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Autore: sweetgirl1993    05/09/2012    1 recensioni
Salve!Questa storia parla principalmente dell'amore tra Bulma e Vegeta,ma inserirò tutte le coppie di Dragon Ball.Qui ci troviamo nel Medioevo,epoca di principi,cavalieri,principesse,dame di corte,ecc. Bulma,Videl,Bra,Chichi,C18 saranno delle principesse,mentre Vegeta,Gohan,Goten,Goku,Crilin saranno dei cavalieri.L'andamento della storia è sconosciuta,ma spero di attirare comunque la vostra attenzione. Grazie a chi leggerà e recensirà e a chi leggerà solo. Buona lettura! :)
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: 18/Crilin, Bra/Goten, Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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1.Come tutto ebbe inizio (I parte)
La storia è ambientata nel Medioevo, epoca di guerre, lotte, morti, successioni di trono, lotta per il potere, ma anche epoca di donne, scandali a corte, bella vita, potere, principesse... Approposito di principesse! Esistevano cinque regni: il regno marino, stellare, solare, terrestre e floreale, ognuno caratterizzato da un regno, un popolo, un sovrano, una regina ed una principessa. Per quanto riguarda il Regno Marino esso fu chiamato così per la caratteristica della figlia dei sovrani, ossia i capelli e gli occhi blu come il mare; il Regno stellare fu chiamato così perchè la figlia dei sovrani aveva i capelli biondi e gli occhi di un azzurro splendente, proprio come le stelle nel cielo; il Regno Solare fu chiamato così perchè la figlia dei sovrani amava tutto ciò che era arancione, come il sole, che ogni volta, durante il tramonto, osservava sempre abbagliata; il Regno Terrestre fu chiamato così perchè la figlia dei sovrani amava la terra, ciò che la natura creava, il suo popolo, tant'è che a volte, di nascosto, si copriva con un mantello ed un copricapo e vagava per il popolo, per osservarlo e rimanerne sempre più affascinata; infine, il Regno Floreale fu chiamato così perchè la figlia dei regnanti amava i fiori, soprattutto le rose rosse, il suo colore preferito. Tutte queste principesse erano amate da tutti, servite e riverite, vivevano in dei grandi castelli. E come in ogni regno, ogni volta c'era qualche cavaliere proveniente da una famiglia agiata o dei principi di regni lontani che chiedevano le loro mani, ma testarde, rifiutavano sempre. Erano tutte accomunate dalla ricerca del vero amore, quello a prima vista, indissolubile e che non muore mai. Ogni volta che si presentava qualcuno a corte per chiedere la mano della principessa o era brutto e pensava semplicemente a d avere una principessa bella al prprio fianco per farla invidiare agli altri o se era bello puntava semplicemente ad avere una principessa per ingrandire le sue ricchezze. 


In un altro regno lontano, caratterizzato dalla presenza dei re e di un principe, tra il popolo, c'erano cinque cavalieri: Cavalier Vegeta, Goku, Crilin, Goten, Gohan. Tutti e cinque provenivano da una famiglia benestante che aveva fornito loro una buona cultura e la possibilità di divenire cavalieri. Infatti si erano conosciuti tutti li ed avevano un bel rapporto, oltre al fatto di essere tutti dei grandi e forti guerreri e tra i più bravi del reame, tant'è che il principe, ammirato per la loro forza, il loro coraggio e la bontà d'animo, decise di nominarli cavalieri reali, ossia al servizio del principe e dei re. 
 

Un giorno il principe venne a sapere dell'esistenza di cinque regni, i quali erano costituiti da principesse in cerca di marito, e visto che anche lui, ormai diciottenne, era in cerca di moglie, decise di tentare e intraprendere questo lungo viaggio, ovviamente affiancato dai suoi cavalieri più fidati. Per questo li fece convocare a palazzo.
" Maestà ci avete convocato?" disse Cavalier Vegeta inchinandosi, e così fecero tutti gli altri, con lo sguardo rivolto verso il pavimento.
" Si. Sono venuto a conoscenza dell'esistenza di ben cinque regni, ognuno costituito dalla presenza di principesse in cerca di marito, e visto che io ormai ho diciotto anni, voglio avere una futura regina al mio fianco." disse restando seduto e con lo sguardo fisso sui cavalieri.
" E, scusi la mia domanda, noi cosa centriamo, maestà?" disse Cavalier Goku, dopo essersi alzato, così come fecero tutti,  e guardando in faccia il futuro erede al trono del loro regno.
" Beh, è semplice. Questi regni sono molto lontani da qui e anche l'uno dall'altro, ed il viaggio sarà molto lungo. E visto che voi siete i miei cavalieri ed i più fidati, voglio che mi facciate da scorta durante il viaggio. Dovrete proteggermi in caso di attacco, e dovrete scortarmi fino a questi cinque regni."
" Certo maestà, saremo disposti a tutto pur di obbedirla. La proteggeremo ad ogni costo, anche a costo della nostra stessa vita!" disse Cavalier Crilin, ponendosi fiero di se stesso e del suo ruolo, ed è quello che fecero tutti.
" Bene, è questo che le mie orecchie volevano udire."
" Maestà, quando è prevista la partenza?" disse Cavalier Gohan.
" Domani, all'alba:"
" Saremo pronti per scortarla, maestà." disse Cavalier Goten, il quale, come gli altri, si inchinò in segno di saluto e rispetto nei confronti del principe.
" Molto bene. Ora potete andare."
" Certo maestà".
Detto e stabilito ciò, i cavalieri se ne andarono dal castello, ognuno diretto al proprio alloggio e ai preparativi per il giorno seguente, mentre il principe preparava cinque lettere per i cinque regni, ognuna contenete lo stesso messaggio.


Intanto nei cinque regni era arrivata ad ogni principessa la lettera del principe che diceva:
" Principessa, è con immenso piacere che sono venuto a conoscenza dell'esistenza del suo regno presso cui mi dirigerò per chiedere la vostra mano." Le principesse, tra se, pensavano che sarebbe stato un altro buco nell'acqua. 


L'alba si era mostrata al mondo ed il principe ed i suoi cavalieri si misero in viaggio alla ricerca dei regni. Dopo ore ed ore di viaggio giunsero nel primo regno, quello Floreale, dove furono ospitati calorosamente sia dal popolo, che osservava la carrozza del principe sconosciuto cirocondata dai cavalieri con curiosità, ma consapevole del motivo per cui un principe era giunto in quel regno, sia dal castello, che ospitò il principe e i suoi cavalieri, li fece rinfocillare per renderli più presentabili al cospetto della principessa. Verso sera il principe ed i suoi cavalieri erano pronti per mostrarsi al cospetto della principessa. Nella grande sala dei ricevimenti entrò per primo il principe, annunciato da un servitore, seguito a sua volta dai suoi cavalieri. Tutti camminarono per la grande sala dirigendosi verso il trono dove c'erano il re e la regina.
" Buona sera, è un onore ed un piacere essere al vostro cospetto, sire" disse il principe chinandosi in avanti con il busto per poi rialzarsi, mentre i cavalieri si inchinarono a terra con lo sguardo rivolto a terra.
" E' un onore ed un piacere avere la visita di un principe al nostro castello venuto da così lontano per chiedere la mano di nostra figlia" disse il re.
" La ringrazio molto, sire, ma noto con dispiacere che vostra figlia non è presente"
" Non preoccupatevi, sarà qui a momenti. Sicuramente si starà ancora preparando per l'occasione"
" Ah, capisco"
Improvvisamente da dietro i troni apparì un servo che si affiancò al re, si inchinò, e annunciò l'arrivo della principessa.
" Signori e signore, ecco a voi la principessa del Regno Floreale, la principessa Bra"
Sempre da dove era apparso il servo apparve la principessa sotto lo stupore di tutti: Bra aveva i capelli e gli occhi azzurro chiaro, la pelle chiara, i capelli tirati in su con dei fiori all'interno che facevano da spille, simili a delle rose rosse, le sue preferite, una collana al collo, guanti rosa lunghi fino al gomito, un vestito sempre rosa costituito dal pezzo superiore che era bianco e rosa a maniche corte, diciamo due spalline a mò di onde sotto le spalle, un corpetto che mostrava impudemente il suo seno, ed il pezzo inferiore costituito da una gonna larga che arrivava fino a terra, sempre rosa decorato con dei fiori e particolare. Ella si pose di fianco ai genitori e si inchinò in segno di rispetto, poi si pose dinanzi a loro, verso i suoi ospiti e scese le scale, mentre il principe la guardava in tutta la sua bellezza e mentre i cinque cavalieri alzarono la testa per osservare la bellissima creatura e tutte le sue fattezze. Tutti la guardavano, era bella, ma non colpì molto, tranne che il Cavalier Goten, il quale rimase stupefatto da tanta bellezza. Non aveva mai visto una creatura così bella nel mondo, neanche le dame di corte del regno in cui viveva erano così belle come la principessa Bra. Rimase a fissarla per tutto il tempo, con occhi sbarrati e puntati solo ed esclusivamente su di lei. Ella scese le scale e si diresse di fronte al principe, si inchinò e gli tese la mano, che il principe prese, dopo essersi inchinato anche lui, e che baciò, dirigendo poi lo sguardo e un sorriso malizioso verso la principessa, che risalì successivamente le scale e si sedette al suo posto, al fianco di suo padre.
" Allora che ne pensate principe?" disse il re.
" Dico che è incantevole, sire" disse il principe.
" Grazie, ma non è l'apparenza che conta più di tutto, bisogna valutare molte cose in una persona, prima tra tutte il motivo per cui siete qua" disse la principessa sicura di se.
" Beh, mi sembra ovvio, sono qui per voi, per chiedere la vostra mano, non avete ricevuto la lettera che vi ho inviato?" disse il principe.
" Si si, l'ho ricevuta, come tante altre del resto. Ma esattamente perchè volete chiedere la mia mano?" disse la principessa, quasi come se stesse mettendo alla rpova il principe.
" Beh, perchè un giorno sarò re e vorrò al mio fianco una regina che mi rispetti e che mi aiuti a governare il mio regno" disse il principe che non capiva quale fosse l'intenzione della principessa.
" Capisco... Quindi volete semplicemente una regina, come potrebbe esserlo chiunque altra!"
" Beh, non tutte sono belle, affascinanti e agguerrite come voi"
" Vi ringrazio della visita, ma avete fatto tanta strada inutilmente, credetemi"
" E perchè mai dite così?"
" Perchè come voi ne ho incontrati tanti e tanti ancora ne incontrerò. Seplicemente non fate per me"
" Ah, capisco... Ma, se mi è concesso, non potete giudicarmi senza avermi neanche conosciuto meglio"
" Mi è bastato porvi delle domande e ricevere delle risposte per capire. Ora, se volete scusarmi, io mi ritiro nelle mie stanze, sono stanca, e vorrei riposarmi. Padre, Madre" e detto questo si ritirò nella sua stanza.
" Chiedo scusa per il comportamento di mia figlia principe, ma purtroppo è fatta così" disse il re.
" Non si preoccupi sire, capisco perfettamente, non doveva accettare per forza" disse il principe.
" Lo so, ma ha rifiutato così tanti principi che credevo che questa sarebbe stata la volta buona, ma, haimè, ho sbagliato. Mi dispiace che lei sia venuto fin qui per nulla. Accetti di restare nel mio castello ancora per un pò" disse il re.
" Mi dispiace, ma devo rifiutare, ho altri doveri a cui adempiere. La ringrazio lo stesso dell'invito, ne sono lusingato. Arrivederci sire" e detto questo il principe si inchinò e si diresse al di fuori della stanza, seguito dalle sue guardie. Intanto la principessa Bra, ritiratasi nelle sue stanze, parlava con la sua dama di corte dell'incontro avvenuto poco fa.
" Uno dei tanti che crede che avere qualcuno al proprio fianco sia come aggiungere un nuovo oggetto alla propria collezione. Sono tutti uguali questi principi e cavalieri, diciamo tutti gli uomini lo sono. Non troverò mai l'uomo della mia vita, sono destinata a stare da sola..." disse la principessa.
" Non fate così maestà, vedrete che l'uomo che cercate è lì fuori da qualche parte e che vi starà cercando, credetemi" disse la serva.
Improvvisamente bussarono alla porta. La dama di corte si alzò e andò ad aprire.
" Scusi l'intrusione, ma ho un messaggio per la principessa da parte del principe" disse cavalier Goten.
" Si figuri, entri pure" disse la dama di corte. " Aspetti un attimo qui" e si diresse nella stanza della principessa comunicandole che cosa voleva. La principessa accettò e lo fece entrare.
" Scusi l'intrusione principessa, ma il principe mi ha mandato per recapitarle un messaggio" disse cavalier Goten in ginocchio e con la testa rivolta verso il basso, mentre la principessa si trovava dietro alle tende per cambiarsi d'abito. Quando uscì si trovava con il pigiama e la veste. Il cavaliere aveva lo sguardo basso in rispetto alla principessa, ma riuscì a notarla e, imbarazzato, si fece rosso, per questo nascose ancora di più la faccia. La principessa lo notò e rise.
" Cavaliere alzati, ed enunciami il messaggio" e così fece il cavaliere, ritrovandosi faccia a faccia con la principessa e guardandola negli occhi, tanto da perdersi in essi. La principessa rimase stupita dalla bellezza del cavaliere, era bello, aitante e aveva degli occhi profondi.
" Il principe mi manda a dirvi che adesso ce ne andremo e visto che prima non ha avuto modo di salutarvi, mi ha mandato per salutarvi al posto suo" disse il cavaliere.
" Però il tuo padrone non ha neanche il coraggio di salutarmi di persona... Che uomo, se così si può definire. Vabbè, grazie per il messaggio, ora puoi andare" e la principessa tese la mano in avanti. Il principe la prese guardando sempre negli occhi la principessa e la baciò con delicatezza e accarezzandola, come per cercare un contatto, la principessa sussultò e, una volta che il cavaliere le lasciò la mano, se la ritrasse verso il petto, dove il cuore batteva forte. Il cavaliere si inchinò e si diresse verso la porta per uscire. Ma si bloccò d'un tratto.
" Principessa, c'è un altro messaggio per lei, che però non è da parte del principe..."
" ???"
" Non ho mai incontrato creatura più bella e maestosa a questo mondo se non quella che quando la vidi per la prima volta è entrata nel mio cuore e mi ha trafitto con la sua maestosità interiore e la sua fermezza d'animo. Addio principessa" e detto questo si diresse presso il suo principe per andarsene. A quelle parole la principessa rimase ferma a guardare il vuoto e con gli occhi spalancati, incantata non solo dalla sua bellezza ma anche dalla sua bontà d'animo e dalla sua dolcezza, tant'è che le sue gote si fecero rosse. Nessuno era stato così poetico con lei e l'avesse apprezzata, non vista solo come qualcuno da sposare e basta, semplice meccanicismo. Ella pensava che non l'avrebbe rivisto mai più, ma non sarebbe stato così. Intanto una cosa era certa, erano persi l'una dell'altra.
  
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