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Autore: martygleek    06/09/2012    1 recensioni
Ecco un perfetto mix tra Lost e Glee. Un disastro aereo. Dieci sopravvissuti tutti con un proprio passato e dei segreti. Tra un mistero e l'altro nascerà anche l'amore. Storia soprattutto Brittana ma ci saranno anche delle sorprese.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 8 Ciao a tutti ecco pronto un altro Quinn POV (Mi diverto troppo a scriverli!)
In questo capitoletto verrà introdotto un nuovo personaggio fondamentale dell'isola! Avete già capito a chi mi riferisco?
Io non dico niente... Buona lettura
**********

CAPITOLO 8 (Quinn POV)


Ormai sono due giorni che manco dal campo base. Sono arrivata vicino a una piccola baia e mi sono istallata qui per riposarmi. Contemplo il mare con le sue onde che vanno e vengono libere non come me imprigionata in questo stramaledettissimo posto. Ripenso a tutta la mia vita e a tutto quello che mi è successo da qui ad una settimana fa. Quando ero andata a Sydney per cercare la donna che mi aveva rovinato la vita. Penso a mio padre che dopo tutti questi anni è uscito dalla prigione ed è tornato a fare il suo lavoro come se non fosse successo niente. Penso al bacio niente male avuto da Santana.
Mi guardo intorno cercando qualcosa da mangiare e invece trovo vicino a una roccia una cosa che un’isola disabitata non dovrebbe avere.
Un grosso filo che sbucava dal mare e s’inoltrava nella boscaglia. Decido di seguirlo. Magari mi avrebbe portato da qualche posto in modo da poter chiamare i soccorsi. Ormai è da una decina di minuto che cammino seguendo questo filo fino a quando sento sotto di me un tic metallico. “Non promette nulla di buono” penso poco prima di essere catturato da una trappola che mi solleva in aria.
Sono appesa come un prosciutto a testa in giù quando qualcosa mi colpisce alla testa e perdo i sensi.
Mi risveglio su un letto legata mani e piedi dentro ad una piccola stanza costruita a mano con della legna. Vicino a un muro in penombra c’era la figura di una donna minuta.
-Non voglio farti del male- dico cercando di convincerla a mostrarsi – Sono una sopravvissuta del disastro aereo di pochi giorni fa- continuo mentre lei comincia a borbottare delle cose in francese
-Tu sei la donna francese del messaggio! Abbiamo sentito la tua richiesta di aiuto- esclamo mentre lei si avvicina e finalmente riesco a vederla in faccia.
-Sono passati dieci anni e tu guarda caso senti casualmente il messaggio.. non la bevo so chi sei realmente- mi da un altro colpo in testa e perdo di nuovo i sensi.
Mi risveglio non so quante ore dopo e la vedo controllare il mio zaino. Mi guardo in giro per vedere se c’è qualche attrezzo in grado di liberarmi. Su una specie di attaccapanni vedo un giaccone con scritto un nome –Motta!- dico facendo girare la ragazza
-Come sai il mio nome- mi dice
-L’ho letto su quella giacca!- lei ritorna a cercare nella mia borsa – Come hai fatto a trasmettere per tutti questi anni? c’è bisogno una fonte energetica di alto livello..-
-Non ha importanza… ormai la trasmissione è sotto il loro controllo..-
-Di chi?- chiedo
-Di quello come te!- non sapevo a chi si stava riferendo
-Senti, io non sono chi pensi che io sia, sono una dei …-
- Quinn - m’interrompe
-Come sai il mio nome?- le domando
-Era scritto su questa lettera- sorrise ed io ricambio il sorriso.
Vedo che mi scruta dalla testa ai piedi. -Sei ferita sul braccio-
-Sì, un cinese psicopatico sopravvissuto al disastro aereo come me mi ha ferito. Ma parlami di te invece..-
Lei cambia subito discorso. –Quindi sei venuta qui per avere delle risposte?-
-Non immaginavo che fossi ancora viva!- le rispondo sinceramente
-Balle, come quelle dell’aereo e dei superstiti, tu sei una di loro!- dopo anni di solitudine devono aver reso la donna paranoica
-No, non è vero devi credermi.- la guardo negli occhi e lei sembra credermi
-Devo farti vedere una cosa!- si alza e va a prendere un carrion che a mia vista sembra rotto
-Posso aggiustarlo se vuoi, sono brava con queste cose!- dico ma lei come se fosse due persone  diverse in momenti diversi si alza e va a prendere una siringa, in pochi secondi vengo addormentata di nuovo.
Mi ritrovo legata a una sedia vicino a un tavolo con vari attrezzi da lavoro e il carrion.
-Scusa per il sedativo, era l’unico modo sicuro per spostarti-
Di fianco a me sopra a un altro tavolo intravedo una mappa disegnata proprio dalla donna. Eravamo in un’isola.
-Ti sei offerta di aggiustarmi il carrion. Dopo tutto quello che ti ho fatto.. perché??- mi chiede
Non le rispondo – vuoi che te lo aggiusti o no madamoiselle?-
-si per piacere- mi guarda con gli occhi da bambina
-mi dovrai dire il tuo nome però- le dico
-Sugar!-
-E come sei arrivata qui Sugar?- chiedo
-Sono arrivata con un gruppo di scienziati, eravamo su una nave, io ero ancora una bambina. Avevo dodici anni, una notte di tempesta la nostra nave perse i segnali e colpì gli scogli e naufragammo qui, con me c’erano i miei genitori ed altri scienziati. Passarono due mesi e uno a uno i miei compagni morirono per uno strana malattia. Non siamo soli c’è altra gente su quest' isola.- ascolto tutto continuando ad aggiustare il carrion.
-Mi credi pazza?- mi chiede ad un tratto
-No, credo solo che sei rimasta sola troppo a lungo-
Finisco di aggiustare il carrion che riprende a suonare come se fosse nuovo.
Sugar lo prende in mano e lo guarda sorridendo – Grazie mille-
-Sugar.. è arrivato il momento di lasciarmi andare- affermo guardandola negli occhi
-No, non posso lasciarti andare, è troppo pericoloso- mi dice – vado a prendere qualcosa da mangiare- prende uno dei due fucile ed esce dalla porta.
La lascio uscire e poi mi libero dai nodi. Riprendo il mio zaino e ci metto dentro la mappa fatta da Sugar. Prendo anche il fucile rimasto e esco anch’io seguendola.
Quando la raggiungo le punto il fucile addosso –Metti le mani in alto Sugar!- ma lei fa lo stesso con me.
Non volevo farle del male e per dimostraglielo sono io la prima che getto il fucile a terra. Cerco di avvicinarmi a lei.
- Sugar ti prego…non farlo- la imploro visto che non si decideva a mettere giù il fucile
-Non posso lasciarti andare. Tu non capisci.. dieci anni sono stata qui da sola non voglio perderti- era questo il vero motivo per cui non mi voleva lasciare andare
-Vieni con me, non stare più da sola- lei mi guarda, mi sorride e scuote la testa, si avvicina a farmi una carezza e se ne va.
Era il momento di tornare dagli altri e digli cosa avevo scoperto. “Questo farà di me un eroe altro che la biondina ” penso mentre torno al campo ripercorrendo la strada che avevo fatto all’andata.
Erano molte ore che camminavo e la stanchezza comincia a farsi sentire ma finalmente vedo il campo base davanti a me.
-Quinn!- sento gridare da Tina che mi corre incontro aiutandomi a camminare fino alla mia vecchia tenda ancora intatta
Vedo tutto il resto del gruppo che pian piano si avvicina ad ascoltare quello che mi era successo in questi giorni
Ho trovato la francese- dico -Le ho preso questo- continuo mentre sfilo dallo zaino la mappa fatta da Sugar. L’unico problema che le scritte erano in francese.
Brittany mi passa un po’ d’acqua ed io continuo a raccontare la mia avventura
Ecco chi è il vero leader del gruppo!”



*********
Chi è il vero leader del gruppo secondo voi?
Quinn è proprio una boss ma anche Brittany farà delle cose degne da leader più avanti nei capitoli e sarà una bella lotta tra le due non solo per conquistare il cuore di una certa latina...
Non mi resta che ringraziarvi per chi legge e segue la storia e come ogni volta vi chiedo di lasciarmi un piccolo commentino che mi faccia sapere cosa ne pensate ( Mi fareste veramente felice!)
Alla prossima e seguitemi su Twitter :https://twitter.com/MartyGleek

 

  
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