Alzo gli occhi al cielo: riesco a vedere solo il soffitto che mi ricorda uno di quei vecchi depositi abbandonati che si trovano in periferia
Sento delle urla ed inizio a guardarmi intorno. Ad un tratto ti vedo: ci sei tu, chiuso in una cabina di vetro.
Stai battendo le mani sulle pareti trasparenti e l'acqua ti arriva alle ginocchia.
"Aiutami! Ti prego! Aiutami!”
Continui ad urlarlo mentre piangi e mi guardi disperato. Voglio aiutarti, ma è come se mi sentissi legata.
In quella stanza non c'è niente con cui possa rompere il vetro e l’acqua sembra arrivare dal nulla.
Ti guardo negli occhi: stai piangendo più forte di prima e l'acqua ti ha quasi superato la vita.
Non riesco neanche a muovere un dito, è come se avessi paura di venire a salvarti.
Le mie gambe cedono e scivolo a terra chiudendo gli occhi. Li riapro poco dopo e sono ancora a terra.
Il pavimento è pieno d'acqua e ci sono pezzi di vetro ovunque. Tu sei sdraiato davanti a me.
Non hai nessuna ferita ma non ti muovi e non respiri, ti bacio una guancia e ti stringo forte a me.
No, a quanto pare non ce l'ho fatta, non sono riuscita a salvarti. Ho le dita intrecciate ai tuoi capelli e continuo a baciarti il viso.
Apro gli occhi di scatto e mi accorgo di essere nel mio letto. Afferro il cellulare e guardo l’orologio: sono le sei del mattino. Tu sei dall'altra parte del mondo e in questo preciso istante hai appena pubblicato un tweet.Sorrido. Fanculo a me e ai miei stupidi incubi.
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Ehilà! Grazie di averla letta! Avete avuto coraggio!
Mi piacerebbe davvero sapere cosa ne pensate. Beh, aspetto vostre notizie se così si può dire.
Bye!!
.VieEnMusic.