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Autore: Crazy_Girls    06/09/2012    5 recensioni
Siamo di nuovo qua! Ci mancava scrivere qualcosa a quattro mani ed eccoci qua con una nuova Storia, con protagonisti i The Wanted, come l'altra con i One Direction, anche in questa i ragazzi non sono famosi ma normali ragazzi ... non diciamo niente di più ... speriamo che vi piaccia!
Giuls&El. ❤
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stay with me, I can make you glad you came
 

Il bar era ancora chiuso e Liberty stava sistemando i tavoli mentre il padre e la madre erano in cucina a sistemare le ultime cose. Si erano trasferiti a Londra da qualche settimana, avevano lasciato la città in Belgio, dove la madre era nata e dove loro avevano vissuto da quando Liberty era nata. La madre e il padre di Liberty si erano incontrati ad Amsterdam trenta anni prima quando Robert, il padre, era andato lì per una vacanza con degli amici. Quella che però era cominciata come una semplice vacanza era diventata tutt'altro, era lì che aveva conosciuto Viv e dove si era innamorato della donna, dopo un anno di relazione a distanza Robert si era trasferito ad Amsterdam lasciando la piovosa Londra. Dopo venticinque anni di matrimonio e tre figli Robert era dovuto tornare a Londra per gestire delle cose di famiglia e quando aveva scoperto che una delle sue vecchie zie era morta lasciandogli una tipica villetta a schiera e un bar ben avviato, dopo averne parlato con la moglie aveva deciso di far ritorno in patria con la famiglia al completo. La famiglia Harmon, era formata da Robert e Viv e dai tre figli, Dixon, Liberty e Naomi. Fra Dixon e Liberty ci correva esattamente un anno e mezzo e avevano rispettivamente ventuno anni e mezzo e venti. Con la piccola Naomi invece ci correva quasi dieci anni, infatti la ragazzina aveva dieci anni compiuti da poco. 

Liberty si guardò in torno, in meno di sei mesi la sua vita era stata completamente stravolta. Aveva vent'anni e il padre non aveva sentito storie, lei sarebbe andata con loro a Londra come del resto Dixon. Avevano provato più di una volta a convincerlo a lasciarli ad Amsterdam, si sarebbero trovati un appartamento e avrebbero vissuto insieme, ma il padre aveva detto ogni singola volta no, e adesso Liberty si ritrovava in quella città straniera dove era la prima a sentirsi fuori posto. 

- Devo proprio starci anche io qua? - chiese guardando la madre mentre entrava dalla cucina. (Outfits)

- Tesoro, per ora tu e tuo fratello sarete i camerieri qua … non possiamo ancora permetterci di prendere qualcuno, sarà a gestione familiare! - disse sorridendole sistemando un vassoio con dei panini appena fatti sul bancone. 

- Ma … - disse guardandola mettendosi a sedere al bancone. 

- Tesoro, so che non vorresti essere qua … ma ti ambienterai! - disse accarezzandole una guancia. 

- Già come no! - disse alzando gli occhi al cielo. 

- Vedrai che Londra poi ti piacerà! - 

- Non ho mai detto che non mi piaccia, come città è bella … ma è bella quando veniamo a trovare nonna per una settimana massimo due, non ora che ci siamo trasferiti! - 

- Tesoro, ti farai degli amici … dai tempo al tempo! - disse sorridendo la madre. - Adesso, alzati, sorridi, indossa questo … - disse porgendole un grembiule nero da legare alla vita. - E apri … tuo fratello è di là a dare una mano a tuo padre, te lo mando di qua! - disse sorridendo, sparendo nuovamente in cucina senza darle il tempo di ribattere. - Ah si e levati quel cappello! - disse affacciandosi di nuovo per poi sparire nuovamente. 

Liberty alzò di nuovo gli occhi al cielo e sbuffo, togliendosi il capello e posandolo accanto alla cassa, si legò velocemente il grembiule alla vita e poi andò alla porta dove girò il cartello da "chiuso" ad "aperto". Era l'inizio di un altro noioso pomeriggio di lavoro. 

 

- That's all they really want. Some fun. When the working day is done.Girls, they want to have fun. Oh girls just want to have fun… - Ray (Outfits) stava canticchiando il ritornello della famosa canzone di Cindy Lauper mentre i ragazzi erano intenti a fare tutti cose diverse. Stufa di vederli disinteressati mise due dita in bocca e fischiò prepotentemente.

- Dico sei scema? - disse Tom guardandola.

- Oh grazie per l'attenzione! - disse mettendosi a braccia conserte appoggiata alla poltrona di pelle stravecchia del garage. Garage/rifugio per un gruppo composto da 5 ragazzi e una ragazza, Ray. Quando non lavoravano, non stavano in famiglia, praticamente ogni istante libero era buttati lì, insieme. Erano uniti da un'unica grande passione, la musica.

- Mi spieghi quale è il tuo problema Ray? - disse dolcemente Nathan guardandola sorridendo. 

- C'è che fra meno di due mesi iniziano le prime sfide tra crew musicali e noi siamo impreparati al massimo e faremo più schifo dell'anno scorso, sempre se quest'anno ci contatteranno per partecipare! - disse sbuffando e buttandosi su di Max.

- Lolita del mio cuore hai idee?? - disse guardandola.

- No e voi neanche a quanto pare... Non siete per niente interessati! -

- Vuoi sentirti umiliata di nuovo da quei balordi degl'usignoli d'oro? - disse Jay guardandola fissa negli occhi scuri e profondi.

- No per questo dobbiamo trovare qualcosa di originale! -

- E cosa?? - chiese Siva curioso.

- Non lo so ma ripeto non siete d'aiuto. - si alzò e di diresse verso la porta! - Io esco! Magari trovo ispirazione per la prima sfida! - disse Ray sbattendo la porta e lasciando i cinque ragazzi nel garage.

Ray era arrabbiata perché i suoi amici non erano tesi all'idea di una nuova sfida canora, soprattutto dopo le delusione e le perdite che ci furono nel loro passato da giovane crew di cantanti di strada. Non voleva che perdessero il loro spirito libero, la grinta, l'entusiasmo e l'amore che mettevano quando cantavano dopo aver accumulato tutte quelle delusioni, non ci stava. Doveva e voleva farli ricredere. Farli sperare e credere che potevano farcela questa volta se avressero trovato le canzoni giuste e il ritmo giusto. Non poteva pensarci da sola, ma doveva. Mentre camminava concentrata per la strada sentì una canzone a lei familiare. 

- Ooh ooh ooh Ooh Ooh...I loved you, I loved you with all that's in my power I was used and abused til I was sweet and sour... - si avvicinò alla voce cercando di capire di chi fosse - I kissed you, I kissed you and gave you all my sugar you knew that I'd be useless  if I let you know what you were to me I thought it would be ok We shared everything - affacciò la testa nascondendosi dietro la porta aperta di quello che doveva essere un pub e notò una ragazza cantare mentre puliva i tavoli - No way and I knew it, I knew that

you'd turn out to be a sad case You said you could save me I'm doing the saving - Ray interruppe la ragazza con un applauso osservandola appoggiata allo stipite della porta - Mi hai fatto prendere un colpo... - disse la ragazza che cantava fino a qualche secondo prima portandosi una mano al cuore - Chi sei? - 

- Io sono Ray e mi piace la tua voce! - 

- Grazie - disse osservando quella ragazza che sembrava possedere il tipico fisico latino/mediterraneo 

- Come ti chiami? -

- Liberty! - 

- Che nome insolito! - 

- Beh se permetti anche Ray non è poi così normale! - disse guardandola. 

- Vero! - disse entrando nel locale. - Lavori per la nuova gestione? - chiese guardandosi intorno e osservando i vari cambiamenti che avevano fatto. 

- Sono la nuova gestione, o meglio mio padre lo è! - disse accennando un sorriso. 

- Non sei inglese vero? Il tuo accento non è tipico di qua! - 

- Sono olandese, ma parlo inglese da quando avevo quattro anni, mio padre è nato e cresciuto qua! - disse osservandola, sembrava meno inglese di lei. 

- Ripeto mi piace la tua voce! - disse guardandola. 

- Ripeto, grazie! - disse lei non capendo dove volesse arrivare. 

- Sei brava, cioè cantavi senza base … e una canzone rap … - 

- Cosa vuoi esattamente? - chiese lei andando dietro il bancone e guardando lei che si avvicinava. 

- Ti andrebbe di venire con me in posto? - 

- Dovrei lavorare adesso … - disse indicando il bar, anche se ancora non era arrivato neanche un cliente. 

- Beh, quando stacchi! - 

- Cosa mi fa pensare che possa fidarmi? - 

- Oh andiamo … non voglio mica rapirti o cose del genere, andiamo ho l'aria così poco affidabile? - al che Liberty automaticamente la squadrò da capo a piedi. 

- Non direi! - 

- A che ora stacchi? - 

- Alle sette! - 

- Ci troviamo qua alle sette allora! - disse sorridendo avviandosi verso la porta, soddisfatta, la ruota stava cominciando a girare.  

 

- Ma' … io esco! - disse Liberty affacciandosi in cucina e attaccando il grembiule al gancio vicino alla porta. 

- Dove vai? - 

- A giro, ci vediamo a casa! - 

- Sta attenta! - disse guardandola. 

- Si ciao! - disse salutandola con la mano, prendendo la borsa, sistemandosi il suo amato cappello e uscendo. Cercò nella borsa il pacchetto consumato di sigarette. Doveva ricordarsi di ricomprarle, era l'ultima. Buttò il pacchetto vuoto nel cestino vicino e appoggiandosi con le spalle al muro su accese la sigaretta. Era già buio e faceva anche fresco. 

- Liberty! - la ragazza si sbracciava dall'altra parte della strada. - Vieni! - le urlò sorridendo. Non era sola. Fece un tirò alla sigaretta e dopo aver guardato da entrambe le parti attraverso. 

- Ciao! - disse guardandola. 

- Ciao! - disse sorridendo. - Ti presento Siva! - disse indicando il ragazzo accanto a lei. Era decisamente troppo alto e Liberty si sentì piccola accanto a lui. Aveva la pelle leggermente olivastra, cioccolatino come lei.  I capelli neri erano sparati, e gli facevano acquistare cinque centimetri buoni in altezza. Aveva le labbra belle carnose e due occhi scuri profondi. 

- Piacere! - disse sorridendole. 

- Piacere Liberty! - 

- Andiamo tutti d'accordo con questi nomi strani! - disse ridendo. 

- Su portiamola dagli altri! - disse Ray sorridendo. 

- Dagli altri? - chiese alzando un sopracciglio, buttando la sigaretta a terra e spegnendola con un piede. 

- Tranquilla, fidati … non siamo pericolosi! - disse sorridendo. Senza aggiungere altro Liberty li seguì camminarono cinque minuti parlando del più e del meno. Quando arrivarono davanti ad una viletta, Siva e Ray camminarono lungo un vialetto e bussarono al bandone di un garage.Sentirono qualcuno armeggiare dall'interno e dieci secondi dopo il bandone si aprì. 

- Benvenuta nel nostro covo! - disse Ray sorridendole indicando un garage dove c'erano strumenti musicali, divani e pouf ovunque, e dove Liberty vide altri quattro ragazzi che la osservavano sorridendo. 




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Tattatataaaatatatatatattataaa tatatataaa tatataaa tatatatattataaaaaa *sintroduconoconlacanzoncinadella20centuryfox*

 

Buon pomeriggio gurls l'estate è alle porte e noi siamo tornate alla ribalta con una nuova storia a 4 mani :D anche se il numero dei protagonisti non cambia (5) cambia il gruppo.. Ebbene si questa volta ci dedicheremo ai The Wanted. Speriamo con tutto il cuore questa storia vi possa piace come quella vecchia, se non di più. Che ne dite del banner? Tutto merito di El :D e le ragazze che abbiamo scelto vi piacciono?? Abbiamo la bellissima Vanessa White, componente delle The Saturdays, come Liberty e quella figa di Naya Rivera come Ray.
Btw vi lasciamo al capitolo e come sempre vogliamo sapere cosa ne pensate... Besos :D


Al prossimo capitolo Giuls&El. 
 

 

 

 


 

  
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