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Autore: M_Starpot    06/09/2012    0 recensioni
Adam e Samira si amano. Ma Matteo?
Tratto dal capitolo:
Si avvicinò lentamente a me, rimasi immobile, non sapevo cosa fare.
Le sue labbra erano a pochi centimetri dalle mie, e lui fremeva.
...senza preavviso posò le labbra sulle mie. Il mio cervello mi urlava di smettere, perchè era sbagliato, mi urlava di allontanarmi da lui, il cuore mi impose di rimanere, mesi prima avrei pagato per ricevere un bacio da lui.

Tratto da una storia vera.
Genere: Malinconico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Questa è una OS scritta a quattro mani, siamo Alba97 e Morghy, e speriamo vi piaccia! Buona lettura e recensite numerosi, mi raccomando!



Adam mi ha lasciata. Per la terza volta. Ma questa è definitiva, ne sono più che certa. Io amavo Adam. Così tanto che sarei tornata lui a qualsiasi costo, anche con la consapevolezza che lui potesse lasciarmi ancora, e ancora, e ancora.
Mi chiamo Samira, ho 16 anni e sono perdutamente innamorata del mio ex ragazzo. Si chiama Adam, è polacco e ha la mia stessa età.
Ci siamo incontrati per la prima volta nella sua città, un giorno di primavera. Ma ci siamo conosciuti su Facebook, tramite amici comuni il giorno del mio compleanno. E' stato amore a prima vista, per quanto mi riguarda.
Era bellissimo, con quei suoi capelli biondi scuri non tanto lunghi e gli occhi verde acqua. Più alto di me, e di molto. Le prime volte mi sentivo una tappetta quando mi mettevo vicino a lui, così tanto che dovevo alzarmi sulle punte per fissarlo negli occhi.
I nostri amici già sapevano che fra noi sarebbe nato qualcosa, e infondo infondo anche noi due lo sapevamo, ma non volevamo ammetterlo.
Abbiamo cominciato a frequentarci, in gruppo, e pochissimo tempo dopo, un pomeriggio di metà primavera, saimo andati a fare un giro per la sua città soli. Camminavamo, parlavamo e scherzavamo, fino al fatidico muretto. Ci siamo messi a parlare dei miei compagni di classe, e di come alcuni, scherzando, mi prendevano affettuosamente in giro dicendo che ero grassa. Lui negava, e sembrava nervoso. Mancavano pochi minuti prima che io e una mia amica dovessimo tornare a casa con il padre di lei, ma un suo messaggio mi fece esultare silenziosamente: il padre avrebbe ritardato di almeno mezz'ora, così avevamo più tempo per stare là.
Adam giocava con un filo d'erba, accanto a me, sembrava pensieroso, e io, per fargli un dispetto ma anche per fargli sentire che ero li soprattutto per lui, glielo rubavo e ci giocavo fino a che non se lo riprendeva, e via così.
Passavano i minuti, ero sempre più agitata, e lui mi faceva notare che ormai mancava poco prima dell'arrivo del padre della mia amica, senza fare niente di più.
Poi, la rivelazione. - Sei bella. - Disse, non aveva usato un tono particolare, era normale, come se avesse timore di essere rifiutato.
Lo guardai e, mentre il mio cuore gioiva, io per mascherarlo mi misi a ridere. - Io, bella? - Era una risatina nervosa, quasi isterica.
- Sì, sei bella. Ma io, Sami, ti piaccio? - La voce mi si bloccò in gola, avevo smesso immediatamente di ridere e l'unica cosa che riuscii a fare, pochi secondi dopo, fu un cenno con la testa.
Si avvicinò lentamente a me, rimasi immobile, non sapevo cosa fare.
Le sue labbra erano a pochi centimetri dalle mie, e lui fremeva. Mi baciò dolcemente, approfondendo quasi subito quel bacio tanto atteso da tutti e due.


A luglio abbiamo discusso, e per qualche giorno abbiamo preferito rimanere amici. Nessun rancore, ovvio.
Ma continuavamo a sentirci, fino a che non tornai nella sua città, vicino alla mia, con quella mia amica e altre, per fare un giro con amici, e c'era anche lui. Forse si erano messi d'accordo, o forse era destino, ma ci ritrovammo di nuovo soli, di nuovo a quel famoso muretto, stessi posti.
Lui si era seduto e io, per dargli fastidio, avevo appoggiato la testa sulle sue ginocchia e gli mordevo le dita senza fargli male, lui rideva.
Ma forse, io lo desideravo ancora, volevo che fosse ancora il mio ragazzo, era più bello del solito quel giorno.
Chiusi gli occhi, e non mi aspettavo di certo che lui mi baciasse. Uno dei baci migliori che avessi ricevuto da lui, non me lo dimenticherò più.
Così, tornammo insieme. Mi era mancato, anche se ci sentivamo ancora mi era mancato, era il mio Adam e io ero sua.

Non avrei mai immaginato che il mio compagno di banco, Matteo, si fosse preso una specie di cotta per me. Mesi prima a me piaceva lui, ma non ero ricambiata, e mai mi sarei aspettata che, pur essendo fidanzata, lui ci provasse con me poco tempo dopo. Una nostra compagna di classe, Anna, ci ha invitato alla sua festa di compleanno in pizzeria. Qualche giorno prima della festa, Anna mi ha inviato un messaggio dove mi ha detto che se volevo potevo far venire anche Adam. Glielo dissi e lui accettò.
Quando Matteo scoprì che anche Adam sarebbe venuto alla festa, si infastidì molto e, i primi momenti, era deciso a non venire. Lo pregai, più e più volte, e alla fine vinsi io, e venì con tutti noi alla festa.
La cena fu estasiante, a tavola passammo più tempo a fare gli idioti che a mangiare.
Ma fu dopo, che accadde.
Uscimmo tutti insieme a fare un giro per il quartiere, io ero con Adam mentre Matteo era in disparte e sembrava abbattuto.
Ci fermammo in una piazzetta, e il gruppo si sparpagliò fra le panchine. Io ero rimasta a parlare con Anna e con altre nostre compagne, Adam era su una panchina con un amico di vecchia data e Matteo era vicino al parchetto lontano da noi.
Elena, la sua migliore amica, mi prese in disparte poco dopo e mi disse che lui stava male e voleva parlarmi.
Lo raggiunsi immediatamente, mi afferrò delicatamente per un braccio e mi portò vicino a un gruppo d'alberi.
Mi fissò negli occhi per qualche istante, poi senza preavviso posò le labbra sulle mie. Il mio cervello mi urlava di smettere, perchè era sbagliato, mi urlava di allontanarmi da lui, il cuore mi impose di rimanere, mesi prima avrei pagato per ricevere un bacio da lui e, infondo, anche se lo sapevo che stavo sbagliando, lo desideravo.
Pochi istanti dopo, si staccò e mi guardò negli occhi di nuovo, sorridendo appena. Che mi stava succedendo?
Mi morsi appena un labbro e mi allontanai da lui, lasciandolo lì, mi dispiaceva, ma non avevo altra scelta.
Raggiunsi le altre, mi chiesero che fine avevo fatto, e dovetti mentire, dissi che avevo parlato con lui di una cosa importante.
Adam mi stava guardando da lontano, mi sorrideva. Mi sentii il mondo cadermi addosso come un macigno, Cosa avevo fatto? Mi sentii in colpa, mi sentivo uno schifo, così gli corsi incontro e lo abbracciai di getto, mi fissò stranito ma mi strinse a lui.

Passarono i giorni, mi sentivo ancora in colpa, e sebbene alcuni suoi amici gli avevano detto ciò che era successo fra me e Matteo, lui non ascoltava nessuno, e credeva a me.
Matteo continuava a cercarmi, senza essere invadente, e, implicitamente, mi rinfacciava il fatto di aver messo le corna al mio Adam.
Litigammo, gli dissi di scordarsi di quel bacio e lui lo fece, o almeno così mi fece credere.
Intanto, continuavo a vedermi con Adam e ogni giorno che passava mi dimostrava sempre di più quanto tenesse a me.

E ora mi ritrovo qui, una manciata di settimane dopo, io e Adam ci siamo lasciati e, come se non bastasse, la sua migliore amica un giorno mi ha mandato un messaggio. 'E' stato un piacere baciare il tuo ragazzo. (: '  La odiavo, ma infondo non mi importava più, con lui era stata una bella storia, ma era finita. Per sempre.
Ora io e Matteo non ci sentiamo più molto, ma chissà che con l'inizio della scuola, anche se non più in classe insieme, non ci succeda qualcosa..









Angolino autrici: Beh, scrivere questa storia è stato come rivivere una parte della mia vita, come in un film. Spero vi sia piaciuto, un bacio, Morghy.

E come dire, per me è stato un piacere scrivere questa storia assieme a Morgana, e sarà ancora più un piacere scriverne altre in futuro. Un bacio, Alba97.











  
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