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Autore: marphell    05/09/2012    3 recensioni
Post Crimson Hat - Con l'aiuto di Chiara (a.k.a. Lettrice zero)!
Devo essermi persa qualcosa. Non solo Jane mi ha tenuta all'oscuro del suo piano geniale, ma ha anche evitato di dirmi che ha dormito con una complice di Red John!
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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11. Red Fight
 
-Ha detto che le telecamere di sorveglianza del CBI hanno ripreso un uomo mentre avvelena Lorelai. Potrebbe essere John.- 
 
-Come?- chiedo non credendo alle mie orecchie. Quando non ottengo risposta, so che ho sentito bene. Siamo tutti in silenzio e fermi; mi giro verso Patrick che è come in uno stato di trance.
-Jane? Stai bene?- gli chiedo un po' preoccupata.
Non mi risponde, così lo faccio sedere sul divano nel mio ufficio mentre dico a Van Pelt di richiamare Darcy e farci mandare il video.
Mi siedo sul divano di fianco a lui e aspetto che mi parli, infatti dopo qualche minuto si gira verso di me.
-Ci siamo Teresa. Lo sento, questa è la volta buona.- mi dice con uno sguardo spaventato ed agitato allo stesso tempo.
Prendo la sua mano nella mia, poco dopo però mi alzo e torno alle scrivanie dei miei sottoposti per sapere se il video è arrivato.
Grace mi risponde che è appena arrivato e me lo fa vedere: si vede un uomo che entra nella cella, immediatamente Lorelai sorride e non smette neanche quando questo si avvicina e le taglia leggermente il braccio, avvelenandola. Indossa una giacca nera e un capellino da baseball blu scuro che gli copre la faccia. Dubito comunque che sia John in persona.
Patrick ci raggiunge e chiede di vedere il video ancora, per cercare di notare dei dettagli, dei particolari che possano essere utili.
Dopo aver rivisto la registrazione delle videocamere di sorveglianza, Jane si siede sul divano con un'espressione concentrata.
-Ovviamente ha degli uomini al CBI, altrimenti non sarebbe riuscito a passare le guardie appostate. Quello nel video non è John, è un suo discepolo. Non rischierebbe mai di mettersi in pericolo così.- afferma guardandomi negli occhi. Credevo avesse finito di parlare, ma mi anticipa continuando il suo discorso.
-Lisbon devo parlarti, ora.- detto questo si alza velocemente dal divano ed entra nel mio ufficio. Lo raggiungo subito e chiude la porta dietro di me, abbassando anche le veneziane. Lo guardo preoccupata, anche io capisco che è agitato e ha la mente confusa.
Si gira verso di me e mi guarda negli occhi prima di cominciare a parlare.
-Teresa non posso fidarmi di nessuno.- mi dice a voce bassa.
Sgrano gli occhi mentre un pensiero si fa largo nella mia testa: spero davvero che non intenda accusarmi di essere una talpa di John!
-Vuoi dire che non puoi fidarti neanche di me! Dio, speravo davvero che fossi cambiato! Invece ancora non ti fidi di me! Ancora ti chiudi in te stesso come quando abbiamo cominciato a lavorare insieme!- comincio sentendo le lacrime che minacciano di rigarmi le guance.
-Teresa..- 
-No Patrick! Non ti permetterò di escludermi anche questa volta!- 
-Teresa!- grida in modo da attirare la mia attenzione. Non mi sono neanche accorta che quelle stesse lacrima di prima, ora stanno cadendo dal mio mento.
-Non ho mai detto che non posso fidarmi di te. Sai benissimo che sei l'unica persona di cui possa fidarmi.- continua con voce dolce. Si avvicina e mi asciuga le lacrime con i pollici. D'un tratto la sua espressione si rabbuia e so che non andrà tutto bene, anzi.
Le nostre labbra si incontrano e posso sentire il sapore salato delle lacrime, ma non sono mie. Ci separiamo e faccio lo stesso gesto che ha fatto lui qualche secondo prima, gli asciugo le lacrime.
-Cosa c'è Patrick?- gli chiedo in un sussurro.
Mi guarda per un paio di secondi, poi mette un po' di distanza tra noi e, con voce un po' tremante, mi dice delle parole che mi spezzano il cuore.
-Teresa mi dispiace, ma credo che dovremmo smettere di vederci. Credo sia pericoloso e non voglio farti del male.- 
Non mi lascia neanche il tempo di rispondere, apre la porta e se ne va lasciandomi nel mezzo del mio ufficio in lacrime. Mi asciugo velocemente la faccia e metto la testa fuori dalla porta vedendo la sua chioma bionda andare verso l'ascensore.
-PATRICK JANE TORNA SUBITO QUI!- grido verso la sua direzione, ma non ricevo risposta da lui. In compenso tutto il piano si è girato verso di me e mi sta fissando incredulo.
Torno nel mio ufficio e comincio a camminare avanti e indietro. Sono incazzata. Incazzata e nervosa. Non un buon mix, soprattutto per me. 
Sulla mia scrivania noto che c'è ancora la mia tazza vuota. La afferro in un momento di rabbia e la scaravento a terra, mandandola in mille pezzi. Il rumore attira i miei sottoposti che si fiondano sulla porta del mio ufficio.
-Scusate, adesso raccolgo tutto.- mormoro improvvisamente cosciente che tutti hanno assistito alla scenata.
-Lascia capo, faccio io.- si offre Cho.
-Ho detto che raccolgo tutto!- affermo con voce un po' più alta. I miei agenti mi guardano e lentamente tornano alle loro postazioni, mandando via i curiosi.
La mia vita è stata sconvolta in pochi secondi a causa di un solo uomo: Red John.




Sono tornata! Ho finito i miei esami e sarò più presente sul sito! Nuovo capitolo, nuova sorpresa! Fatemi sapere se vi piace! Grazie!
:)
  
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