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Autore: defy    05/09/2012    2 recensioni
Nella ristretta porzione della mia vita già trascorsa ho avuto modo di incontrare molti viaggiatori, alcuni diretti in una direzione e altri in quella opposta. Ho visto persone che vincono un biglietto per una destinazione ignota e partono senza conoscere la meta e gente che invece, dopo essere stata via, decide che è il momento di tornare a casa. C’è però anche un terzo tipo di viaggiatore, quello forse più inconsueto: chi, come me, resta fermo, in attesa di qualcosa, ad osservare il viavai degli altri con un pugno di sabbia mentre vorrebbe seguire il vento. E intanto, a chi è partito, scrive.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AIR MAIL


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Nonno,
ogni lettera come si deve di solito inizia con un "come stai?", a volte per cortesia e altre per vero interessamento; se non te lo chiedo scusami, sappi che non lo faccio né per evitare di comportarmi da ipocrita né perché mi importa poco: non lo scrivo semplicemente perché sono sicura che per te va alla grande, e so che mi sei vicino anche se ormai è da diverso tempo che sei via.

Dato che da te il cellulare non prende e che ancora, evidentemente, il telefono fisso non è stato collegato (altrimenti sono certa che me l'avresti fatto sapere), ho deciso di scriverti io una lettera, sperando, se non in una risposta, almeno di strapparti un sorriso… ammesso che tu lo abbia perso per un solo istante: non riesco davvero a ricordarti triste!

Il mio umore purtroppo non è più costantemente buono come qualche anno fa: specie da quando hai intrapreso questo viaggio sono cambiate tante cose, e mi capita spesso di pensare con nostalgia a quanto era bello leggere nei tuoi gesti tacite parole di affetto1.
 
Giusto la scorsa settimana mi sentivo proprio a pezzi, i motivi erano tanti, e così ho fatto come mi hai sempre consigliato tu: sono andata al mare e, distesa sulla riva, mi sono messa a guardare il cielo.

Sai una cosa? Avevi proprio ragione: ho cominciato a sentirmi subito più leggera, come sollevata dal vento, mentre le onde del mare finivano di lavare via le mie preoccupazioni. Mi sono ritrovata a ringraziare Dio di avere fatto il cielo di un azzurro così bello, di aver creato Sole e nuvole e di avermi fatto dono della vita.

Ho inavvertitamente allungato una mano dove sentivo avrei trovato la tua.
Nel pugno mi è rimasta solo sabbia.

È da tempo che ho un peso sul cuore, frasi rimaste inespresse alle quali via via se ne sommano altre. Avrei voluto dirtelo una di quelle volte che mi hai portato con te a guardare il cielo; avrei voluto ribadirlo quando ancora potevi sentire le mie parole; avrei voluto gridarlo quel giorno al mare e poter sperare che ci fossi tu a rispondermi un "anch'io", con la tua voce mai sentita che è nata e vive ancora nei miei sogni1, piuttosto che il mare con il suo cupo silenzio assente.

Tutto quello che solo ora riesco a dirti, o meglio, a scriverti, è che ti voglio bene.

Quando sulla pelle ho sentito la sabbia calda invece del calore della tua mano mi è venuto l'impulso di piangere, di urlare che no, l'hai sempre saputo e non dovrei farmene una colpa; in questo momento però so che mentirei a me stessa facendo una tale affermazione: la verità è che ho aspettato troppo. Ho lasciato fuggire via il tempo, soffermandomi a contare i granelli di sabbia, senza rendermi conto che la clessidra era finita, e, sebbene sia tardi per cambiare quel che è stato, ho deciso con questa nuova consapevolezza di provare a fare un passo in avanti: voglio rendere le mie parole leggere come nuvole e affidarle al tuo amato mare, alle onde, alla sabbia e alla brezza marina, affinché possano arrivare fino a te.

Nei prossimi tempi, quando vedrò spuntare il Sole, forse riuscirò a scorgervi il tuo sorriso, e finalmente saprò se la posta anche in Paradiso arriva in ritardo o se è più puntuale che quaggiù.
 
Mi manchi.





NdA:

La storia si è classificata al terzo posto ed ha vinto il premio lacrima al contest "Un'immagine per una storia" di La Cicu, e al contest "Memories..." con giudice sostitutivo SunliteGirl è arrivata terza!!
 
Ho scelto il titolo “Air mail” perché, oltre ad indicare l’ordinaria posta aerea, l’espressione può essere tradotta anche letteralmente come “posta d’aria”; questa seconda opzione di traduzione calza per il contesto della storia, nella quale le parole “affidate al vento” si librano con la sabbia, senza che il titolo in inglese riveli che non si tratta di una lettera da inviare normalmente.
 
1 Alludo a una persona muta: credo si possa capire dalla frase che ho segnato sempre in rimando a questa nota, ma sempre meglio specificare, no?



  
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