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Autore: milly92    06/09/2012    5 recensioni
Mentre Louis commentava con uno "tsk!" per essere stato escluso e Dominique era nello sconforto più totale, Lucy commentò il tutto con una risata sarcastica.
"Perchè ridi?" chiese Rose, non riuscendo a spiegarsi quel gesto.
"Perchè, giustamente, Molly già se lo aspettava, pur sapendo che ora farà da testimone alla cugina a cui ha sempre invidiato il ragazzo e di cui ne è stata segretamente ossessionata per anni ed anni..." esclamò, scuotendo il capo con disapprovazione.
Benvenuti nel mondo dei segreti e delle 'cose non dette' della Nuova Generazione.
Nell'estate in cui Victoire e Teddy decidono di sposarsi, strani eventi avranno luogo nelle vite di Lucy, Molly, Rose&Co.
Perchè Rose diventa strana ogni volta che sente il cognome Paciock?
Il passato di Molly è davvero immacolato come sembra?
E Lucy? E' davvero così dura e impenetrabile come sembra o è solo gelosa della sorella?
Perchè Roxanne è così altruista? Cambierà?
Dominique è solo un semplice maschiaccio o ha altro che le passa per la testa?
E Victoire ce la farà a tenersi il suo Teddy tutto per sè?
Se volete trovare la risposta a questi ed altri enigmi, non vi rimane che leggere!
milly92
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dominique Weasley, Lucy Weasley, Molly Weasley Jr, Rose Weasley, Roxanne Weasley | Coppie: Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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secrets1

A te che sei volato via.
Non riesco ancora a crederci, ma so che dovrò farmene una ragione...
La tua risata mi manca già.
Ciao, Zio.


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Prologo

L'Annuncio



Era una delle solite tranquille mattine di fine Maggio, finchè un urlo eccitato proveniente dal tavolo dei Grifondoro non distrasse l'intera Sala Grande.
"Oooooooooooh! Oddio! Lo sapevo, cavoli!".
Dominique Weasley era stata la causa di tutto quel caos che aveva svegliato tutti gli studenti di solito assonnati e ansiosi in vista degli esami, meglio di quanto sarebbe stata in grado di fare una tazza di caffè.
Teneva gli occhi socchiusi, la mano destra che stringeva una lettera, il pugno sinistro rinchiuso verso l'alto, e un'espressione di pura felicità stampata in faccia.
Ci fu un coro di: "Nicky, che succede?" proveniente dai suoi numerosi cugini, inclusi Hugo e Roxanne che erano accorsi dal tavolo dei Corvonero ed Albus da quello dei Serpeverde.
"Non potete capire!" esclamò Dominique con aria categorica, agitando i lunghi e disordinati capelli biondi che quella mattina, stranamente, non aveva legato con la solita matita.
"E diccelo, no?" si spazientì suo fratello Louis, più grande di lei di due anni e che, perciò, stava per terminare il settimo e ultimo anno ad Hogwarts.
"Infatti, sputa il rospo!" s'infervorò Lucy, a cui non piacevano i momenti di disordine creati da qualsiasi essere vivente e nemmeno le persone che, per un motivo o per un altro, si ritrovavano al centro dell'attenzione.
Dominique li guardò entrambi, quasi con aria di sfida.
Come al solito, sembrava che tenere i suoi parenti sulle spine fosse più importante della notizia che aveva provocato le sue urla.
"E se non lo faccio? Cosa fate?" li provocò, alzando un sopracciglio con aria scettica.
Per fortuna, un semplice 'Accio lettera!' di Rose pose fine alla questione: il foglio incriminato fece qualche metro di viaggio e giunse nelle mani di una delle cugine che meglio sapeva gestire quei momenti di instabilità tra Dominique e il resto del mondo.
Tutti pendevano dalle sue labbra, così lei iniziò a leggere, per poi trattenere il fiato dopo vari secondi di lettura.
"Oddio, no! Ma è bellissimo!" esclamò, sorridendo in direzione dei parenti.
"Ci dici cosa, di grazia?!" chiese con estrema impazienza Lily.
"Vic e Teddy si sposano!" rispose entusiasta, causando una serie di urletti e di esclamazioni di gioia.
James, che stava bevendo del succo di zucca, fece del suo meglio per non sputare il tutto in faccia a Fred, che gli stava di fronte, e Louis sgranò gli occhi prima di afferrare la lettera dalle mani di Rose e leggerla a sua volta.
Erano secoli che i suoi parenti non vedevano il suo grazioso visino concentrato, e Lucy non riuscì ad astenersi dal farlo notare con una delle sue solite pungenti battute, scatenando solo un piccolo risolino da parte di Hugo.
"Cacchio, è vero! Quindi alla fine Teddy...".
"Ce l'ha fatta a prendersi al cento per cento la tua adorata sorellona, sì" completò Roxanne, sorridendo. "Oh, che bello! E quando si sposano?" domandò poi, curiosa.
"Il trenta agosto" rispose neutra Dominique.
Tutti si guardarono senza commentare, e solo Fred prese parola dopo qualche minuto.
"Ragazzi, ciò vuol dire solo una cosa...." sentenziò, con la stessa aria di chi si trova davanti una sfera di cristallo e riesce a vedere chiaramente il futuro.
"E sarebbe?" domandò Albus.
"Passeremo un'estate d'inferno, visto che il matrimonio dovrà essere organizzato in soli tre mesi! Nonna Molly ci farà impazzire!" dichiarò con un tono falsamente placido e decisamente inquietante.
Tutti si ritrovarono ad annuire, alquanto afflitti, ma qualche minuto dopo furono interrotti dal professor Paciock che aveva appena attraversato tutta la Sala per raggiungerli.
Sorrideva in un modo che non gli faceva dimostrare i suoi quarantadue anni, e reggeva a sua volta una lettera.
"Buongiorno, professore" esclamò subito Hugo, più che altro per far ridestare i cugini dal torpore in cui erano caduti.
Ebbe l'effetto richiesto, perchè tutti alzarono lo sguardo e si affrettarono a salutare il docente.
"Ho appena saputo di Teddy e Victoire!" esclamò l'uomo, brandendo la lettera. "Teddy è stato così gentile da invitare me e la mia famiglia!" aggiunse.
"Oh, allora ci sarà anche lei!" esclamò James.
Il suo professore di Erbologia gli era molto simpatico, anche perchè era uno dei migliori amici di suo padre e fuori da Hogwarts aveva il permesso di chiamarlo per nome.
"...E la sua famiglia?" chiese esitante Rose, deglutendo.
"Sì, come ho detto sono stati invitati anche mia moglie e Alice e Frank! Ora vado che ho l'ultima lezione con i ragazzi del quinto anno - dovresti muoverti, Dominique, anche se so che sei felice per tua sorella! - quindi... Ci vediamo il trenta agosto, oltre che agli esami!" e con un ultimo sorriso si diresse verso l'uscita.
Nessuno si scompose più tanto per la notizia, ad eccezione di Rose che era arrossita furiosamente ed aveva appoggiato il capo al suo braccio destro.
Cercò di calmarsi, ma le riuscì difficile quando incrociò lo sguardo di Frank Paciock,  e lui, seduto al tavolo dei Tassorosso, le sorrise con gentilezza.
Si prospettavano mesi d'inferno, di questo ne era certa.


Capitolo 1
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La vita a Villa Conchiglia procedeva in un modo assolutamente frenetico da quando Victoire, la figlia maggiore di Bill e Fleur Weasley, aveva annunciato che si sarebbe sposata con il suo amato Ted Lupin.
Era ormai giugno inoltrato, e ciò significava solo una cosa: Louis e Dominique sarebbero tornati a breve da Hogwarts per le vacanze estive, quindi tutti potevano dire addio a quel poco di tranquillità che era rimasta.
E non di certo solo per il carattere non molto calmo dei due, ma anche per il fatto che l'uno sarebbe stato impagnato anche con la scelta di ciò che voleva fare dopo il diploma e l'altra, nel fingere che non le importava nulla dell'esito dei G.U.F.O., sarebbe stata ancora più iperattiva nell'intento di dare una mano con l'organizzazione del matrimonio e avrebbe rischiato di causare solo guai a causa della sua goffaggine.
Tuttavia, Victoire era felice di vederli e di condividere con loro la gioia che ormai la caratterizzava da un paio di settimane, per questo, al loro ritorno, li accolse con un enorme sorriso e tanti abbracci.
"Stasera ci sarà la festa di fidanzamento!" annunciò con entusiasmo dopo averli salutati.
I due la fissarono interdetti, e la prima a prendere parola fu la sorella.
"Cosa?".
"Hai sentito bene, Nicky, tra tre ore ci sarà la festa di fidanzamento, qui, a casa nostra... Ho voluto aspettare il vostro ritorno, no?" spiegò candidamente. "Quindi, su, correte a farvi una doccia e sistematevi...".
"Ma non potevi aspettare un altro giorno?" s'intromise Louis, sbuffando. "Io, Nicky e tutti gli altri siamo reduci da un estenuante viaggio in treno, oltre che dagli esami e abbiamo diritto ad un pò di riposo!".
"Vi riposerete alla festa, ci saranno tante sedie e tanto cibo, non vi sto mica dicendo che vi condurrò ai lavori forzati!" rispose Vic sbrigativamente.
Quando usava quel tono spiccio - quello da sorella e cugina maggiore - era chiaro che non voleva sentire repliche, quindi ai ragazzi non toccò altro che rassegnarsi e avviarsi verso le loro stanze.
"Ah, Nicky" aggiunse la sorella, facendola bloccare.
"Che altro c'è?".
"Indossa il vestito che troverai sul tuo letto" dichiarò, facendole l'occhiolino.
Bastarono quelle parole per far sbiancare Dominique, così corse nella sua stanza per poi rimanere nauseata quando vide l'abito di seta rosa che troneggiava sul letto in tutta la sua eleganza.
Deglutì, abbassando lo sguardo e confrontando quell'ammasso di stoffa chiara con i pantaloni neri e la felpa grigia e un pò logora che indossava.
"No, no, no! Stiamo scherzando?" si lamentò, pestando un piede per terra.
"Nicky, con chi stai parlando?".
La ragazza si voltò, e si trovò davanti suo padre, l'uomo che più adorava al mondo e che le aveva insegnato tanto.
"Inveisco contro i gusti di Vic" rispose lapidaria, prima di tuffarsi tra le sue braccia e abbracciarlo.
Di solito non era una tipa espansiva - preferiva dimostrare il suo affetto con un pugno sulla spalla o battendo il cinque - ma con suo padre era diverso, era l'unico che conosceva la vera Dominique oltre a quella un pò goffa, simpatica e allergica alle convenzioni che conoscevano tutti.
Lui guardò l'abito, poi le accarezzò i capelli, sapendo che di solito riusciva a tranquillizarla con un semplice gesto come quello.
"Lo sai com'è tua sorella, Nicky. Siete molto diverse, rispetta i tuoi gusti ma ora è così felice che non riesce a pensare ad altro che al suo matrimonio..." mormorò.
"Ma io non posso indossare quel coso!".
"Potresti, per una sera sola, no?".
"Sì, infatti quella sera sarà quella del matrimonio! In questo modo ne saranno due!".
Bill sospirò, non sapendo cosa dire perchè lui comprendeva perfettamente come si sentiva sua figlia, dal momento in cui anche lui da giovane aveva amato differenziarsi con i suoi capelli lunghi e un'orecchino a forma di zanna.
Il loro discorso, però, fu interrotto da Vic che entrò nella camera.
"Allora? Ti piace il v... Cosa succede?" domandò, vedendo padre e sorella abbracciati.
Dominique sciolse la stretta e guardò Vic negli occhi. "Non mi piace, e lo sai" disse con decisione.
La ragazza esitò, poi assunse un'espressione triste e annuì.
"Speravo che.... Sai, ormai hai ormai hai sedici anni e...".
"E solo per questo avrei dovuto cambiare i miei gusti?".
Vic non rispose, si limitò ad abbassare lo sguardo e a scrollare le spalle.
"Scusa. E' che l'ho comprato subito dopo il fidanzamento, ero così felice e... Scusa" ripetè, mostrando la sua mancanza di giustificazioni a tal proposito.
Il giorno seguente alla perfetta e romantica dichiariazione di Teddy, si era presa un giorno di ferie dalla Gringott - dove lavorava nell'ufficio dedicato alle Relazioni Internazionali - ed era andata a fare spese nell'attesa di incontrare Molly, la sua cugina preferita che lavorava al Ministero da ormai due anni.
Era in quell'occasione che aveva iniziato subito a pensare alle festa di fidanzamento, a come organizzarla, e quando aveva visto quel vestito, che tra l'altro era della stessa taglia di sua sorella, non aveva resistito e glielo aveva comprato.
La verità era che in quelle ventiquattro ore aveva avuto l'impressione di abitare in un mondo perfetto, un mondo in cui lei avrebbe vissuto spensieratamente con il suo futuro marito, un mondo in cui tutto era più colorato, gli elfi domestici erano liberi al cento per cento dalla schiavitù, i fratelli non rompevano le scatole, suo padre non era geloso delle sue bambine, Dominique si vestiva da ragazza...
Cercò di comunicare tutto questo alla sorella con un semplice sguardo, ma, purtroppo, non ci riuscì.
Dominique esitò, poi scrollò le spalle e la guardò dritto nei suoi occhi blu. "Sei scusata ma... Non lo indosserò. Se ti piace puoi prenderlo tu, no?" aggiunse, cercando di rimediare almeno un pò alla delusione che le aveva procurato.
"No, no. Lascialo nell'armadio... Non penso ti darà fastidio, no?" chiese, cercando di contenersi.
Dominique non rispose.
"Vic, vieni, devo sistemorti i capelli!".
Le urla di Fleur diedero loro una scusa per separarsi, così Vic andò nella stanza dei genitori, cercando di celare un pò la sua delusione.


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La camera di Lucy Weasley era particolarmente ordinata per essere la stanza di una diciottenne che è appena tornata da un lungo anno scolastico, durante il quale non ha mai deciso di tornare a casa, nemmeno per le vacanze.
Non che i suoi genitori gliel'avessero chiesto, intendiamoci: Molly, la loro primogenita, non era tornata a casa nè a Natale nè a Pasqua durante il suo settimo anno ad Hogwarts, dicendo che doveva studiare per gli esami, quindi la questione non si era nemmeno posta.
Era ormai il tramonto, e Lucy prese posto sul suo letto, distrattamente, come un passante che si trova in una nuova città per caso e inizia a guardarsi attorno.
"Lucy, ti è piaciuto il nuovo piumone che ti ho preso?" le domandò la voce di una donna adulta. "Lucy!" la richiamò all'attenzione, visto che lei non aveva risposto.
"Cosa?" chiese finalmente lei, sobbalzando.
La proprietaria della voce si fermò di fronte a lei e la guardò con dolce sorriso.
Era Catherine Foster, la governante chei suoi genitori avevano assunto sin dalla nascita di Molly e che aveva cresciuto entrambe le sorelle vista la rara presenza dei signori Weasley in casa.
Aveva quarant'anni e tanta voglia di passare del tempo con la secondogenita della famiglia, visto che riteneva segretamente che fosse la sua preferita.
Lucy non si spiegava la ragione di tutto ciò, perchè non ricordava di essere mai stata dolce e rispettosa nei suoi confronti, anzi, l'aveva sempre fatta disperare.
Eppure, in fin dei conti apprezzava il fatto che Catherine l'adorasse: era bello avere qualcuno che credeva in lei in quella casa, anche se non l'avrebbe mai ammesso, impegnata com'era a fare la parte della ragazza forte e indipendente.
"Ti piace il nuovo piumone?" ripetè la donna. "L'ho comprato io... Diciamo che è il mio regalo per il tuo diploma" spiegò, continuando a sorridere.
"Oh!".
Lucy si alzò e diede un'occhiata al suo letto: in effetti non aveva mai visto quel piumone, era glicine - il suo colore preferito - senza alcuna decorazione particolare, fatta eccezione per il monogramma "L.W." decorato al centro.
Esitò, prima di guardare la donna.
"Grazie" disse semplicemente.
Catherine annuì, per poi passarsi una mano tra i capelli biondi non molto lunghi e farle l'occhiolino.
"Non mi avevi mai ringraziato prima, ah! Come sono felice!" esclamò, battendo le mani per poi avviarsi verso la porta.
"Non ripeterlo che mi rimangio tutto!" l'ammonì la ragazza mentre la vedeva uscire, ma, tutto sommato, distese le labbra in un piccolo sorriso tirato, che scomparve appena Molly entrò nella camera, di corsa.
"Sono appena arrivata, mi hanno trattenuta a lavoro fino ad ora! Non so nemmeno cosa mettermi, stasera vi presenterò anche Bart, ci tengo a fare bella figura... Mi presti qualcosa?".
"Di solito non ti piacciono i miei vestiti..." rispose Lucy, alquanto sorpresa.
"Ma no! E' che abbiamo dei corpi diversi e i tuoi mi vanno stretti sul seno, larghi sulla pancia e...".
"Fai quello che vuoi, vado a farmi una doccia!".
E così dicendo, la ragazza uscì dalla sua stanza, sbuffando.

°§°§°§°§°§°§

Rose aspettava che la sua famiglia fosse pronta per andare alla festa di fidanzamento di sua cugina.
Era seduta sulla poltrona che sua madre aveva sistemato nel portico, e non faceva altro che pensare al fatto che non vedeva l'ora che quella serata giungesse al termine.
L'abito formale che portava addosso - regalo di sua nonna materna per i suoi diciassette anni - le dava fastidio, anche se non era nulla a confronto di ciò che le vorticava in testa.
Aveva troppi pensieri, e il fatto di non poterne parlare con nessuno era il colmo.
Di solito si confidava con Roxanne, la sua cugina preferita, ma sentiva che quella questione delicata non doveva essere riferita ad anima viva, altrimenti rischiava di diventare più reale di quel che già era.
"Rosie, a cosa stai pensando?".
La voce di suo padre la riportò alla realtà, tanto che sobbalzò e battè numerose volte le palpebre per mettere a fuoco la figura alta e robusta dell'uomo.
"A niente, papà" si affrettò a rispondere, distogliendo rapidamente lo sguardo e fingendosi interessata al giardino che la circondava.
"Non me la conti giusta, è da quando sei tornata che...".
"Sto bene!" ribattè, forse con troppa veemenza, perchè Ron decise stranamente di non aggiungere altro.
Faceva così ogni volta che la sua bambina metteva in risalto la sua testardaggine dovuta, probabilmente, ai suoi geni Granger.
Cadde un silenzio decisamente pesante, rotto solo dai passi di Hugo che li aveva raggiunti.
Poi, dopo qualche minuto, la voce di Hermione interruppe quello strano momento di stasi.
"Andiamo, è tardi! Ron, Neville ha appena inviato un Patronus, arriverà tra mezz'oretta!" esclamò, raggiungendoli, avvolta in un completo beige.
Ron annuì, mentre Rose a stento riuscì a soffocare un gemito.

°§°§°§°§°§°§°§°§

Lucy se ne stava seduta su una delle sedie del giardino di Villa Conchiglia, con le braccia incrociate e l'aria annoiata.
A pochi metri da lei, Molly parlava allegramente con zio Harry e zio Ron, in un modo decisamente rumoroso che le dava ai nervi.
"... E poi, sapete che Kingsley in persona si è complimentato con me? Ha detto che il mio intervento nell'ultima riunione del nostro reparto è stato decisivo, e che sono la degna figlia di papà!" stava dicendo, gesticolando eccessivamente e togliendosi una ciocca riccia fiammante da sopra le spalle.
Lucy si lasciò sfuggire un enfatico e silenzioso quanto annoiato: "Oh mio Dio", e, non potendone più, si alzò alla ricerca della zona del giardino più tranquilla e più lontana da sua sorella, dalle sue manie di protagonismo e dal suo vestito nero che era stato trasfigurato così tanto che non era più riconoscibile.
Lei e Molly erano diverse, a partire dal fatto la prima avesse dei semplici ed ordinari capelli castani e la seconda una chioma rossa tutta ricci e per finire con il fatto che una fosse abbastanza egocentrica e l'altra decisamente contro le persone così.
La sorella maggiore, che ormai aveva quasi vent'anni, si era sempre distinta in ogni singola azione, proprio come volevano i loro genitori, ed era questo che aveva sempre reso Lucy l'eterna seconda.
Cercava di vivere la sua vita, ma gli altri si divertivano a confrontare i suoi esiti con quelli di Molly, e ciò di certo non l'aiutava.
"Ehi, Lucy!".
Si voltò, vedendo che a parlare era stato Hugo.
"Ciao, Hugh" lo salutò con un cenno.
"Da sola?".
Annuì, senza sapere cosa dire, anche perchè lei spesso e volentieri preferiva estraniarsi dalla famiglia.
Non per cattiveria, semplicemente per il fatto che molti dei suoi parenti, anzi, la maggor parte, erano molto diversi da lei.
"Vieni con me, allora, andiamo da Rose, Rox e gli altri!" esclamò il cugino e, senza aggiungere altro, l'afferrò per il polso e la trascinò dalla parte opposta del giardino, dove c'erano quasi tutti i cugini tranne Vic, Molly, Lily e Albus.
"Lucy! Ehi, che bel vestito!" esclamò Roxanne, accarezzandole affettuosamente il braccio dopo aver dato un rapido sguardo al semplice abito blu lungo fino al ginocchio da lei indossato.
Lucy si limitò a fare un sorriso striminzito: sapeva che Roxanne aveva capito tutto di lei, e le dava fastidio il fatto che cercasse di tirarla su così, con dei complimenti che sembrava sentirsi in dovere di farle, per di più davanti a tutti.
"Non parliamo di vestiti, per favore" sbottò Dominique, che se ne stava seduta in un modo decisamente poco femminile, tanto che, a confronto,  James, Fred e Louis sembravano delle signorinelle educate.
"Perchè?" chiese Roxanne.
"Perchè Vic voleva che indossassi un vestito rosa, ed ora si vede che se l'è presa".
"Ah...".
La ragazza diede uno sguardo ai pantaloni bianchi e alla camicia azzurra indossata da Dominique, e pensò che quello per lei fosse il massimo dell'eleganza.
"Sai com'è Vic, Nicky" sospirò Louis, alzando le spalle.
"E lei sa come sono io. L'ha ammesso, si è scusata, e credevo che la questione fosse chiusa, invece...".
"Smettetela di parlarne e vedrete che si chiuderà da sola".
Ci fu un minuto di silenzio, durante il quale Dominique non fece altro che guardare male il fratello, poi, alla fine, fu Lucy a riprendere parola.
"Rose, cos'hai? Non hai detto mezza parola in cinque minuti che sono qui, e questo è un record per te" disse, con quel sorriso che i suoi parenti non sopportavano. Era fatta così: già normalmente esponeva senza alcuna censura le sue considerazioni, poi, quando il suo umore non era al massimo, era decisamente scorbutica.
La cugina chiamata in causa nemmeno la degnò di una risposta, tanto che era presa dai suoi pensieri.
"Ehi, Rose!" l'apostrofò Hugo, agitando una mano davanti ai suoi occhi.
"Eh? Avete detto qualcosa?".
Finalmente, Rose era emersa dai suoi pensieri, e si guardava attorno, quasi come se fosse agitata.
"Ti sei persa solo un complimento di Lucy" disse James, ridacchiando.
"Ah, ok. Scusate" mormorò, alzandosi di scatto e allontanandosi, facendo agitare il vestito bianco che aveva addosso.
Tutti si guardarono attorno, stupiti, dal momento in cui Rose era una delle persone più sensibili nei confronti del sarcasmo di Lucy.
Quest'ultima, poi, scosse il capo e rivolse lo sguardo verso l'alto, sospirando.
"Vedete? Se Rose ha imparato a non badare alle mie osservazioni, potete riuscirci perfettamente anche voi!" dichiarò.
Fred, James e gli altri ridacchiarono; solo Roxanne guardò in direzione di Rose, preoccupata.
Da un paio di settimane c'era qualcosa che la turbava, eppure non era ancora riuscita a capire cosa.


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Vic e Teddy se ne stavano seduti sulla poltrona del soggiorno da una decina di minuti, mentre i loro ospiti se ne stavano in giardino a festeggiare e fare brindisi in loro onore.
"E' strano vederli tutti lì, insieme, a festeggiare la nostra unione proprio nel posto in cui ci siamo dati il primo bacio, vero?" sussurrò Teddy, stringendo a sè la sua fidanzata che se ne stava seduta sulle sue gambe.
Lei appoggiò la testa al suo petto e annuì, con aria nostalgica.
"Sì... Devo dire che ormai sono cinque anni che il giardino non è più lo stesso, per me. E' un posto... Magico" rispose.
"Wow, addirittura!" ridacchiò lui.
"Scemo!".
Lo guardò negli occhi, e non riuscì a sottrarsi quando Teddy afferrò il suo mento e la attirò a sè per baciarla.
Erano passati anni, eppure quelle famigerate farfalle nello stomaco continuavano a persistere quando si trattava del suo ragazzo/futuro marito.
Forse ciò era dovuto al fatto che aveva passato due anni della sua vita ad amarlo segretamente, a causa di ciò che avrebbe detto la sua famiglia se si fosse messa con il figlioccio di zio Harry - che tutti consideravano un cugino - , ma non riusciva a smettere di sorridere quando pensava alla vita che avrebbe trascorso con lui.
"Allora, che dici, andiamo in giardino per annunciare i testimoni?" gli chiese.
"Va bene... Spero saranno felici della nostra scelta".
"Ma certo che sì!".
Così, mano nella mano, tornarono alla festa, tra gente un pò brilla e cugini scalmanati.
Si posizionarono al centro del giardino, e, dopo vari minuti impiegati ad attirare l'attenzione dei presenti, riuscirono a farli zittire tutti.
Subito Bill, Fleur, nonna Andromeda, nonna Molly e nonno Arthur si precipitarono in prima fila, emozionati.
"Bene. Allora, innanzitutto grazie per essere venuti qui, stasera, per festeggiare il nostro fidanzamento..." iniziò Teddy, sorridendo abbastanza nervosamente e passandosi una mano tra i capelli un pò lunghi che quella sera erano ordinariamente castani. "Volevamo dirvi che, beh, pensiamo sia giunto il momento di nominare i testimoni".
Ci fu un piccolo coro di 'Oooh' e tutti tacquero, in attesa.

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Mentre sua sorella e Teddy cercavano di attirare l'attenzione dei presenti, Dominique sentì che qualcuno stava bussando per entrare.
Ovviamente, visto che tutta la sua famiglia era monopolizzata dall'imminente discorso dei futuri sposi, toccava a lei vedere di chi si trattasse.
Si trascinò con un passo decisamente poco elegante fino al portone d'entrata, e rimase sconcertata nel vedere la famiglia che si trovava davanti.
C'era un uomo magro e alto abbastanza stempiato, con i capelli di un biondo chiarissimo, e al suo fianco c'erano  due donne altrettanto magre e altrettanto bionde.
Poi, al centro, c'era un ragazzo che conosceva di vista, Scorpius Malfoy, che sapeva dovesse inizare l'ultimo anno di scuola.
"Salve" esclamò lei, senza sapere cosa dire. Dopotutto, tutti gli ospiti erano arrivati da quasi due ore e non sapeva cosa ci facesse la famiglia Malfoy sulla soglia di casa sua, a quell'ora e in quell' occasione.
L'uomo parve capire la sua confusione perchè, con un sorriso stentato, mostrò un foglio.
"Buonasera, siamo la famiglia Malfoy e siamo stati invitati qui stasera perchè il futuro sposo è il nipote di mia madre, Narcissa Malfoy" spiegò meccanicamente, come se avesse imparato a memoria le parole da dire.
"Sì, sono la sorella di Andromeda, che è stata così gentile da invitarci" aggiunse la donna più anziana, che poteva avere poco più di sessant'anni.
"Oh, oh, certo, accomodatevi... Gli sposi stanno giusto facendo un annuncio" mormorò Dominique, mentre mentalmente si chiedeva quante cavolo di persone erano state invitate a quel matrimonio se si iniziavano ad aggiungere anche le sorelle della nonna dello sposo con tutta la gang bionda e pallida al seguito.
La famiglia entrò con indifferenza; solo il ragazzo sembrava decisamente a disagio.
Si guardava attorno continuamente, e quando entrò in giardino trattenne a stento uno sbuffo.
Dominique notò che ciò era dovuto alla visione di James, Albus, Hugo e Fred che ridacchiavano come matti.

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"Amore, finalmente!".
Molly corse ad abbracciare Bartholomeus, il suo ragazzo da circa sei mesi che si era decisa a presentare ufficialmente alla famiglia.
"Scusami, Molly, ma ho lavorato fino alle nove e...".
"Oh, lo so, tranquillo. Conosco i rischi che si possono riscontrare nell'essere la ragazza del futuro Rappresentante dell'Ufficio degli Sport Magici... Ma va bene così!" esclamò lei, prendendolo per mano e baciandolo con discrezione. "I futuri sposi stanno per fare un annuncio quindi penso che mamma e papà stiano ad ascoltarli ma... Oh, Lucy! Lucy! Tesoro, vieni qui!".
Lucy si voltò, sentendosi chiamare dalla sorella, e la vide mano nella mano con un ragazzo sui ventidue anni, dall'aria affascinante.
"Bart, ti presento mia sorella Lucy. Lucy, lui è Bartholomeus Davies, il...".
"Il tuo ragazzo, ho capito. Piacere".
Si strinsero la mano mentre Bart non riusciva a non sorridere per il modo in cui la ragazza si era posta.
La fissò per qualche istante, quasi analizzando la figura della ragazza con i suoi occhi blu, poi si decise a parlare.
"Molly mi ha detto che hai appena finito l'ultimo anno ad Hogwarts e che a breve sarai dei nostri al Ministero" disse.
Lucy lanciò prima un'occhiataccia alla sorella, che la guardava con una strana espressione felice, poi esitò.
Cercò di trattenere uno sbuffo - senza successo - e, non riuscendo ad elaborare nulla di meglio, decise di dire la pura e semplice verità.
"Bart, come saprai a Molly piace pianificare la vita di chi la circonda, ma questa regola non vale per me. Non ci tengo a lavorare al Ministero e poi, voglio dire, non potrei mai accedervi visto che non sono brillante come lei" dichiarò, con un falsissimo sorriso di cortesia.
Molly arrossì, stringendo forte il braccio di Bart. "Lucy, ma non...".
"Oh, cara, ma è vero, sappiamo tutti che tu sei il genio qui" sentenziò e, dopo un'ultima occhiata alla sorella, borbottò un: "Scusatemi, ora!" e si allontanò, avvicinandosi alle cugine che acoltavano con attenzione i futuri sposi.


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"...Quindi, beh, vorrei chiedere a James se gli va di farmi da testimone. Ormai hai diciott'anni, Jamie, e - insieme ad Albus e Lily - sei sempre stato come un fratello per me, grazie a zio Harry e zia Ginny che mi hanno cresciuto. Perciò sei stata la prima persona a cui ho associato il concetto di testimone. Allora, che dici?" chiese Teddy, sorridendo in direzione del ragazzo.
James era decisamente stupito, mentre Harry e Ginny quasi iniziavano a piangere per l'emozione.
Albus diede una pacca sulla spalla del fratello, mentre Lily si prodigò in un semplice: "Oh, wow!".
"Beh, certo che dico di sì. Cavoli, sembra che stia rispondendo ad una tua proposta di matrimonio!" disse infine James, facendo ridere tutti i presenti come suo solito.
"Grazie, Jamie" esclamò Teddy, e i due si avvicinarono per abbracciarsi e darsi reciproche pacche sulle spalle.
Dopo il momento di commozione, toccò a Victoire prendere parola.
Era decisamente nervosa, raramente si era sentita così in ventitrè anni di vita.
"Beh, invece, per quanto riguarda me..." iniziò, esitante. Guardò la folla che la circondava, e scorse il volto di sua sorella. "Ho sempre pensato a te come mia testimone, Nicky" disse, causando occhiate fugaci tra i parenti.
La stessa Dominique trattenne il respiro per poi lasciarsi sfuggire un sorriso. Si vedeva che Vic l'aveva perdonata per la questione del vestito!
"...Ma purtroppo sarai maggiorenne tra solo anno e sappiamo tutti che un testimone di nozze deve avere almeno diciassette anni. Per questo avevo pensato a Louis ma... Di solito i testimoni sono un maschio ed una femmina, no? Quindi, ripensando alla mia infanzia, alla mia adolescenza, non ho potuto fare a meno di scegliere te, Molly, la mia migliore amica che c'è sempre stata in ogni occasione" terminò, scatenando le facce deluse dei suoi fratelli e un enorme sorriso da parte di Molly, la quale si staccò dal suo ragazzo per correre vicino alla futura sposa.
"Oh, me lo sentivo! Grazie, Vic!" esclamò Molly, facendosi spazio tra la folla e correndo ad abbracciare la cugina.
Mentre Louis commentava con uno "tsk!" per essere stato escluso e Dominique era nello sconferto più totale, Lucy commentò il tutto con una risata sarcastica.
"Perchè ridi?" chiese Rose, non riuscendo a spiegarsi quel gesto.
"Perchè, giustamente, Molly già se lo aspettava, pur sapendo che ora farà da testimone alla cugina a cui ha sempre invidiato il ragazzo e di cui ne è stata segretamente ossessionata per anni ed anni..." esclamò, scuotendo il capo con disapprovazione.
Alle sue spalle, Bart aveva ascoltato tutto.



Note dell'Autrice:
Dopo qualche mese, eccomi di nuovo qui con una nuova ff a cui sto lavorando da circa quattro mesi e a cui già mi sono affezionata parecchio.
Inizio con il dirvi che darò spazio a tutte le storie che sono state introdotte in questo primo capitolo più un altro paio che si presenteranno più avanti, ma quella principale è quella che riguarda Lucy e Molly.
Infatti, il titolo si riferisce proprio al segreto che Lucy svela a Rose...
Personalmente io adoro la 'mia' Lucy, e spero che non la giudicherete subito male ^^
Invece, vi autorizzo ad odiare Molly, che ce ne farà vedere delle belle! xD
Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto, e mi piacerebbe conoscere il vostro parere.

Purtroppo per me è tempo di esami (mi manca l'ultimo e poi avrò finito il primo anno di uni! *.*), quindi aggiornerò tra dieci giorni.
Il fatto è che i primi 10 capitoli sono già scritti, ma finchè non avrò fatto l'esame il 28 non potrò scriverne altri, quindi non voglio pubblicare tutto e subito xD
ì Ok, ho finito di rompere!
Au revoir! ^^

milly92

  
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