Anime & Manga > Cyborg 009
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Autore: telesette    06/09/2012    1 recensioni
Mentre 003 e 009 si allontanavano a grandi bracciate dalla costa, il professor Gilmore era immerso nella lettura dei suoi libri con un’espressione beata sul volto. Accanto a lui il piccolo 001 stava ancora dormendo quando, messo in allarme da un improvviso spostamento d’aria, il professore lo vide svegliarsi e galleggiare a mezz’aria per effetto della telecinesi.
Lo stupore si trasformò dunque in paura, non appena 001 cominciò a comunicare telepaticamente con lui di quanto aveva appena visto...
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Françoise Arnoul, Joe Shimamura, Nuovo Personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Come il professor Gilmore ebbe finito di visitare Françoise, Joe fu il primo a domandare delle sue condizioni.

- Professore, come sta?
- Meglio - rispose l’altro. - Ha una brutta abrasione sulla gamba, e ha anche ingerito parecchia acqua salata, ma si rimetterà presto!

Joe parve sollevato anche se, assieme ai compagni, era ancora sconvolto per l’accaduto. Nessun essere vivente poteva uscire illeso dalle armi di 004 o dalle pistole dei Cyborg, oltretutto quello squalo aveva risposto al fuoco con raggi disintegranti… Solo un essere artificiale poteva essere capace di una cosa del genere.

- Ci vogliono un motore atomico e un convertitore di energia nucleare per poter generare dei fasci distruttivi di quella potenza - esclamò 004, commentando ad alta voce le immagini che 001 aveva raccolto sui danni occorsi lungo la costa. - Non ho mai sentito di squali che emettono raggi dagli occhi, oltre ad azzannare le loro vittime!
- Non si tratta di un semplice squalo - intervenne dunque 001, comunicando telepaticamente con i presenti. -
Ho percepito chiaramente un flusso di onde elettromagnetiche, che può essere generato solo da un dispositivo ad alta concentrazione protonica di supporto… Il nostro nemico ha una struttura biologica parziale, su base meccanica e tecnologia avanzata!
- Un cyborg, dunque - tagliò corto 002.
- Ma non è possibile - fece dunque Bretagna. - Con la caduta del Fantasma Nero, abbiamo distrutto tutte le loro diavolerie! Come avrebbe fatto quella bestiaccia a cavarsela?

Il professor Gilmore chinò il capo in silenzio, socchiudendo gli occhi e intrecciando le mani dietro la schiena, ma subito si rese conto che non poteva nascondere oltre la verità.

- C’è una spiegazione, purtroppo - mormorò. - Ma sarà meglio che vi spieghi tutto dal principio!

 

***

 

IL RACCONTO DEL PROFESSOR GILMORE

 

Quando i Fantasmi Neri iniziarono a reclutare scienziati, per mettere a punto e perfezionare i primi modelli cyborg, eravamo assai lontani dal progetto definitivo. La serie “00” non era ancora in fase di sviluppo e, prima di effettuare esperimenti sull’uomo, i nostri superiori ci obbligarono a lavorare su animali di grossa stazza: elefante, tigre, leone, rinoceronte… Un esemplare per ogni specie, facendo degli innesti meccanici da combattimento sulla loro struttura biologica, ed ottenendo così delle macchine da guerra perfettamente integrate col loro habitat naturale.
Eravamo circa in trenta ad occuparci del progetto, ma alla fine restammo solo in dieci a contemplare il risultato del nostro lavoro. Nonostante fossero solo animali, li avevamo dotati di ogni genere di supporto bellico: raggi disintegratori, propulsori a reazione, sviluppatori della massa muscolare… Ognuno di quei prototipi era in grado di far fronte a un’intera divisione militare, con le conseguenze che potete immaginare.
Lo squalo per esempio, ovvero “Thunderdies”, era un ottimo combattente subacqueo. Ognuno di noi scienziati aveva lavorato sui microcircuiti e sulla corteccia cerebrale di ogni animale, riuscendo ad annullare la loro volontà, e la prima squadra di animali fu spedita immediatamente al fronte per verificare le loro capacità sul campo.
Fu un completo disastro però!
Nonostante il nostro lavoro, gli animali mostrarono molta più resistenza del previsto. La loro natura selvaggia li rendeva difficilmente controllabili e, non ritenendoli adatti ai loro scopi, i capi dell’organizzazione decisero di accantonare il progetto. Gli Animali-Cyborg furono dunque nascosti in basi dislocate una dall’altra e poco tempo dopo, ritornando sui piani originali, ci occupammo di costruire una nuova schiera di cyborg umani. Il risultato, come ben sapete, foste voi della serie “00”…

 

***

 

Gilmore sospirò.
Anche lui aveva contribuito ad intervenire sul corpo dei cyborg, seppure costretto a farlo, e il forte disprezzo che provava verso sé stesso lo avrebbe accompagnato per tutta la vita. I Fantasmi Neri avevano sacrificato degli esseri viventi per i loro scopi, trasformando delle persone in macchine sofisticate e distruggendo completamente la loro vita. Come se non bastasse, adesso i Cyborg dovevano far fronte a delle creature selvagge ed incontrollabili, con armi e poteri forse persino superiori alle loro capacità.
008 indovinò il motivo del suo improvviso silenzio e, avvicinandosi a lui, provò a rassicurarlo.

- Non si rimproveri così, professore - esclamò. - Ciò che è successo non è stata colpa sua!
- Ho avuto la mia parte di colpa - sottolineò Gilmore, quasi maledicendo sé stesso. - Ma il problema adesso è che “qualcuno” ha riattivato i comandi di Thunderdies, e questa è una cosa gravissima: lo Squalo-Cyborg è stato progettato per attaccare le navi, sia quelle da guerra che da trasporto; se distruggesse qualche petroliera ad esempio, potrebbe alterare l’equilibrio marittimo in modo irreversibile e condannare la fauna alla totale estinzione; oppure potrebbe essere lanciato contro gli incrociatori e i sommergibili che trasportano gli ultimi ritrovati bellici al plutonio, riversando così nell’oceano tonnellate di radiazioni che segnerebbero la fine di ogni forma di vita esistente…
- Dobbiamo fermarlo - scattò dunque 002, battendo violentemente il pugno contro il palmo della mano.
- Anzitutto dobbiamo sperare che 001 riesca a localizzarlo ma, al momento purtroppo, si è di nuovo riaddormentato!

Così dicendo, Gilmore diede un’occhiata verso la culla e si strinse la testa nelle spalle con aria mesta. Purtroppo il piccolo Ivan aveva bisogno di molte più ore di sonno del normale, dato che il suo corpicino non poteva certo sostenere a lungo l’enorme dispendio di energie, e senza i suoi poteri era impossibile indovinare dove era diretta quella sardina metallica troppo cresciuta.
In quella 009 provò a riflettere su una soluzione alternativa, anche se difficilmente realizzabile, e mise gli altri a parte della sua idea.

- Se 003 fosse riuscita a stabilire un contatto con la mente dello squalo, nel momento in cui è stata attaccata - esclamò Joe ad alta voce. - Forse potrebbe essere in grado di dirci qualcosa su chi lo controlla…
- Non diciamo sciocchezze - scattò subito Gilmore. - In questo momento 003 non deve fare sforzi di nessun genere, se vogliamo che si riprenda completamente!
- Tuttavia Joe non ha tutti i torti - osservò Jet. - Con 001 fuori causa, solamente 003 può dirci qualcosa per aiutarci a rintracciare quella bestiaccia!
- Non piace neanche a me l’idea di affaticare 003, soprattutto in questo momento e nelle sue condizioni - sottolineò Joe, chinando il capo con rammarico. - Ma, per quanto mi sforzi, non vedo altra soluzione!

Nessuno osò proferire parola.
Tutti, compreso il professor Gilmore, rifletterono attentamente sulle parole di 009 e concordarono in silenzio con lui: 003 era l’unica in grado di fornire loro una seppur minima traccia per localizzare lo Squalo-Cyborg.

- Va bene - disse infine il professore rassegnato. - Aspettiamo che si riprenda però, non voglio che si affatichi più del necessario!
- Certo - si disse subito d’accordo Joe. - Professore, posso andare a vedere come sta?

Gilmore annuì.

- Cerca solo di non svegliarla, per il momento - si raccomandò. - Ammesso che tu abbia ragione, dovrà fare un enorme sforzo per isolare i dettagli utili dai momenti di panico… La sua psiche potrebbe rimanere sconvolta, se le chiedessimo subito di ricordare senza le precauzioni dovute!

009 fece un cenno di assenso col capo e, stando bene attento a non fare rumore, spinse piano la porta ed entrò nella stanza ove Françoise stava riposando.

 

( continua ) 

   
 
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