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Autore: Little_Lotte    05/09/2012    2 recensioni
Cooper sbadigliò e si mise a sedere sullo schienale del divano, guardando il fratellino con aria di sfida mentre questi premeva nuovamente il tasto play, pronto a ripetere per la seconda volta la sua esibizione. Furono sufficienti appena pochi secondi prima che Cooper lo interrompesse di nuovo, esasperato da quello spettacolo per lui così privo di gusto.
" No, Blaine! " sbuffò con pesantezza " Così non va, hai il baricentro tutto spostato in avanti! "
Blaine guardò suo fratello di traverso, sporgendo le labbra in un broncio pronunciato.
" Ma ho imparato a camminare solamente tre anni fa! " protestò.
[ Fanfiction Anderbros, ispirata al flashback dell'episodio " The Big Brother".
Fluff, tanto Fluff. ]
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Cooper Anderson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Blaine Anderson amava suo fratello Cooper.

Sì, il più delle volte i due litigavano e si strillavano addosso rabbiosamente, fino a perdere del tutto l' uso delle corde vocali, ma Blaine non poteva nascondere a nessuno - tanto meno a se stesso - quanto grande, profondo ed intenso potesse essere quel sentimento di stima e amore che nutriva nei confronti del fratello maggore. A soli cinque anni di età, il piccolo Anderson sapeva già con assoluta certezza che cosa desiderasse dalla propria vita; ogni qualvolta gli veniva chiesto che cosa volesse fare da grande, questi rispondeva solennemente e senza un briciolo di esitazione: " Voglio essere come Cooper ".

Certo, non sarebbe stato tanto facile eguagliare il suo successo: a soli quattordici anni, Cooper era già il ragazzo più popolare della scuola, aveva ottimi voti, era il capitano della squadra di basket e godeva della più assoluta stima da parte di qualsiasi membro della famiglia Anderson. Un incredibile modello di perfezione, che il piccolo Blaine si era inevitabilmente ripromesso di eguagliare, in un modo o nell'altro.

Purtroppo, però, Cooper non sempre sembrava rendersi conto dell'affetto e della cieca devozione che il suo fratellino nutriva nei suoi confronti.

<< Hey, Cooper...Coop! >>

Era un sabato pomeriggio particolarmente tranquillo in casa Anderson, e Cooper aveva deciso di prendersi una meritata pausa dallo studio, godendosi di fronte ad un bel bicchiere di limonata fresca il suo programma preferito alla tv; sfortunatamente per lui, il suo fratellino aveva tutt'altro genere di programmi.

<< Coop, eccoti qua! >> strillò allegramente il bambino, piombando all'improvviso nel salotto << Ti ho cercato dappertutto! Devo assolutamente farti vedere una cosa! >>

Cooper, visibilmente irritato da quella fastidiosa interruzione, sollevò un sopracciglio e rivolse al fratellino uno sguardo chiaramente torvo.

<< Blaine, ti ho detto un miliardo di volte che non devi disturbarmi quando sto guardando il mio telefilm! >> bubbolò << Che cosa c'è, non puoi aspettare un'altra mezz'ora?! >>

Blaine scosse la testa, senza smetterla di sorridere con entusiasmo.

Non sembrava essere minimamente infastidito dal tono stizzito del fratello; per lui, anche quel suo modo tanto scrontroso di reagire alle sue richieste faceva parte del gioco.

<< No Coop, adesso. >> sentenziò << E' una cosa molto importante, voglio fartela vedere subito! >>

Cooper sospirò nuovamente ed alzò gli occhi al cielo, decidendosi infine a cedere alle provocazioni del fratellino.

<< Ok, va bene. >> acconsentì << Ma facciamo presto, per piacere! >>

<< Oh, farò in frettissima! >> lo rassicurò Blaine, mettendosi a saltellare sul posto << Volevo farti vedere una cosa che ho imparato oggi a scuola, le maestre mi hanno detto che sono stato bravissimo! >>

<< Veramente? >> domandò Cooper, fingendosi interessato e continuando a guardare di sottecchi lo schermo del televisore << Su, allora fammi vedere subito questa meraviglia! >>

Non che ne avesse particolarmente voglia, ma sapeva che se non avesse acconsentito, il suo fratellino si sarebbe messo a piangere e a strillare fino a fargli sanguinare le orecchie. E poi, prima fosse finito quel ridicolo teatrino, prima Cooper sarebbe ritornato a farsi i fatti propri in santa pace.

Blaine allargò ulteriormente il proprio sorriso, per poi dirigersi verso la radio posizionata di fianco al caminetto del salotto - in quel periodo dell'anno inutilizzato - ed estrarre dalla tasca dei pantaloni un'audiocassetta, che andò poi ad inserire con delicatezza nell'apposita fessura.

<< Guardami, Coop! >> esclamò fieramente, per poi premere il pulsante di accensione e schizzare rapidamente al centro della stanza.

Cooper soffocò una risata, mentre suo fratello eseguiva qualche maldestro passo di danza sulle note di una vecchia canzone degli Hanson; se quella era stata davvero la migliore esecuzione, pensò, le altre doveva essere a dir poco raccapriccianti!

<< No, Blaine...fermati, così non va affatto bene! >>

Cooper ammutolì il televisore con il telecomando e si diresse rapidamente verso suo fratello, facendogli cenno di interrompere la sua attività; c'era una luce particolarmente familiare nei suoi occhi, una luce che Blaine aveva visto molto spesso prima di allora, ogni qualvolta suo fratello si avvicinava a lui per aggredirlo, o muovergli qualche critica.

<< Blaine, ascoltami. >> disse severamente Cooper, abbassandosi leggermente così da poter guardare il bambino dritto negli occhi << Stai sbagliando ogni cosa! Non è così che si balla una canzone del genere! >>

Blaine interruppe il suo balletto, rivolgendo a suo fratello uno sguardo visibilmente stranito.

<< Ma le maestre hanno detto che... >>

<< Blaine... >> lo interruppe Cooper, severamente << ... Chi ha avuto la parte da protagonista nella recita scolastica di fine anno, lo scorso giugno? >> 

Blaine abbassò timidamente lo sguardo.

<< Tu. >> sussurrò mestamente.

Cooper sorrise con soddisfazione.

<< Ecco, appunto. >> fu il suo acido commento << Adesso, che ne diresti di riprovare quello che mi hai appena fatto vedere, cercando di dare un senso ai tuoi movimenti? >>

Blaine fece una smorfia di disappunto, ma annuì e accolse senza troppe proteste l' ammonimento del fratello, tirando un enorme sospiro d'incoraggiamento e riavvolgendo il nastro dell'audiocassetta fino al punto di partenza, per dare nuovamente inizio all'esibizione; Cooper aveva messo alla prova la sua forza di volontà, e il piccolo non aveva alcuna intenzione di dargliela vinta.

<< Va bene. >> disse << Ci provo. >>

Cooper sbadigliò e si mise a sedere sullo schienale del divano, guardando il fratellino con aria di sfida mentre questi premeva nuovamente il tasto play, pronto a ripetere per la seconda volta la sua esibizione. Furono sufficienti appena pochi secondi prima che Cooper lo interrompesse di nuovo, esasperato da quello spettacolo per lui così privo di gusto.

<< No, Blaine! >> sbuffò con pesantezza << Così non va, hai il baricentro tutto spostato in avanti! >>

Blaine guardò suo fratello di traverso, sporgendo le labbra in un broncio pronunciato.

<< Ma ho imparato a camminare solamente tre anni fa! >> protestò.

<< Beh, questa non è una giustificazione! >> replicò l'altro sdegnosamente << Hai avuto un trentasei mesi di tempo per imparare a stare in equilibrio, stai per caso dicendo che non sono stati sufficienti?! >>

Blaine fece una smorfia e si morse con forza il labbro inferiore, sforzandosi di trattenere le lacrime; sebbene fosse ancora così piccolo, era già diventato molto bravo a nascondere a Cooper i suoi veri sentimenti, con tutte le volte che il fratello si era accanito severamente contro di lui, nell'arco degli anni.

<< Sei davvero cattivo con me, Coop. >> bubbolò << Perchè?! >>

Cooper sussultò, letteralmente preso in contropiede. 

Di certo non si aspettava una simile reazione da parte di suo fratello! Era come se, all'improvviso, Blaine avesse deciso che era arrivato il momento di ribellarsi, stanco di dover tollerare tutte quelle angherie alle quali veniva continuamente sottoposto.

<< I-io... Blaine, chi è il fratello maggiore qui?! >> replicò nervosamente Cooper, chiaramente in difficoltà << Io ho molta più esperienza di te, e dovresti ringraziarmi per tutti i consigli che ti do, invece che rifiutarli così sgarbatamente come stai facendo adesso! >>

<< Non ti va mai bene niente! >> rispose immediatamente Blaine, alzando la voce << Tutto quello che faccio è sempre sbagliato, non è giusto! Sei cattivo, Coop...cattivo! >> 

Quelle parole affondarono dolorosamente dentro al petto di Cooper come un migliaio di lame arrugginite.

Cattivo... Blaine non aveva mai usato questo termine prima di allora, almeno non rivolgendosi a lui! Certo, molte volte i due litigavano - e il più delle volte era sempre colpa di Cooper, questo il ragazzo dovette riconoscerlo - ma Blaine non se l'era mai presa così tanto, solitamente piangeva per qualche secondo e poi si calmava, quasi come se quella discussione non fosse mai avvenuta.

Che cosa era accaduto, questa volta, da farlo diventare così scontroso e pieno di risentimento nei suoi confronti?!

<< Blaine, aspetta... >> farfugliò Cooper << Ok, forse siamo partiti con il piede sbagliato! Che ne diresti di farmi vedere di nuovo il tuo balletto, questa volta dall'inizio fino alla fine? Non dirò una sola parola, resterò in silenzio per tutto il tempo...te lo prometto! >>

Blaine fece segno di no con la testa, storcendo il naso.

<< No. >> sentenziò << Tu sei stato antipatico con me, e io adesso non voglio più farti vedere niente! >>

<< Eddai, ma stavo scherzando! >> rilanciò l'altro << Non ci sarai mica rimasto male, sai che non facevo sul serio! >>

<< No. >> ripetè Blaine, ben deciso a non scendere in trattative << Te l'ho detto, sei stato antipatico e io non ho più voglia! >> 

Il piccolo mostrò la lingua al fratello maggiore e corse via nella propria stanza, per poi fare ritorno pochi minuti dopo, con una specie di bambolotto fra le braccia. Cooper lo osservò curiosamente, cercando di non dare troppo nell'occhio; sembrava uno di quei giocattoli per bambine - Ken, o come diavolo si chiamava - e aveva indosso un paio di pantaloni scuri ed una giacca di pelle nera, che mal si abbinavano al colore spento dei suoi capelli posticci.

Il fratello maggiore storse il naso, in una smorfia di disappunto; perchè Blaine possedeva uno di quelli stupidi bamboccioni per bambine e, soprattutto, per quale assurda ragione preferiva giocare con lui piuttosto che con suo fratello?!

<< Blaine, aspetta! >> insistette Cooper, correndo dietro al fratellino << Dai, non fare così! Ti ho detto che mi dispiace, adesso vuoi concedermi un po' di attenzione?! >>

<< Cooper, lasciami stare. >> bubbolò Blaine, mettendosi a sedere a gambe incrociate sul favimento << Te l'ho già detto, non ho voglia di giocare con te! >>

Cooper, a quel punto, non fu più in grado di tollerare quella frustrante indifferenza, e sorprendendo alle spalle il piccolo Blaine, gli strappò il giocattolo dalle mani e si allontanò da lui con uno scatto fulmineo.

<< Cooper, no...ridammelo! >>

Blaine balzò in piedi e si scagliò contro Cooper, il quale teneva la bambola sospesa per aria, agitandola sfacciatamente di fronte al fratello, ad una distanza talmente ampia da non poter essere in alcun modo raggiunta dalle sue esili braccia.

<< Cooper, ridammelo! >> strillò nuovamente Blaine, saltellando su sè stesso nel vano tentativo di recuperare il suo giocattolo << E' mio, lo rivoglio! >>

<< Te lo ridò solamente se tu ti decidi a darmi ascolto! >> replicò l'altro sdegnosamente << Tu giochi con me e io ti restituisco la bambola. >>

<< No, non voglio giocare con te! >> rilanciò il bambino << Io voglio solamente la mia bambola, restituiscimela immediatamente! >>

<< Blaine, piantala di fare il lagnoso! >> lo ammonì Cooper << E poi questo qui è un giocattolo da femmine, tu non dovresti perdere il tuo tempo con questa robaccia! >>

<< Non mi interessa, io rivoglio la mia bambola! >>

Blaine si avventò ancora una volta sul fratello, ma per quanto bellicose potessero essere le sue intenzioni, la sua forza non era comunque abbastanza da opporre sufficiente resistenza a Cooper. 

<< Ridammelo! >> Blaine allungò entrambe le mani verso di lui, senza però riuscire a raggiungerlo << Cooper, per favore...smettila! >>

Ma Cooper, nonostante le lacrime ed il tono di voce straziante del fratellino, non si lasciò intenerire, allungando un braccio nella sua direzione e bloccandolo per i polsi, così da impedirgli qualsiasi genere di movimento.

<< Aiah, mi fai male! >> gemette Blaine, le lacrime che scivolavano senza sosta lungo le sue guance << Cooper, basta! >>

Cooper, a quel punto, mollò la presa ed arretrò leggermente, mentre Blaine approfittò di un attimo di distrazione per recuperare nuovamente il suo giocattolo, prima che Cooper potesse fare qualsiasi cosa per impedirglielo.

<< Hey! >>

Blaine fece per scappare, ma Cooper fu più veloce di lui e lo intercettò nuovamente, afferrando la bambola e strattonandola con tutte le sue forze.

<< Lasciala, Cooper...LASCIALA! >>

<< Eddai Blaine, piantala di fare storie! >>

<< E' mia, ridammela immediatamente! Cooper, io... >>

Blaine avvertì un rumore secco, piuttosto sospetto; abbassò rapidamente lo sguardo in direzione della propria mano, la quale stingeva ancora saldamente il piccolo corpo della sua bambola, la cui testa però era misteriosamente scomparsa. Cooper aprì il palmo della mano, rivelando il pezzo mancante del giocattolo di Blaine, sotto lo sguardo attonito e visibilmente affranto del fratellino.

<< Oh, merda! >> gemette il più grande, con aria contrita.

Blaine rimase di stucco, completamente senza fiato.

<< L-l' hai rotta. >> mugolò << L' hai rotta, Coop...come hai potuto?! >>

<< B-Blaine, io... >> balbettò Cooper, sinceramente dispiaciuto << Ascolta, non l'ho fatto apposta! Davvero, non volevo che andasse a finire così... non era certo mia intenzione... >>

<< L' hai rotta, Cooper, tu hai rotto la mia bambola! >> strillò a pieni polmoni Blaine, così intensamente che Cooper credette che le sue orecchie potessero mettersi a sanguinare da un momento all'altro << Sei cattivo, ti odio! Hai rotto la mia bambola, e adesso non tornerà più come prima! Ti odio, ti odio...ti odio! >> 

Blaine scappò in camera sua, lasciando cadere a terra ciò che ancora restava del suo giocattolo.

<< Blaine! >> urlò Cooper, senza però provare ad andargli dietro.

Conosceva molto bene suo fratello, e sapeva che in un momento di rabbia estrema come quello, niente e nessuno sarebbe mai riuscito a calmarlo; avrebbe dovuto semplicemente lasciar trascorrere qualche minuto - o ora, nel peggiore dei casi - ed aspettare che fosse lui stesso a ritornare al suo cospetto, sperando il tempo lo aiutasse, in un modo o nell'altro, a far sbollire la sua rabbia.

Cooper lanciò un rapido sguardo al corpo acefalo della bambola di Blaine, che il piccolo aveva lasciato cadere a terra senza alcuna pietà, quasi avesse ormai perso per lui ogni genere di valore. Si chinò per raccoglierlo e lo osservò attentamente, rigirandoselo più volte fra le mani; era solamente uno stupido giocattolo rotto, ma per Cooper rappresentava il simbolo del suo più totale fallimento come fratello maggiore.

Come aveva potuto comportarsi in maniera tanto insensibile? Sì, il più delle volte si divertiva come non mai a fare lo spaccone e a tormentare il povero Blaine con quei modi di fare da fratello maggiore autoritario, ma non avrebbe mai voluto arrivare a tanto. Ferire in questo modo il suo fratellino... era stata forse la cosa peggiore che avesse mai fatto nell'arco di tutti i suoi quattordici anni di vita!

E adesso, in qualche modo, si sentiva in dovere di riparare a tutti i suoi stupidi sbagli.

<< Oh, Blaine... >>

Il giovane si morse un labbro, tirando su col naso e contraendo i muscoli del viso in un'espressione affranta, mentre le sue dita stringevano con forza la bambola che ancora teneva in mano.

<< Scusami, piccolo Blaine. >> mormorò, gettando lo sguardo a terra << Mi dispiace davvero tanto. >>
 
 
 

*
 



Quella sera, Blaine non si presentò a tavola per cena, adducendo come motivazione il fatto che non si sentiva troppo bene e che avrebbe preferito restarsene a letto per conto suo, a riposare fino a che non avesse avuto le forze per alzarsi.  Naturalmente Cooper sapeva che si trattava di una bugia; non ci voleva certo un genio per capire che l'assenza di Blaine era dovuta esclusivamente al litigio che i due avevano avuto quel pomeriggio, e per quanto l'adolescente avesse deciso di non preoccuparsi troppo di come avrebbe reagito il suo fratellino alla vicenda, non potè fare a meno di sentirsi mostruosamente in colpa per tutto ciò che era successo.

Così, dopo cena, Cooper si decise a far visita a suo fratello, nella speranza che il tempo tascorso lo avesse aiutato a placare le proprie ire e che non gli avrebbe semplicemente sbattuto la porta in faccia, rifiutandosi di parlargli almeno fino a che non gli fossero spuntati i primi accenni di barba.

<< Blaine? >> domandò timidamente, aprendo la porta della camera di suo fratello con discrezione, senza neanche preoccuparsi di domandare permesso << Blaine, possiamo parlare? >>

<< Vattene via! >> rispose bruscamente il bambino, il quale se ne stava interamente avvolto fra le coperte, la schiena rivolta verso la porta ed un orsacchiotto di peluche spelacchiato, stretto forte fra le braccia << Non ci voglio parlare con te! >>

Cooper abbozzò un sorriso ed entrò nella stanza, richiudendosi silenziosamente la porta alle spalle; se non altro non aveva avuto la forza di alzarsi dal letto e cacciarlo personalmente, il che non poteva che essere interpretato come un segno positivo, agli occhi del giovane.

<< Blainey. >> disse ancora Cooper, avvicinandosi lentamente al letto di Blaine << Blainey, andiamo! Non puoi tenermi il muso in eterno! >>

<< Sì che posso! >> replicò l'altro in tono stizzito, senza muoversi di un solo millimetro dalla sua posizione << Tu sei stato cattivo con me, Cooper! >>

<< Sì, questo lo so! >> rispose Cooper, sinceramente rammaricato << E me ne dispiaccio, davvero! Non sai quanto io mi detesti per ciò che ho fatto, mi sento un vero e proprio mostro! Ma adesso, per piacere, possiamo fare la pace? Io sono pentito, sul serio; non potresti accettare le mie scuse e perdonarmi, una volta per tutte? >>

<< No! >>  sbottò Blaine, voltandosi finalmente verso il fratello maggiore << Non ti posso perdonare, Coop, perchè ormai la mia bambola si è rotta! Non si potrà più rimettere apposto e questo mi rende veramente molto triste. >>

Cooper si morse energicamente il labbro inferiore, osservando il fratellino con espressione tremendamente sofferente; la sola sensazione di essere stato lui stesso ad infliggere un simile dispiacere al piccolo Blaine, era abbastanza da lacerargli completamente tutte le pareti del suo stomaco.

<< Beh, ma potresti sempre ricomprarne un'altra. >> suggerì Cooper, in cerca di una scappatoia << Insomma, ci sono tante altre bambole in giro per i negozi di giocattoli, alcune persino più carine e vestite molto meglio di quella che avevi tu! Non pensi che potresti fare una banalissima sostituzione? >>

Blaine fece segno di no con la testa.

<< Non sarebbe la stessa cosa. >> sentenziò << Quella bambola era speciale per me, perchè era unica! Non era una bambola come tutte le altre, per me aveva un enorme significato! >>

<< Ma era solo una bambola, Blaine! >> replicò Cooper, cercando di farlo - a suo modo - ragionare << Solamente un ammasso di plastica e stoffa, in che modo un oggetto simile dovrebbe essere talmente speciale da non poter essere rimpiazzato in alcun modo?! >>

Blaine abbassò timidamente lo sguardo, mordendosi a sua volta il labbro inferiore.

<< Lo era, Coop. >> bisbigliò << Mi faceva pensare ad una persona molto speciale, alla quale voglio tantissimo bene. >>

Cooper guardò il bambino curiosamente.

<< Davvero? E chi? >>

Blaine sollevò la testa e guardò il fratello dritto negli occhi, con sguardo visibilmente commosso.

<< Tu. >>  rispose, molto semplicemente << L'ho chiamata Coop, proprio come te! Ho voluto che mamma me la regalasse, perchè penso che ti assomigli moltissimo; volevo avere qualcosa che mi ricordasse sempre di te, così posso sentirti vicino a me anche quando non ci sei. >>

Cooper trasalì, il fiato che gli si mozzò letteralmente in gola e le lacrime che lentamente andarono ad offuscare i suoi occhi.

<< D-davvero? >> chiese << L'hai veramente comprata per questo motivo? >>

Blaine annuì.

<< Volevo averti sempre con me! >> spiegò << Io vorrei sempre averti con me, Coop, ma mamma e papà dicono che non è possibile, che tu hai tante cose da fare e che non puoi restare sempre insieme a me. Però io vorrei che stessimo assieme sempre, ed è per questo che ho chiesto a mamma di comprarmi la bambola Coop! Ma adesso la bambola è rotta e io non potrò più averti tutto per me, neanche quando non ci sei. Tornerò ad essere solo, e a me non piace per niente stare da solo! Mi piace stare vicino a te, e tu mi fai sempre sentire al sicuro, anche se certe volte litighiamo e tu ti arrabbi tanto con me. >>

Cooper tirò su col naso, mentre le lacrime ormai implacabili lungo il suo collo, fino a raggiungere il colletto della camicia; non si aspettava certo una simile rivelazione e, in quel momento, non potè fare altro che sentirsi ancora più in colpa per quella sua infelice bravata.

<< Blaine, io... oh, piccolo Blaine! >>

Si accoccolò sotto le lenzuola ed accolse il fratellino fra le proprie braccia, cullandolo dolcemente ed accarezzandone i capelli con fare rassicurante.

<< Blaine, mi dispiace che tu senta tutte queste cose. >> disse << Avrei tanto voluto venirne a conoscenza prima, forse non mi sarei mai comportanto così male nei tuoi confronti! E' solo che... beh, io non avevo davvero idea di essere così importante per te, Blaine. >>

<< Tu sei importantissimissimo! >> lo interruppe Blaine, continuando a guardarlo negli occhi << Sei mio fratello! >>

Lo disse con estrema semplicità, quasi fosse la cosa più giusta e naturale da dire in quel momento; quasi fosse ovvio che quel legame di sangue avesse il puro e semplice scopo di far sentire Cooper così importante e speciale per suo fratello.

<< Sì, io sono tuo fratello. >> ripetè Cooper << E non mi sono comportato affatto bene con te, ultimamente. Sono stato scontroso, antipatico...sono stato cattivo! E in genere i fratelli non dovrebbero essere cattivi, giusto? >>

Blaine si morse il labbro con fare pensieroso.

<< Beh...no, direi di no. >> replicò << Però non importa, perchè alla fine io ti perdonerò sempre, anche se tu ti comporti male con me! >>

Cooper abbozzò un sorriso, tirando nuovamente su col naso.

<< Sempre? >> chiese << Anche quando ti faccio arrabbiare mostruosamente, come ho fatto oggi?! >>

<< Sì, sempre! >> assentì il bambino << Tu sei mio fratello e io ti voglio bene; anche quando mi fai arrabbiare come hai fatto oggi, anche quando fai il cattivo con me e mi tratti male, io alla fine ti perdono sempre. Quando ci si vuole bene non bisogna pensare alle cose brutte che si fanno, ma solamente a quelle belle, vero? Lo dice sempre anche la mamma! E io, quando penso a te, non penso mai a quando mi fai i dispetti o alzi la voce con me, ma penso solo a quanto ti voglio bene e a quanto stiamo bene insieme. >>

Cooper sorrise maggiormente, colpito e commosso dall'incredibile quanto inaspettata saggezza del fratellino; aveva solamente cinque anni, eppure sembrava comprendere meglio di molte altre persone ben più grandi di lui, che cosa significasse realmente far parte di una vera famiglia.

Di certo Cooper avrebbe avuto molto da imparare da quell'assillante, fastidiosa, maledettamente adorabile piccola peste.

<< Sai una cosa, Blainey? >> domandò poi il ragazzo, mettendosi a giocherellare affettuosamente con i riccioli del bambino << Sono davvero fortunato ad averti come fratello! >>

<< Dici davvero? >> fece eco Blaine, in tono quasi eccitato << Anche se a volte ti arrabbi e mi urli contro? >>

Cooper ridacchiò: << Sì, anche se a volte mi arrabbio e ti urlo contro. In fin dei conti, lo hai detto tu stesso: quando ci si vuole bene, non sono le cose brutte a contare, ma quelle belle. E tu hai talmente tante cose belle dentro di te, che non posso proprio fare a meno di volerti bene! >>

Blaine sorrise ampiamente e sprofondò fra le braccia di Cooper, stringendosi in un calorosissimo abbraccio fraterno, che lo fece improvvisamente sentire al sicuro e di nuovo felice.

<< Sai Blaine, io credo che tu non abbia bisogno di una bambola di plastica per sentirmi vicino a te. >> disse ancora Cooper, scostandogli un ricciolo ribelle dalla fronte << Perchè io sono sempre con te, sai? >>

Allungò una mano verso il petto di Blaine, disegnando dei piccoli cerchi immaginari proprio all'altezza del cuore.

<< ... Proprio qui. >>

Blaine sollevò lo sguardo e sorrise, gli occhi che brillavano di affetto sincero e sentita commozione per le parole del fratello.

<< Tu mi vorrai bene per sempre, vero Coop? >> domandò il piccolo << Anche quando non sarò più un bambino e sarò diventato grande come te, tu non smetterai mai di volermi bene....giusto?! >>

Cooper rispose con un sorrisetto commosso e si strinse maggiormente il bimbo al petto, chiudendo gli occhi e sospirando profondamente, senza preoccuparsi troppo delle lacrime che continuavano a cadere imperterrite lungo il suo viso.

<< Giusto, piccolo Blaine. >> disse << Io non smetterò mai di volerti bene. Mai e poi mai. >>
 
 

*
 
 

<< Uffa Cooper, non vedo niente con questo arnese sugli occhi! Ma è proprio necessario tenermi bendato?! >>

<< Blaine, smettila di fare il bambino e stai zitto! Te l'ho detto un milione di volte, il fratello maggiore sono io e non voglio sentire alcun tipo di discussione! >>

Blaine fece una smorfia, per poi sbuffare in segno di disappunto.

<< Dio, sempre con questa storia! >> bubbolò << Sarai anche cresciuto, Coop, ma sotto certi aspetti rimani sempre il solito, fastidiosissimo fratellone rompipalle che eri a quattordici anni! >> 

Cooper si lasciò sfuggire un sorrisetto sghembo, visibilmente compiaciuto da quell'affermazione.

<< Beh, mi sembra giusto ribadire ulteriormente che sono ancora io il Maschio Alfa! >> rispose << Non credere che sia disposto a cederti il titolo, solamente perchè hai compiuto diciotto anni! Scordatelo, il primo della lista rimango sempre io! >>

Blaine scosse la testa con fare esasperato, concedendosi però il lusso di un rapido sorrisetto beato. Erano trascorsi almeno un paio anni dall'ultima volta in cui aveva visto Cooper, e il suo spocchiosissimo fratellone non era cambiato neanche di una virgola da allora! O forse, osservando le cose da tutt'altra prospettiva, era cambiato molto più di quanto lui stesso volesse far credere.

Del resto, era stato lui ad insistere affinchè si prolungasse il suo temporaneo soggiorno a Lima, solamente per trascorrere un po' più di tempo assieme alla propria famiglia; lui aveva organizzato quelle ridicole lezioni di recitazione al liceo McKinely, lui aveva cercato di avvicinarsi a Blaine il più possibile, nel tentativo - piuttosto maldestro - di recuperare un rapporto che ormai da tempo sembrava essersi completamente dissolto nel nulla.

Alla fine, in un certo senso, era stato lo stesso Cooper ad ammettere tutti gli errori che aveva commesso in passato - persino quelli più grandi ed inconfessabili - e forse, se non fosse stato per lui, i due non sarebbero mai riusciti a riconciliarsi del tutto. Adesso che mancavano appena poche ore alla sua partenza per Los Angeles, Blaine non potè che avvertire un profondo e violento senso di malinconia, di fronte a quell' ennesima ed ormai inevitabile separazione, dalla quale il giovane Anderson non aveva la più pallida idea di come potersi riprendere.

<< Allora, Coop...posso togliermi questa maledetta benda?! Sta inziando a fare terribilmente caldo qua sotto! >>

<< Ok, ok...ho capito l'antifona! Dai, toglitela pure. >>

Blaine si sfilò rapidamente la benda con cui il giovane attore aveva coperto i suoi occhi, sorprendendosi di non trovarsi di fronte nient'altro che non fosse semplicemente lo stesso Cooper, le mani celate dietro la schiena ed un misteriosissimo sorrisetto dipinto sul volto. Il giovane Anderson sollevò il sopracciglio sinistro, in segno di perplessità.

<< Embè?! >> domandò con una smorfia << Che cosa fai lì impalato? Credevo che ci fosse una sorpresa per me! >>

<< Sì, infatti. >> confermo Cooper, ampliando ulteriormente il proprio sorriso << Ma volevo tirarla un po' per le lunghe; sai com'è, io sono un tipo piuttosto teatrale! >>

D'improvviso, estrasse un pacchetto colorato e di medie dimensioni da dietro la schiena, allungandolo in direzione di Blaine, mentre un sorrisetto entusiasta gli attraversava il viso da parte a parte.

<< Su, aprilo. >> lo esortò << Muoio dalla voglia di vedere la tua faccia, quando lo vedrai! >>

Blaine sospirò profondamente, esasperato.

<< Dio, sei davvero impossibile! >> commentò, strappandogli il pacchetto dalle mani e stracciando via la carta senza troppe cerimonie << Ma sei davvero sicuro di essere tu il fratello maggiore?! No, perchè certe volte ho come la sensazione che... >>

S' interruppe, letteralmente preso in contropiede, quasi colpito da una violenta scarica elettrica; dentro a quella scatola, ancora avvolta nella sua confezione plastificata, c'era una bambola. Blaine la osservò attentamente per qualche secondo, rigirandosi più e più volte la confezione fra le mani.

Il giubbotto di pelle nera, i capelli posticci e scarruffati, quell'espressione sorridente e quasi persa nel vuoto...non si trattava di una bambola qualsiasi; era la sua bambola. Quella stessa bambola che, tanti anni prima, Cooper aveva involontariamente rotto dopo un'accesa discussione, suscitando così le lacrime e l'immenso dolore da parte del fratello più piccolo.

Adesso era di nuovo lì, proprio fra le sue mani.

<< Cooper, ma questa... >>

<< L'ho vista questa mattina mentre passavo casualmente di fronte al negozio di giocattoli. >> spiegò Cooper, con un tenero sorriso affettuoso << Buffo, vero? Pare che sia una specie di nuova edizione di un vecchio modello andato tanto a ruba diversi anni fa! A dire il verso credo che questo abbia un'espressione un po' troppo a pesce lesso...ma continua a somigliarmi mostruosamente, non credi?! >>

Blaine ridacchiò, continuando ad osservare con la massima attenzione la bambola che teneva fra le mani, mentre i suoi occhi andavano lentamente a riempirsi di lacrime.

<< Cooper, io... >> farfugliò nervosamente, non sapendo bene che cosa dire << Non capisco, che cosa... >>

<< Quando eri piccolo tu avevi una bambola identica a quella. >> lo interruppe l'altro, facendosi di colpo serio << La portavi sempre con te, ovunque andassi. All'epoca non avevo idea di che cosa quello sciocco giocattolo rappresentasse per te, ma quando un giorno litigammo e io - accidentalmente - staccai la testa alla tua bambola, tu mi dicesti che l'avevi comprata pensando a me, che volevi sentirmi sempre al tuo fianco anche quando non ero nelle vicinanze, e che era quello il motivo per cui tenevi così tanto a quell'oggetto. Ricordo di essermi sentito un vero e proprio mostro: avevo infranto in mille pezzi il cuore del mio fratellino, per il quale io ero molto più di un semplice consanguineo, e che mi vedeva come un esimio modello di riferimento, un ideale al quale poter aspirare...il suo eroe. >>

Abbassò mestamente lo sguardo, sospirando con tristezza.

<< Io ero il tuo eroe, Blaine, e ti ho deluso. Per tutta la vita non ho fatto altro che deluderti, e dopo anni sono tornato qui ed ho ricominciato a tormentarti, come se non ti avessi già reso le cose abbastanza complicate quando eravamo piccoli! So di aver fatto un sacco di cazzate con te, e me ne pento! Vorrei solo avere la possibilità di ricominciare da capo, come due veri fratelli. Che ne dici, siamo ancora in tempo? >>

Blaine si morse energicamente il labbro inferiore e tirò sul col naso, lottando contro le lacrime che, lentamente, andarono ad offuscare il suo sguardo.

<< Cooper, io... non ho mai smesso di sperar che tu un giorno ti saresti accorto di me. >> mugolò << Per anni ho vissuto con il desiderio di diventare come te, sin da piccolo ho sempre cercato la tua approvazione in qualunque cosa io facessi! Vivevo praticamente in tua funzione, anelando disperatamente il momento in cui tu, finalmente, mi avresti guardato con orgoglio e mi avresti detto di essere fiero di me, fiero di ciò che ero diventato e per cui avevo tanto lottato in passato. >>

<< Oh, ma io sono fiero di te! >>  esclamò Cooper, sollevando la testa e tornando a guardare suo fratello dritto negli occhi << Insomma, guardati: sei un ragazzo meraviglioso, bello, pieno di talento e di ambizioni per il futuro! Sei circondato da amici che ti vogliono bene, hai un fidanzato che ti ama da impazzire ed una brillante carriera artistica di fronte a te. Come potrei non essere così maledettamente orgoglioso di te, Blaine? Sei tutto ciò che io ho sempre sognato di poter diventare; tu hai realizzato me stesso, Blaine, e non c'è cosa al mondo che potrebbe mai rendermi più orgoglioso di essere tuo fratello. >>

Blaine, ormai completamente sopraffatto dalle lacrime, si precipitò fra le braccia di Cooper e si strinse forte a lui, lasciandosi avvolgere interamente da quel caloroso, rassicurante abbraccio fraterno.

<< Ti voglio bene, Coop. >> gemette fra i singhiozzi << Ti voglio davvero bene. >>

Cooper tirò ancora una volta su col naso, avvinghiandosi al corpo del fratellino con tutte le sue forze.

<< Anche io ti voglio bene, Blainey; molto più di quanto tu stesso possa pensare. >>

Blaine sospirò profondamente e lasciò che le lacrime continuassero a scivolare lungo le sue guance, ancora avvolto dal conforto e dall'affetto delle braccia di Cooper, strette attorno al suo corpo come una sofficie coperta premurosa, in una notte d'inverno. Si ritrovò inevitabilmente a sorridere, al ricordo delle tenere parole che suo fratello aveva pronunciato quella notte di tanti anni fa, nel premuroso tentativo di risollevare il suo morale completamente affranto.

Pensò che in fondo, suo fratello aveva ragione, e che loro due avrebbero continuato a volersi bene in eterno, comunque fossero andate le cose; pensò che finalmente, dopo tanti anni, la sua bambola Cooper era di nuovo assieme a lui, a tenergli compagnia e a ricordargli continuamente che Cooper era lì, al suo fianco, anche quando in realtà Blaine non poteva vederlo. 

E pensò anche che, in fin dei conti, non aveva bisogno di uno sciocco giocattolo di plastica, per ricordarsi che Cooper sarebbe stato sempre lì, al suo fianco, persino quando Blaine non avrebbe potuto vederlo.







N.d.A: Buonasera a tutti! :)

Era da un sacco di tempo che non pubblicavo qualcosa nella sezione Blooper, e dal momento che ho iniziato a scrivere questa shot quasi un mese fa, mi sembrava opportuno decidermi finalmente a portare  a termine il lavoro. L'idea, come avrete capito, mi è venuta riguardando per la milionesima volta l'episodio " Big Brother" ; ho provato a pensare a cosa potesse essere successo durante quel flashback, e come al solito la mia fantasia/ossessione per i fratelli Anderson ha avuto la meglio su di me.

Naturalmente penso di essere una delle più assurde sostenitrici di questa Bromance epica, ma sono certa che troverò altre persone che concordano con me su quanto questi due siano maledettamente perfetti assieme! *O*

Un grazie a tutti i lettori, siete la mia forza. :) 
  
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