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Autore: CowgirlSara    07/06/2004    3 recensioni
E se un giorno la Compagnia dovesse uscire dal libro, ritrovandosi in mezzo ad un salotto? Cosa pensate che farebbe la padrona di casa?
Genere: Avventura, Commedia, Demenziale, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aragorn, Boromir, Frodo, Gimli, Legolas, Nuovo personaggio, Pipino, Sam
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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5. Salvare il salvabile

 

"Hai della musica di merda." Commentò Luke piegato sul mobiletto dei cd, e assediato dai curiosi hobbit.

"Ohh, mi dispiace, ma la mia collezione di rock gotico l'ho venduta all'ultima edizione di Trash&Go!" Replicò Sandy, seduta accanto ad Aragorn sul divano.

"Ah ah ah, simpatica..." Ribatté lui acidamente.

"Senti, ma quant'è che conosci questo tizio?" Domandò Boromir sussurrando, dopo essersi seduto a fianco a Sandy.

"Beh, dalle scuole elementari..." Rispose lei; Aragorn ascoltava in silenzio.

"In soldoni?" Insisté il guerriero.

"Circa vent'anni."

"E come hai fatto a sopportarlo?" Chiese allora l'uomo di Gondor.

"Come ha fatto tuo fratello con te." Rispose Luke, continuando a spulciare i cd.

Boromir si alzò lentamente dal divano, percorse la distanza che lo separava dal ragazzo, poi allungò le sue lunghe braccia verso di lui.

"Io ti stacco quella testa bacata e la do in pasto..." Ringhiò.

"Boromir, lascia stare." Gli consigliò con saggezza Aragorn, rimanendo seduto; il guerriero si girò verso il compagno di viaggio con sguardo furente.

"Non può permettersi di mettere in mezzo mio fratel..."

"Ahhhhhhhhhhh!!" Il grido di Luke fece girare tutti verso di lui. "E te la prendi come me! Quella a cui andrebbe staccata la testa è la proprietaria di un disco di Robert Picardo!" Esclamò poi, mostrando la copertina di un cd con sopra il faccione simpatico di un uomo pelato; Sandy si coprì la faccia.

"Vabbene che hai sempre amato il Dottore Olografico, ma da qui a comprare il suo disco ce ne corre." Continuò Luke. "L'ho sempre detto che non capisci una mazza di musica..."

"Smettila..." Mormorò la ragazza. "Non l'ho comprato io, è un regalo di Jake..."

"Ah, Jake..." Commentò lui con un sorrisetto sarcastico. "Quello che preferiva farsi le seghe con gli hentai, che farsi te."

"E' per quello che l'ho mollato, non ricordarmi di aver sprecato del tempo con quell'essere immondo." Replicò lei. "E ora falla finita, metti un cd qualsiasi e siediti, dobbiamo parlare."

Luke si piegò ed inserì un disco nel lettore, poi prese il telecomando ed andò a sedersi vicino a Sandy, sul divano; Boromir, invece, ora brontolava su una poltrona. Partì la musica.

 

I close my eyes  and I keep seeing things

Rainbow waterfalls

Sunny liquid dream

...

 

"Ottimissima scelta, Luke." Si complimentò la ragazza annuendo.

"Ne dubitavi?" Replicò lui, compiaciuto.

"Beh, passiamo ad altro." Intervenne Aragorn. "Tu, Luke, hai qualche idea di come potremmo fare a tornarcene a casa?" Domandò il ramingo.

"Assolutamente no." Rispose allegramente il ragazzo, stringendosi nelle spalle.

"Come no!?" Saltò su Boromir. "Sandy ha detto che tu sei il massimo esperto di..."

"Calma, abbassa il tono, cowboy." Lo fermò lui, alzando una mano. "Io so tutto quello che c'è da sapere su LOTR, ma si tratta d'informazioni. Ora, è chiaro che, questa faccenda, non ha niente a che fare con la conoscenza, ma con una qualche forma di magia legata al vostro mondo fantasy." Affermò Luke.

"E dunque?" Chiese l'elfo.

"Dunque, ci vorrebbe uno stregone, cosa che io non sono." Rispose il ragazzo allargando le braccia.

"Allora tutta la fatica per trovarti non è servita a nulla..." Si lamentò scoraggiata Sandy.

Luke fece una smorfia, piegandosi in avanti; poi allungò la mano e prese il libro abbandonato sul tavolo, aprendolo distrattamente.

"Luke, che cazzo stai facendo!" Urlò la ragazza, saltando in piedi. "Chiudilo subito, potrebbero uscire..."

"Porca puttana..." La sommessa imprecazione dell'amico, ed il suo sguardo allibito, fece immobilizzare Sandy.

"Che c'è?" Chiese preoccupata, abbassando le mani e facendo un passettino verso di lui; Luke teneva ancora gli occhi fissi sul libro, poi cominciò a girarne freneticamente le pagine.

"Che succede?" Il tono di Aragorn era decisamente allarmato, mentre tutti si stavano radunando intorno al tavolino del salotto. "Parla, Luke."

"Sta... sparendo..." Balbettò il ragazzo, mostrando il libro a Sandy; lei lo guardò.

"Oh, cazzo..." Le ultime pagine del volume erano già tutte bianche, mentre le altre stavano sbiadendo lentamente. "La storia sta scomparendo."

"No, è impossibile..." Mormorò Legolas.

"La nostra storia... la nostra vita..." Rincarò Aragorn, sconvolto.

"Fate qualcosa!" Gridò Gimli; gli hobbit erano ammutoliti, Boromir aveva gli occhi spalancati.

"E che cosa possiamo fare..." Biascicò Sandy, crollando seduta sul divano; nessuno riuscì a pronunciare un'altra parola.

In seguito scoprirono, esaminando un'altra copia del libro, che il racconto non stava sparendo solo dal volume incriminato, ma anche dagl'altri; nemmeno gli hobbit pranzarono quel giorno...

 

Legolas, nel primo pomeriggio, decise di salire al piano di sopra; non vedeva in giro Sandy dalla scoperta del fatto del libro, ed era un po' preoccupato.

Arrivato sul pianerottolo, l'elfo vide la porta della camera della ragazza socchiusa; si avvicinò silenzioso e guardò dentro. Lei era sul letto, zappettava col cucchiaino in una piccola vaschetta bianca, c'era musica.

"Posso?" Chiese Legolas, sporgendosi dentro; la ragazza si girò e gli sorrise annuendo.

L'elfo si avvicinò al letto, sedendosi poi sul bordo; si diede un'occhiata intorno: la camera era semplice, ma arredata con gusto. Sorrise, osservando quello che c'era attaccato alle pareti, e gli strani oggetti sui mobili.

"Che stai facendo?" Le domandò dolcemente; lei lo guardò.

"Affogo i dispiaceri nei fermenti lattici vivi." Rispose poi, mostrando il piccolo vasetto bianco; lui alzò le sopracciglia. "E ascolto la musica." Allora Legolas si concentrò sulla canzone, mentre Sandy lo guardava negl'occhi.

 

I taste the seed upon your lips, lay my tongue upon your scars

But when I look into your eyes, we stand worlds apart...

 

"E' molto bella." Commentò infine l'elfo.

"Eh, lo so..." Sospirò lei.

"Non devi essere triste, Sandy." Le disse Legolas.

"E come faccio, non sappiamo come fare a mandarvi a casa, la vostra storia sta sparendo, sarete costretti a rimanere qui..."

"Ti dispiacerebbe molto, se dovessimo davvero restare?" Le chiese, con un sorriso divertito.

"Scemo!" Protestò la ragazza, dandogli una piccola spinta. "Lo sai che ne sarei felice, ma sarei più felice se la vostra storia rimanesse intatta."

"Capisco." Annuì l'elfo, stendendosi su un fianco, per continuare a guardarla in viso.

"Quel libro, tu, tutti i personaggi, avete cambiato la mia vita." Continuò Sandy, accorata. "Non so spiegare il mio legame con quella storia, ma è molto, molto, importante per me."

"Sei una bella persona, Sandy." Affermò Legolas, carezzandole una guancia; lei, come al solito, tendeva allo struggimento, in tali occasioni. "Sono contento di averti conosciuta."

"Cavolo, ma perché sei un elfo!" Si lamentò la ragazza. "Perché non può esistere un ragazzo come te, anche solo al 20%!" Legolas rise.

"Vedrai che lo troverai uno che ti vada bene!" Esclamò sempre ridendo.

"Io lo avevo già trovato, ma mi sa che non se ne fa di nulla..." Ribatté la ragazza, indicando la parete di fronte; l'elfo guardò in quella direzione, attaccata al muro c'era una gigantografia di un tizio che nuotava, con degli occhialini scuri.

"E quello chi è?" Domandò il principe.

"Hmmm... Alexandre Popov..." Rispose sospirando la ragazza; occhiata interrogativa dell'elfo. "Un campione di nuoto, io lo amo da una vita!" Spiegò, con occhi sognanti.

"Ti piace proprio molto, pare." Commentò divertito Legolas.

"Prendi quello." Gli indicò un contenitore ad anelli; lui lo afferrò, posandoselo sulle ginocchia. "Apri." Lo incitò; l'elfo ubbidì, ritrovandosi davanti ritagli di riviste e giornali, e pagine su pagine di foto del suddetto nuotatore. Legolas fu sorpreso. "Sono tutte le sue vittorie." Spiegò Sandy.

"Perché fai tutto questo, per una persona che non conosci?" L'espressione dell'elfo era interrogativa.

"Beh, lo ammiro per quello che è riuscito a fare nello sport, e poi... è bellissimo!" Rispose la ragazza entusiasta.

"Sii seria." La blandì lui; Sandy gli fece una breve linguaccia.

"Sai, a dire il vero, io non lo so perché mi piace così tanto, è stato un colpo di fulmine, quando l'ho visto nuotare la prima volta... non avevo mai visto nessuno nuotare così, si capisce subito la differenza... E' il più grande, è un mito..."

"Credo di aver compreso, non è facilmente spiegabile quella strana alchimia tra le azioni che compie, il suo aspetto, le sue vittorie, è così?"

"Penso di sì..." Ammise la ragazza sorridendo.

"Hm, ragazzi... scusate il disturbo..." Sam era fermo sulla porta, quando i due si girarono. "C'è un tizio un po' strano alla porta... Sarà meglio che Sandy scenda..."

 

"Allora, che facciamo?" Domandò Luke, mentre, dietro alla tendina insieme a Sandy, osservava l'assurdo tizio spazientito davanti all'entrata.

"Oddio, somiglia al cantante dei Jethro Tull..." Commentò la ragazza.

"Hum, sì... è pure un po' all'insegnante di tango di mia nonna..." Rincarò l'amico.

"Tua nonna va a lezione di tango?"

"Oh, sì..."

"Insomma, lo facciamo entrare, oppure no!?" Sbottò Boromir alle loro spalle.

"Sembra innocuo, direi di aprire almeno la porta." Suggerì Aragorn. "Noi ci sistemiamo dietro la porta della cucina, se tenta qualcosa interverremo." Detto questo fece un cenno a Legolas e si allontanò con lui; Gimli e Boromir tornarono in salotto.

Luke e Sandy si scambiarono un'occhiata poco convinta, poi si decisero ad aprire la porta; quando l'uscio fu aperto, il vecchietto si voltò e li fissò con saettanti occhi pallati tipo condor. Luke stava per ribattergli in faccia la porta, ma fu fermato dall'amica.

"Voi due, stolti!" Gridò l'uomo, avvicinandosi a grandi passi; i due ragazzi erano rimasti immobili e lo fissavano allibiti. "Avete commesso atti impuri!" Continuò il vecchio, puntandogli contro il dito.

"Sì, confesso, una volta gli ho messo una mano nelle mutande, ma giuro che non è successo nulla!" Esclamò spaventata la ragazza; Luke la guardò con gli occhi di fuori.

"Lasciatemi passare, impuri!" Ordinò il tizio, facendosi spazio brandendo una giannetta con l'impugnatura a forma di testa di pappagallo.

"Prima di tutto, si può sapere chi cazzo sei?" Intervenne energicamente il ragazzo.

"Io sono Fandarmar, l'ultimo degli Istari!" Proclamò il vecchio, entrando nell'atrio. "E voi avete profanato il Libro Rosso, impuri!"

"Ma impuro ci sarai tu, che l'ultimo bagno lo hai fatto quando innaffiarono la folla a Woodstock!" Protestò Sandy, seguendolo dentro casa.

"Sei veramente uno degli Istari?" Domandò Aragorn, uscendo dalla cucina e fermandosi davanti al vecchio.

"Dubiti di me, figlio di Arathorn?" Replicò lui.

"Non dubito mai degli stregoni, ne sottovaluto il loro aspetto." Rispose il ramingo; il vecchio annuì soddisfatto.

"Dov'è il libro?" Chiese allora Fandarmar.

"Di là." Gl'indico Aragorn; Sandy gli lanciò un'occhiata allarmata.

"Ti fidi davvero?" Gli domandò a bassa voce la ragazza.

"Credimi, è uno stregone, l'ho letto nei suoi occhi." La rassicurò l'uomo; lei fece una smorfia incerta.

"Se lo dici tu..." Mormorò poco convinta; poi seguì gli altri in salotto. "Allora, signor Wonderbra, puoi davvero fare qualcosa?"

"FANDARMAR!" Le urlò, quasi spettinandola. "E sì, posso fare qualcosa, anche se voi impuri avete creato notevoli sconvolgimenti..."

"E continua, con questi impuri..." Commentò Luke a braccia conserte.

"Dovrò approntare un rito, ci vorrà del tempo." Dichiarò lo stregone, guardandosi intorno.

"Possiamo fare qualcosa?" Gli chiese Sandy, con fare servizievole.

"Sì, certo, preparami una bistecca..." Rispose lui con noncuranza, dandole le spalle. "Ah..." Tornò a guardarla. "E un'insalata di pomodori." Si girò di nuovo.

"Dimmi un po'..." Intervenne acido Luke. "...non è che il tuo nome, in elfico, significa Colui che ha la faccia come il cul..." Non poté finire la frase, perché Sandy lo trascinò via.

La ragazza si fermò solo quando furono in cucina, lo piantò in un angolo e poi si avvicinò al frigorifero; lui l'osservava allibito.

"Ascolta Sandy, non sarai davvero convinta che quel residuato di un kibbutz dove coltivavano marijuana sia in grado, veramente, di rimandarli a casa?" Le chiese.

"E' la nostra possibilità più concreta, fino ad ora." Rispose la ragazza senza guardarlo, mentre scaldava la padella per la bistecca.

"Dammi retta, quello tra un paio d'ore, quando avrà mangiato e bevuto a piacere, se ne andrà senza aver combinato un cazzo!" Replicò l'amico, allargando le braccia.

"Vuoi cercare di essere meno polemico, e un po' più collaborativo, per una volta?" Gli disse lei, voltandosi con le mani sui fianchi.

"Collaborativo?"

"Sì..."

"Ma fammi il favore!"

"E come no, certo che te lo faccio!"

"Ragazzi..." La voce, sempre melodiosa, di Legolas l'interruppe; si voltarono verso di lui. "Fandarmar dice..."

"Ma vada affanculo!" Sbottò Luke, accompagnando la frase con un eloquente gesto del braccio.

"Luke, cazzo!" Lo rimproverò Sandy.

"Vi prego, smettetela di discutere..." Li supplicò l'elfo, osservando le loro facce scure.

"Vuoi veramente cucinargli quella bistecca?" Domandò Luke, indicando il pezzo di carne sul piano del fornello.

"Certo che sì, e anche l'insalata..."

"Vabbene, fai come ti pare..." Dichiarò allora lui, sedendosi su uno sgabello della cucina. "Poi ne riparliamo..." Aggiunse con tono saccente, dandole le spalle e incrociando le braccia.

"Oh, ci puoi giurare che lo farò..." Annunciò la ragazza, continuando a spadellare nervosamente.

Legolas, fermo sul vano della porta, osservò ancora per qualche istante la scena, poi sospirò scuotendo il capo e tornò in salotto.

 

"Vado a portargli questa roba." Dichiarò Sandy, quando ebbe finito di cucinare la bistecca; Luke le diede un'occhiata distratta e saccente, tornando poi a spulciare un quotidiano.

"Umpf..." Sbuffò il ragazzo, appena lei ebbe varcato la porta.

Sandy andò in salotto; prima di entrare osservò al scena: Fandarmar aveva scansato il tavolino ed ora stava in mezzo alla stanza, sollevando il suo bastone con la testa di pappagallo, e pronunciava frasi in una lingua misteriosa con voce profonda. Gli altri gli stavano intorno, assorti, concentrati quasi; l'unico che se ne stava in disparte era Boromir, seduto sul divano con espressione persa.

"Ecco qua, signor Fandarmar..." Stavolta Sandy scandì ben bene il nome giusto. "...la sua bistecca e la sua insalata..."

"Brava cara, mettili là..." Rispose distrattamente lo stregone; la ragazza alzò gli occhi al cielo, arresa, poi posò i piatti sulla mensola del caminetto. Dopo averlo fatto si avvicinò a Legolas, che stringeva nervosamente il libro rosso.

"Come va?" Gli domandò timidamente.

"Non bene, il tempo stringe." Rispose l'elfo, continuando a guardare lo stregone; poi alzò gli occhi incrociando quelli ansiosi di Aragorn, infine guardò Sandy. "Il secondo libro sta per essere completamente cancellato..." La ragazza spalancò la bocca, ammutolita; qualche istante dopo chinò lo sguardo.

"Capisco..." Mormorò tristemente.

Legolas tornò a fissare Fandarmar ed a seguire la sua litania; la ragazza fece una smorfia e andò a sedersi vicino a Boromir. Il guerriero sembrava estremamente pensieroso.

"Tutto bene?" Gli chiese Sandy; lui parve uscire dalle sue elucubrazioni, scosse la testa e la guardò.

"Sta sparendo..." Mormorò l'uomo; lei sbatté gli occhi.

"Lo so, ma se lasciamo lavorare Fandarmar..."

"La mia memoria sta sparendo..." La interruppe lui; Sandy fu meravigliata, non aveva pensato a questa eventualità. "Le persone che amo stanno uscendo dalla mia mente... mia madre, mio padre, mio fratello... e... ho paura..."

"Non ti preoccupare, tutto si metterà a posto." Cercò di rassicurarlo lei, posandogli una mano sulla schiena. "Quando tornerete a casa, anche la memoria tornerà."

"Io non sono più me stesso..."

"La tua memoria tornerà, credimi!" Esclamò la ragazza.

"Non è questo..." Ribatté Boromir, poi la fece alzare, prendendola per un braccio, e la trascinò nel corridoio. "E' l'Anello..." Ammise una volta fuori, chinando il capo. "Da quando l'ho avuto sotto gli occhi sono combattuto, c'è una parte di me che m'implora di fuggirlo, di andare il più lontano possibile da quell'oggetto maledetto, e una parte che mi grida di prenderlo e di portarlo a Gondor!" Stava cominciando a farle paura. "Sandy, tu devi dirmi cosa mi succederà!" Urlò l'uomo, prendendola per le spalle e scuotendola. "Io ho bisogno di sapere, e tu conosci la storia, dimmelo!"

"Boromir, io non posso!" Ribatté preoccupata lei; sentiva chiaramente di non dovergli dire nulla, o la storia sarebbe forse cambiata, e non poteva permetterlo.

Il guerriero davanti a lei tremava, visibilmente sconvolto, era pallido e sudato; Sandy si chiese se dipendesse dalla sua mazzata, o dalla nefasta influenza dell'Anello...

"Ti prego..." La implorò, mentre una lacrima scendeva sulla sua guancia; in quel momento le fece molta pena, e così la ragazza decise di dirglielo, in fondo si trattava della sua vita.

"Dunque, ad Amon Hen tu..." Si accorse di avere un improvviso vuoto di memoria. "Frodo e Sam vanno a Mordor, hm... a Parth Galen... e combattete contro gli Uruk, e Aragorn..."

"Non voglio sapere di Aragorn, voglio sapere di me!" Sbottò disperato Boromir.

"Sto cercando di ricordare!" Esclamò rammaricata; si torceva le mani, in atteggiamento concentrato, ma non riusciva a recuperare la trama del libro.

"Allora!?" La incitò l'uomo.

"Non riesco a ricordare... all'inizio del secondo libro tu..." Fu improvvisa, come una rivelazione. "Sto dimenticando la trama, sparisce dalla mia mente come dalle pagine del libro..." Affermò la ragazza, con espressione sconvolta.

"Non è possibile! NON è POSSIBILE!!" Urlò Boromir.

"Lukeeee!!" Sandy corse via, in direzione della cucina; era sull'orlo del pianto più sfrenato. "Luke!"

"Ma che succede?" Domandò il ragazzo avvicinandosi alla porta; lei gli arrivò praticamente addosso.

"Che cosa succede a Boromir all'inizio del secondo libro?" Gli chiese con urgenza; lui la guardò stranito, aggrottando le sopracciglia.

"C'è un secondo libro?" Domandò poi, incredulo.

"Certo che c'è!" Esclamò Sandy, prendendolo per le braccia. "Le due..." Si grattò il naso. "Le due... com'era..."

"Le due Spade?" Suggerì Luke.

"Ma no!" Sbottò lei, battendo i piedi. "Era Le due... Oh, cavolo..."

"Le due hobbit?" Insisté il ragazzo.

"No, non era così... Oddio, è più grave di quello che credevo..." Si lamentò Sandy preoccupata.

"Io non capisco cosa sta succedendo..." Mormorò Luke.

"La stiamo... li stiamo perdendo... Luke, la nostra memoria sta cancellando Il Signore degli Anelli!!" Esplose Sandy, stringendogli le braccia.

"Vabbene, mi starò dimenticando questo libro, ma non scordo la nostra discussione di poco fa..." Lei lo lasciò e fece un passo indietro, guardandolo stupita e arrabbiata.

"Io... io ti ODIO!!" Gli urlò in faccia. "Io ci sputo sul tuo maledettissimo orgoglio! Ma non capisci, una cosa importantissima della mia, della TUA, vita sta scomparendo per sempre, nessuno lo potrà più leggere, nessuno potrà più sognare su quelle pagine, e noi due non possiamo permetterlo..." Si fermò riprendendo fiato. "Perciò è ora di farla finita con le tue cazzate!" Lui la fissava spaesato.

"Per sempre?" Sandy annuì. "Il Signore degli Anelli?" Annuì di nuovo all'amico. "Scusa, io... io non so cosa mi sia successo..." Si rammaricò il ragazzo, chinando il capo.

"Sarà l'influenza dell'Unico." Rispose lei con noncuranza.

"Cazzo!" Sbottò lui. "Allora che aspettiamo, andiamo a dire a quel ciarlatano di sbrigarsi!" Aggiunse prendendola per mano e trascinandola verso il salotto; della serie: il ritorno del vero Luke.

 

CONTINUA...

 

Note: le canzoni usate in questo capitolo sono “Call me call me” dalla colonna sonora di Cowboy Bebop, e “Worlds apart” di Bruce Springsteen da “The rising”, e appartengono ai loro rispettivi autori; come sempre le ho usate per amore.

   
 
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