Prologue
Biting memories
'Cause every dream is destineted to be shattered
24 Maggio
E' strano pensare a quante cose possa riservarti il futuro. Talvolta nulla. Talvolta un sogno. La seconda opzione sembra di gran lunga preferibile. Ma siamo sicuri che lo sia? Il momento di svegliarsi e aprire gli occhi, di riaffacciarci al mondo reale, arriva sempre. Presto o tardi. E fa male.
Eppure continuiamo a sperare. A desiderare che il giorno non giunga mai, che la notte continui a cullarci tra le sue dolci braccia.
Al momento mi è
difficile
continuare a crederci, nonostante sia un'eterna sognatrice.
Il perchè è semplice: mi
sono appena svegliata.
Svegliata dal sogno più bello
della mia vita.
Okay, forse 17 anni non
sono poi così
tanti. Sei ancora giovane per buttarti così giù,
sento
già qualcuno mormorare.
Questo non lo metto in dubbio: un
giorno, forse domani, riuscirò a superarlo.
Ma adesso ho 17 anni, adesso. E' questo il tempo che ho vissuto. Ed è adesso che sto soffrendo.
E credetemi, non penso proprio che un'altra situazione del genere si ripresenterà.
**
Ormai anche gli ultimi passeggeri dell'aereo Helsinki-Milano hanno spento la luce.
Ascolto il respiro leggero
di Arianna,
addormentata sul sedile accanto al mio. Arianna è la mia
migliore amica, o forse dovrei dire la mia compagna di
(dis)avventure.
Il suo miglior pregio? Riuscire ad
addormentarsi in ogni luogo, per quanto scomodo.
Scherzo naturalmente. Lei è la mia coscienza, spesso in vacanza a dire il vero; è l'unica a sapere sempre cosa sto pesando, a come strapparmi un sorriso tra le lacrime. Che condivide la mia gioia, la mia tristezza, pronta anche a sgridarmi all'occorrenza, facendo appello alla sua matura età di 21 anni.
Ma ora non voglio che si preoccupi per me. Che stia male per la mia stupida ingenuità.
Sarà ora di
rispondere a qualche
altra domanda.
Cosa sto facendo su un aereo per
Milano, partito da Helsinki?
Torno a casa, dopo le stupende
settimane passate con Arianna. Il nostro viaggio folle.
Mi ricordo ancora il momento in cui avevamo deciso di partire, così, di punto in bianco.
Mi ero rifugiata da lei, con lo zaino preparato in tutta fretta, le lacrime ancora calde a rigarmi il volto di nero, sciogliendo il trucco, insieme alla maschera di normalità che avevo con fatica fabbricato.
Me ne ero andata. Avevo deciso di lasciare la mia casa per sempre. Di lasciare quell'uomo che per me non era mai stato un vero padre. Che non mi aveva mai capita. Che non mi aveva mai accettata per quello che ero.
Volevo lasciare tutto.
Speravo nell'unica persona in cui
ancora credevo.
E che come sempre non mi aveva negato
il suo appoggio.
Era stata quella notte
stessa che, dopo
qualche bicchiere di vodka di troppo, avevamo deciso di andarcene
davvero.
Di abbandonare io la scuola e lei il
suo stupido lavoro.
Luke, un nostro amico, cantante alle
prime armi, aveva ricevuto una proposta di lavoro ad Helsinki.
E noi saremmo andate con lui.
Noi, con la nostra conoscenza perfetta dell'inglese. Noi, con la nostra voglia di divertirci. Noi, con il nostro bisogno di dimenticare il mondo.
Sorrido, ripensando ai
disastri
combinati non appena salite sull'aereo.
E' questo che devo fare: sorridere.
E' stata un'esperienza stupenda, mi
ripeto, che non potrò mai dimenticare.
Forse riposare un poco mi
farebbe bene,
ma non riesco a prendere sonno in alcun modo.
Quanto invidio Arianna in questo
momento.
Il silenzio dell'aereo,
disturbato
soltanto dal respiro dei passeggeri, certo non mi aiuta a distendere
i pensieri.
Forse un po' di musica mi farà
bene. Sollevo le cuffie appoggiate sul tavolino al mio fianco,
sistemandomele nelle orecchie.
Abbasso il volume, per non disturbare
nessuno, chiudo gli occhi e finalmente accendo.
“...Love's the funeral of hearts
and an ode for cruelty
when
angels cry blood on flowers of evil in bloom.
The
funeral of hearts and a plea for mercy
when
love...”
Non sono mai stata troppo
fortunata. Perchè le cose dovrebbero cambiare adesso?
La morsa che mi attanaglia lo
stomaco si fa sempre più stretta; cerco di controllare il
respiro, inghiottisco, ma tutto è inutile.
I miei occhi hanno già
ceduto, come il mo cuore del resto, lasciando cadere lacrime salate
che è inutile asciugare.
Dovrei spegnere, lo so. Ma non ci
riesco.
Resto ad ascoltare la sua voce
mentre il marchio del dolore torna a bruciare come fuoco vivo.
Volete sapere com'è
successo?
Cosa serve fingere di star
dimenticando ogni cosa. E' solo una bugia; è impossibile.
Almeno per ora.
Questa allora è la mia
storia, la storia di un sogno troppo irreale e breve.
Una farfalla dai meravigliosi e
caldi colori, appena nata, che, così prematuramente, si
trova
a piangere le sue ali strappate.
“The
last rites for souls on fire
Three little words and a question:
Why?”
ecco qua...è da un po' che questa ff girella nel mio computer...ma non volevo decidermi a postarla..forse perchè non sono mai soddisfatta e continuo a cambiarla (sono stata afflitta da gravi problemi esistenziali per l'età XD ringrazio tutti quelli che mi hanno sopportato)..ma alla fine ho deciso di esporla alla luce del mondo XD
spero non abbia fatto male^^
lo so che non si capisce molto per ora..ma è solo un piccolo prologo..il primo capitolo è già pronto
fatemi sapere presto i vostri commenti..sono sicura che con il vostro aiuto posso migliorare^^
basta va...non voglio annoiarvi troppo.( ogni giorno di più mi accorgo che quando sono nervosa divento logorroicaXD)
allora
alla prossima^^
kiss kiss
- FallenAngel -
'Questa
storia è totalmente frutto della mia fantasia, non
è stata scritta a scopo di lucro e non ha nessuna attinenza
con la realtà. Inoltre , non ha intenzione di offendere i
personaggi citati in alcun modo '