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Autore: LedyHoran    06/09/2012    10 recensioni
"E tu saresti?"
"Ma che t'importa, dai vieni con me!"
"Ma io ho paura!"
"Ti proteggerò io."
[....]
"Una stella cadente, guarda!"
"Esprimi un desiderio!" mi disse.
Lo guardai, perdendomi in quei suoi grandi occhi verdi. Chiusi gli occhi ed espressi il mio desiderio.
Lo volevo riincontrare, era quello il mio unico desiderio.
[...]
Qualcuno mi venne addosso.
"Hey, potresti gentilmente guardare avanti quando cammini?"
"Scusami, ero sovra.. hey. Aspetta un' attimo, tu sei la ragazza della ruota panoramica!"
Mi girai. No, non poteva essere lui.
[....]
"Ogni volta che dormo sogno che quando morirò, andrò a vivere sulla luna!"
"Non dire sciocchezze Cindy!" rise.
[...]
"T-ti amo."
"No, no Cindy!"
"Sapevi che sarebbe successo. Non avresti dovuto innamorarti di me." gli sorrisi.
"Innamorarmi di te è stata la cosa più bella che abbia fatto, vuoi che ti racconti una storia? Chiudi gli occhi e dormi. Ricordati che ti amo."
"Raccontami la nostra storia. Ti amo anche io." mi sorrise, poi mi baciò e iniziò a raccontare la nostra storia.
Sicuramente era bella e commuovente come tutte le volte che me l'aveva raccontata ma, purtroppo, dalla luna, non riuscivo a sentirla.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Mi chiamo Cindy, Cindy Jackson. Ho 16 anni e vivo a Londra. Non ho molti amici, perchè sono introversa e da qualche tempo la gente mi prende come "infetta" perchè mi è stata diagniosticata una malattia rarissima, che sto cercando di curare. I medici non sapevano di che cosa si trattava, ma mi hanno assicurato che non è nulla di grave e che con le cure necessarie sarebbe svanita."
Scrissi questo su un foglio, poi lo accartocciai e lo buttai nel cestino. Tutti i miei pensieri andavano a questa mia malattia di cui non sapeva niente nessuno. Ero annoiata, non sapevo che fare, così mi vestii e andai a fare una passeggiata al centro di Londra, dove pullulavano luci e addobbi natalizi. Infatti mancava poco a Natale. Passai davanti al big ben, poi davanti al buckingham palace, poi accellerai il passo e andai davanti alla ruota panoramica. Avrei voluto fare un giro, anche se avevo una paura tremenda a salirci da sola.
"Se solo avessi qualche sterlina." oh, no. Stavo di nuovo parlando da sola, la gente avrebbe pensato che oltre che malata ero anche pazza. Così mi coprii la testa con il cappuccio della felpa e feci per andarmene. Ma qualcuno mi mise una mano sulla spalla destra. Un ragazzo moro, occhi grandi e color smeraldo, un sorriso da togliere il fiato.
"Hey, io ho qualche sterlina in più, ti offro un giro io, su avanti, insisto!" mi prese per mano.
"E tu saresti?" lasciai la presa.
"Ma che t'importa, dai vieni con me!"
"Ma io ho paura!"
"Ti proteggerò io." mi sorrise. Ricambiai e andai con lui. Mi ero fatta convincere. Quel ragazzo aveva una strana luce negli occhi, non era come tutti gli altri. Non aveva fatto caso che non ero truccata come le altre ragazze, sembrava che neanche gli importasse dei miei capelli rasati. Aveva una nota di dolcezza, che mi aveva colpita al cuore.
"Due biglietti, grazie!" anche la sua voce era maledettamente soave. Lui era la prova che la perfezione esisteva.
La signora dietro al bancone ci sorrise dolcemente e ci diede i biglietti.
"Potete andare, riprendetevi i soldi, entrate gratis." e ci fece l'occhiolino. Il ragazzo fece spallucce, mentre io c'ero rimasta veramente molto male. Sicuramente quella signora doveva aver pensato che ero malata e che lui era il mio ragazzo che mi portava a far un giro romantico sulla ruota panoramica, magari l'ultimo della mia vita.
"Non ci voglio salire, scusa." lasciai la fila e mi misi a correre, le lacrime agli occhi, cercavo di asciugarle con la manica della felpa, ma era inutile, tanto, dopo qualche istante, ne uscivano altre. Mano a mano sempre più dolorose. Ero stanca di essere considerata diversa. Andai al parcogiochi e mi misi su un' altalena, mi poggiai sulla catena, e continuai a piangere in silenzio. Poi sentii dei passi, ma non mi girai. Mi avrebbero uccisa? meglio. Mi avrebbero menata, violentata? non me ne importava niente. Invece di fare chissàche invece, la misteriosa persona venne dietro di me e mi abbracciò.
"Hey" mi disse. Tirai su con il naso, asciugai le lacrime e mi girai. Era il ragazzo di prima, mi aveva seguita, non ci potevo credere.
"Che ci fai tu qui? Perchè mi hai seguita?"
"Perchè.. odio vedere le ragazze soffrire."
"Ma io.."
"Shh, vieni, sediamoci qui." mi indicò una panchina.
"Ma.. okay."
"Ora guarda il cielo e dimmi cosa vedi."
"Le stelle."
"Già. Ora guardale attentamente, come non hai mai fatto. Potresti descrivermele?" lo guardai stupita, ma vedendo il suo sguardo e il suo sorriso annuii e feci quello che mi aveva chiesto.
"Sono tante.."
"Si."
"Sono luminose, belle, e brillano di luce propria. Illuminano la notte, senza di loro ci sarebbe solo il buio."
"Ecco. Le stelle sono proprio come te, belle, brillano di luce propria e illuminano il buio. Tu sei speciale ragazzadellaruotapanoramica, e se te lo dico io ci devi credere." avevo le lacrime agli occhi.
"Ora devo andare a casa."
"Okay."
"Una stella cadente, guarda!"
"Esprimi un desiderio!" mi disse.
Lo guardai, perdendomi in quei suoi grandi occhi verdi. Chiusi gli occhi ed espressi il mio desiderio.
Lo volevo riincontrare, era quello il mio unico desiderio.
"Ora vado sul serio."
"Potrei sapere il tuo nome?"
"Mhh. No." lo guardai mentre annuiva triste.
"Ci rivedremo?" mi guardò speranzoso.
"Forse." gli sorrisi e poi mi diressi verso casa.

*tre mesi dopo*
Era il giorno del mio compleanno, finalmente facevo 17 anni. Era il giorno più bello della mia vita, ma anche il più oscuro e misterioso. Perchè finalmente i medici mi sapevano dire che malattia avevo. Mi avevano chiamata qualche giorno prima, per poter andare la a prendere i risultati delle analisi e di tutti i test che avevo fatto fino ad allora. Così mi vestii di rosso, visto che dovrebbe portare fortuna ed uscii. Avrei voluto prendere un taxi ma ero a corto di soldi. Non avevo amici che potevano prestarmi motorino o macchina e io non li avevo, così dovevo farmi una lunga passeggiata. Misi le cuffiette e selezionai tra le canzoni Believe In Me di Demi Lovato. Iniziai a camminare veloce e a testa alta, facendo comunque attenzione a non andare addosso alle persone, ma evidentemente non tutti facevano così: qualcuno mi venne addosso.
"Hey, potresti gentilmente guardare avanti quando cammini?"
"Scusami, ero sovra.. hey. Aspetta un' attimo, tu sei la ragazza della ruota panoramica!"
Mi girai. No, non poteva essere lui.
"T-tu." non so quale forza oscura non mi fece urlare di gioia o non mi fece saltar addosso a quel ragazzo, fatto stà che non lo feci."
"Già, sono proprio io! Come va?"
"B-bene"
"L'altra volta non ti avevo detto il mio nome - mi porse la mano - Harry, piacere." la strinsi.
"C-cindy."
"Ah! Quindi me l'hai detto alla fine!"
"A-a quant-to pare"
"Da quando in qua balbetti?" mi sorrise.
"N-non lo so." volevo distogliere lo sguardo da quegli occhi verdi, ma non ci riuscivo.
Rise.
"Beh, noi stavamo andando in studio di registrazione, - disse indicando altri quattro ragazzi dietro di lui, che mi fecero un cenno per salutarmi che io ricambiai con un sorriso da ebete - se vieni con noi dopo ti offro da bere!"
"Okay!" dissi d'un fiato. Non pensando che in realtà sarei dovuta andare in ospedale.

*qualche ora dopo allo starbucks*
"E ogni volta che dormo, sogno che quando morirò, andrò a vivere sulla luna!"
"Non dire sciocchezze Cindy!" rise.
"Oh cavolo."
"Cosa c'è?"
"Dovevo andare in ospedale!"
"Perchè?"
"Finalmente hanno scoperto.." guardai le facce perplesse dei cinque ragazzi.
"Cindy, cosa?"
"Io.. io.. preferisco non parlarne.."
"No, dicci, ti puoi fidare di noi."
"Finalmente i medici hanno scopero che malattia ho." abbassai gli occhi.
Harry mi tirò su il mento con la mano.
"Hey, è tutto okay. Non ti devi vergognare."
"Io invece mi vergogno! Tutti, a causa di questa straziante malattia, mi etichettano come la diversa, come la malata infetta!"
"Ma noi no Cindy!" disse lui.
Lo abbracciai.
"Ragazzi, accompagnamo Cindy all'ospedale."
"Si signor capitano" dissero in coro loro, e poi scoppiammo tutti a ridere.

*qualche ora dopo in ospedale*
"E quindi?" chiese Harry. Io non riuscivo a parlare. I miei occhi fissavano il vuoto. Perchè a me?
"Quindi.. le restano cinque mesi." cinque mesi. Avrei preferito morire subito, lì. All'istante, così non avrei sofferto. Così non avrei vissuto ogni giorno nella paura che fosse l'ultimo. Harry era rimasto sconvolto, senza parole e mi guardava sconcertato, come se si sentisse in colpa, sebbene lui non c'entrasse nulla.
"C-cindy. T-ti riaccompagno a c-casa." ora era lui a balbettare. Mi alzai e uscii dalla stanza a testa bassa, lui dietro di me. Non dimmo niente ai ragazzi, ma penso che avevano capito dalle nostre facce, perchè erano tristi e abbatuti quando me e Harry.

Gli altri mesi andarono via in fretta.. io ed Harry ci innamorammo, facemmo l'amore. Io e Niall diventammo migliori amici. E Lou, Liam e Zayn mi facevano sempre scompisciare dalle risate. Con loro stavo bene, ero sicura che se li avessi incontrati prima, la mia vita sarebbe stata bellissima, perfetta direi. Nei momenti di sconforto, quando passava un mese, Harry mi raccontava la nostra storia, di come ci eravamo conosciuti. Mi ripeteva quelle cose sulle stelle. Era dolcissimo, il ragazzo che tutti avrebbero desiderato accanto. Il figlio, il fratello e il migliore amico che tutti avrebbero voluto. Poi, magicamente passarono sette mesi, e io ero ancora in forma. Ma poi.. un giorno mi prese un dolore lancinante al petto, mi portarono subito al pronto soccorso. I ragazzi erano seduti accanto a me, mentre la dottoressa mi rassicurava.
"Cindy, è l'ora. Ma tu sei forte e so che affronterai anche questo con il sorriso, addio." mi sorrise e mi accarezzò il viso.
Niall era in preda alla disperazione, Lou e Liam piangevano sulle sedie e Zayn, anche se non voleva darlo a vedere, piangeva, affacciato alla finestra. Harry aveva una mano sul letto, lo sguardo basso. Anche lui stava piangendo.
"Amore.. ti ricordi quella cosa della luna? - gli chiesi. -Sono ancora sicura che quando morirò mi ritroverò lì."
"Si.." alzò lo sguardo. Aveva gli occhi rossissimi, non potevo vederlo così.
"T-ti amo. Ma è ora."
"No, no Cindy!"
"Sapevi che sarebbe successo. Non avresti dovuto innamorarti di me." gli sorrisi.
"Innamorarmi di te è stata la cosa più bella che abbia fatto, vuoi che ti racconti una storia? Chiudi gli occhi e dormi. Ricordati che ti amo."
"Raccontami la nostra storia. Ti amo anche io." mi sorrise, poi mi baciò e iniziò a raccontare la nostra storia.
Da quelle sue parole capii che aveva capito che era inevitabile. Salutai i ragazzi, che scoppiarono a piangere come non mai, mi diedero un bacio e mi augurarono buon viaggio, io gli sorrisi. Avevo le lacrime agli occhi anche io. Mi sarebbero mancati. E anche tanto, troppo. Ma almeno avevo scoperto una cosa grande. Che l'amore e l'amicizia, quelli veri, non ti giudicheranno mai per quello che sei, e che ti accompagneranno per sempre. Sorrisi e chiusi gli occhi, lasciandomi cullare dalla voce di Harry, che tra un singhiozzo e le lacrime mi raccontava la nostra storia, la nostra bellissima storia.
Sicuramente era bella e commuovente come tutte le volte che me l'aveva raccontata ma, purtroppo, la luna, era troppo lontana, e quindi, da lì, non riuscivo a sentirla.







okay, è una cagata platonica, ma avevo voglia di scrivere qualcosa!
scrivete una piccola piccola recensione?
ricambio se vi va u.u
okay, mi dileeeeguo :3
Giuls.

PS. eddaaai una recensione piccola, minuscola giusto per sapere una vostra opinione :3

  
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