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Autore: MedusaNoir    06/09/2012    0 recensioni
Questa volta Davide ci mise più tempo a rispondere. – Aurora, - rivelò infine. – Non ci ho provato con lei, non lo avrei mai fatto! Però… qualcun altro invece sì.
- Un cretino in discoteca? – chiese Ettore, maledicendosi per essere rimasto a casa la sera prima. – Se l’è portata a letto?
- Oh no, si è limitato a parlarci, ma andavano così d’accordo…
- Non importa, ci sono molte possibilità che non abbiano più occasioni di rivedersi.
- Invece sì, - esclamò Davide, mordendosi le labbra. – È Marco.

[What if?: E se Ettore si fosse fatto avanti prima?]
Terza classificata a "L'uomo dei sogni" contest di Dark Aeris.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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II.

 

- Dovevi vedere quante vittime ho fatto! Una bionda al bar, una mora sulla pista e, oh, una rossa che ho perfino portato a casa, e sai quanto amo le rosse!

- Davide.

- Ho conosciuto anche una ragazza simpatica, Serena o Stefania, non ricordo… forse Silvia… Boh, comunque non pensavo esistessero ragazze con un po’ di cervello, non sarebbe male diventarci amico!

- Davide.

- Spero che non ti dispiaccia, ma… Simona ci ha provato con me. Sono fatto così, mi piace quando una persona tanto carina mi cade ai piedi; però si tratta pur sempre della tua ex, non sono andato oltre la chiacchierata amichevole. Ecco, ci tenevo a dirtelo.

- Davide.

Il tono di Ettore era risoluto: non capiva perché, ma riusciva a spaventare il suo migliore amico solo guardandolo, senza fare gesti minacciosi come spingerlo al muro o prenderlo per il colletto della camicia – cosa che con Davide sarebbe stato comunque meglio non fare, ignorando come avrebbe potuto reagire. Davide assunse un’espressione da cucciolo in trappola e chinò il capo, aspettando che Ettore parlasse.

- Perché mi hai mandato quel messaggio ieri sera?

- Messaggio? Quale messaggio? Non so di cosa tu stia parlando, - cercò di sviare l’argomento.

- “Ricorda che ci sarò sempre io con te, qualunque cosa accada. Ti voglio bene!” – recitò Ettore.

- No, nella parte finale avresti dovuto mettere più intensità e…

- Davide, - lo interruppe. – Che cosa significa?

Davide sospirò. – È per la storia di Simona, - rispose un po’ troppo velocemente, - mi sentivo in colpa per averle dato corda.

- Mi hai già confessato di Simona e inoltre sai che non mi importa più niente di lei, ci siamo lasciati mesi fa e poi fa la cretina con tutti. Cos’è successo? Dimmi la verità.

Questa volta Davide ci mise più tempo a rispondere. – Aurora, - rivelò infine. – Non ci ho provato con lei, non lo avrei mai fatto! Però… qualcun altro invece sì.

- Un cretino in discoteca? – chiese Ettore, maledicendosi per essere rimasto a casa la sera prima. – Se l’è portata a letto?

- Oh no, si è limitato a parlarci, ma andavano così d’accordo…

- Non importa, ci sono molte possibilità che non abbiano più occasioni di rivedersi.

- Invece sì, - esclamò Davide, mordendosi le labbra. – È Marco.

Ettore rimase qualche momento in silenzio, fissando il basso adagiato sul divano di Davide.

- Marco non è il tipo, - mormorò infine, riflettendo, - non l’ho mai visto provarci con una ragazza.

- Te l’ho detto, non ci stava veramente provando: parlavano di vari argomenti ed è venuto fuori che amano le stesse cose. Dovevi vedere la sua faccia dopo pochi minuti di conversazione, era radioso!

- E lei?

Davide alzò le spalle. – Sorrideva, era presa dal discorso, ma non mi è sembrata conquistata dal suo “misterioso fascino”.

Ettore sbuffò. – Marco non ha un fascino da uomo misterioso.

- Certo che no, il mistero è proprio come faccia a trovare una ragazza. Senti, tu sei mille volte meglio di lui: sei sexy, rude, hai degli addominali che guarderei tutto il giorno, la tua voce roca ammalierebbe ogni donna, le ragazze hanno sempre fatto la fila per poter avere un appuntamento con te, sei determinato, porti sempre a termine l’obiettivo che ti sei posto… Perché dovresti dubitare di te solo perché un nerd noioso e sociopatico come Marco si è preso una cotta per la stessa persona che ti piace?

Ettore sorrise divertito, osservando Davide camminare per il suo appartamento alla ricerca di un modo per tirarlo su di morale: il suo amico non odiava Marco, non lo avrebbe mai descritto davanti ad altri con una tale avversione, ma avrebbe fatto di tutto per rincuorare Ettore e spingerlo a lottare.

- Prendi nota, - esclamò, alzandosi dalla sedia, - non devo mai dubitare di me. E non dire un’altra volta che sono sexy o ti tiro un pugno.

- Va bene, amore mio!

 

Erano al mare, godendosi gli ultimi giorni di caldo. Manuel aveva insistito che lo portassero a fare il bagno prima che diventasse troppo freddo per stare in costume e i suoi amici aveva approfittato di trovarsi vicino alla città di Aurora e Silvia per invitare anche loro; Simona le aveva accolte con il consueto sorriso angelico che avrebbe ingannato chiunque, Davide aveva finto di rapire Silvia non appena era scesa dalla macchina – dalla sera in cui si erano conosciuti, aveva cominciato a chiamarla Peter Pan, mentre lui si era affibbiato il soprannome di Capitan Uncino – e Marco ed Ettore avevano sorriso raggianti guardando Aurora. La felicità del primo si era leggermente attenuata quando Aurora era arrossita trovandosi di fronte a Ettore, ma poi era toccato al secondo rabbuiarsi quando si era avvicinata a Marco per parlare dell’ultimo film visto al cinema.

Non importa, si disse Ettore, non devo dubitare di me.

- Ti va di fare una nuotata?

Aurora alzò lo sguardo verso di Ettore, che in piedi davanti al suo asciugamano nascondeva i raggi del sole; osservò il suo torace nudo e i pettorali scolpiti, ritrovandosi di nuovo ad avvampare per l’imbarazzo.

Ettore sorrise mentalmente, conservando la consueta espressione seria. Marco si era finalmente allontanato dalla ragazza e lui doveva approfittarne.

- Io… Sì, va bene.

Aurora afferrò la mano che l’uomo le tendeva. Ettore ne approfittò e strinse con forza le dita, sollevando la ragazza senza alcuna esitazione; notò che, dietro di lei, Davide alzò i pollici per complimentarsi.

Entrarono in acqua parlando a malapena e solo di argomenti superficiali, come il caldo, la tranquillità del mare in quel momento, la bellezza della spiaggia; dopo qualche metro, però, Ettore sentì le mani di Aurora sulla sua schiena.

- Scusa! – esclamò la ragazza, staccandosi da lui. – Sono caduta, devo aver preso un sasso…

- Fammi vedere.

Senza un attimo di esitazione – e sapendo che Davide, se li stava guardando, avrebbe di certo invidiato Aurora – Ettore la prese in braccio, godendo del contatto con la sua pelle nuda; guardò sotto i suoi piedi e si accorse che stava sanguinando.

- Aspetta, ti porto a riva.

- Ma no, non serve…

- Penso io a te.

Si complimentò per la piega che stava prendendo la situazione; posò Aurora sull’asciugamano, tamponandole la ferita con la sua maglietta. Alzando lo sguardo, si rese conto che la ragazza lo stava guardando ammaliata e, senza riflettere, le sorrise.

- Va bene adesso?

- Sì, - sorrise di rimando lei, arrossendo.

 

Non doveva dubitare di se stesso: Ettore se l’era ripetuto talmente tante volte in quelle settimane che gli sembrava che tutto si stesse svolgendo nel modo giusto. Aurora, durante le prove o le uscite con il gruppo, passava molto tempo in compagnia di Marco, chiacchierando di “roba nerd”, come la chiamava Davide – che non avrebbe mai ammesso che si sarebbe volentieri inserito in quei discorsi, ma si limitava a parlare di Peter Pan e Harry Potter con Silvia – però arrossiva ogni volta che incontrava lo sguardo di Ettore, con crescente indignazione di Marco.

Quella sera avevano organizzato una cena a casa di Manuel e l’intera formazione dei Moonlight Sonada, oltre agli ormai immancabili Davide e Silvia, era presente. Marco aveva strabuzzato gli occhi quando Aurora era entrata nell’appartamento, indossando l’abito verde che, aveva detto Davide al suo migliore amico, portava anche quella sera in discoteca, ed Ettore aveva provato una fitta di gelosia, ma era pronto ad ottenere quella ragazza a qualunque costo.

Quando Davide trascinò Silvia via dal divano, lasciando libero il posto accanto ad Aurora, Ettore fu più veloce di Marco e lo superò, sedendosi.

- Scusa, Marco, ti ho rubato il posto, - scherzò, poi gli indicò la sedia di fronte a loro. – Perché non ti siedi lì?

- Non è degna della mia reale presenza, ma la farò sentire speciale per una sera, - sorrise Marco, cogliendo il tono di vittoria nella voce di Ettore. Spostò la sedia vicino ad Aurora. – Non voglio stare in mezzo alla stanza, posso parlare con voi anche da qui.

Ettore avrebbe volentieri stretto i pugni, però rimase impassibile, bevendo un sorso dalla lattina di birra.

- Ehi, sai che ho trovato un’intervista a Cat Stevens? – esordì Marco, attirando subito l’attenzione di Aurora. – A quanto pare sta per uscire un nuovo disco!

- Davvero? È fantastico! Quando uscirà? Non vedo l’ora di ascoltarlo.

Fingendo disinvoltura, Ettore lasciò scivolare un braccio dietro le spalle di Aurora, facendola sussultare, e si sporse per guardare Marco.

- Non riesco a sentire bene la conversazione standovi lontano. Di cosa stavate parlando?

- Di Cat Stevens, - rispose con freddezza Marco, osservando la mano di Ettore sulla spalla di Aurora. – Verrai con me al concerto, non è vero? – chiese poi rivolto alla ragazza.

- Sì, certamente!

- Allora appena li metteranno in vendita comprerò i biglietti per due.

- Oh, scusa, - esclamò improvvisamente Ettore, come se si fosse appena reso conto di dove avesse poggiato la mano. – Ti dà fastidio? Sennò mi sposto.

- No, tranquillo, non c’è problema, - rispose imbarazzata ed evidentemente contenta Aurora. – Non mi dà fastidio.

- Meno male, mi sento sollevato, - disse Ettore, rivolgendo una fugace occhiata di vittoria a Marco.



- "Prendi nota: non devo mai dubitare di me." (Dr. House)

Rileggendo questo capitolo, mi sono resa conto che non sia un granché stilisticamente: ripetizioni, troppi gerundi... Tuttavia, essendo così la storia com'è stata valutata nel contest, ho preferito lasciare il testo inviariato; chissà, forse in seguito la metterò a posto.
Grazie mille per la lettura!

Medusa
   
 
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