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Autore: REAwhereverIgo    05/09/2012    5 recensioni
E se un ragazzino biondo di nome Roxas si ritrovasse per caso a casa del singolare scienziato Axel Flame?
Per scoprire che cosa succederà non vi resta che leggere!
La storia è OOC, quindi chiedo scusa per eventuali cambi di caratteristiche dei personaggi... Buon divertimento!
Genere: Commedia, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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Ritorno a casa

Ritorno a casa

C-che succede?” balbettò Roxas, immobile. Saix si staccò e sorrise malvagio, mettendo su un’espressione innocente e falsa come una banconota da sette euro.

Oh, no, non pensavo che saresti tornato così presto” disse. Axel stava cercando di divincolarsi e vide nitidamente negli occhi del biondo l’emozione del tradimento farsi strada in lui.

No, non è come pensi!” esclamò. L’altro lo teneva ancora fermo con le braccia e si tolse da sopra di lui.

Scusami, piccolo Roxy, non volevo” disse l’uomo, facendo finta di essere dispiaciuto. Quel nomignolo fece rabbrividire il ragazzino, che sentì le lacrime pungergli gli occhi.

Ma cosa cazzo dici, brutto deficiente? Lasciami andare!” gridò il rosso, disperato. Lui ubbidì, ma Axel si tirò su troppo tardi, ormai il biondo era già scappato via.

Prima di andargli dietro cercò i vestiti, che erano finiti sotto al letto, poi si voltò verso Saix.

Tu, lurido bastardo, stammi lontano da ora e per sempre” lo minacciò. Questo rise, poi gli accarezzò una guancia.

Perché, non ti è piaciuto?gli chiese languido. Ingoiando la nausea che lo aveva assalito, il rosso gli prese il polso con la mano e lo fermò.

Io te lo giuro, se ti azzardi a toccare me o il mio ragazzo un’altra volta o anche solo ad avvicinarti a noi ti spezzo le ossa una per una. Capito?” lo minacciò.

Non dire così. In fin dei conti tra di noi c’è qualcosa, no?” tentò di nuovo l’uomo, avvicinandosi per baciarlo. Axel esitò un secondo solo, poi il suo pugno si abbatté sullo stomaco di Saix, che non fu abbastanza veloce da fermarlo. Rimase piagato in due, spezzato dal dolore, e lanciò uno sguardo di puro odio verso Axel, che ricambiò.

Sì, c’è qualcosa: si chiama disprezzo” ammise il rosso.

Sei un idiota se pensi che quel ragazzino sia fatto per te” disse l’altro, cercando di provocarlo. Purtroppo, accecato dalla rabbia, lui abboccò all’amo, e gli sferrò un calcio in una gamba, che si piegò dolorosamente, facendo gridare Isa.

 

 

Roxas, intanto, era corso al piano di sotto, andando a schiantarsi contro Larxene. Aveva gli occhi lucidi e il fiato corto, e la fissò come se non la vedesse.

Ehi, che succede?” chiese lei. Si era appena svegliata per il dolore al collo dovuto alla posizione strana con cui si era addormentata e aveva ancora i sensi appannati.

Di sopra… loro due… non…” il ragazzino si mise a balbettare frasi senza senso, disperato, e la superò con una spinta, scomparendo fuori dalla porta.

Incuriosita, la donna salì le scale e sentì dei gemiti provenire dalla stanza di Axel.

E’ permesso?” chiese entrando. Rimase allibita nel vedere la scena che aveva davanti: il rosso torreggiava sopra a Saix, che si teneva con le mani una gamba e aveva un labbro sanguinante.

Axel, che cazzo fai?” gridò, lanciandosi sull’amico e fermando un ulteriore colpo verso la figura tremante accasciata a terra.

Questo stronzo… fammelo ammazzare!” rispose. Anche se non capiva di che parlava, Larxene continuò a tenere fermo l’uomo, facendo una certa fatica.

Ma sei scemo?” gli chiese, col fiato corto.

Lascialo fare, Larxene, non preoccuparti” le disse Isa, guardandola con gli occhi che sembravano quelli di un matto.

Che diavolo dici, brutto deficiente? Cosa hai fatto a Axel?” lo accusò lei, lottando contro l’amico per fare in modo che non partisse con un ulteriore colpo.

Niente, un semplice bacio non è niente” rispose lui, innocentemente. A quel punto la donna fece due più due.

Brutto figlio di…” sussurrò.

Lasciamelo uccidere, fammelo distruggere!” continuava a gridare l’altro, ancora immobilizzato.

NO! Non capisci? Vuole questo. Ti prego, calmati e va’ a cercare Roxas” lo implorò. Nel sentire quel nome, il rosso si calmò.

Roxas” ripeté, come in trance.

No, Roxas!” esclamò, staccandosi da Larxene.

Dov’è andato?” le chiese.

Non lo so, è fuggito di sotto. Se avessi saputo cosa stava succedendo lo avrei fermato!” si giustificò lei. Axel corse fuori dalla stanza e scese le scale, mentre lei rimase lì con Saix, a fissarlo schifata.

L’uomo rise soddisfatto.

Non importa se gli correrà dietro, tanto lui non gli crederà” commentò, alzandosi. Nonostante il dolore alla gamba, riusciva a stare in piedi quasi perfettamente.

Sai, mi sono sempre chiesta cosa ci avesse trovato in te, sei anni fa, Axel. Come mai fosse così attratto da te. E la risposta mi è sempre incomprensibile” iniziò a dire la donna, con un tono impersonale. Isa la fissò schifato.

Cosa vuoi che me ne importi di ciò che ti chiedi tu?” la aggredì.

Sta’ zitto!” gridò lei, arrabbiata. L’uomo chiuse la bocca.

La verità è che io non ti ho mai sopportato. Tu mi fai vomitare, cordialmente. Sei un viscido schifoso che nella vita trova piacere solo nel far soffrire gli altri. Tu non hai un cuore” lo accusò, avvicinandosi.

Ma ciò che a me fa piacere, adesso, è che tu hai perso” esultò, sorridendo soddisfatta. Saix si irrigidì.

Non ho perso, non perdo mai. Quei due non possono parlarne, non dopo che Roxas ha creduto che Axel l’abbia tradito” ribatté serio.

No, tu non puoi capirlo, ma in realtà, anche se forse al momento Roxas si sentirà sfiduciato, prima o poi comprenderà e ascolterà Axel. Tu puoi provarci quando vuoi, ma non servirà a niente. E sai cos’altro non ti servirà a niente?” chiese. Lui la fissò schifato.

Tornare qui. Tu azzardati anche solo a mettere un solo piede nella nostra proprietà e ti giuro quant’è vero che mi chiamo Larxene che ti uccido io a colpi di fucile scusando la cosa come irruzione in proprietà privata. Capito?” lo minacciò.

Per la prima volta, Saix non seppe cosa controbattere e lei sorrise.

Bene, vedo che hai capito. Qual è la porta per andare via lo sai, giusto?” chiese, indicandogli l’uscita.

 

 

Roxas si era nascosto nel bosco, nello stesso punto in cui era svenuto la prima volta che era arrivato a casa Flame.

Quello che aveva visto doveva avere una spiegazione logica, per forza! Axel non poteva averlo fatto di proposito, lui era nauseato da Saix!

Eppure lo stava baciando… sì, ma lo stava anche spingendo via.

Piangendo silenziosamente si portò le gambe al petto e si strinse nelle braccia, sentendosi minuscolo.

Roxas! Roxas!” si sentì chiamare in lontananza dal rosso, ma non fiatò. Non ce la faceva ad affrontare la questione ora, era scosso.

Dannazione, dove sei?” gridò Axel, cercandolo ovunque. Si fece ancora più piccolo, ringraziando che fosse notte e che il buio lo nascondesse, e continuò a rimanere fermo fin quando l’altro non sospirò.

Lo so che mi senti, ne sono certo! Quindi ascoltami: io non ho mai baciato Saix, capito? È lui che ha baciato me, e devi fidarti! Ti ho già raccontato quello che è successo tra di noi, quindi credimi se ti dico che io cercavo di respingerlo e basta!” spiegò.

In quel momento l’uomo uscì di casa e, anche da lontano, il ragazzino vide nitidamente il volto ferito e la camminata zoppicante. Lui e il rosso si scambiarono un’occhiata di odio profondo, poi se ne andò alla macchina e ripartì sgasando.

Anche Larxene uscì e mise una mano sulla spalla dell’amico, che la guardò triste.

Prima o poi ti ascolterà, dagli tempo” gli assicurò.

Mi crede uno stronzo” rispose lui, tristemente.

No, non lo crede. È solo confuso. Vieni dentro, ora, è tardi” gli consigliò, seguendolo all’interno della casa.

Roxas era ancora fermo, incapace di decidere. Eppure non avrebbe dovuto metterci così tanto, giusto? Insomma, se Saix era conciato in quel modo sicuramente era colpa di Axel che lo aveva picchiato, per cui perché tanta esitazione? Non aveva senso.

Il giorno lo sorprese poco dopo, o almeno così parve a lui. Era rimasto tutta la notte fermo tra gli alberi e si sentiva infreddolito. Si alzò, asciugandosi gli occhi, e tornò in casa, dove, sperò con tutto sé stesso, avrebbe trovato Kairi e Sora già pronti per tornare via.

 

Allora mi raccomando, fateci sapere come è andata la gara” disse Larxene, abbracciando i gemelli.

E tu facci sapere se hai bisogno di qualcosa prima del matrimonio” le ricordò il castano.

Promesso” rispose lei, sorridendo. Roxas distolse lo sguardo quando si trattò di salutare Axel e fissò il pavimento.

Ci vediamo in giro” borbottò.

Ti chiamo” gli promise il rosso.

Non importa, davvero” ribatté lui, ricacciando indietro le lacrime.

Ma io voglio farlo” s’impuntò l’altro.

Allora fallo. Tanto tu vivrai qui, giusto? Per cui non ci vedremo spesso come ora, dato che io sto in città” ragionò il biondo.

In macchina non mi ci vorranno più di dieci minuti per arrivare da te ogni volta che mi vorrai vicino” gli assicurò l’uomo, voltandogli la testa.

Ma adesso non ti voglio. Non per il momento, almeno. Devo capire… cosa significava per te ieri sera” ammise il ragazzino, sull’orlo delle lacrime. Solo lui, Axel e Larxene sapevano cos’era successo e nessuno aveva idea di dove Saix fosse finito.

Come vuoi. Ma quando avrai capito che è stato quello stronzo a baciare me e che io amo solo te, allora ti prego, una chiamata falla” lo implorò, distrutto. Lui annuì, senza avere la forza di aprire bocca, e seguì il fratello in macchina.

Kairi mise in moto sorridente e ripartì salutando tutti con la mano.

Mi sono proprio divertita” commentò quando furono in strada.

Anche io” disse Sora, sorridendo. Roxas rimase zitto e il castano si voltò a guardarlo.

Tu no?” gli chiese. Solo allora si accorse che il biondo stava piangendo silenziosamente.

Ehi, che succede?chiese preoccupato. L’altro scosse la testa, come per dire “Non importa, ora passa”, ma lui non ci credette.

Che problema c’è?” ripeté, ma ricevette ancora solo silenzio.

Puoi fermarti un secondo?” domandò alla ragazza, che annuì e accostò. Scese di macchina e raggiunse il fratello sul sedile posteriore.

Roxas, cosa c’è?” disse ancora. il biondo lo guardò e si gettò tra le sue braccia.

Sora, che cosa devo fare?chiese disperato, singhiozzando. Stupito da questa reazione, poté solamente rimanere fermo ad abbracciarlo.

Qualsiasi cosa sia ti aiuto io, non preoccuparti. Lo affronteremo insieme” cercò di tranquillizzarlo.

 

 

Quindi quel Saix vi aveva già dato fastidio” disse Kairi, seduta con i fratelli Key sul sedile posteriore della macchina.

Sì, purtroppo sì” annuì il più piccolo, tirando su col naso.

Però, se mi hai detto che Axel lo odia, qual è il problema?

Che si stavano baciando. E io non so se credergli quando mi dice che non voleva

Ok, e posso anche darti ragione su questo, soprattutto perché è successo meno di dieci ore fa e tu sei ancora scosso, ma non pensi che lasciarlo andare così sia stupido?” chiese Sora.

Non ho lasciato nessuno!” ribatté Roxas.

Ma così sembra, però” gli fece presente il castano. A quelle parole lui si bloccò, colpito nel segno.

Sai, Sora ha ragione. rischi che Axel creda che tu voglia lasciarlo, e secondo me non è giusto. Si vede da come vi guardate che per lui esisti solo tu e viceversa, per cui, quando ti sarà passata l’arrabbiatura e la tristezza, faresti meglio a chiarire la questione, no?” suggerì Kairi, comprensiva.

E se lui non volesse aspettarmi?

Ti aspetterà, fidati. Tu gli credevi quando ti ha detto di amarti?” gli domandò.

Certo!” rispose lui, sicuro.

Quindi non è cambiato nulla anche se quel verme ha fatto in modo che tu pensassi il contrario. Sono sicura che dentro di te sai già che è stata tutta una macchinazione di Saix e che lui non ti tradirebbe mai” affermò la ragazza, convinta. Roxas strinse le labbra, poi annuì.

Sì, lo so. E so anche che dovrei richiamarlo subito” ammise. Lei sorrise.

No, non subito. Adesso torniamo a casa di vostra nonna e prepariamo tutto ciò che serve per rientrare. Io ho bisogno di una doccia, sinceramente. Quando sarete a casa vostra, in città, potrai chiamarlo

Ma tu hai detto che…

Sì, lo so cosa ho detto, ma se lo fai soffrire un po’ è meglio. Con gli uomini funziona sempre” gli svelò soddisfatta. A quelle parole Sora la guardò arrabbiato.

Ma lo fai anche con me quando litighiamo?” le chiese.

Certamente!” confessò lei.

Sei crudele!” la accusò, imbronciandosi.

Il fratello rise di gusto nel vederli battibeccare così e si sentì subito meglio.

 

 

Nonna, sei sicura di non voler venire con noi? Staresti meglio e noi ti staremmo accanto quando ne avrai bisogno” provò a convincerla Roxas, per l’ennesima volta. Lei scosse la testa.

Per il momento no. Ho bisogno di tempo per digerire la morta del nonno, poi mi rialzerò. Non sono mai stata sola, ma posso farcela” rispose. Il ragazzo sospirò esasperato.

“Mamma, i gemelli hanno ragione: non sei più molto giovane e potresti avere bisogno di aiuto. Stando qui da sola non sei al sicuro” provò anche la figlia.

Come siete noiosi! Io sono forte, non vi provate a dire il contrario, quindi rimango a casa mia!” si arrabbiò la donna, facendo ridere tutti.

“Come vuoi. Se cambia idea basta che tu ci chiami e noi correremo da te, capito?” accettò.

Capito. Ma adesso andate, o tuo marito chiamerà me per sapere se vi ho rapiti” li sgridò, abbracciandoli uno per uno per salutarli.

Ciao nonna” dissero in coro tutti e due.

Mentre stavano per uscire lei richiamò Roxas.

Qualche problema?” le chiese lui.

No, figurati. Solo volevo sapere… Axel verrà a trovarti a casa?” s’informò. Il ragazzo s’incupì, ma fu solo un attimo e poi sorrise.

Spero di sì, nonna. Spero proprio di sì

 

 

  
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