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Autore: Ale666ia    06/09/2012    1 recensioni
Da Gesù Cristo a Nelson Mandela, da Rosa Parks a Martin Luther King, la legge é sempre stata infranta per permettere cambiamenti sostanziali.
(Gary Yourofsky, vegano, attivista per i diritti animali)
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Non so con quali forze ci siamo riusciti, ma siamo rimasti alzati fino alle 11 del mattino.
Abbiamo bevuto caffè in continuazione, parlando del più o del meno.
Ok, era una menzogna: abbiamo bevuto caffè e ci siamo baciati in continuazione, fino a quando non ci siamo ritrovati seduti l'uno accanto all'altro sul divano, in preda al delirio e con delle occhiaie allucinanti.
Abbiamo aspettato che Shannon e Tomo si svegliassero e dopo avergli rifilato la storia delle trovatelle reduci da un viaggio verso la morte, li ho liquidati andandomene a letto.
Nel MIO letto, ovvio.
Ho anche specificato che naturalmente quest'oggi non sarei riuscito a fare le prove.
E chi ce l'avrebbe fatta in queste condizioni?
È per questo che, alle sei e mezza del pomeriggio, dopo aver dormito pesantemente ed aver servito alle donne di casa (le chiocce) dei cereali schiacciati, io e Colin ci stiamo per parcheggiare nuovamente sul divano.
Non faccio in tempo ad appoggiarmi sulla stoffa che mi colpisce una consapevolezza: il frigo è vuoto, dannatamente vuoto.
 
Mentre oltrepassiamo la soglia del nostro fidato minimarket, Colin decide di assimilare qualche informazione.
“Allora...” mi dice “...questa lezione sul veganismo?”
“Eh.” Lo guardo, fermandomi per un istante: non so da dove potrei cominciare. “Ehm... che ne dici di... un po' di storia?”
“Mh-mh. Ok.” Si mette le mani in tasca e mi fissa, aspettando che io parli.
Comincio a camminare più lentamente mentre snocciolo informazioni.
“Beh. Devi sapere che, naturalmente, tutto è cominciato col vegetarianismo. Un bel giorno, un gruppo di persone si sono riunite e si sono dette: 'cavolo, se mangio carne uccido qualcuno senza che ce ne sia alcun bisogno in quanto posso vivere bene campando di sole verdure, latte e uova'. Poi però, verso il 1944, si sono accorti che anche consumando i derivati dei prodotti animali si infliggono sofferenze inutili. E da qui nacque la Vegan Society. Ci sei?”
Siamo arrivati di fronte ad uno scaffale che espone miriadi di uova inscatolate.
“Certo.” lo vedo rivolgere lo sguardo a quelle uova. “Ah, Jay, volevo chiederti una cosa.” E' un po' scosso, come me, del resto. Il ricordo degli sguardi rassegnati delle galline è ancora vivo.
“Dimmi.”
“Adesso ci sono queste chiocce in casa nostra... sono ovaiole, e in quanto tali fanno uova dalla mattina alla sera. In questo caso, ti faresti una frittata?”
“No.”
Mi guarda allibito. “Come mai? Adesso stanno bene...”
“Certo. Ma, innanzitutto, l'uovo è un loro prodotto. Io non ho il diritto di andare lì e toglierglielo da sotto il -volgarmente- culo.” noto la sua faccia stranita, e mi affretto ad continuare la spiegazione.
“So che questo è un concetto strano per una persona alle prime armi, quindi ti darò altre motivazioni.
Punto primo: quando le galline depongono le uova, sono sottoposte ad uno stress fisico non indifferente, ecco perché se vai in campagna vedrai che alcune chiocce si rimangiano l'uovo appena fatto. Per loro è una specie di barretta energetica.
Punto secondo: le galline soffrono emotivamente la perdita dell'uovo. Lo depongono, si allontanano due minuti per andare a bere, tornano... e non lo trovano più. E si chiedono: 'Cazzo! Ma dov'è finito? Un attimo fa era qui! Ora ne dovrò deporre un altro, maledizione!'”
Colin ride, e gli sorrido di rimando.
“Punto terzo: l'unico colesterolo buono per il nostro corpo è quello che auto-produciamo, le uova sono bombe di colesterolo cattivo. Quindi, perché dovrei ingerire un cibo che a lungo andare diventa velenoso?
Punto quarto: l'uovo è mestruo di gallina.”
Rabbrividiamo assieme. Bleah.
Mi riscuoto dall'immagine oscena e continuo a parlare. Siamo di fronte al reparto latticini ed infilo un un paio di confezioni di latte di soia nel carrellino che abbiamo preso all'entrata.
“Per quanto riguarda il latte, potrei parlartene ora... Ma non è una cosa piacevole. Vuoi che ti racconti adesso quello che so?”
“Sì, dai. Tanto prima o poi ne verrei a conoscenza.”
“Ok... Beh, innanzitutto una mucca in libertà vive più o meno trentacinque anni. Un ciclo vitale di tutto rispetto. In un allevamento vivono sei, sette, otto anni al massimo. Otto anni durante i quali, come le ovaiole, vengono sfruttate e denigrate.
La faccenda delle mucche da latte viene spesso correlata al femminismo -poi dopo la gente si arrabbia perché dice che paragonare una mucca ad una donna è un'oscenità, e qui si passa al termine 'specismo' di cui ti avevo già parlato tempo fa: lo specismo è una forma di discriminazione secondo la quale la nostra specie è giustificata a prevaricare tutte le altre infischiandosene dei loro diritti fondamentali.
Allora. Perché industria casearia e femminismo sono intersecati? Perché mucche e donne sono entrambe femmine i cui diritti vengono calpestati. Le mucche vengono inseminate artificialmente con un attrezzo chiamato 'ruota dello stupro'. Al termine della gravidanza, le madri hanno a malapena il tempo di leccar via la placenta al piccolo che se lo vedono sottrarre da sotto il naso. Spesso lo portano via con una carriola. Altre volte lo trascinano per le gambe.”
La violenza sui cuccioli mi fa letteralmente schifo ed avere davanti agli occhi il latte che è stato rubato a loro mi infastidisce non poco.
“Le vitelle vengono separate dalla madre e nutrite con un surrogato di latte materno fino a quando non saranno diventate abbastanza grandi da poter essere sfruttate anche loro. I vitelli, invece, hanno due possibilità. O li rinchiudono all'interno di box strettissimi in cui non riescono neanche a girarsi, alimentandoli con una dieta particolare che mantenga la loro carne anemica fino a quando non verranno sgozzati al macello. Oppure li gettano via. Dentro ai cassonetti dell'immondizia. Li sotterrano vivi. Li lasciano morire sul ciglio della strada. Perché magari l'allevatore non ha il denaro o la voglia o il tempo per trasformarli in carne.
Le mucche piangono, piangono per giorni, chiamano il vitellino che non vedranno mai più. Poi se ne fanno una ragione. E per sette volte nella loro vita subiscono questo trauma immenso.
Poi cosa posso dirti... Ah, che le mammelle delle mucche, grazie alle pompe che succhiano il loro latte, si feriscono e contraggono la mastite-”
Mi interrompo perché Colin mi sta rivolgendo uno sguardo interrogativo.
“E' una malattia in cui il latte esce con difficoltà e dolore dal seno, la prendono anche le donne umane. Insomma, la mastite fa sì che le mammelle secernano sostanze schifose come pus e sangue. Il governo americano ammette una goccia di pus per ogni bicchiere di latte.”
Ha una faccia schifata e mi viene da ridere amaramente.
“Già! Cosa non ci dicono quei simpaticoni che stanno al potere, eh?” Scuoto la testa.
“Alla fine del loro breve ciclo vitale, le mucche sono così provate, stanche e ferite che spesso non riescono a camminare: questi esemplari, in gergo, vengono chiamate 'mucche a terra', e per spostarle in giro per lo stabilimento utilizzano ruspe e montacarichi. La fine della loro vita si conclude al mattatoio.”
Espiro.
“Una vera merda.”
Rimaniamo in silenzio per un po', poi decido di riprendere le redini della conversazione.
“Naturalmente anche i pesci sono esseri senzienti e quindi non si mangiano.” dicendo questo indico il banco pescheria.
“Ho un'altra domanda da farti. Perché spesso nei libri di cucina vegetariana ci si trovano ricette con gamberetti e alici?” mi chiede Colin.
“Perché quella è gente che non sa cosa sia il vegetarianismo. Se mangi pesce sei un pescitariano. E onestamente, non riesco a capire quale sia la linea che tracciano per decidere chi mangiare e chi no.”
“In che senso?”
“Beh, il vegano non mangia esseri senzienti, cioè in grado di provare dolore. Il fruttariano credo dia valore alla vita in sé, non alla senzienza, è per questo che non uccide neanche l'insalata o la cicoria -ma non ne so molto, ti sto esponendo i miei pensieri e non prendere per oro colato quello che dico. Ma il pescitariano? E il pollitariano? Già, esistono anche dei tizi che mangiano solo pollo! Bah, che senso ha tutto questo? Non comprendo affatto.”
Annuisce.
“Bene. Facciamo una cosa, adesso sarai tu a scegliere cosa comprare... Vediamo quanti errori farai!” gli dico, ridendo.
Mi guarda con aria di sfida.
“Neanche uno, bambolina.”
“Cazzo, Cole!” sussurro, arrossendo.
Lo sguardo che mi lancia è totalmente innocente, e si dirige verso il reparto cereali, prendendo un pacco di biscotti che appoggia all'interno del carrellino.
Faccio un verso di disapprovazione.
“Non hai letto l'etichetta! I prodotti animali sono nascosti ovunque, anche dove meno te lo aspetti. E infatti...” dico, leggendo “Qui c'è del miele. Bocciati!” ripongo i biscotti nello scaffale.
“Ah, anche il miele?” mi chiede, sorpreso.
“Certo! Non abbiamo bisogno di rompere i coglioni agli insetti per vivere.” spiego “Noi vegani non utilizziamo neanche la cera d'api, la propoli, l'Alkermes (perché è prodotto schiacciando un insetto chiamato cocciniglia), la seta... A proposito, sapevi che il miele è il vomito delle api? E che la propoli è la cacca? Tutto questo è... come dire... insano.”
L'esame continua, e quando arriviamo al reparto dei prodotti per l'igiene io gli suggerisco di controllare sempre che questi abbiano stampato da qualche parte l'immagine di un coniglio con le stelle, simbolo che il prodotto non è stato testato.
Gli racconto delle 'multinazionali della morte', gli dico di utilizzare solo medicine omeopatiche, niente lenti a contatto, niente sigarette (a parte un'unica marca) gli raccomando anche di non comprare MAI e poi MAI un animale, che sia un cane o un pesce rosso: pagandolo, gli darebbe il valore di un oggetto e soprattutto lucrerebbe sulla sua vita.
Mi fermo per riprendere fiato.
“Ommioddio. Ci sono così tante cose da dire sull'argomento, Colin! Gli animali domestici carnivori, il veganismo che risolve il problema della fame nel mondo e come la nostra salute migliora visibilmente quando ci nutriamo con i prodotti della terra, le implicazioni ambientali, la teoria dell'umano frugivoro... potrei parlarti perfino dei preservativi!” sorrido “Ma la maggior parte di queste cose le imparerai da solo nel corso della vita. Io ti posso dare l'infarinatura iniziale... sta a te approfondire il tutto.”
 
Nel frattempo siamo usciti dal minimarket, e ci stiamo dirigendo verso casa, quando sento una voce decisamente familiare.
“Ma guarda chi si vede!” E' Shannon che, stranamente, non è affiancato da Tomo. “Coloro che fanno festa tutta la notte e si svegliano all'ora di cena. Che roba avete comprato?” si appropria letteralmente del sacchetto per la spesa che tenevo in mano e ci fruga dentro. Dopo qualche secondo me lo porge, deluso. “Ma che palle! Neanche un dolcetto o cose del genere...”
“Shan, quelli sono a casa, basta che guardi negli scaffali in cucina.” gli ricordo.
“Ma io voglio quelle cose che fanno vedere in tv. Quelle porcate stragonfie di cioccolata e diabete, quei biglietti più o meno gratis per il lavaggio gastrico all'ospedale, quei meraviglios-”
“Ommioddio Shannon, ho capito!” lo blocco, vagamente esasperato.
“Come osi interrompermi, santerellino salutista!” mi fulmina con lo sguardo “Piuttosto, ricordati che domani abbiamo quel benedetto concerto, quindi vedi di andare a letto presto. Non urlare, copriti per bene così non perdi la voce e soprattutto ripassati i testi delle canzoni.”
“Ma le so a memoria! Da sempre!”
“Non importa. Tu vedi di fare il bravo e andrà tutto bene. Anzi, comincia a pensare già da subito a come ti vestirai, dobbiamo fare colpo sotto ogni aspetto. Che hai fatto alla faccia, Irlanda?”
“Eh? Io...” Colin tentenna per un attimo, in effetti il livido che gli ho lasciato è ancora abbastanza visibile e probabilmente gli rimarrà sullo zigomo per qualche altro giorno. “...io... Sono andato a sbattere contro una colonna perché... ero... ubriaco lacero e sai, quand'è così non ti accorgi degli... ostacoli... che hai davanti...”
Shannon lo fissa.
“Guarda che se bevi così spesso ti si rovina il fegato, poi ti viene la pancia da ubriaco e poi muori.” sentenzia, e io scoppio a ridere.
“Sì, in effetti dovrei smettere...” dice Colin, imbarazzato.
“Vedi di farlo, Irlanda. Le tue radici d'oltreoceano non ti proteggono dall'alcolismo anonimo.”
“Ma che dici, Shannon?” ridacchio “Piuttosto, dov'è Tomo?”
“E' a casa, l'ha chiamato la ragazza e non smettevano più di parlare. Mi sono rotto le palle di sentirlo fare picci-picci e sono uscito senza una meta. Poi ho incontrato voi che siete stati a fare la spesa come l'ultima coppia di fidanzati conviventi al mondo. Fine della storia.” Nella parte dei fidanzati io e Colin ci siamo vagamente irrigiditi, ma per fortuna lui non si è accorto di nulla. Continua parlare, passando un braccio attorno alle mie spalle e cominciando a dirigersi verso casa.
“Ti ho stilato un programmino con le contropalle stasera Jay: prepari la cena per tutti, mangi... e te ne vai subito a letto! Sono un fratello così premuroso. Merito un premio, ma non ti scomodare, non sono un egoista.”
“Certo, certo. E io dovrei cucinare per voialtri.”
“Sei l'unico in grado di fare una cosa del genere. Davanti ad una padella io, Tomo (e sono certo che anche Irlanda sarà come noi) ci trasformiamo in uomini di Cromagnon.”
 
Non appena entriamo in casa mi spedisce con uno spintone davanti ai fornelli, ridendo e blaterando qualcosa a proposito della mia condizione di schiavetto.
Oh, Shannon, assaporerò la vendetta quando ti troverai nel piatto duecento meravigliosi grammi di tofu scondito e immangiabile.
 
 
ANGOLO DELL'AUTRICE
Ok, questo era un capitolo abbastanza piatto, giusto per dare un po' di respiro dopo fughe rocambolesche, risse e atti sovversivi.
Dal prossimo si riprende, mi farò perdonare per questa noia mortale. Anzi, mi sembra anche poco leggibile questo schifo qua sopra :/
Bye bye ;)
  
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