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Autore: Vegeta_isBig    07/09/2012    1 recensioni
Lorelai, un demone, viene punita da Lucifero, a causa di un fallimento e separata del suo amato.
Viene mandata sulla Terra. Lorelai è inseguita da un angelo Peter, che vuole purificare la sua anima corrotta. Riuscirà a tornare all'Inferno o verrà fermata? Leggete e recensite!!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Scusate la mia breve assenza. Sono stata in libreria e ho visto solo libri sui vampiri, così ho deciso di scrivere una storia sui demoni e angeli, spero che la storia vi piaccia! Buona lettura e recensite.


Piove. Anche quel giorno pioveva e il vento, era troppo forte per le mie povere ali.
Sono così debole, è troppo presto. Non sono ancora guarita.
Amore mio, aspettami ancora un po'. Tornerò. Penso e osservo il cielo cupo.
Qui, sotto un portico lurido e puzzolente, mi riparo dalla pioggia.
Per quanto ancora, dovrò restare sulla Terra, i mortali sono così stupidi, egoisti, senza cuore. Perché? Io, un demone della vendetta, dovevo proprio finire qui! Frustata e furiosa, prendo una lattina vuota e con la mano la brucio, facendola diventare cenere.
-Almeno, i miei poteri stanno tornando quelli di un tempo- dico a bassa voce.
Dopo due ore, il temporale finisce e mi avvio verso “casa”. Un monolocale ricavato in una soffitta.
É vecchio e le pareti, sono ricoperte di muffa in alcuni punti, ma non m'importa, perché la mia è una situazione temporanea.
Mentre salgo le scale, la padrona di casa mi ferma mettendomi una mano sulla spalla.
Lo sforzo per non bruciarla viva fu immenso.
-Devi pagare l'affitto per il prossimo mese.- mi dice acida.
Trattenni a stento un ringhio. -Domani ti porto i soldi.- dissi risalendo le scale.
-Sia puntuale, Lorelai!-
Finalmente mi chiudo nel mio rifugio. Tiro un pugno sul muro, lasciando l'impronta delle nocche.
Che odio! Nessun umano può chiamarmi Lorelai! Dovevo inventarmi un nome falso. Accidenti!
Sono sempre la solita! Prendo a calci un tavolo nella speranza di calmarmi, ma è inutile, non riesco a placare la mia ira.
Guardo l'orologio della torre che si vede dalla finestra, sono solo le sei.
Ho una fame pazzesca, ieri sera non ho potuto mangiare niente, tutta colpa di Peter! Quello stupido angelo deve sempre stare tra i piedi!
Mi butto sul letto, cercando di calmare i morsi della fame. Niente da fare.
Voglio tornare a casa, dal mio amato Saofer, non voglio farlo aspettare ancora.
Per un demone come me, tornare all'inferno non è facile come può sembrare. Mi manca l'odore di zolfo e di bruciato, i cuccioli degli animali, che giocano a torturarsi tra di loro, le rocce calde e, soprattutto, Saofer.
Ricordo, il giorno in cui l'ho incontrato. Eravamo nell'aula dell'accademia dei demoni, avevo appena diciotto anni umani, era l'ora di allenamento con il fuoco. Quel demone mi aveva bruciato l'abito, ero così furiosa, ci siamo azzuffati per ore e battibeccato per giorni, infine, accadde.
Stavamo litigando come al solito, sono riuscita ad atterrarlo, ci guardammo negli occhi, quando un fuoco ci avvolse, i nostri sentimenti furono subito chiari.
Non lo dimenticherò mai. Negli ultimi tre anni, abbiamo portato tristezza e dolore nel cuore di molte persone, distrutto molte storie d'amore e il tradimento nelle famiglie, finché non arrivarono gli angeli.
Con le loro buone azioni, hanno distrutto il nostro duro lavoro e Lucifero ci ha divisi.
Per lui, la colpa è del sentimento che ci lega, in effetti l'amore non è per i demoni; almeno ci ho guadagnato, la rabbia per la separazione, mi ha permesso di diventare un demone della vendetta.
Ho più poteri, più fascino, ma non riesco a tornare all'inferno!
Per aggiungere la beffa al danno, c'è Peter, quello stupido angelo, si è messo in testa di farmi tornare “sulla retta via”. Che arrogante!
Mi alzo, oramai fuori è buio. Prendo un “vestito” appeso, un top molto scollato che lascia anche parte della schiena scoperta, mettendo in mostra il mio tatuaggio a forma di drago, una mini minigonna, le calze a rete e un paio di stivaletti in pelle col tacco. Mi guardo allo specchio, lo so cosa sembro, ma questi vestiti, sono l'unico modo per attirare l'attenzione degli umani.
Esco di casa e comincio a girare i vari bar, molti uomini si girano verso di me, alcuni si beccano una schiaffo e una sfuriata dalla fidanzata, altri mi sbavano dietro. Non sono loro il mio obbiettivo, io cerco qualche poveraccio a cui rubare l'anima, qualcuno di corrotto.
Le ore passano e un bicchiere dopo l'altro, inizio a sentirmi stanca e nervosa, alzo i tacchi e toglio il disturbo.
Nella strada verso casa, trovo quello che cerco. Un tizio si avvicina barcollante a me, l'odore di alcool è molto chiaro, inizia a fare sgradite considerazioni sulla mia bellezza. Avverto l'energia della sua anima, mi lecco le labbra, non vedo l'ora di mangiarla.
Mi avvicino a lui, basta un tocco e avrò la sua anima.
Il tizio fu avvolto da una luce luminosa e dorata, la riconobbi subito e mi appiattì contro un muro, e dopo ciò si guardò in torno spaesato e corse via.
-Sei sempre la solita, i tuoi trucchi sono vecchi. Ti ho subito riconosciuta, Lorelai.- disse Peter.
L'angelo si avvicinò a me , i suoi capelli biondi ondeggiavano ad ogni suo passo, i suoi occhi azzurri gli davano un'aria così pacifica.
-Cosa vuoi!- grido con tutto il fiato che ho.
-Lo sai cosa voglio. Coraggio, sei debole e stanca, arrenditi. Vieni con me.- disse sorridendo.
Ringhio cercando di allontanarlo, ma lui non fa una piega.
Mi alzo, in modo arrendevole, senza preavviso gli do uno spintone e inizio a correre.
Per un demone indebolito come me , non c'è niente di peggio di un angelo, che ti segue; continuo a correre, infilandomi nei vari vicoli della città. È sempre alle mie spalle, sono così debole, mi sta raggiungendo. Cado più volte, ferendomi le ginocchia.
“Ormai sono allo stremo, non ce la faccio più.” penso scappando.
Sono uscita dalla città e corro verso il parco naturale. Cerco di seminarlo, ma è sempre li.
All'improvviso scivolo, il terreno è fangoso e viscido, a causa della pioggia, rotolo per molti metri e batto la testa contro un albero. Sono ferita e non riesco a muovermi.
Peter si avvicina, lo vedo sfocato, sento gli occhi pesanti. Cerco di restare sveglia.
Lui si chinò su di me, poi il buio.


Allora che ne pensate? Abbastanza suspense? Fatemi sapere :-) un bacio.
   
 
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