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Autore: IoAmoAudrey    06/09/2012    1 recensioni
Odio la scuola, odio l'America, odio la mia vita, odio me stessa. Odio tutto. Amo la mia migliore amica, amo i miei occhi, amo l'inglese, l'Inghilterra e i One Direction. Mia mamma? Non la sopporto.. Mio padre? Non so che cazzo di fine abbia fatto. Mia sorella? Può anche ammazzarsi. Vita di merda. Le mie pretese sono poche. Una vita felice niente di più.. Se non è felice almeno serena e tranquilla. L'unica cosa a rendermi felice? Anzi le uniche? La mia Audrey, i One Direction e la musica. La mia vita però cambia all'improvviso, per caso..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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: “Sabri, Sabri, svegliati porco cazzo. Dobbiamo andare in classe!” : “Cosa c'è Audrey?” : “Ti devi svegliare, dobbiamo andare..”. Un mio difetto? Mi addormento dappertutto. Ho sempre avuto di questi attacchi di sonno, infatti mi porto sempre una borraccia di caffè. Andammo in classe. Storia, odiavo storia, e anche chi la insegnava, io odiavo tutti i miei professori. All'improvviso sento psssssss mi giro: “Audrey che c'è?” :”Volevo vedere se eri sveglia!”. Mi scappò da ridere. : “Sabrina, visto che ti diverti tanto, racconta la barzelletta alla preside..”. Mi alzai, e mentre andavo verso la porta dissi: “ Simpatica la prof.” pensavo di averlo detto a me stessa ma non è stato così. :”Dì, anche questo alla preside!”. Mi rispose. Odiosa stronza. La soffocherei con un sacchetto di plastica! Infondo al corridoio. Lì si trovava la porta di quell'indemoniata. Prima di arrivarci mi venne un colpo di sonno. Cercai la mia borraccia. Cazzo culo, non la trovavo! Dal sonno caddi a terra, e cominciai a sognare..

 

“Ti amo..” :”Chi ha parlato?” : “ti amo tanto..” : “Ma chi sei?” :”Non importa chi sono, l'importante è che ti amo..” :”Ma almeno dimmi chi sei, che posso amarti anche io.. (?)”. All'improvviso mi sento presa di spalle, mi giro, e le mie labbra toccano quelle di un ragazzo, ma ancora non riesco a capire chi è... :”Ehi, ma dimmi chi sei..” :”Tu fai parte di una famiglia...” :”Se la mia famiglia si può chiamare famiglia..” :”Tu e Audrey..” :”Ehi, come fai a sapere il nome della mia migliore amica?” :”Perché fate parte di una famiglia...” :”Noi non siamo parenti..” :”Siete parte della MIA, anzi NOSTRA famiglia..” :”Ma chi sei?” e svanì nel nulla, e mi ritrovai da sola nel buio..

 

Sentii delle risatine. Mi svegliai di colpo. C'erano tutti i miei compagni che mi guardavano come se fossi pazza. Non hanno mai visto una cazzo di persona dormire? Non fui più felice di alzarmi ed entrare dalla preside.. O almeno così sembrava, finché non aprii quella porta maledetta...

:”Che ci fai di nuovo qui?” :”Ho riso troppo, ah e la professoressa è molto simpatica..” dissi con tono sarcastico.. Dopo questa frase cominciò la predica. Sentivo solo un bla bla bla. Uscii dopo un'ora, una fottuta ora che mi ha fatto perdere inglese, la mia materia preferita. Vaffanculo preside di merda. Come si fa a parlare per un'ora solo per mettermi in punizione? Ma porca putroccola. Fuori c'era Audrey ad aspettarmi.. :”Allora?” :”Punizione..” :”Vengo con te!” :”Come vuoi..”. Entrammo nell'aula maledetta, l'aula delle punizioni. La mia? Riflettere per due ore su quello che ho fatto. Ma chi se ne fotte, io devo parlare con Audrey! :”Allora Audrey, per il concerto?” :” Il più vicino è a Washington, hanno annullato quello di Dallas..” :”Porca troia.. perché?” :”Non ne ho idea..” :”Come ci arriviamo Washington? E' a più di cinque ore da qui!” :”Ho già fatto io! Ho affittato un bus hippie.” :”Scherzi vero?” :”No! Mio padre mi ha fatto un regalo, perché l'ultimo esame che ho fatto ho preso dieci, allora, con quei soldi, ho affittato il pullman.”. Audrey: la classica bella ragazza, tutti i ragazzi ai suoi piedi. Due grandi occhi azzurri, capelli biondo grano.. Insomma stupenda, bella come il sole. E poi ci sono io... Capelli marroni, le punte bionde e gli occhi verdi, ah sì, sono bassa.. troppo.

 

Dopo due ore usciamo dal quel manicomio che chiamano scuola. Dallas. Bella Dallas. Sono Texana. No non lo sono, anzi non lo siamo. Io e Audrey siamo italiane, ci siamo traferite qui quando avevamo dieci anni. Non volevo andare in America, l'Inghilterra era affascinante, ma sai com'è, si fa solo quello che dice tua mamma senza discutere. Fottuta America.  

  
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