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Autore: Come What Klaine    06/09/2012    12 recensioni
Storia scritta a quattro mani :)
Dalla storia:
" Succede ogni volta che ti penso, ogni volta che ti vedo, ogni volta che ti ho accanto, ogni volta che ti accarezzo, che ti stringo.. ". Darren era davvero un bravo attore, ma stavolta non stava fingendo. Sentiva tutto quello che sentiva Blaine. E quelle parole erano così naturali da dire, così sentite.
" .. Ogni volta che ti bacio " concluse, mettendo una mano dietro la nuca di Chris per avvicinarlo. Questi restò un attimo spiazzato, ma fu soltanto un momento. Poi si avvicinò e fece unire la fronte sua a quella di Darren, il quale sollevò di poco il volto, facendo sfiorare le loro labbra.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sette anni dopo.



 

 

Gli invitati stavano per arrivare e il cibo era pronto. Darren portò il pane affettato sulla tavola apparecchiata, con la tovaglia rossa e il servizio di piatti buono, utilizzato durante le festività.

Lui e Chris, ormai, erano sposati. Stavano insieme da otto anni e da tre erano ormai marito e marito e da due anni avevano adottato una splendida bambina che avevano chiamato Hannah e che ormai aveva quasi quattro anni.
Ora la piccola era sul pavimento a giocare con alcune bambole, mentre Chris era in cucina ad ultimare i preparativi. Proprio in quel momento bussarono alla porta e fu Darren ad andare ad aprire.

«Chloe!» esclamò quando aprì la porta e si avvicinò ad abbracciare l’amica, che era tutta imbacuccata sulla soglia per il freddo invernale e teneva tra le mani alcuni pacchi regalo.

«Zia Choe!» disse la piccola Hannah, alzandosi e correndo disordinatamente per gettarsi fra le braccia della donna.
«Ciao principessa» la salutò lei, posando i pacchi a terra e sollevandola e scompigliandole leggermente i capelli castano chiaro che arrivavano alle spalle della bimba.
Anche Chris raggiunse Chloe per salutarla.

Dopo aver salutato i tre, Chloe si tolse il cappotto che Chris si offrì di posare in una stanza lì accanto, mentre la donna prese uno dei pacchi e lo diede alla piccola, la quale si illuminò. Hannah, poi, prese la mano di Chloe e la condusse fino al salotto. Dietro di loro Chris e Darren le seguirono.

«Posso aprire il regalo di zia Choe?» chiese la piccola ai suoi due papà, guardandoli dolcemente con i suoi occhi verdi.
«No tesoro. Mettilo sotto l’albero, lo aprirai dopo insieme agli altri» le disse gentilmente Chris.
«Ti accompagno…» propose Chloe, alzandosi dal divano sul quale si era accomodata, ma Darren la fermò.
«Non se ne parla. Deve fare solo due passi, l’albero è nella parte opposta della stanza. E poi le diresti cosa le hai regalato e non vale. Lo vedrà dopo».

Chloe si rivolse alla piccola Hannah, alzando le spalle.

«Scusa… ci ho provato».
«Ok, lo aprirò dopo» si arrese infine la piccola, andando a mettere il regalo sotto il grande albero.
«Tu ed Elise la state viziando troppo» disse Darren, ma l’amica lo ignorò, tornando a rivolgersi alla bambina.

«Ma hai già tanti regali. Di chi sono?» le chiese Chloe, sbirciando i numerosi pacchi già posti sotto l’albero,  mentre la piccola si accomodava sulle sue gambe.

«Ci sono quelli dei papà, dei nonni, di Lea e Coi, Evin, dei nonni, la zia Hannah, zio Chuck e di Mia» spiegò la bambina, arricciando leggermente il naso appena nominò Mia.

«Come mai questo faccino? Non sei contenta che Mia ti fa i regali?» le chiese Chris, avendo notato il cambiamento della sua espressione facciale.

La piccola scosse la testa.

«Non mi piacciono i suoi regali e non mi piace lei» disse Hannah, incrociando le braccia al petto.
«Perché non ti piacciono i suoi regali?» domandò ancora Chris.
«Pecché sono brutti. L’ultimo regalo è stato un vestitino bruttissimissimo. Era da bimba piccola e io sono bimba gande» si lamentò, mettendo un piccolo broncio.
«Rosa con i coniglietti. E’ da piccoli. Alla zia Choe e alla zia Eli non piace neanche. Le zie mi fanno sempe regali belli» continuò a dire la bimba, girandosi un po’ per guardare Chloe, che la teneva sulle gambe, e le sorrise.

«Ok, posso capire che non ti piacciono i suoi regali. Ma perché non ti piace lei?» continuò a domandarle Chris.
«Pecchè è antipatica».
«Non è una cosa bella da dire» la riprese il più giovane dei suoi due padri.
«Ma la zia Choe lo dice!» ribatté Hannah.
«Chloe! Cosa dici a mia figlia?» si intromise Darren, rimproverando la sua amica.
«Lei dice che Mia è antipatica. E io lo dico pure!» si impuntò la piccola, guardando Chloe fieramente.
 
«Brava la mia piccola nipotina» commentò la donna, dandole un bacio sulla guancia e la bimba si sentì orgogliosa.
«CHLOE! Non la incitare ad odiare Mia» continuò Darren.
«Dovrei mentire a tua figlia allora?»
«Non si dicono le bugie, papà» disse con tono severo la piccola. Per quanto il suo tono potesse risultare veramente severo.

Darren non ebbe il tempo di rispondere che suonarono alla porta. Fece un piccolo ghigno, guardando verso Chris e facendogli l’occhiolino, mentre Chloe e Hannah non si accorsero di nulla, impegnate a parlare.

«Uh, sarà Mia» disse Darren, dirigendosi verso la porta.
«Chi? C’è anche Mia?» domandò stupida Chloe.
«Zia andiamo via! Corri» le disse Hannah, scendendo dalle sue gambe e afferrandole la manica del maglioncino, cercando di trascinarla via.
«Zia Choe nascondiamoci. Vieni» insistette la bimba.

Chloe si alzò e corse insieme alla piccola al primo piano, chiudendosi nella stanzetta di Hannah.

Chris trattenne le risate di fronte a quella scena e raggiunse suo marito alla porta. Quando arrivò notò che gli ospiti erano
arrivati.

«Ciao Eli» disse, avvicinandosi all’amica e abbracciandola.

Diede un abbraccio veloce anche a Grant e poi prese in braccio il piccolo Kevin.

«Dov’è Hannah?» chiese Elise, mentre si accomodavano nel salone.
«E’ di sopra con Chloe. Sono scappate quando Darren ha detto che c’era Mia» rispose Chris, ridacchiando.

Elise scoppiò a ridere.

«Eli, seguimi di sopra. Facciamo loro uno scherzo!» le disse Darren, facendole cenno di seguirla.

Salirono le scale ed Elise si fermò di fronte alla porta chiusa della camera di Hannah.

Bussò alla porta e sentì che la piccola si stava lamentando con Chloe, ma non riuscì a capire cosa disse.

«Hannah vieni a salutare Mia!» le gridò Darren.

Dall’altro lato della porta, la piccola si era rannicchiata fra le braccia di Chloe, che stava cercando di non ridere.

«Hannah! Apri subito questa porta e Chloe non l’assecondare! Aprite».

Le due si alzarono dal lettino, dirigendosi verso la porta e aprendola lentamente. Appena l’aprirono si trovarono di fronte Elise che sorrideva divertita.

«Zia Eli!» gridò la piccola, prima di correre incontro alla donna, la quale la prese prontamente in braccio.

«Ciao Eli» la salutò Chloe, abbracciandola appena Hannah scese.

«Dov’è la mia piccola Hannah?» domandò Grant ad alta voce dal piano di sotto.

La piccola lo sentì e subito sorrise.

«Zio Ant!» disse, cominciando a scendere velocemente le scale e correre incontro a Grant.

Mentre Hannah salutava suo zio, Chloe aveva preso in braccio il piccolo Kevin Gustin.

«Ciao ometto! Quanto sei cresciuto».

Il piccolo sorrise imbarazzato, nascondendo il viso fra i capelli di Chloe. Elise aveva al braccio una grande busta e, mentre gli altri si salutavano, tirò fuori alcuni pacchetti.

«Questo è per te, tesoro» disse gentile verso Hannah, porgendole un regalo incartato di giallo. «Forza, mettilo sotto l’albero con gli altri» le suggerì.
«Cosa mi hai regalato?» chiese la bambina, curiosa.
«E’ una sorpresa» rispose Elise, mentre porgeva un altro pacco a Chloe.
Infine tirò fuori gli ultimi due pacchi e li porse a Chris e a Darren.
«Grazie» rispose questi con un sorriso quando Elise gli diede il suo regalo. «I vostri sono sotto l’albero» aggiunse.

Poi prese il pacco di Chris e li andò a posare entrambi sotto l’albero illuminato.
«Ma ora tutti in tavola, che è pronto» annunciò, mentre Elise riprendeva il piccolo Kevin in braccio e raggiungeva la sala da pranzo, sedendosi accanto a Grant che le spostò la sedia.
Accanto a lei prese posto Chloe, che posizionò la sedia rialzata di Hannah accanto a lei e la bimba fu felicissima. Chris e Darren arrivarono dalla cucina con un carrello sul quale avevano posato le pietanze preparate. Le sistemarono sul tavolo e tutti iniziarono a servirsi.

«Sapete, ieri Kevin si è alzato in piedi nella culla» disse Elise, allegra.
Chris sorrise, mentre infilzava la forchetta in un pezzo di pesce.
«Visto? E tu che ti preoccupavi» le disse.
«Ha un anno e due mesi e a malapena gattonava!» ribatté lei, mentre Grant le posava davanti il piatto riempito.
Allora la donna prese suo figlio e lo sistemò nel passeggino che il marito aveva posizionato vicino le loro sedie e iniziò a mangiare.

«Ah, Chloe» iniziò Darren. «Come va con Andrew? E’ da tanto che non mi parli di lui…» disse, rivolto all’amica, che stava aiutando Hannah a tagliare la sua fettina di pesce.
Improvvisamente Chloe si bloccò.

«Tutto normale…» rispose incerta, continuando poi a tagliare la pietanza per Hannah.
«Chloe?» la chiamò dolcemente Darren, sapendo che stava mentendo.

Lei si voltò, tornando a rivolgere la sua attenzione al proprio piatto.
«Non è nulla» rispose, scrollando le spalle.

Ma nessuno in quella stanza le credette.

«Non sembra nulla» insistette Darren.
«Se non vuole parlarne, non…» cercò di puntualizzare Elise, mettendole una mano sulla spalla, ma improvvisamente Chloe lasciò cadere le posate e chiuse gli occhi.
«Qualche giorno fa mi ha chiamato dicendomi di avere trovato un’altra lì» mormorò. «E non guardatemi così, per favore» aggiunse con voce incrinata, notando gli sguardi dispiaciuti che le stavano lanciando.

Darren allungò una mano verso di lei e lei l'afferrò.

«Sai che per qualunque cosa puoi contare su di noi» le disse, sorridendole e accarezzandole il dorso della mano.
Chloe accennò un sorriso.
«Grazie» sussurrò, mentre sentiva la mano di Elise stringersi sulla sua spalla, incoraggiante. «Ora non parliamone più, però, per favore. Nonostante il rapporto tra noi era abbastanza buono dopo il suo trasferimento la notizia mi ci ha fatto rimanere male» disse, sincera.

Tutti quanti annuirono comprensivi e cambiarono discorso, iniziando a parlare di altro.

Dopo aver finito di mangiare, tornarono nel salone e si accomodarono sui divani. La piccola Hannah si mise fra Chloe ed Elise, mentre Kevin era sulle gambe di Grant.
«Prima papà Darren è stato cattivo» si lamentò  Hannah, mettendo su un’espressione triste e coccolandosi alle sue due zie.
«Che ha combinato?» le chiese Elise, comprensiva.
«Ha detto che c’era Mia, ma invece eri tu e zio Ant e Evin» spiegò la piccola.
«Che papà monello!» commentò, fingendosi sconvolta.
«A papà crescerà il naso lungo lungo».

Chloe scoppiò a ridere e tutti si voltarono a guardarla.

«Scusate» disse fra una risata e l’altra.
«CHLOE!» la ammonì Darren, avendo capito il motivo per cui stava ridendo.
«Hannah… come fai a sapere che il “naso” di papà è lungo lungo?» chiese alla bambina, cercando in tutti i modi di non scoppiare a ridere di nuovo.

Era inevitabile, non riusciva a trattenersi dal fare le sue solite battute, nonostante l'umore non fosse dei migliori.

«Chloe!» la ripresero insieme Darren e Chris, mentre Elise e Grant ridevano sotto i baffi.
«Pecché dice le bugie» disse la bimba seria, incrociando le braccia.

La situazione era diventata imbarazzante, sebbene la bimba non lo capisse e Darren fulminò con lo sguardo Chloe.

«Che ne dite di aprire i regali?» domandò Chris, per salvare il marito da quella circostanza.
«Sììì!» esclamò Hannah, emozionata e si alzò subito per correre vicino l’albero.

Iniziò a prendere alcuni pacchetti e li portò in giro per la stanza.

«Questo è per zio Ant» disse, porgendo un pacco a Grant, che lo accettò mormorando un grazie, prima di mostrare il regalo a suo figlio. «C’è anche quello di Evin» riprese la bimba correndo verso l’albero e prendendo un alto pacco che cercò di mettere nelle mani del piccolo Kevin, prima che lo prendesse Grant.

Il piccolo Kevin mormorò qualcosa e Hannah gli sorrise, accarezzandogli la faccia. Poi tornò all’albero e prese due pacchi e li portò a Elise e a Chloe.
«Li ho scelti io» disse, allegra.

Senza riuscire a fermarsi un attimo la bimba tornò all’albero e questa volta prese dei cartoncini e li portò a Darren e Chris.

«E questi li ho fatti io, con le mie manine» mormorò, prima di tornare all’albero per sistemarsi davanti ai suoi regali, guardandoli attentamente per decidere quello da aprire prima.
«Oh, ma è bellissimo!» esclamò Chloe, che aveva aperto il suo regalo.
Tirò fuori un peluche a forma di unicorno e sorrise, mentre lo avvicinava per guardarlo meglio.
«Proprio bello, grazie tesoro» mormorò, mandando un bacio alla bambina.

Elise, accanto Chloe, aveva scartato il suo regalo che si era rivelato anch’esso un peluche, però, a forma di lupo.
«Anche il mio è meraviglioso, grazie» disse, dolcemente.
A Grant, invece, avevano regalato una cravatta e al piccolo Kevin un maglioncino con una renna ricamata e delle calze coordinate.

I cartoncini di Chris e Darren si rivelarono dei disegni. Hannah aveva disegnato la loro famiglia al centro di un cuore e aveva scritto ‘Buon Natale, papà, ti voglio tanto bene’.
«Sono fantastici, amore» le disse sorridente Chris e Darren annuì, appoggiandolo.

Hannah, sentendosi soddisfatta dei regali che aveva fatto, si occupò di scartare i suoi. Prese subito il pacco di Mia, sperando che questa volta ci fosse un bel regalo. Quando ebbe tolto l’incarto, però, un’espressione disgustata le invase la faccia. Tirò fuori un groviglio di lana, dai colori più tristi che potessero esserci. Marrone, viola, rosso e rosa. Un abbinamento terribile.
«Ecco, è di nuovo un regalo brutto» si lamentò Hannah.

Chloe si alzò e si avvicinò a vedere il regalo. Lo tirò su e vide che era una sciarpa.

«Ma dai, non è tanto male!» tentò Darren.
«Mettila tu, allora» disse Chloe, lanciandogliela. «Tu apri il mio, tesoro» incitò poi Hannah.

La bimba fece come richiesto e quando lo scartò il pacco rivelò una sciarpa, con cappello e guanti abbinati, di un azzurro chiaro e la lana molto più fina e meno fastidiosa.

«Questi sono belli! Gazie zia Chloe!» disse Hannah, alzandosi ad abbracciare Chloe, che le sorrise.

Poi la bimba tornò a scartare gli altri pacchi. Quando aveva quasi finito aveva già trovato alcuni giocattoli da parte degli zii, alcune maglie e maglioncini dai nonni, un set di colori da Kevin, un abito da Lea e Cory e un altro da Grant, il piccolo Kevin e Elise, che le aveva anche regalato una copia de ‘Il canto di Natale’, di Charles Dickens, con la speranza che presto avesse iniziato a leggere.

«Mancano solo quelli dei papà» disse Chloe che stava aiutando la bimba, avvicinandole i regali.

Le porse un pacco abbastanza grande che la bimba aprì trepidante per la curiosità. Dentro lo scatolo c’era un morbido pacco a sua volta incartato. Hannah strappò la carta e tirò fuori un mantello. Quando lo alzò da sotto questo cadde una camicia su cui era posata una cravatta rossa e dorata. Solo a questo punto la bimba capì che si trattava di una divisa di Hogwarts.
«E’ stupendissima!» urlò Hannah emozionata rivolta ai genitori.
«E non è finita qui» mormorò Darren, indicando il pacco e la bambina passò la divisa a Chloe che la piegò, per poi prendere l’altro regalo.
Si rivelò essere una chitarra giocattolo e Hannah iniziò subito a strimpellare note a caso.
«Gazie!» disse di nuovo e si avvicinò a Chris e a Darren che l’abbracciarono.

«Buon Natale» le mormorò Chris, dandole un bacio sulla fronte.

Chloe, intanto, aveva preso i suoi regali e li aveva portati agli altri presenti, prendendo, poi, anche quello che Elise le aveva dato al suo arrivo. Quando ebbero finito di scartare i regali Hannah si sedette nuovamente tra Chloe e Elise e rimase ad osservare quest’ultima che cercava di far addormentare Kevin, mentre tutti gli altri discutevano tranquillamente.

«Ora, però, bisogna andare a letto» disse d’un tratto Chris, guardando l’orologio, rivolto alla figlia. «Domani dobbiamo andare a trovare nonna Karyn e zia Hannah!» spiegò.
«Ma io non ho sonno!» si lamentò la piccola, mentre Chris le faceva il solletico sui fianchi.

Chloe guardò Elise e Grant che avevano appena fatto addormentare il piccolo Kevin e ora lo stavano accarezzando dolcemente; Chris giocava con sua figlia e Darren accanto a lui.
Era una delle scene più dolci e tenere che avesse mai visto, per questo sorrise spontaneamente, ma il suo era un sorriso triste. A lei mancava tutto questo, mancava una famiglia. E ora si era ritrovata sola. Nonostante cercasse sempre di ridere, a volte si sentiva morire. Sentiva il peso di questa solitudine sullo stomaco. Il suo sguardo spento e triste si posò su un punto vuoto della stanza.

Darren si era accorto del cambiamento della sua amica e aveva allungato una mano verso di lei, ma quest'ultima neanche se ne accorse. Solo dopo che Darren pronunciò a bassa voce il suo nome, lei si riscosse, notando la mano che stava tendendo il suo amico.
Gli sorrise tristemente, afferrandola e facendosi trascinare accanto a lui. Darren la abbracciò.

«Non sei sola. Sono con te» le disse dolcemente, mentre asciugava una lacrima solitaria che le stava rigando il viso.

Anche gli altri avevano osservato la scena e Hannah si era avvicinata a lei.

«Zia Choe..che hai?» le chiese preoccupata.
«Niente» rispose lei, sorridendole.
«Sapete di cosa ha bisogno Chloe?» domandò Chris e, senza neanche aspettare una risposta, continuò. «Di un bell'abbraccio di gruppo!» concluse, prima di sporgersi verso lei e abbracciarla.

In un attimo Chloe si trovò soffocata da tutti. Anche il piccolo Kevin si era svegliato e, ancora mezzo addormentato, si era aggrappato al braccio libero di Chloe. Dopo essersi staccati da quell'abbraccio, tutti quanti sorrisero.

«Forza, adesso è ora di andare a letto!» disse Chris, prendendo per mano Hannah per portarla di sopra.

La piccola salutò tutti e quando Chris stava per accompagnarla nella sua stanza, lei si fermò.
«Possono venire zia Choe e zia Eli a mettermi il pigiama?» chiese timidamente.
«Certo, se per loro va bene» le rispose Chris, guardando le due donne in questione.
«Certo» rispose all'unisono entrambe.

Hannah si recò nella sua stanza, seguita da Chloe ed Elise. Dopo averle fatto mettere il suo pigiamino in pile verde, la infilarono sotto le coperte. Le augurarono la buona notte, dandole a turno un bacio sulla fronte. Ma prima che potessero uscire, Hannah le fermò.

«Dormite con me? Ho paura» chiese, stringendosi nelle coperte.
«Di cosa hai paura?» le domandò Elise, sedendosi alla punta del letto.
«Ieri ho fatto un butto sogno e ho paura di fallo di nuovo» spiegò la piccola, restando accucciata nelle sue coperte.
«Cosa hai sognato?» le chiese Chloe che, nel frattempo, le si era avvicinata di nuovo.
«Che Mia era un'aliena e mi rapiva».

Elise scoppiò a ridere, ma Chloe la guardò severamente.

«Non c'è da ridere su queste cose. Non lo vedi che la bambina è traumatizzata?» esclamò.
«Tesoro, non star a sentire zia Chloe. Mia non è così cattiva» iniziò Elise, prendendo una mano della bambina.
«Sì, come no!» sbuffò Chloe, ma l’amica la ignorò.
«Non ti verrà a rapire. Ora ti sei fatta una sua idea, ormai per te lei è l’antipatica e cattiva» ripeté, «e quindi hai questi sogni e pensi sempre male. Anche grazie a qualcuno che ti dà retta» aggiunse, voltandosi a guardare Chloe che alzò le spalle. «Ma non è così. Anche lei a modo suo ti vuole bene. Ti fa anche i regali, per quanto brutti possano essere! Ma ricorda, è il pensiero che conta» mormorò, stringendole la mano. «Non è bello parlare così male di una persona, capito Hannah?» chiese.

La bimba annuì e poi si voltò a guardare Chloe, la quale sbuffò, ma dopo aver ricevuto un'occhiata severa da Elise, mise su un sorriso falso.

«Zia Eli ha ragione. Io scherzo quando dico quelle cose su Mia».

Elise si voltò soddisfatta verso Hannah.

«Visto? Chloe scherzava. Adesso sei più tranquilla?».

Hannah annuì poco convinta.

«Ora dormi, buonanotte e ancora buon Natale» sussurrò Elise, dandole nuovamente un bacio in fronte e aspettando che Chloe la raggiungesse.

Poi le due donne chiusero il lampadario della stanza di Hannah ed uscirono, scendendo le scale e tornando in salotto.
«E’ meglio se andiamo anche noi» disse Grant, quando sua moglie fu tornata.
«Certo» convenne Elise.

Quest’ultima si avvicinò a Chris e lo abbracciò.

«Buon Natale» disse. «Grazie per questa splendida serata, ti voglio bene» sussurrò.
«Anche io ti voglio bene, grazie per essere venuti» ribatté lui.

Poi Elise salutò e ringraziò Darren e poi abbracciò Chloe.

«Andrà tutto bene» le disse, incoraggiante. «Se vuoi parlare sai dove trovarmi» aggiunse, prima di allontanarsi per prendere i regali di suo marito e del figlio per metterli tutti in una busta, mentre gli altri salutavano Grant e il piccolo Kevin.
«Ciao ometto» disse Chloe, che ormai aveva rinominato così il bimbo.

Elise prese il figlio in braccio e lo coprì ben bene, mentre Grant chiudeva il passeggino e poi gli altri li accompagnarono alla porta.
«Ciao a tutti» salutarono Grant e Elise e poi uscirono.

«E’ meglio che vada anche io» disse Chloe, una volta tornati in salotto.
«Te la senti di guidare fino a casa da sola?» le chiese Darren.
«Sì… e tranquillo andrò piano» lo rassicurò la donna.
«Posso accompagnarti se vuoi… starei più tranquillo» insistette Darren.
«Non ce n'è bisogno, davvero. Si farebbe troppo tardi. Resta con Chris ed Hannah» gli disse Chloe, mentre prendeva il cappotto dall'appendiabiti.
«Non è che vuoi rimanere qui?» propose ancora Darren.

Chloe sorrise grata all'amico che si preoccupava per lei.

«Davvero, grazie… ma è meglio se vada, non voglio disturbare».
«Ma tu non disturbi» le disse Chris, anticipando il marito.
«Due contro uno! E se ci fosse Hannah sveglia saremmo tre contro uno… Quindi resti qua» affermò Darren, invitandola a togliersi il cappotto.

Chloe accettò di restare e quando Chris le disse che andava a preparare la stanza degli ospiti, lei disse che avrebbe dormito con Hannah. Prima di raggiungere la camera della bambina, ringraziò Chris e Darren per tutto quanto.

Chloe indossò una tuta di Darren, visto che non aveva nessun cambio, e si fece spazio fra le coperte del letto della piccola, la quale si svegliò per il movimento e si lamentò.
«Ssh, sta tranquilla. Sono io» le disse dolcemente Chloe.

La bambina aprì gli occhi e la guardò sorridendo, per poi accoccolarsi e addormentarsi fra le sue braccia.
Chloe la strinse a sé e presto si addormentò anche lei.

Chris e Darren tornarono in salotto, chiusero la luce e si sedettero sul divano, abbracciati, e rimasero ad osservare per un po’ di tempo le luci dell’albero che si accendevano e si spegnevano.

«Andiamo a dormire?» gli chiese Chris, d’un tratto staccandosi dall'abbraccio.
«Certo, come vuoi tu»  rispose Darren e si alzò per staccare la presa dell’albero di Natale, ma prima che ci riuscisse Chris lo aveva fermato.

Lo tirò verso di lui e posò le proprie labbra su quelle di Darren, in un tenero bacio.

«Mh» mormorò il più grande, compiaciuto, prima di far unire un'altra volta le loro labbra.
Con la punta delle dita gli accarezzò il collo e la nuca. Chris, controvoglia, si staccò, mentre Darren si protese in avanti per annullare la distanza fra loro.

«Ti amo» mormorò Chris, dando a Darren un bacio casto, prima di separarsi e allontanarsi verso le scale.

Darren rimase ad osservarlo salire, mentre veniva brevemente illuminato, per poi tornare nell’oscurità, dalle luci natalizie dell’albero, che si spegnevano e accendevano ad intermittenza.

Lui e Chris erano ancora insieme, sposati e innamorati. Avevano una figlia stupenda e la loro vita era piena di soddisfazioni.

Salì le scale e prima di raggiungere Chris, andò a controllare Hannah. Quando aprì la porta, vide sua figlia e la sua migliore amica abbracciate che dormivano beatamente. Sorrise  e richiuse silenziosamente la porta, per poi dirigersi nella camera da letto, dove lo aspettava suo marito.

Appena entrò notò che Chris stava finendo di mettersi il pigiama. Il più piccolo appena lo vide, gli sorrise allargando le braccia per accoglierlo. Dopo essersi scambiati un veloce abbraccio, anche Darren si mise il pigiama e insieme a Chris si infilò sotto le coperte.

«Coccole? Fa freddo» propose con la voce da bimbo.

Chris sorrise divertito.

«Vieni qui, cucciolone» gli disse, accogliendolo fra le sue braccia.

Nessuno dei due avrebbe potuto desiderare che la loro vita fosse migliore di quella che avevano.

Sì, quello che conta è di chi ci si innamora.
 





                                                                                                                           FINE






Ed eccoci giunte alla fine di questa storia! *asciugano lacrimuccia* 
Ci mancherà tanto scrivere di questi due idoti (con affetto <3 ). Ci siamo affezionate a questa storia :') 

Prima di tutto io (Marianna) vorrei fare un ringraziamento speciale alla mia collega di scrittura (?), Federica per aver scritto questa storia con me :) E' stato un onore! <3



Allora! Passiamo agli altri ringraziamenti :)

Grazie a chi l'ha seguita settimana per settimana, a chi l'ha letta tutta in una volta, a chi ha recensito e ci ha fatto sapere cosa ne pensava, dandoci la soddisfazione di aver scritto qualcosa che è piaciuto :') E grazie anche ai lettori silenziosi :3
E soprattutto grazie alla nostra Ilenia :) Poverina quante te ne abbiamo fatte passare xD Soprattutto Federica! Grazie per non averci mandato a quel paese!

" Non vi diremo mai addio". Quindi, arrivederci e..ALLA PROSSIMA! :D

Mary&Fefè



  
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