Piangendo…
Ed era lì, rannicchiata in quell’angolo, le
braccia cingenti le ginocchia. I corvini capelli ondulati le ricadevano
dolcemente sulle spalle, e la frangia quasi le copriva gli occhi, i quali erano
uno d’un verde brillante, l’altro d’un celeste limpido. Due lacrime colme di
tristezza, rigavano le sue rosee guance, segno di giovinezza, anche se
tormentata. Pur se piangente, attorno a lei c’era come un alone di vitalità,
briosità, gioia di vivere, come per proteggerla dalla malinconia di ciò che la
circondava, come per assorbire tutta la sua tristezza.
Più da vicino, si vedeva
un segno sulla spalla destra: un tatuaggio che rappresentava un aquila. Quel
tatuaggio sembrava avere un significato profondo, un marchio lasciato da
qualcuno, un destino, uno strumento per il successo. Non si sa. Ma era
importante, e avrebbe segnato la vita di lei.
I suoi vestiti erano
semplici, ella vestiva come tutte le ragazze, anche se non era come tutte loro.
Lei sapeva che c’era qualcosa, qualcosa che doveva essere rivelato, un segreto
custodito fin dal principio di tutto. Ma, nonostante lei sapesse, piangeva.
Piangeva forse per un amore perduto? O per la morte di una persona a lei cara?
Forse. O forse no. Ella non mormorava parole, la sua bocca era impassibile al
suo pianto. I lineamenti decisi del suo volto non si contorcevano in una smorfia
di dolore, ma rimanevano immutati, come se nulla stesse succedendo, come se gli
occhi avessero deciso di piangere senza il consenso della
mente.
Improvvisamente si alzò e si diresse
verso lo specchio, asciugando le lacrime, fece un sorriso, prese le chiavi di
casa, e uscì apparentemente allegra come sempre.
This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor