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Autore: WakeMeUp    05/09/2012    5 recensioni
–Perché non me l’hai mai detto? – domandò, tenendo un tono di voce basso, quasi accusatore.
Mi alzai di scatto, sciogliendo l’abbraccio con Zayn, e feci un passo verso di lui.
–Harry, io…– iniziai, non sapendo bene cosa dire: non ero mai stata troppo brava con le parole.
Vidi Zayn alzarsi ed andare verso la porta per poi uscire, chiudendosela alle spalle.
Tornai a guardare Harry. –Io avevo paura: paura di ricordare, paura di soffrire, e non volevo coinvolgerti in questo ricordo doloroso, per far in modo che non pesasse anche su di te, non l’avrei sopportato, – conclusi con voce tremante, guardandolo negli occhi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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You were just a small bump unborn, for four months then torn from life.
Maybe your were needed up there 
but we're still unaware as why.

Le ultime note di Small Bump sfumavano sulle pareti della stanza, mentre le lacrime prendevano a scendere copiosamente sul mio viso. Ancora una volta, in un momento di debolezza, mi ero lasciata andare ascoltando quella canzone, che fin dalla prima volta mi aveva portato tante e amare lacrime.
Non era tanto la canzone a suscitarmi quelle emozioni, quanto il ricordo che le era legato.
Erano passati tre anni da quella notte in cui, con il mio ex ragazzo, ci eravamo lasciati andare alla passione, e non avevamo preso precauzioni. Così, dopo 3 settimane, mi accorsi di avere un ritardo.
Inizialmente non la presi molto bene, ero piccola, avevo paura. Ma poi, col tempo, imparai ad apprezzare quel piccolo rigonfiamento.
Decidemmo di tenerlo; non eravamo pronti per fare i genitori e la nostra relazione non era tanto stabile, ma ci saremmo riusciti, per lui.
Passarono poco più di 5 mesi ,quando una notte mi sentii male. Mi portarono all’ospedale e, dopo un paio di controlli, mi arrivò la notizia più brutta della mia vita: lui non c’era più. Lui non faceva più parte di me, l’avevano portato via.
Non seppi mai bene il motivo, non riuscii ad ascoltare il medico: ero totalmente distrutta. Non vissi più nemmeno io. Mi legai anima e corpo a quella notte e non andai avanti per quasi un anno.
Un anno passato a piangere, a ricordare, ad immaginare: come sarebbe stato lui? Avrebbe avuto i capelli rossi del padre? I miei occhi nocciola?

Abbandonai quei pensieri solo quando sentii bussare alla porta. Mi alzai dal letto, mi asciugai le lacrime, spensi la musica e  –Avanti,–­­ dissi.
Vidi la porta aprirsi e la figura del mio migliore amico apparire.
Guardai Zayn venire verso di me ed abbracciarmi. Non conoscevo il motivo, ma ricambiai immediatamente quel gesto d’affetto.
Era da un anno ormai che avevo incontrato loro, un giorno, in giro per Londra, e la mia vita era cambiata.
Vivevo sempre a casa mia, ma, da quando mi ero innamorata di quel riccio imprevedibile dagli occhi smeraldi, spesso passavo le mie giornate a casa loro, avendo, in questo modo, l’affetto del mio fidanzato speciale e del mio adorabile migliore amico.
Avevo un ottimo rapporto con tutti, ma Zayn era sempre stato il più vicino a me, forse perché su molte cose ci somigliavamo ed era stato davvero facile capirci, da sempre.
–E questo a cosa lo devo? – chiesi, rompendo il silenzio, ma restando ancora tra le braccia del moro.
–Non è la prima volta che ti trovo piena di lacrime dopo aver ascoltato Small Bump, ti prego, ti va di dirmi qual è il problema? – chiese lui, sedendosi sul letto e permettendomi di accoccolarmi tra le sue braccia, iniziando ad accarezzarmi piano i capelli.
Mi irrigidii ascoltando quelle parole. Era vero, non era la prima volta che Zayn mi trovava così dopo aver ascoltato quella canzone, e neanche la prima che mi chiedeva se ci fosse qualcosa che dovessi dirgli, ma io, ogni volta, gli avevo detto che non me la sentivo, che non doveva preoccuparsi.
Quella volta però era diverso, poiché mi trovavo nuovamente nella stessa situazione e mi serviva la forza giusta per affrontare tutto. Dopo una prima volta come quella, non sarebbe stato per niente facile per me. Eppure ora era diverso: amavo Harry  e quello che sentivo crescere dentro di me era il frutto del nostro amore, non della passione di una notte. Sentivo che questa volta sarebbe andato tutto bene.
Così sospirai ed iniziai a raccontargli tutto. Avevo la testa poggiata sul suo petto, quindi non potevo vederlo, ma sentivo delle lacrime scivolare dal suo viso e finire tra i miei capelli, così mi strinsi più forte a lui, mentre concludevo il mio racconto. Tralasciai, però, la parte della situazione attuale, della quale non era a conoscenza ancora neanche Harry: l’avevo scoperto quella mattina e avevo deciso di prendermi un po’ di tempo per pensare al modo migliore per dirglielo.
Quando conclusi mi strinsi ancor di più al moro, affondando la testa nell’incavo del suo collo e lasciando scivolare quelle lacrime che non ero riuscita a trattenere durante il racconto.
Lui non aveva detto niente per tutto il tempo; mi aveva solo stretta tra le sue braccia cercando di trasmettermi forza, mentre anche il suo volto veniva rigato da delle lacrime che raramente gli avevo visto prima.
Parlare mi faceva male, ricordare mi faceva male.
E adesso, che mi trovavo di nuovo così, avevo paura, tanta paura.
Mi staccai leggermente da Zayn per guardarlo negli occhi e dirgli di Harry, quando gli stessi, nel girarmi, ne avevano incontrato un altro paio color verde smeraldo.
Il riccio se ne stava lì, sull’uscio della porta, con gli occhi lucidi e un paio di lacrime a rigargli quel volto angelico di cui mi ero innamorata fin dal primo istante.
–Perché non me l’hai mai detto? – domandò, tenendo un tono di voce basso, quasi accusatore.
Mi alzai di scatto, sciogliendo l’abbraccio con Zayn, e feci un passo verso di lui.
–Harry, io…– iniziai, non sapendo bene cosa dire: non ero mai stata troppo brava con le parole.
Vidi Zayn alzarsi ed andare verso la porta per poi uscire, chiudendosela alle spalle.
Tornai a guardare Harry. –Io avevo paura: paura di ricordare, paura di soffrire, e non volevo coinvolgerti in questo ricordo doloroso, per far in modo che non pesasse anche su di te, non l’avrei sopportato, – conclusi con voce tremante, guardandolo negli occhi.
Lui si avvicinò di più a me, prese le mie mani e fece intrecciare le nostre dita.
–Ehi, sono qui per questo: per condividere con te gioie, dolori, momenti felici, ricordi tristi; sono qui per sostenerti, per amarti e per affrontare la vita con te. Qualsiasi cosa sia, anche un ricordo di cui non faccio parte, se ti fa soffrire, condividilo con me, sarò pronto a prendermi parte del dolore e trasformarlo in forza da trasmetterti, – disse, mentre, senza lasciare la mia mano, con la sua asciugava le ultime lacrime dal mio viso, per poi lasciarmi un piccolo bacio sulla guancia.
Non dissi niente, semplicemente lo guardai negli occhi, sorrisi e poi mi gettai tra le sue braccia, stringendolo come non avevo mai fatto.
In quel momento non c’era bisogno di parole, quell’abbraccio parlava per noi.
Sentii le sue braccia avvolgermi completamente e mi sentii improvvisamente forte.
Avevo bisogno di lui, come ne avevo dell’ossigeno. O anche come Liam aveva bisogno di fare Twitcam, Niall di cibo, Zayn di uno specchio e Louis di magliette a righe.
Era questo che mi aveva fatto perdere la testa per lui. Mi bastava un suo sorriso per essere felice, un suo sguardo per sciogliermi, un suo abbraccio per sentirmi forte come non mai e un contatto delle sue labbra sulle mie per sentirmi in paradiso.
Quando ero con lui tutto sembrava più bello, niente sembrava impossibile e niente lo sarebbe stato fino a quando l’avrei avuto al mio fianco.
Amavo quel riccio come non avevo mai pensato di poter fare: lo amavo con tutta me stessa.
Avvicinai le labbra al suo orecchio per sussurrargli un “grazie” che significava tutto.
Lui mi strinse più forte prendendomi in braccio, e disse –Adesso basta però, voglio vederti sorridere.
Lo guardai cercando di fare uno dei miei più grandi e sinceri sorrisi, ma, a quanto pare, non riuscii a soddisfare Harry che mi guardò poco convinto e aggiunse –No, non ci siamo... So io come fare, – concluse con un ghigno divertito.
Ebbi paura: quando Harry rideva così non era mai niente di positivo. Dopo un secondo, infatti, mi buttò sul letto per poi mettersi a cavalcioni su di me e iniziare a farmi il solletico.
Sapeva che non riuscivo a resistere al solletico e, quando me lo facevano, a suo dire, mi uscivano risate degne di Niall.
–Okay, amore… ti prego… basta. Non vorrai mica che l’anno prossimo io sia nuovamente qui a piangere tra le braccia di Zayn per un altro ricordo come quello? – chiesi tra le risate. Solo in seguito realizzai e Harry si fermò.
Mi guardò con sguardo pieno di emozioni. Credo che avesse intuito, perché nel suo verde smeraldo si mischiavano confusione, emozione, felicità, stupore.
–C-che.. Vuoi dire che..? – provò a chiedere lui, mentre un continuo variare di emozioni si dipingevano sul suo viso. Lo guardai e sorrisi. Era tenerissimo, nonostante quel momento fosse dannatamente serio.
–Sì, signor Styles, voglio dire che presto avrà un cucciolo di Styles di cui prendersi cura, – affermai con un sorriso stampato sulla faccia, portando le mie braccia dietro al collo del riccio. Tutto il timore era svanito, poiché dal viso di Harry avevo capito che ne sarebbe stato felice e quindi dirglielo mi fu più facile di quanto mi aspettassi.
–Che ne dice, se la sente? – chiesi con un tono sempre molto rilassato, ma leggermente più serio.
Lui non rispose, mi regalò il suo sorriso più bello e prese a baciarmi. Prima leggermente, quasi come se avesse paura di ferirmi, e poi con più passione.
Quando ci staccammo, restammo un paio di minuti in silenzio a guardarci con due grandi sorrisi stampati in faccia, incapaci di dire qualunque cosa.
Fu Harry a rompere il silenzio.
–Sì signorina Amy, – cominciò. –Il signor Styles è decisamente pronto ad amare e prendersi cura di lei e del suo piccolo rigonfiamento, – concluse lui, accarezzandomi dolcemente la pancia, dove si poteva scorgere un po’ di pancetta: l’avevo scoperto solo quella mattina, ma ero già di quasi 4 settimane.
Sorrise ancora e io non potei fare a meno di riflettere la sua espressione felice.
–Ti amo,– confessai. –Come non ho mai amato nessuno in vita mia. Come mai avrei pensato di poter fare. Ti amo, cucciolo, più di qualunque altra cosa.
–Ti amo anch’io, piccola. Sei,- sussurrò, per poi correggersi. –Siete, la cosa più bella che mi sia mai capitata.
Lo guardai con occhi pieni di amore e lo avvicinai a me, facendo  aderire perfettamente i nostri corpi e stringendolo in un abbraccio seguito da un leggero bacio.
Dopo qualche secondo il riccio si scostò da me per non pesarmi addosso, si stese su un fianco e mi permise di accoccolarmi tra le sue braccia. Poggiai la testa sul suo petto, mentre col braccio gli cingevo un fianco. Lui iniziò ad accarezzarmi dolcemente i capelli facendomi rilassare; chiusi gli occhi.
Nonostante l’avesse presa bene e mi avesse detto di esser pronto per quel grande passo, c’era ancora qualcosa che mi turbava… forse ero io a non essere pronta.
–Ho paura…– sussurrai.
–Anch’io, amore, ma andrà tutto bene finché saremo insieme, – mi rispose semplicemente lui, facendomi finalmente abbandonare quei pensieri. Mi rilassai e dopo poco scivolai tra le braccia di Morfeo.
Ero felice, adesso: avevo lui, che mi amava ed era pronto a vivere quell’avventura con me.
Questa volta, ne ero certa, sarebbe andato tutto bene.











Eccomi qui, salve a tutti, mondo di EFP! :D
Questa è la mia prima FF, per favore siate clementi.
Beh sulla storia posso dire che è arrivata l'ispirazione all'improvviso, ascoltando Small Bump che è una canzone di Ed Sheeran, a parer mio, STUPENDA!
Ci terrei molto se lasciaste una recensione, anche solo per sapere se posso pubblicare anche l'altra OS, o se devo ritirarmi in una caverna e non farmi vedere più. *iniziaapreparareilsaccoapelo*
Nient'altro, grazie alla mia Beta, che è una persona stupenda! (Love you so much babe), e a tutti quelli che hanno letto questo tentativo di OS! 
A presto (o forse no), 
-WakeMeUp xx


   
 
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