Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: None to Blame    05/09/2012    1 recensioni
Non esistono punti di non ritorno. Puoi sempre fare marcia indietro.
Lo sai, e non è neanche una questione d’orgoglio. Tu t’ impunti su una decisione e la tua determinazione caparbia ti porta al traguardo, lasciandosi alle spalle errori che ti rimbomberanno nel cervello per tutta la vita.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Non esistono punti di non ritorno.

Puoi sempre fare marcia indietro. Lo sai, e non è neanche una questione d’orgoglio.

Tu t’ impunti su una decisione e la tua determinazione caparbia ti porta al traguardo, lasciandosi alle spalle errori che ti rimbomberanno nel cervello per tutta la vita.

Sollevi la tazza dal piattino e sorseggi lentamente il tè, permettendo al calore di propagarsi nel corpo e al profumo di annebbiare il cervello.

Il rito del tè, alle cinque e venti del pomeriggio.

È un’abitudine dolorosa che ti ricorda la definizione di casa.

Il tè è calore e famiglia, il tè è lui.

Abbassi le palpebre, preparandoti alla solita irruenta inondazione di ricordi, sbuffi di vapore da una ciminiera, il Mississippi – così fangoso, così prepotente – che ti solletica i piedi, una mano che ti accarezza il mento.

Driiin!

Il trillo imponente del telefono – quasi lo ringrazi per averti staccata dalla nostalgia.

« Elena Stein? »

« Sì, sono io. »

« La volante la aspetta davanti all’enoteca. »

« Datemi cinque minuti. »

Ti alzi a fatica dal divano, lisciando le pieghe del tessuto blu come se fosse ciò che hai di più prezioso.

Con passo malfermo, raggiungi il caminetto e afferri la borsetta.

Lo sguardo ti cade su una fotografia che ritrae l’atmosfera d’altri tempi, l’aria di libertà e sentimento che un treno deragliato ti ha portato via, un uomo e una ragazza che sorridono all’obiettivo, il futuro ingombro d’amore e progetti, con i capelli baciati dal vento e un panorama ormai perduto.

Ti sfugge un sospiro.   

Esci dal tuo angusto cottage, richiudendoti la porta alle spalle – devi chiamare qualcuno per riverniciare lo stipite.

Poco lontano, davanti al negozio di vini del vecchio Karl, vedi la volante della polizia.

Mentre ti avvicini lentamente, il giovane commissario ti viene incontro, un sorriso di scuse stampato in volto.

« Signora Stein, ci scusiamo per l’inconveniente. Proprio noi, non potevamo fermarci al divieto di sosta. »

« Non si preoccupi, giovanotto. Sarò vecchia, ma le gambe mi funzionano ancora. Ora pensiamo a sbrigare questa faccenda. »

Lasci che il commissario Hartmann ti scorti sulla volante con gentilezza e ti metti comoda sul sedile posteriore, gli occhi fissi sul paesaggio che scivola celermente al di là del vetro.

"Il vecchio è saggio" dice il saggio.

Ma, ancora, stai lì, a chiederti quanto sia giusto fare quello che stai facendo.

« Signora Stein, è sicura di volerlo fare? Noi la capiremo se.. »

« La decisione spetta a me, commissario. »

Il silenzio torna a farvi compagnia, un silenzio al quale sei avvezza, il silenzio che ti è compagno.

« Cosa la spinge a denunciare sua figlia? »

I giovani ancora non hanno imparato a rispettare il silenzio e ad apprezzarlo.

« È la cosa giusta da fare. »

« È sua figlia, ha solo vent’ anni. »

« Alla sua età ero crocerossina e curavo i feriti di guerra, non rapinavo le persone per procurarmi la droga. »

Forse il commissario è rimasto spiazzato dalla tua durezza, forse non si aspettava un tale comportamento da una madre.
Ma lui non sa.

« Commissario, è la cosa giusta da fare. »

La cosa giusta.

Hai consacrato la tua vita e il tuo cuore al giusto, hai giurato su quel piccolo corpo riverso nel fango che non avresti permesso a nessuno di fare cose sbagliate.
Hai venduto la tua anima alla giustizia quando avevi solo sedici anni, quando il dolore ed il sangue hanno iniziato a tingere i pavimenti della vostra casa e gli incubi di tuo fratello, quando le sue grida di bambino strappavano la consapevolezza che il mondo era giusto, perché i tempi di miseria erano ricolmi di violenza e criminalità, criminalità che tu hai giurato di non assecondare, di non perdonare, senza eccezioni.

« Signora Stein »

Ti volti, il petto pesante per troppi pensieri.
Hartmann sfoggia un’espressione rassicurante e ti tende la mano per aiutarti a scendere dall’auto.

Poggi un piede dopo l’altro sull’asfalto e raggiungi la porta della Centrale, il commissario che ti regge ancora per il braccio.

Hartmann ha la tipica espressione di chi vorrebbe dire qualcosa. Con un cenno glielo permetti.

« La strada giusta non sempre è quella che dobbiamo seguire. »

Emetti un doloroso sospiro mentre inizi a salire i gradini della scala.

« La prossima volta, commissario. La prossima volta. »

 

























NdA

Una storia dolorosa senza capo né coda.
Spero sia apprezzata.

Accetto critiche costruttive e distruttive!


   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: None to Blame