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Autore: Sofy_m    05/09/2012    6 recensioni
Era una cosa che era già accaduta migliaia di volte e probabilmente sarebbe accaduta altrettante.
Possibile scenario della quinta stagione. Castle e Beckett, finalmente insieme, devono partecipare alla festa per la presentazione del nuovo libro dello scrittore, Frozen Heat.
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER!
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione, Nel futuro
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Posso avere un autografo? Angolo dell'autrice:
Allora, questa "roba" nasce da un tweet che ho scritto ieri riguardante la quinta stagione (grande giornata ieri su Twitter :D), era una considerazione nata dopo aver rivisto la 2x05, poi @Feed_the_birds_(non ho la più pallida idea di come ti chiami qui) ha detto che si sarebbe potuta scrivere una FF... ed ecco qui!
All'inizio volevo scrivere una cosa divertente, poi invece mi è uscita questa cosa :)
Spero vi piaccia, in caso contrario sapete chi mi ha dato l'idea!
Sofy_m
P.S. Attenzione, possibili spoiler!



Frozen Heat.



Quando Kate Beckett scese dall'auto era piuttosto nervosa. Da quando lei e Rick stavano insieme era la prima volta che partecipavano ad una festa così importante. Solo Martha ed Alexis erano a conoscenza della loro storia e desiderava che rimanesse così almeno per un altro po' di tempo. Non voleva ritrovarsi a pagina cinque di qualche stupido giornaletto scandalistico e non poteva permettere che la Gates ne venisse a conoscenza, sarebbe stato un disastro.
Perciò lei e il suo partner avrebbero dovuto comportarsi normalmente per tutta la serata. Niente baci, niente abbracci, niente sorrisi o frasi dolci. Dovevano sembrare i soliti Castle e Beckett. 
La detective prese un respiro profondo. Poteva farcela. No, doveva farcela.
Lentamente si diresse verso l'entrata.
All'interno dell'enorme sala le copertine blu di Frozen Heat spiccavano ovunque. Camerieri vestiti di bianco passavano tra gli invitati e i fans con enormi vassoi pieni di cibo e bevande. Sul tavolo, in fondo alla stanza c'era un grande buffet. Sul palco che era stato allestito spiccava una figura di cartone raffigurante lo scrittore a grandezza umana. La stanza era interamente decorata con dei festoni colorati.
Improvvisamente sentì tutti gli sguardi degli uomini posarsi immediatamente su di lei e tutti i presenti iniziare a bisbigliare.
"Beh," pensò incamminandosi verso il centro della sala, "buona fortuna Kate!"

Castle camminava nervosamente avanti e indietro vicino al bancone del bar, sorridendo quando qualcuno gli chiedeva una foto. Gina lo controllava attentamente ricordandogli che era in ritardo per il libro successivo, ma lui non le prestava la minima attenzione.
Odiava quelle maledette feste per presentare i libri. Doveva sempre essere sorridente e superficiale. E quel giorno avrebbe anche dovuto stare lontano dalla sua musa. Non era sicuro di potercela fare.
Stavano insieme ormai da qualche mese, ma a parte la sua famiglia nessuno ne era a conoscenza.
Per la presentazione di Frozen Heat avevano deciso di arrivare alla festa separati, cercando di comportarsi normalmente, come i soliti Castle e Beckett.
Ma lui era arrivato da più di mezz'ora e di lei neanche l'ombra. Iniziava ad agitarsi.
Martha, seduta al bancone, improvvisamente sollevò lo sguardo.
-Wow!- sussurrò
Alexis annuì sorridendo. -E' bellissima!
La sua ex moglie scosse la testa sbuffando e si allontanò.
Lo scrittore si voltò di scatto. -Di chi state...?
Le parole gli morirono in gola appena la vide. La detective stava camminando lentamente verso di loro. Indossava un vestito blu notte aderente con una sola spallina, lungo fino alle ginocchia e piuttosto scollato. Ai piedi portava dei tacchi dello stesso colore del vestito e i lunghi capelli mossi erano raccolti elegantemente sopra la testa. Il viso era leggermente truccato.
Rick, senza pensarci, si alzò di scatto e la raggiunse velocemente.
La detective gli sorrise imbarazzata sistemandosi un ciuffo dietro l'orecchio. -Ehi, Castle!- lo salutò.
Tutti li stavano guardando.
Castle cercò di ricordare come si respirava e di restare abbastanza lucido da non prenderla tra le braccia e baciarla lì davanti a tutti. -Kate... sei... sei...- era senza parole, non aveva mai visto una donna più bella in tutta la sua vita e quella donna era sua.
-Bellissima?- suggerirono Ryan ed Esposito dietro di lui facendo ridere i presenti.
Lo scrittore annuì. -Bellissima.- ripeté ancora stordito. -Stupenda.
Beckett abbassò lo sguardo arrossendo. -Anche tu non sei male Castle.- rispose.
L'uomo annuì rimanendo qualche secondo in silenzio ad ammirarla. Tutto ciò che voleva in quel momento era che sparissero tutti, lasciandoli soli, in modo da poter stringerla a sè, baciarla appassionatamente e far scorrere le sue mani su quel corpo perfetto. Improvvisamente sentì i suoi pantaloni farsi più stretti.
Dannazione, le cose non stavano decisamente iniziando bene.
Cercando di riprendersi le prese la mano per posarci un piccolo bacio e fece una specie di inchino invitandola a raggiungere il centro del salone. -Detective Beckett, prego.
Lei gli sorrise avanzando.
Pian piano tutti tornarono a non prestare attenzione a loro. Ryan ed Esposito tornarono alle loro birre mentre Martha e Alexis chiacchieravano tra di loro.
Quando lo scrittore fu abbastanza sicuro che nessuno li stesse osservando si avvicinò alla sua musa che si era fermata davanti al tavolo con il buffet. Fingendo di studiare il cibo si mise al suo fianco.
-Sei meravigliosa.- sussurrò a bassa voce.
Kate sorrise. -Sai, mi sembra incredibile. Siamo alla presentazione del quarto libro di Nikki Heat!- esclamò incredula scuotendo la testa. -Sembra ieri che sono arrivata alla presentazione di Heat Wave con quel vestito azzurro!
Rick sospirò. -Ah, quel fantastico vestito azzurro...- la guardò dolcemente. -Quella sera mi era arrivata l'offerta ufficiale per scrivere quei libri.- aggiunse tornando serio.
La donna annuì. -Lo so.
-Ero andato in panico.- ammise ridendo. -Non sapevo cosa fare. Ricordo che Paula mi aveva consigliato di portarti a letto per togliermi il pensiero e concentrarmi sul nuovo lavoro. Ma non era questo il punto.
La sua musa aggrottò la fronte confusa. -Non sapevi cosa fare? Pensavo fosse il tuo sogno scrivere su di lui!
-Ed è quello che avevo sempre pensato anch'io! Ma quando ho capito che avrei dovuto abbandonarti sono andato in panico. Non potevo farlo, non dopo averti trovata. Sai, penso sia stato lì che ho capito che tu eri davvero importante, che non volevo solo "portarti a letto e togliermi il pensiero" come con qualsiasi altra, che forse mi stavo innamorando. Era la prima volta che rischiavo di perderti e non potevo rischiare che accadesse.- si interruppe vedendo alcuni invitati avvicinarsi al tavolo. -Alla fine dubito che me ne sarei andato, anche se non mi avessero offerto il contratto per altri tre libri su di te.- concluse abbassando la voce.
Beckett lo guardò commossa, stringendogli la mano. -Ero terrorizzata dal pensiero che mi avresti abbandonata.- ammise sottovoce. -Non avrei mai lasciato che te ne andassi davvero, penso mi sarei inventata qualcosa per fare in modo che continuassi a far parte della mia vita. Eri già diventato essenziale.
Castle le si avvicinò maggiormente. -Ti amo.- sussurrò resistendo all'impulso di baciarla.
La detective sorrise accarezzandogli la mano. -Ti amo anch'io Rick.
Lo scrittore alzò lo sguardo e vide Ryan ed Esposito che li osservavano da lontano. Sospirò. -Abbiamo già attirato l'attenzione di quei due.
-C'era da aspettarselo dopo come sei partito.- rispose lei ridendo. -"Kate... sei... sei..."- lo prese in giro.
Castle la ignorò. -In quel momento avrei voluto togliere gli occhi ad entrambi. E a tutti gli uomini in questa stanza.
La sua musa lo guardò confusa. -Perchè?
-Non hai visto come ti guardavano tutti, perfino loro due?!- esclamò stupito. -Insomma non possono farlo! Tu... tu sei mia.
Kate rimase colpita dalla dolcezza nella sua voce.
-Scusa, per prima.- continuò lui. -Mi hai preso alla sprovvista.- si giustificò.
La detective sorrise maliziosa. -Questo non mi dispiace affatto.
Castle avvicinò il viso a quello della donna. -Non vedo l'ora di andare a casa e toglierti questo vestito.- sussurrò con la sua voce profonda soffiandole sul collo. -Voglio accarezzare tutto il tuo corpo con le mie mani, baciare ogni centimetro della tua pelle, stringerti forte a me e stare così per ore, solo noi due, nudi sotto le lenzuola, a parlare della prima cosa che ti passa per la testa e a fare l'amore.
Beckett sentì una morsa chiuderle lo stomaco e un brivido lungo la schiena. -Smettila!- disse spingendolo in modo che si allontanasse da lei.
Lo scrittore ridacchiò compiaciuto.
-Ryan ed Esposito ad ore tre.- lo richiamò lei.
Lui si voltò di scatto facendo un passo indietro mentre i due detective si avvicinavano. -Detective, scrittore!- salutarono.
-Ciao ragazzi!- rispose la donna con un sorriso.
-Ehi Castle, abbiamo appena letto la dedica.- comunicò l'irlandese indicando la pila di libri poco distante.
-E che ve ne pare?- chiese curioso Rick.
-Non male.- rispose l'ispanico. -Solo... è una dedica... "generale"? Voglio dire, un po' diversa dal solito...
Castle cercò di trattenere un sorriso. -Non lo so ragazzi, mi sembrava giusta così.
I due annuirono.
Kate lo guardò curiosa. -Che c'è scritto?- aveva già letto l'anteprima del libro ma in quella non c'era la dedica.
L'uomo scrollò le spalle. -Vai a vedere.
-RICHARD!
Castle alzò gli occhi al cielo trattenendo un'imprecazione.
Gina era appena arrivata dietro di loro nel suo scollatissimo vestito rosso aderente, tenendo una mano sul fianco e con uno sguardo omicida. -Perchè devo sempre ricordarti in cosa consiste il tuo lavoro? Hai dei fan e li devi accontentare, perciò fai un bel sorriso e vai a firmare quegli autografi!
Lo scrittore fece un sorriso forzato. -Certo Gina.
La donna annuì e lo prese sottobraccio, trascinandolo verso il palco.
Beckett serrò la mascella. L'odio che provava per quella donna era incredibile.
Esposito rise. -Ah! Castle e le donne!
Ryan annuì. -Non mi stupisco che abbiano divorziato. Insomma, lei sarà anche molto bella ma ha un caratterino...
-Sì, e poi sappiamo com'è fatto Castle, no? Ha bisogno di essere libero... Ehi Beckett! Dove vai?- aggiunse vedendo che la detective si stava allontanando.
-A salutare Martha e Alexis.- rispose lei in fretta. Non aveva intenzione di ascoltare ancora i loro discorsi sul suo scrittore e la sua ex moglie.

Rick era seduto sopra il palco da quasi un'ora, di fronte a lui una lunghissima fila di fan impazienti per il suo autografo.
Amava i suoi fan ma dopo un po' quel lavoro lo annoiava, era sempre lo stesso. "Sono la tua fan numero uno", "io ti adoro", "sei geniale"... si disgustò pensando a quanto lo facessero sentire importante quelle frasi un tempo. In quel momento tutto ciò che voleva era poter stare con sua madre, sua figlia e la sua ragazza, ricordando loro quanto le amava.  Era cambiato moltissimo in quegli ultimi cinque anni e doveva tutto a Kate, non sarebbe mai riuscito a ringraziarla abbastanza.
Spostando lo sguardo la vide proprio mentre chiacchierava con la sua famiglia, lanciandogli uno sguardo di tanto in tanto di nascosto. Nonostante sapesse che tutti gli sguardi delle donne presenti erano posati su di lui, solo quello della detective lo rendeva davvero felice. Lo faceva sentire orgoglioso e desiderato, le apparteneva totalmente.
Ormai firmava i libri automaticamente, senza nemmeno pensarci. Avrebbe voluto mollare lì tutto e tornare dai suoi amici, ma era il suo lavoro e Gina lo stava controllando.
Ad un certo punto, dopo un uomo sulla trentina, arrivò davanti al tavolo una giovane ragazza. Alta, capelli lisci e scuri, occhi chiari, un bel fisico e un sorriso abbagliante. Vestita il minimo indispensabile. Castle pensò che probabilmente, da un punto di vista oggettivo, doveva essere carina.
Ma ovviamente nulla a confronto con Beckett. Nessuna poteva competere con la sua musa, nessuna aveva quel fantastico, prezioso sorriso, quella luce e quella determinazione negli occhi verdi, quella forza che nascondeva la sua fragilità e la sua dolcezza. Nessuna poteva anche solo pensare di poter competere con Kate Beckett.
La ragazza abbassò leggermente il top e si sporse in avanti per farsi autografare il seno. Nonostante fosse trascorso del tempo dall'ultima volta che era successo, Castle prese il pennarello e, senza riflettere minimamente, firmò. Era una cosa che era già accaduta migliaia di volte e probabilmente sarebbe accaduta altrettante.
Solo quando la ragazza si allontanò soddisfatta e lui appoggiò il pennarello si rese conto dell'errore che aveva commesso.
Allarmato alzò lo sguardo facendolo vagare per tutto il salone.
Niente, lei non c'era.
Impulsivamente si alzò di scatto e scese dal palco.
Gina era confusa. -Richard, che diavolo...?
Lui non le prestò attenzione, non gli importava. Doveva trovare subito Kate. Corse per tutto il salone facendosi strada tra tutti i presenti cercandola disperatamente.
Improvvisamente sentì qualcuno afferrargli il braccio e si voltò di scatto.
-L'ho vista entrare correndo in quella porta.- gli disse Esposito indicando l'angolo del salone.
Rick sorrise. -Grazie!- rispose battendogli la mano sulla spalla e andando velocemente verso dove gli aveva suggerito.
Quando entrò nella piccola stanza capì che era quella dove gli organizzatori avevano messo le cose di scorta. C'erano libri, cibo e bevande ovunque.
Beckett era in piedi davanti a lui e gli dava le spalle, in mano teneva una copia di Frozen Heat.
Castle sospirò cercando di recuperare fiato, sapeva esattamente cosa stava leggendo la detective.
-To all the remarkable, maddening, challenging, frustrating people who inspire us to do great things.- disse recitando la dedica che aveva scritto.
Aveva perso giorni e notti per trovare le parole giuste, per scrivere una dedica che dimostrasse tutto il suo amore per lei. E poi, improvvisamente, i ricordi erano tornati a galla e lui aveva capito che non esistevano parole migliori.
Ovvio che Ryan, Esposito e chiunque altro non l'avessero capita e l'avessero considerata "generale". Quella era la sua dedica, il libro era interamente dedicato a lei, la donna che gli aveva sconvolto la vita. Ma solo ed esclusivamente loro potevano saperlo.
Le aveva detto quelle parole, quasi urlando, in lacrime nel suo appartamento, poco prima di dichiarale il suo amore un'altra volta. Poco prima di tirarsi fuori da quella storia che stava distruggendo entrambi.
La sua musa chiuse il libro e lo appoggiò sul tavolo.
Lo scrittore avanzò lentamente fino a toccarle una spalla con la mano. -Kate...- disse dolcemente.
La donna si spostò di scatto, voltandosi. -No Castle! Lasciami stare e tornatene dalle tue fans.
Rick sentì un peso sprofondare nel suo cuore quando incontrò i suoi occhi verdi pieni di lacrime. Aveva pensato che ci avrebbe letto tanta rabbia e invece erano solo dolore e disperazione.
Le aveva fatto del male. Lui le aveva fatto del male un'altra volta.
-Scusami Kate, io... non ci stavo neppure pensando, è stata una cosa automatica...
Beckett scosse la testa. -Ma ti senti Castle?! Sei fortunato che io non abbia la mia pistola qui!- Rick tremò spaventato. -Non ci stavi neppure pensando? E' stata una cosa automatica? Certo, tanto per te è un'abitudine firmare seni, no?! Ti basta vedere un paio di tette e il tuo cervello si spegne, vero?
Castle sospirò. -Non volevo dire questo.
-Peccato, è proprio quello che hai detto!- urlò lei mentre le lacrime iniziavano a scendere sulle sue guance. -Sei sempre stato così...- singhiozzò. -Anche quando ci siamo conosciuti.
Lo scrittore si avvicinò a lei abbracciandola. -Quando ci siamo conosciuti ero diverso. La mia fama era l'unica cosa di cui mi importava, lo sai.- disse calmo. -In tutta la mia vita da scrittore un sacco di fans mi hanno chiesto di autografare loro il seno e a nessuno, ad esclusione di mia figlia, è mai importato. Meredith e Gina...
Kate si divincolò per liberarsi dalla sua presa e lo colpì sul petto. -Non paragonarmi alle tue ex mogli! Se per loro eri solo una fonte di soldi e non si interessavano a te non vuol dire che io farò lo stesso!- esclamò arrabbiata. -E lo so che è il tuo lavoro e io non dovrei intromettermi ma quanti altri scrittori firmano il seno alle loro fans? Diamine, sei il mio uomo! Mio!
Rick la strinse nuovamente a sè mentre il suo cuore scoppiava di felicità. Suo. Kate Beckett l'aveva definito suo. -Scusami, scusami, scusami. Davvero Kate, sono stato un cretino. Quando mi è arrivata davanti ero così preso a pensare a te, a quanto non ti assomigliasse, che non mi reso nemmeno conto di ciò che facevo. Solo dopo ho capito.
La detective strinse la sua giacca tra le mani e appoggiò la testa al suo petto. -Ho paura.- ammise sottovoce.
-Di cosa?- le chiese Castle stupito.
-Un giorno potrebbe arrivarti davanti una fan più bella, interessante e divertente di me. Meno complicata.- mormorò mentre le lacrime che continuavano a scenderle sul viso bagnavano la camicia dello scrittore. "E vestita." pensò anche.
Lui le accarezzò dolcemente i capelli. -Pensavo di essere stato chiaro Kate. Io ti amo, ti amo davvero. Tu sei la persona che, senza rendermene conto, ho sempre cercato, sei il grande amore che credevo potesse esistere solo in libri, film o canzoni. Io voglio passare il resto della mia vita con te, fino al mio ultimo giorno. In futuro voglio sposarti, voglio vederti felice mentre avanzi con tuo padre lungo la navata nel tuo abito bianco, voglio passare la nostra luna di miele dispersi chissà dove, solo noi due e il nostro amore. Continuerò a venire al distretto, sempre, non mi importa se la Gates mi caccerà a calci, ogni mattina sarò lì, con te, e ti porterò il tuo amato caffè solo per vederti sorridere. E un giorno voglio vedere la tua pancia crescere a causa di nostro figlio, voglio accarezzarla e sentirlo scalciare, voglio impedirti di bere il caffè e andare a comprarti il gelato alle due di notte solo perchè tu ne avrai voglia. E voglio stringerti la mano in ospedale mentre terrorizzato ti ascolto urlare e insultarmi e ti vedo partorire nostro figlio. Voglio stringerlo tra le braccia e ringraziare il cielo perchè ha preso tutto da te. Voglio fare il padre insieme a te, discutere su come crescerlo, esultare per i suoi successi e sostenerlo nelle sconfitte. Voglio disperarmi insieme a te quando diventerà adulto come Alexis e un giorno voglio tanti nipotini che ci chiedano di raccontare loro di quando combattevamo insieme contro i cattivi.- rise per un momento. -Ti prego Kate, fermami, perchè potrei continuare così ad elencarti i miei sogni all'infinito.
Beckett tremava, le immagini che le si erano create nella testa a causa delle sue parole le toglievano il respiro.
Le voleva. Voleva tutto ciò, lo desiderava con tutta se stessa.
Improvvisamente sentirono la porta aprirsi e videro comparire Ryan ed Esposito. -Ehi Castle, Gina ti...- si bloccarono vedendo la scena.
Castle, istintivamente, fece un passo indietro per allontanarsi dalla sua musa, ma lei non glielo permise, rimanendo stretta a lui.
-Scusate.- mormorò Ryan imbarazzato, poi si voltò verso l'ispanico. -Qualcosa mi dice che mi devi cinquanta dollari.- aggiunse tornando indietro.
-Pensavo non volevi lo sapessero.- commentò stupito lo scrittore quando i due furono usciti.
-Non mi interessa, al massimo lo diranno a Lanie. E lei mi ucciderà.- aggiunse con un sorriso.
-Ti amo Kate, non dimenticarlo mai. Ah aspetta, riguardo trovarne una meno complicata... Pensavo che la dedica fosse stata abbastanza chiara. Io voglio te, voglio la te eccezionale, quella esasperante, quella stimolante e quella frustrante. Voglio solo te, nessun'altra. ok?- domandò serio guardandola negli occhi.
La detective annuì per poi far passare le mani tra i suoi capelli e baciarlo con tutto l'amore e la passione possibili, facendo incontrare e scontrare le loro lingue, assaporandosi a vicenda.
-Ti amo anch'io Richard.- sussurrò dolcemente quando si staccarono.
Lui le posò un dolce bacio sulla fronte. -Mi sono appena reso conto di aver fatto un terribile errore!
Lei alzò un sopracciglio confusa. -Cioè?
-Ti ho fatto un discorso bellissimo e commovente! Avrei dovuto tenerlo da parte per la proposta di matrimonio!
La sua musa scoppiò a ridere.
-Sempre che tu non voglia che ti faccia la proposta adesso...- continuò Rick.
La donna scosse la testa. -No, a meno che tu non voglia vedermi scappare a gambe levate.
Lo baciò nuovamente. -Non correre troppo Castle! Dopotutto non hai appena detto che abbiamo tutta la vita davanti? E poi tranquillo, confido nelle tue capacità di scrittore, sarai in grado di fare un'ottima proposta!
  
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