupolosamente le condizioni fisiche di Usagi,
che per la stanchezza si era di nuovo addormentata.
- E’ tutto nella norma
Mamoru, deve solo dormire per recuperare le forze - affermò Ami guidando le
altre fuori dalla stanza - noi togliamo il disturbo, ci vediamo domani, e spero
che riusciremo a fare un po’ di chiarezza su questa situazione -
Mamoru sorrise tristemente
all’amica.
Rei fece correre lo sguardo
per tutto il soggiorno e alla fine trovò quello che stava cercando.
- Seiya - nessuna risposta,
si avvicinò un poco - Seiya…ehi ci sei?- lo chiamò di nuovo passandogli una
mano davanti agli occhi - dobbiamo andare, è tardi - lo avvertì dopo aver
ottenuto la sua attenzione.
- Si, hai ragione, è meglio
se ce ne andiamo -
Mamoru li accompagnò alla
porta, ma prima chiese a Rei di avvertire la mamma di Usagi che lei questa
notte avrebbe dormito fuori casa.
- Si Mamoru, non ti
preoccupare, le dirò, come al solito, che la sua bambina dormirà da me - lo
prese in giro, notando che stava arrossendo imbarazzato, e tutti risero, tutti,
tranne il povero Seiya che davvero non aveva capito il riferimento, e questo
rese il tutto ancora più divertente. Avevano proprio bisogno di ridere un po’.
Rimasto solo, Mamoru tornò da
Usagi, avrebbe voluto stringerla forte forte tra le sue braccia, le piaceva
così tanto, diceva di sentirti protetta…avrebbe voluto tanto baciare le sue
labbra, e trasmetterle tutto il suo disperato amore, ma si accontentò di
guardarla dormire… sorrideva… e lui con lei.
- Piccola Usako… anche quando
sorridi nel sonno riesci a calmare le mie inquietudini, domani conoscerai tutta
la verità, spero davvero che vorrai regalarmi ancora un sorriso…-
Evviva!!! Ho finito anche questo!!! Che ne dite?
Ebbene sì, il misterioso “lanciatore di rose” è
proprio Mamoru. Spero di aver soddisfatto
tutte le amanti di questo personaggio con la piccola rivincita su Seiya “io… so
molte più cose di quante ne immagini”e il suo eloquente sguardo “uno a zero per
me”.
Mi dispiace di non aver fatto entrare Mamoru in scena
prima, ma volevo assolutamente mostrare una Usagi, che senza esitazione trova
il suo amore proprio sopra Seiya, insomma volevo sottolineare che Seiya sarà
sempre al secondo posto, del resto lo ammette anche lui,”anche questa volta,
era arrivato tardi”.
Per sapere dov’è stato Mamoru tutto questo tempo
dovrete aspettare il prossimo capitolo, vi anticipo che è un posto dove lui ha
potuto finalmente sviluppare un potere attivo, come avete visto, utilizzando il
suo seme di stella…il cristallo d’oro…vi ricorda niente?
Ringrazio tutti quelli che hanno letto e recensito, e
anche quelli che hanno solo letto.
In ordine di recensione:
semplicementeme: lo sai che
sinceramente non avevo pensato proprio alla canzone?
Comunque spero di aver soddisfatto la tua curiosità
riguardo al perché Mamoru non si faceva vivo, insomma (come ho spiegato nelle
note di fine fic), è stato un brutto colpo per Seiya, ma mi dispiace, io tifo
per Mamoru
blue1989: ti confesso
che quando ho letto il tuo commento una mezza idea di far litigare Mamoru e
Seiya mi è balzata in mente, ma d’altra parte non è nella natura del nostro
Principe…in fondo non si conoscono per niente, o meglio, Seiya non lo
conosce…Mamoru invece “sa molte cose”come hai potuto leggere
sailormoon81: accetto
molto volentieri il tuo consiglio, ammetto che anche a me non convinceva molto
il MAIUSCOLO e la coda di vocali, ma in quel momento non sapevo come altro
rendere al situazione che avevo in mente, forse sarebbe utile cercare di
descrivere un po’ meglio il modo in cui parlano i personaggi. Spero di aver soddisfatto
anche te con la spiegazione nelle note a fine fic del perché Mamoru non si
presenta subito, insomma è stato più per un problema di trama che di altro, ma
nel prossimo capitolo saprai esattamente dov’è stato Mamoru per tutto questo
tempo.
dolcebunny: Si, ammetto
che il mio è un vizio, mi piace interrompere sul più bello, in modo da
incuriosire le persone, in modo che non possano fare a meno di continuare a
leggere. E…hai visto? Pare che funzioni…; )
v.carvelli: sono
contenta che ti piaccia, ecco a te il terzo capitolo
valepigia: anche per
te, che ami tanto Mamoru, ho messo una sua mezza rivincita su Seiya, e adesso
che si vada a disperare dove vuole…Sai anche io mi sono sempre chiesta se ci
fosse stato Mamoru cosa sarebbe cambiato, e quando ho visto quella puntata, ci
sono rimasta malissimo anche io come Usagi, nello scoprire che non era stato il
suo eroe a lanciare la rosa, e da qui nasce la mia storia.
miki90: ecco
svelati i misteri, il lanciatore di rose è proprio Mamoru, forse è un po’
scontato, ma non poteva fare il suo ingresso se non così…
Mile: ebbene sì, Mamo è tornato, ed ha
subito bastonato Seiya…hihihihi!
Kirby: Usagi ha reagito nell’unico modo che
le si addice…Sorridendo…Purtroppo per sapere di Mamoru, dovrai aspettare il
prossimo capitolo, in questo ho preferito concentrarmi sul suo sguardo
“colpevole”.
merwen: dai sempre
retta al tuo istinto, come vedi ti stava guidando bene, ma sono contenta lo
stesso del fatto che non fosse così scontato.
Un bacione a tutti
Alla prossima, la vostra Usagi_84