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Autore: il muffin di tomlinson    06/09/2012    12 recensioni
Il moro tirò il blocco note fuori dal cassetto, era il modo loro di scriversi, di parlare, iniziò a scrivere velocemente, con il cuore a mille, fissando quella ragazza dal dolce viso.
Alzò il blocco, c’era scritto: ‘Allora lo studio?’
Taylor sorrise a quella domanda, stava studiando da ore, da giorni, stava passando la sua estate a studiare e lui lo sapeva benissimo, l’aveva vista.
Scrisse anche lei su un foglio
‘Shakespeare mi odia, è definitivo’
Louis cercò di non ridere troppo, quella ragazza aveva il senso dell’umorismo, era bella, aveva un talento nella recitazione, ma aveva qualcosa che la tratteneva nel suo buco, che non la faceva uscire fuori per come doveva essere vista, come lui l’aveva vista veramente
‘Se vuoi ti posso dare una mano’ scrisse velocemente facendosi forza, cercando di fare un passo avanti e magari trovare un modo per attaccare conversazione con lei, in fondo in letteratura, nel suo corso, era il migliore.
Quando lei lesse quelle poche persone si sentì la persona più felice al mondo, sentì per la prima volta qualcosa nello stomaco.
Scrisse subito la risposta, avrebbe studiato volentieri con lui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: Nonsense | Avvertimenti: Incompiuta
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Taylor stava sui libri di scuola, ripassava le ultime lezioni fatte nell’anno scolastico, ripassava in camera sua, sulla scrivania davanti la finestra, quella finestra che era di fronte a quella del suo vicino, Louis Tomlinson, uno dei giocatori di football della sua scuola, uno di quei ragazzi che stava con le cheerleader, soprattutto, infatti era fidanzato con il capo, Eleanor Calder, una ragazza carina, troppo sicura di sé, che credeva di essere il centro del mondo e che non permetteva agli altri di sentirsi più belli.

La musica di sottofondo dei Coldplay faceva compagnia alla bionda che da ore studiava e cercava di far sì che letteratura inglese le entrasse dentro.

Sentì un rumore sulla finestra, alzò il voltò e vide Louis, con la tuta e la maglia di Hollister che la fissava accennando un sorriso e muovendo la mano in segno di saluto.

La bionda sorrise, fissando tutta la bellezza racchiusa in quel ragazzo, nel suo vicino di casa.

Il moro tirò il blocco note fuori dal cassetto, era il modo loro di scriversi, di parlare, iniziò a scrivere velocemente, con il cuore a mille, fissando quella ragazza dal dolce viso.

Alzò il blocco, c’era scritto: ‘Allora lo studio?’

Taylor sorrise a quella domanda, stava studiando da ore, da giorni, stava passando la sua estate a studiare e lui lo sapeva benissimo, l’aveva vista.

Scrisse anche lei su un foglio

‘Shakespeare mi odia, è definitivo’

Louis cercò di non ridere troppo, quella ragazza aveva il senso dell’umorismo, era bella, aveva un talento nella recitazione, ma aveva qualcosa che la tratteneva nel suo buco, che non la faceva uscire fuori per come doveva essere vista, come lui l’aveva vista veramente

‘Se vuoi ti posso dare una mano’scrisse velocemente facendosi forza, cercando di fare un passo avanti e magari trovare un modo per attaccare conversazione con lei, in fondo in letteratura, nel suo corso, era il migliore.

Quando lei lesse quelle poche persone si sentì la persona più felice al mondo, sentì per la prima volta qualcosa nello stomaco.

Scrisse subito la risposta, avrebbe studiato volentieri con lui.

Un attimo dopo il giovane si trovò davanti alla casa della vicina con un sorriso gigantesco.

Taylor corse giù velocemente e spalancò la bocca, un sorriso grande comparve sui volti di tutti e due e tutti i loro due cuori si bloccarono, felici di vedersi da vicino, ma non dissero nulla, rimasero in silenzio.

‘Entra’ sussurrò la ragazza permettendo al ragazzo di entrare.

Si fissarono qualche secondo e poi insieme si diressero verso la camera di lei.

‘Sei a casa da sola?’ chiese Louis per interrompere quel silenzio imbarazzante

‘Tutti al lavoro ed i miei fratellini sono tutti dai nonni, libertà totale, per modo di dire’ disse sorridendo, entrando i camera e sbuffando, facendo ridere il vicino

Si sedettero sul letto di lei, un piccolo letto singolo con le coperte completamente per terra

‘Perdonami il disordine, ma non ho voglia di mettere a posto e nonostante le lamentele di mia madre, rimane sempre così’

Louis osservò quella camera grande e luminosa che aveva visto sempre dalla sua camera, ma che in parte, era coperta, tenendo conto che era a forma di una ‘L’.

Era rossa, un rosso accesso ed appesi c’erano vari disegni, disegni raffiguranti volti, figure misteriose e personaggi dei cartoni.

‘Sei bravissima anche a disegnare’ esclamò il moro lasciando perplessa la ragazza non capendo cosa volesse intendere con quel ‘anche’.

Lei non sapeva che aveva seguito ogni sua lezione di teatro, che aveva visto ogni sua recita, non lo sapeva, perché ogni volta si era messo in fondo la sala, in modo tale che nessuno lo vedesse, sapendo che la luce lì in fondo non sarebbe mai arrivata.

Ogni volta aveva ammirato la sua bellezza celestiale da lontano, non essendosi mai avvicinata a lei a scuola, avendo paura che la sua ragazza si ingelosisse troppo ed iniziasse a fare domande stupide e paranoiche.

‘Nulla, fai finta che non abbia detto nulla’ sussurrò diventando leggermente rosso ed accennando un sorriso ‘Cominciamo a studiare’ continuò cercando di cambiare argomento e per fortuna ci riuscì
 
‘Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro si allontana...
Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai...
Amore non muta in poche ore o settimane ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio...Se questo è errore e mi sarà provato io non ho mai scritto...E nessuno ha mai amato...’
pronunciò Taylor dopo due ore di studio.

Erano passate due settimane da quando avevano iniziato a studiare insieme, due settimane in cui ogni giorno si erano trovati a studiare per tutta la mattina e per poi andare, almeno due ore, in piscina per rilassarsi un po’ o al parco.

Avevano iniziato a conoscervi, a sapere di più l’uno dell’altra, ma soprattutto ad innamorarsi.

‘Ti andrebbe di uscire con me?’ chiese Louis dopo qualche minuto di silenzio in cui velocemente s erano osservati, non volendo farsi scoprire

Taylor rimase stupita da quelle parole, pensava che non le avrebbe mai sentite, insomma la sua cara, dolce Calder se solamente l’avesse scoperto, avrebbe cercato di ucciderla e di castrare lui, ma sembrava che non gli importasse.

Infatti era così, a lui importava essere solamente felice e con la bionda lo era, con la sua bellezza stava bene, si capivano e non vivevano in due barche completamente diverse.

‘Sì’ sussurrò accennando un sorriso, facendo sentire il moro la persona più felice di questo pianeta.

‘Ti andrebbe domani sera?’ chiese fissandola insicuro, aveva paura che di colpo le si tirasse indietro, sapeva come era fatta, si diceva in giro che avesse sempre detto alla prima domanda di ‘sì’ e che poi, per qualche motivo, aveva deciso di non uscire.

Aveva rifiutato l’invito da Zayn Malik, un ragazzo pakistano che si era innamorato di lei e che non vedeva altre ragazze al di fuori di lei.

Aveva rifiutato di uscire con Niall Horan, l’irlandese dai capelli tinti che aveva un ottimo senso dell’umorismo e forse proprio per questo erano migliori amici.

Infine Liam Payne, il ragazzo timido glielo aveva anche chiesto ed era successa la stessa cosa, prima aveva accettato e poi rifiutato, come se qualcosa nella testa le dicesse di non farlo.

‘Certo’ rispose più sicura, sorridendo, lasciando stupito Louis da quella risposta netta, credendo che non gli avrebbe risposto in quel modo, non così felice.

Il telefono del moro iniziò a suonare, era la sua ragazza, fece una smorfia a Taylor ed uscì di casa, tornando nella sua, intanto per quel giorno avevano studiato abbastanza.
 
Louis e Taylor erano seduti sul prato davanti a casa loro, nel giardino desolato che veniva animato solamente di giorno dai bambini iper attivi che correvano e giocavano.

La bionda aveva messo un semplice vestito color panna stretto fino al seno che poi diventava leggermente più largo.

Il ragazzo l’aveva trovata magnifica, non l’aveva mai vista con un vestito e si chiedeva come mai, essendo così bella, non li mettesse.

‘Mi vergogno’ rispose la ragazza accennando un sorriso ‘Odio i vestiti, amo i pantaloni, mi sento libera con i felponi ed i jeans. I vestiti di solito li mettono più le troiette, quelle che si mettono vestitini corti perché possono far vedere il loro corpo magro e perfetto, ciò che io non ho’ continuò cercando di dare spiegazione, iniziando a sentirsi a disagio, pensando alla Calder.

Il moro le prese il volto fra le mani, tutti e due sapevano che sarebbe successo qualcosa, ma tutti e due avevano paura

‘Tu sei meglio di loro, tu sai essere bellissima, perfetta, solamente con dei jeans o dei mega felponi, tu sei perfetta così come sei. Tu non hai bisogno di vestiti corti e tacchi vertiginosi, tu hai bisogno di essere te stessa, questo solamente’ sussurrò e per la bionda furono le parole più vere che avesse mai ascoltato.

Un attimo dopo le loro labbra si sfiorarono, la ragazza appoggiò una mano sul suo petto, stringendo la camicia, tenendola stretta fra le sue mani, volendo che non se ne andasse.

In poco tempo le loro lingue, prima insicure, si incontrarono, cominciando con baci casti, finchè diventarono tutt’altro ed il vortice di emozioni trattenuto per anni, uscì fuori.

Taylor si sdraiò e Louis si mise sopra di lui, passando un mano sul suo corpo coperto dal vestito, mentre lei teneva stretti i capelli del ragazzo, per far sì che il bacio non finisse.

Rimasero lì a baciarsi, passarono tutto il resto della serata, di quel poco che rimaneva, a baciarsi, non pensando a cosa sarebbe successo dopo, in quel momento pensarono solamente a loro.

Finalmente, in quel loro piccolo spazio di felicità, si erano dichiarati quell’amore che provavano e che sempre avevano trattenuto dentro, per vergogna e per paura, ma ora non dovevano più averne, sapevano di piacersi, questo contava.
 
‘Andrai alla grande’ sussurrò Louis all’orecchio di taylor mentre la abbracciava da dietro.

La scuola era deserta, a parte quei pochi che erano stati rimandati, non c’era nessuno.

La bionda sbuffò nel sentire quelle parole, certo lui la faceva facile, non avrebbe dovuto parlare davanti a due suoi professori per convincerli che non doveva essere bocciata.

Vide il ragazzo prima di lui uscire, allora si voltò verso il ragazzo che oramai era suo da due settimane e gli stampò un bacio veloce sulle labbra.

‘Ricordati che sono con te’ sussurrò il moro sedendosi per terra, aspettando che tutto finisse.

Sapeva che ce l’avrebbe fatta, l’aveva vista tutta l’estate studiare, l’aveva vista impegnarsi, sapeva che poteva farcela e ce l’avrebbe fatta.
Il suo telefono squillò, era un messaggio della madre di Tay

‘Louis, appena esce dimmi come sta. Grazie’

Le loro famiglie sapevano tutto, non era stato difficile capirlo, si vedevano ogni momento, stavano sempre insieme e quindi dopo neanche cinque giorni avevano deciso di dire tutto ai genitori, facendo felici le due famiglie che in poco tempo si legarono sempre di più, passando dai pochi saluti che si facevano al continuare a vedersi in ogni momento.

Era felice per come erano andate le cose, finalmente la sua piccola Tay era sua, ma aveva ancora il problema della Calder, ma non se ne preoccupava molto, intanto lui sarebbe stato con chi voleva, non con qualcuno che non gli dava neanche un’emozione, se non per il bel corpo che aveva.

Rimase lì a pensare, non seppe per quanto, ma poi vide la sua ragazza uscire tutta sorridente e capì, capì che ce l’aveva fatta.

La bionda saltò in braccio al ragazzo, stringendolo forte per poi posare le sue labbra sulle sue, dando inizio ad uno dei loro lunghi baci, lasciando perplessi i ragazzi intorno a loro che sapevano, ovviamente, della relazione del moro con la capo cheerleader.

‘Sei mia, lo sai?’ chiese il ragazzo fissandola negli occhi accennando un sorriso

‘L’ho sempre saputo, infatti ti ho sempre aspettato, ho aspettato il mio principe azzurro’ rispose per poi tornarlo a baciare.

Stavano insieme, erano felici, il resto, la Calder, la scuola, le famiglie, i problemi che colpivano i ragazzi di quell’età, non erano importanti.

Stavano bene, quando erano insieme, questo era l’importante.



Eccomi qui con l'ennesima One-Shot.
Sto aspettando di sapere se sono stata promossa o bocciata e sto delirando.
Ho paura che vada male, nonostante tutto e quindi mi sono messa a scrivere, per pensarci di meno.
Comunque l'inizio è preso dal video di Taylor Swift 'You belong with me'.
Spero che vi possa piacere, lo spero tanto.
Un bacio, il muffin di tomlinson

   
 
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