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Autore: Sallivergron    05/09/2012    1 recensioni
Questa storia parla di una scuola d'arte, la Ohio School of Arts, un istituto che dedicato interamente alle discipline che tutti noi vorremmo fare a scuola- almeno credo - quali il ballo, il canto e la recitazione. I ragazzi saranno sottoposti a due prove e continue novità. Non sempre la loro vita sarà facile. Ogni capitolo sarà narrato in prima persona da un personaggio. Seguite questa storia e fatemi sapere che ne pensate!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kurt Hummel, Noah Puckerman/Puck, Rachel Berry, Santana Lopez, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo aver ricevuto il più bel bacio della mia vita, entrai in casa. Salì le scale contenta e aprì la porta della mia stanza. Gettai la borsetta sulla scrivania e mi buttai sul letto con la faccia rivolta verso il soffitto. Sorrisi pensando alla serata appena passata. La prima cosa che mi venne in mente fu chiamare Santana. Mi alzai, presi il cellulare dalla borsetta e sdraiandomi di nuovo sul letto chiamai la mia migliore amica.
-Santana sono io, Quinn. Sono andata all’appuntamento con Sam ed è stato davvero-
-Si si certo! Me lo racconti un altro giorno!- mi interruppe la mora ridendo. In sottofondo si sentiva una voce maschile che conoscevo abbastanza bene, quella di Noah Puckerman.
-Ma Santana- dissi
-Santana non è disponibile al momento- detto questo riagganciò il telefono.
Cosa diavolo stava facendo? Mi addormentai con l’intento di scoprire l’indomani cosa stava succedendo tra quei due.
La mattina seguente mi svegliai un po’ prima del solito. Mi lavai e mi vestì. Scesi a fare colazione e subito dopo mi recai alla porta. La aprì e fuori ci trovai Sam che probabilmente stava decidendo se suonare oppure no. Vederlo lì illuminò la mia giornata.
-Che ci fai qui?- chiesi sorridente
-Beh volevo accompagnarti a scuola e parlare un po’ con te- rispose lui serio. Non so per quale motivo ma pensai che non volesse più uscire con me. Così lo guardai per un po’ prima di fingere un sorriso e annuire. Durante il tragitto io non proferì parola. Aspettavo che fosse lui a cominciare, altronde non ero stata io a chiedere di parlare.
-Credo che Santana e Puck se la facciano insieme!- esclamò lui all’improvviso. Io mi fermai e lo guardai, non avevo capito cosa aveva detto
-Cosa?- domandai
-Credo che Santana e Puck si frequentino di nascosto. Ieri sera l’ho chiamata per parlarle dell’appuntamento con te e lei mi ha detto che l’avevi chiamata e che era impegnata a tal punto da non poter rispondere a nessuno dei due. Ma la cosa strana e inquietante è che mi è sembrato di sentirla gemere al telefono- disse Sam più lentamente mentre guardava davanti e giocherellava con un portachiavi. Risi.
-Quindi non sei venuto per dirmi che non vuoi più uscire con me!- esclamai sollevata.
-No, perché? Aspetta credevi che volessi parlarti per dirti di non voler uscire più con te? No, ti sbagli, voglio uscire ancora con te, sei bellissima, intelligente, piacevole, sei fantastica!- esclamò lui guardandomi. Io arrossì. Voi vi chiederete il motivo dato che sono una ragazza che riceve sempre complimenti, modestamente sono bellissima, ma quando a farmeli è lui, per me è diverso. Lui mi piaceva da morire e ricevere dei complimenti da una persona mi interessa mi fa arrossire.
-Grazie!- dissi abbassando la testa
-Ti ho messa in imbarazzo? Che cretino che sono!- esclamò lui
-No, dai tranquillo. Dicevi di Santana?- chiesi per cambiare argomento.
-Oh si, secondo me ieri sera non ha voluto parlare al telefono con noi perché stava facendo sesso con Puck-
-Credi?- chiesi e lui annuì. -Sai pensandoci bene credo che tu abbia ragione. Quando l’ho chiamata io per parlarle del nostro appuntamento mi è sembrato di sentire la voce di Puck e lei non la smetteva di ridere- dissi
-Si, è vero e poi mi ha liquidato in fretta!- esclamò lui
-Lo stesso ha fatto con me!- affermai io
Ci guardammo e ridemmo.
-Sam?- chiesi
-Si?-
-Dobbiamo scoprire cosa hanno in mente quei due!- esclamai e lui mi sorrise.
Arrivammo a scuola e andammo al mio armadietto che guarda caso era accanto a quello di Santana. Parlammo per un po’ aspettando l’arrivo della ragazza che non tardò ad arrivare ridendo e scherzano con Puckerman. Ci ignorarono del tutto e continuarono la loro conversazione. Tossì rumorosamente per fargli notare che c’eravamo anche io e Sam. Loro si girarono verso di noi.
-Ehi ragazzi quando siete arrivati?- chiese Puck
-Siamo qui da prima di voi!- rispose Sam guardandolo con una faccia tipo WTF?
-Davvero?- chiese Santana ridendo e mettendosi una mano vicino alla bocca per non farlo notare
-Si Santana davvero e sappi che sono arrabbiata con te!- esclamai
-E perché lo saresti?- domandò lei
-Perché ieri mi hai liquidato al telefono!- esclamai
-Oh per quello! Ma dai che fa! Potete raccontarmi oggi di quanto il vostro appuntamento sia stato magnifico e delle farfalle nello stomaco e del vomito arcobaleno!- disse la mia amica. Non mi piacque il modo in cui rispose, ma le cose che disse mi diedero ulteriore conferma del fatto che a Sam piacessi davvero.
-Da quando ci rispondi un questa maniera?- domandò Sam
-Cavolo Sam sembri mio padre. Mi spiace se vi sono sembrata un po’ troppo… stronza, non volevo- disse sinceramente dispiaciuta. La campanella suonò e dopo aver preso i miei libri mi incamminai verso l’aula di recitazione.
-Aspetta!- sentì. Mi girai e vidi Sam. -Ti accompagno in classe-
Sorrisi e lasciai che mi accompagnasse. Parlammo ancora un po’. Quando fummo fuori dall’aula guardai il ragazzo di fronte  a me.
-Beh grazie per avermi accompagnato!- sorrisi.
-Di niente!- rispose lui. Mi diede un bacio sulla guancia e solo quando fui entrata in classe, lui andò via. Sorrisi istintivamente quando le sue labbra toccarono la mia guancia. Quel ragazzo mi piaceva tantissimo. Dopo il bacio della sera prima però mi aspettavo come minimo un altro bacio sulle labbra, ma non fa niente. Durante tutta l’ora non diedi retta al professor Dante, pensavo a Sam, alle sue labbra e ai suoi occhi, pensavo al comportamento di Santana e al feeling che si era creato tra lei e Puck. Quando la campanella suonò segnando la fine dell’ora, mi diressi di corsa verso l’armadietto di Sam. Una volta lì però non trovai nessuno. Presi il cellulare dalla tasca e gli inviai un messaggio chiedendogli dove fosse. Lui mi scrisse che stava per inviarmi anche lui un messaggio perché era al mio armadietto ed io non ero lì. Lo raggiunsi.
-Quinn vorrei chiederti due cose. 1. Vuoi uscire di nuovo con me stasera? 2. Seguiamo Santana per scoprire cosa sta combinando?- disse. Sorrisi
-1. Voglio uscire con te stasera. 2. Voglio seguire Santana per scoprire cosa sta combinando- risposi e vidi un sorriso sulle sue grandi e bellissime labbra da baciare.
-Adesso che hai?- mi chiese
-Canto con  Schuester tu?- domandai
-Lo stesso. Santana?- chiese
-Schuester, è l’unico corso che abbiamo tutti in comune- risposi e con il ragazzo mi recai a lezione.
Il professore come al solito indossava uno dei suoi tanti gilet. Lo salutammo e ci andammo sedere vicini. Dopo qualche minuto arrivarono Puck e Santana. Ci salutarono e si sedettero davanti a noi. Ridevano  e scherzavano. Io e Sam ci guardavamo increduli e cercavamo di ascoltare le loro conversazioni prive di senso. Ad un certo punto della lezione, come la solito Rachel Berry volle deliziarci con una canzone deprimente. Cominciò a cantare. Qualche minuto dopo Puck prese la gomma da cancellare e dopo averla fatta a pezzi cominciò a lanciarla con il righello alla ragazza, mentre Santana si divertiva ad appiccare numerose chewing gum  sulla sedia della ragazza.
-Puck e Santana in punizione adesso!- esclamò arrabbiatissimo -Era meglio quando vi odiavate!-
I due si alzarono ed uscirono dalla classe ridendo.
A fine giornata non avevamo ancora scoperto cosa stessero combinando quei due. La cosa mi preoccupava parecchio, Santana sembrava essersi allontanata da me e Sam da quando aveva cominciato ad essere amica di Puck, aveva cambiato anche il suo atteggiamento. È vero, non si è mai potuta definire una santa ma non si era mai comportata come in quel periodo. Preoccupati tornammo a casa con l’intento di scoprire durante il pomeriggio e la sera cosa stesse succedendo tra quei due, ma soprattutto cosa stesse succedendo a Santana.



























  
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