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Autore: Arya__    06/09/2012    4 recensioni
James Potter è sempre il solito: Malandrino, bravo a Quidditch e a far danni. E naturalmente sfinisce incessamente Lily Evans per uscire.
Lei non cambia, studiosa, brava in pozioni, Caposcuola. E ovviamente rifugge Potter come una caramella al gusto di pus verde vomito. Questo almeno finchè non si ritroveranno costretti a passare insieme più tempo di quello che lei vorrebbe. Almeno più tempo di quello che lei vorrebbe all'inizio.
Dal prologo: “Avanti! Spiegami! Spiegami come hai fatto e perché lo hai fatto! Non ti bastava deridermi chiedendomi di uscire, no? Dovevi pure umiliarmi con quella sottospecie di bacio! Quel.. quel.. quel coso non significava niente! E non sono nemmeno sicura fosse un bacio, a dirla tutta”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Transformatio Pendens

Tre settimane prima

 

“Lene non credo che sia il caso!” bisbiglio alla mia amica “E’ un Marauders e Merlino solo sa cosa combinino quei quattro quando nessuno li vede!”

La mia amica fa spallucce e continua a camminare. Bella, fiera e bionda. Dannatamente bionda.

“Lily ma tu sei cieca! Lo vedi com’è?” mi dice lei con sguardo ammirato.

“Sì, è un arrogante ragazzo, pieno di sé” le rispondo. E il mio sguardo si sposta dalla pecora bianca della famiglia Black al suo migliore amico barra fratello barra compagno di malandrinate barra mio persecutore.

“Parli ancora di Black o ti riferisci a qualcun’altro Evans?” mi chiede Marlene ghignando. Merlino come mi conosce bene questa ragazza!

Marlene McKinnon, alias una delle mie migliori amiche, è dannatamente rapita dal fascino di Sirius Black. E cerca in tutti i modi, senza risultato oserei dire, di convincermi a diventare almeno un po’ più amica di Potter in modo che lei possa essere almeno un po’ più amica di Black. Per Merlino! Tra tutti i maghi che le fanno il filo a Hogwarts, doveva interessarsi proprio dell’unico che non mostra interesse per lei e che è il degno fratello di Potter?! Questa io la chiamo sfortuna liquida, una sorta di Felix Felicis al contrario, tipo una Infelix Infelicis.

“… non ti dispiace, vero?” sento solo l’ultima pezzo di quello che Lene mi ha chiesto.

“Come scusa?” le chiedo, sperando non si arrabbi perché non ho sentito una parola di quello che mi ha chiesto. E poi mica posso dirle che stavo pensando a Potter!

“Lily tutto bene?” mi chiede lei preoccupata.

“Sì, scusa stavo pensando. Dicevi?”

“Dicevo che non ti dispiace se ci mettiamo nel banco davanti a quello di Potter e del bellissimo Sirius, vero?” mi chiede con gli occhioni da cucciolo per convincermi.

“Non credo sia il caso, Lene. Non vorrei finire per bollire Potter nel calderone al posto delle zampe di ragno..” le dico spiegandole il mio stato d’animo. Non riuscirei a stare così vicino a Potter per ben due ore! Ho bisogno di concentrazione per fare una pozione, non mi serve che un capellone arraffa-boccini mi importuni.

“E dai Liliuccia” persevera lei “Ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego ti prego”

Certo che io a questa ragazza non so dire di no!

La guardo un po’ torva per tenerla sulle spine mentre lei continua a pregarmi, poi le dico “ E va bene. Ma promettimi che non ti intrometterai se dovessi per caso affatturare i due compari per disturbo alla quiete pubblica”

“Disturbo alla quiete pubblica? E questa dove l’hai sentita?” mi chiese lei decisamente contenta della mia risposta. Alzo gli occhi al cielo.

“Certo che voi di Babbanologia non sapete niente eh? È una frase utilizzata dalla polizia per accusare di schiamazzi” le spiegai.

“Ah beh, mai sentita! Comunque se dovessero disturbare la tua quiete sei autorizzata a pietrificarli, come questa polizia. Ma sei sicura che non puliscano? Comunque almeno potrei mettermi a osservare Black da vicino che secondo me sprizza virilità da tutti i pori e non solo da quelli..” si perde nei discorsi tutti suoi, lei.

“Lene dai tienitele per te queste considerazioni” le dico ridacchiando.

“Che c’è?” mi chiede “E’ vero! Solo perché tu hai l’ormone sessuale addormentato come un bradipo in tempo di letargo, non significa che io non riesca a immaginare Black fare, anzi farmi cose che ti scandalizzerebbero..” ammicca lei.

“Io non ho l’ormone di un bradipo in letargo, cosa credi!” replico offesa.

“Certo certo” mi dice lei per accontentarmi “Se fossi solo un briciolo più sveglia in questo campo vedresti quanto è affascinante e provocante quel pezzo di ragazzo che ti assilla! Ma tu sei cieca”

La guardo e faccio spallucce entrando in classe. Non sono cieca, lo vedo che è passabile, ma è tremendamente assillante e infantile. Infatti eccolo lì, seduto sul banco mentre ride e fa scherzi a Minus. È così.. così..

“Ehi Evans! Esci con me sabato?” mi urla Potter mentre entro in classe.

.. petulante! Ecco è petulante!

“No Potter. Nemmeno sotto Imperius uscirei con te” gli rispondo pungente come al solito. È così assillante!

Ogni volta gli dico di no, ma lui non cede! Capirà mai che deve smetterla??

“Dai Evans! Sarebbe divertente se uscissi con me!” continua lui sorridendo in maniera strafottente come al solito.

“No Potter. È inutile che insisti. Non voglio stare appiccicata a te” gli rispondo per l’ennesima volta.

Intanto Lene si è andata a sedere nel famigerato banco lanciando sguardi poco consoni per una lezione di scuola all’amico di Potter. Glielo ho promesso, così mi vado a sedere accanto a lei.

“Evans, come mai qui vicina? Non riesci a starmi distante?” ammicca Potter sorpreso.

“No Potter. Fosse per me non esiterei a starti lontano, ma si da il caso che questo banco sia uno di quelli da cui si riesce a seguire meglio la lezione” gli rispondo sperando che la scusa sia plausibile. Non è il caso di mettere di mezzo Lene.

Lei lo capisce e mi lancia un’occhiata di ringraziamento alla quale non posso fare a meno di sorridere sincera.

“Evans, mi stai per caso sorridendo?” riprova a chiedermi uno sfinente Potter. E, come se non bastasse, si scompiglia i capelli e afferra il boccino che poco prima aveva lasciato sfuggire. Ovviamente per attirare la mia attenzione. Tempo sprecato.

“Ramoso non credo che questo faccia colpo sulla Evans” nota Sirius Black al suo fianco. Ecco, appunto.

“Tentar non nuoce” risponde lui sicuro di sé.

Questo teatrino va avanti da non so quanto tempo e si ripete non so quante volte ogni giorno. Lui mi chiede di uscire, io gli dico di no. Lui mi propone di andare al Lago Nero, io gli dico che ho già un appuntamento con la Piovra Gigante. Lui cerca di attirare la mia attenzione, io mi giro dall’altra parte. Lui mi perseguita, io lo ignoro. Si stuferà mai? Quest’anno ci sono pure i M.A.G.O.  e non voglio passare il tempo a scappare da Potter o a evitare le sue sorprese in sala comune o in sala grande.

È terribilmente frustante non avere il controllo su tutto!

Mentre sistemo l’occorrente per la lezione sul banco, fa il suo ingresso in aula il Professor Lumacorno. Sempre sorridente, un po’ matto e un po’ asfissiante.

Se anche questa volta mi dice che sarei dovuta finire nella sua casa, la scaltra Serpeverde come dice lui, giuro che sbaglio una pozione apposta.

“Buongiorno a tutti, ragazzi” inizia lui sfavillante.

“Buongiorno Professore” gli rispondiamo in coro.

È un teatrino che facciamo solo con lui e che lui apprezza particolarmente. Per me si potrebbe anche evitare, ma Potter ha notato che questo comportamento ci permetteva di ricevere meno compiti e tutti ovviamente hanno optato per farlo. Visto che poi la mozione era capitanata dal famoso, brillante e fascinoso Potter, non si poteva mica dire di no.

“Oggi ho in mente di farvi preparare una pozione molto speciale. Si chiama Transformatio Pendens. Qualcuno ne ha mai sentito parlare?” domanda Lumacorno guardandosi intorno.

Vedo che Piton alza la mano “Sì, Signor Piton?” gli chiede Lumacorno.

“E’ una pozione particolarmente difficile da preparare. Il suo scopo è quello di legare la trasformazione di una persona alla vicinanza con un’altra” risponde il mio ex-amico di Serpeverde.

“Benissimo!” trilla Lumacorno “Dieci punti a Serpeverde. In pratica si gettano nel calderone in ordine due capelli: il primo sarà di quello che subirà la trasformazione e il secondo sarà di quello la cui vicinanza influenza il primo” fa una pausa e si guarda intorno “Tutto chiaro?”

La mia compagna di banco alza una mano “Dica Signorina MicKinnon. Ha dei dubbi?” chiede il professore.

“In pratica se io inserisco i miei capelli e poi quelli della Evans, mi trasformerò in qualcosa quando lei si avvicina, giusto?” chiede Lene.

“Esattamente” risponde il professore sorridendo.

“Ma in cosa mi trasformo esattamente?” chiede ancora lei curiosa.

“Ottima domanda, Signorina McKinnon! Vedete ragazzi, la trasformazione dipende esclusivamente da chi la subisce. Ci si può trasformare in animali, piante, oggetti. Pensate che una volta uno studente si è trasformato in un Poltergeist tipo Pix” ridacchia il professore.

I Serpeverde storcono il naso e lui continua “Si era innamorato di una ragazza che adorava Pix e così la vicinanza con lei lo trasformava in un Poltergeist. Ci abbiamo messo giorni a convincerlo a prendere l’antidoto, lui voleva rimanere trasformato per stare affianco a questa ragazza che finalmente lo considerava”

Rimango stupita da questa storia, non so se sia vera o meno, ma di sicuro incanta. Il professore continua dicendo “Bene, è giunto il momento di iniziare” fa un movimento con la bacchetta e sulla lavagna compaiono gli ingredienti necessari “Questo è l’occorrente, lo troverete nell’armadio delle scorte. Avete due ore da adesso”

“Lene sei pronta?” chiedo alla mia amica mentre molti studenti si alzano a prendere gli ingredienti.

Lei mi guarda e risponde “Certo! Fare una pozione con te è come far volare una piuma, facile e veloce!” mi dice lei.

Mentre mi alzo per accendere il calderone sento Lumacorno dire “Signorina McKinnon dovrà farmi il favore di cambiare di banco col Signor Potter. Non posso lasciare insieme quei due, non concluderanno niente di buono”.

Mi immobilizzo e provo a parlare ma la voce non esce come dovrebbe “M-ma professore..” inizio tentennando.

Sento la voce di Marlene intervenire “Come vuole Professore”.

La guardo malissimo e lei si scusa con lo sguardo, ma vedo che sotto sotto sorride. Se Potter preparerà la pozione con me, vorrà dire che Lene sarà in coppia con Black.

Alzo le spalle sconfitta e Lene interpreta questo gesto come un consenso, così si alza e si siede nel banco vuoto che era di Potter mentre lui viene saltellando da me “Ehi Evans, mi sa che saremo costretti a passare un po’ di tempo insieme” dice lui sorridendo in maniera sfacciata.

“Non montarti la testa Potter, lo faccio solo perché sono obbligata” rispondo io.

 

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Ed eccomi qui di ritorno, velocissima eh?

Ultimamente l’ispirazione non mi manca e ho scritto questo capitolo di getto (non ho resistito a postare xD).

Ringrazio chi ha apprezzato lo scorso capitolo, sono stata davvero contenta di ricevere i vostri pareri e i vostri commenti *-*

Ne aspetto altri!

Alla prossima!

Dafne

 

 

  
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