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Autore: Alice_Nekkina_Pattinson    07/09/2012    7 recensioni
"Allora che facciamo oggi?" chiese Emmett.
"Non so, che vuoi fare Nessie?" chiesi io alla piccola.
"Bò, per ora andrò in cameretta su a giocare un po'" rispose.
"Ehm… okay".
Ma non potevamo immaginare che sarebbe stato l'errore più grande che avessimo mai fatto, quello che avrebbe segnato la nostra morte.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Emmett Cullen, Jasper Hale, Renesmee Cullen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
- Questa storia fa parte della serie 'Giornate con gli zii e zie :D'
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Ciao a tutti!!! XD
Vi erano mancate le mie one-shot? Bè eccone un'altra! :D
Se avete voglia potreste passare anche qui " Giornata con gli zii " ma tranquilli, non c'è bisogno di aver letto quella per capire questa, è a parte :D
Adesso vi lascio leggere :D

 

 

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Jasper' pov

 

 

 

 

 

 

"Allora io devo correre in ospedale insieme a Carlisle, mentre Bella, Alice e Rose, devono aiutare Esme con il lavoro perché devono prendere parecchi pezzi, possiamo lasciarvela di nuovo a voi due?" mi chiese Edward.
Guardai mia nipote dormire e poi guardai nuovamente lui e annuii.
"Certo ci mancherebbe" risposi tranquillo.
"Tanto so che con te è in buone mani"
"Ehi! Che vorresti dire?" disse Emmett.
"Stavo scherzando, comunque non so bene perché ora tornerò e nemmeno Bella, quindi sarà per parecchie ore"
"D'accordo, vai adesso" dissi, dandole un piccolo bacio sulla guancia prima lui e poi lei, uscirono.
Bene avremmo passato un'altra giornata solo noi e nostra nipote.
Stava ancora dormendo tranquilla quando l'avevano portata e adagiata sul divano, non mi sembrava il caso di svegliarla, erano ancora le nove, appena si sarebbe alzata le avrei dato dei biscottini al cioccolato e succo.
Dopo un po', mentre Emmett stava guardando un canale sportivo e io leggevo, sentii il respiro regolare di Renesmee rompersi, segno che si era svegliata, la sentii sussurrare.
"Papà? Mamma?" sussurrò con voce impastata dal sonno.
Mi avvicinai e salutandola le dissi che non c'erano.
"Ehi, buongiorno piccolina, mamma e papà sono dovuti uscire per delle emergenze, così come le zie e i nonni, ci siamo io e zio Emmett" lei mi guardò e mi rivolse un'enorme sorriso.
"Giorno zio Jasper, giorno zio Emmett" si avvicinò anche lui nel frattempo.
"Allora facciamo colazione?" esordii, annuì e allungo le braccia per farsi prendere in braccio.
La strinsi a me e mi diressi in cucina, intanto Emmett aveva già preso i biscotti e il succo.
"Allora che facciamo oggi?" chiese Emmett.
"Non so, che vuoi fare Nessie?" chiesi io alla piccola.
"Bò, per ora andrò in cameretta su a giocare un po'" rispose.
"Ehm… okay".
Ma non potevamo immaginare che sarebbe stato l'errore più grande che avessimo mai fatto, quello che avrebbe segnato la nostra morte.
Ad un certo punto mentre eravamo tranquilli, sentimmo dei ticchettii come se fossero dei tacchi e poi un colpo secco e un pianto.
Mi girai di scatto verso Emmett e nello stesso istante lui fece lo stesso, ci fissammo per un secondo e poi scattammo al piano di sopra e vedemmo Renesmee a terra che piangeva.
Corsi verso di lei e la presi in braccio, lei si strinse a me.
"Ehi, piccola perché piangi? Calma" le sussurrai, mentre con la mano le accarezzavo la schiena per calmarla.
"Sono caduta" sussurrò tra un singhiozzo e l'altro.
"Ssssch, dai è tutto apposto" le sussurrai sorridendole, lei appoggio la testa sulla mia spalla, le diedi un bacio tra i capelli e tutto sembrava tranquillo.
Ma poi…
"Oddio, no, no, no, no e no no no! Jasper!" sentii Emmett urlare.
"E?" chiesi senza guardarlo.
"Ja-Jasper?"
"E?" richiesi, ma alla terza volta del suo richiamo d'attenzione mi girai, e divenni ancora più bianco se possibile, sbiancai per quello che vidi.
"No, dimmi che non è vero, ti prego" sussurrai terrorizzato.
"Pe-penso di si, invece" deglutì, deglutii anche io.
"Siamo nella mer.." lo interruppi.
"Emm, la bambina"
"Siamo nei guai, grossi guai" finì.
"Concordo" nelle mani di Emmett giaceva una scarpa con il tacco rotto di Alice, una delle sue preferite per giunta, ci avrebbe ucciso, poco ma sicuro.
"A-adesso che fa-facciamo?" mi chiese terribilmente preoccupato Emmett.
"Calma, manteniamo la calma, una soluzione la troveremo no?" cercai di convincerlo, ma forse era me stesso che volevo convincere, ecco cos'era quel ticchettio, adesso l'avevo capito.
Capivo anche quello che voleva dire, vedere una delle scarpe preferite di mia moglie con il tacco rotto.
Eravamo fritti, ma ebbi una idea, mi voltai verso Emmett e lo chiamai.
"Emm, c'è solamente una soluzione" dissi fissandolo negli occhi.
"No" disse scuotendo la testa avendo già capito.
"Si" risposi annuendo io di rimando.
"E' l'unica soluzione, sennò la …" ma mi interruppe.
"Piuttosto non faccio ses…" lo guardai senza parlare.
"Okay, stavo dicendo una grossa cazz… ehm cavolata, ma no, ti prego, ti scongiuro, non possiamo andare a cercare un paio di scarpe uguali per tutti i negozi" mi implorò.
"Invece si"
"No, mi rifiuto categoricamente".



"Renesmee Carlie Cullen! Guarda per colpa tua, cosa deve fare tuo zio Emmett per riparare al danno che hai combinato! Costretto ad andare a fare shopping!" sbuffò Emmett sul sedile posteriore della seconda macchina di Edward.
"Non l'ho fatto apposta" disse piano Renesmee.
"Tranquilla tesoro, solo la prossima volta ricordati di non giocare più con le scarpe o i vestiti di zia Alice, se vuoi davvero bene ai tuoi zii" le sussurrai io.
"Eh! Che palle!" sbuffò nuovamente Emmett.
"Eddai Emm, smettila"
"Domandina, di che marca sono le scarpe?" mi chiese.
"Italiane" risposi.
"Ehm, Jazz dove diavolo pensi di trovare a Seattle o a Port Angeles un negozio Italiano?" mi urlò.
"Ehm, ehm… infatti il nostro compito è quello di trovarne un paio simili più un extra"
"Quale extra?"
"Bè almeno due paia di scarpe in più per farci perdonare" mi guardò e restò muto.
Arrivammo ai primi negozi che avvistammo, parcheggiai e scesi.
Presi per mano Renesmee e nell'altra… avevo la scarpa quella intera del paio rotto.
Eh si.
Patetico? Da deficiente?
Si, proprio così, entrammo nel negozio con la scarpa in mano per cercarne una simile.
Eh le donne, dolci, sensibili, tenere, amorevoli e tutto, ma se le fai incazzare son cazzi tuoi.
Appena entrati Renesmee corse avanti.
"Aaaaaah, che bello shopping con gli zii!" urlò felice.
"Nessie resta accanto a noi, non correre avanti!" la ripresi, mentre tornava indietro guardava le varie scarpe anche lei, mentre io e Emmett come disperati cercavamo un paio simile.
Ci avrebbe ucciso, mi avrebbe ucciso, a Renesmee avrebbe dato un bacio e a noi avrebbe ucciso, ovvio.
"Zio Jasper, potrebbero essere queste?" mi chiese mia nipote avvicinandosi con un paio di scarpe, le guardai bene e poi feci di no con la testa.
Chi me l'avrebbe mai detto, che un giorno mi sarei ritrovato a fare shopping da solo con Emmett e mia nipote, che bella giornata.
Cercammo per vari negozi ma nulla, niente, stavamo per perdere le speranze.
"Ci ucciderà" sussurrò Emmett.
"No, la troveremo" dissi io.
"Zii! Zii eccola, eccola!" urlò saltellando Renesmee.
Si avvicinò a noi con un paio di stivaletti neri come quelli che aveva lei, erano molto simili, anzi sembravano uguali, peccato che mancava solo la scritta, pregai che non se ne sarebbe mai accorta.
Comprammo le scarpe e entrammo in un altro negozio per le scarpe extra.
"Zio Jazz posso prenderle?" mi chiese Renesmee avvicinandosi, guardai cosa aveva in mano, erano un paio di infradito viola e un paio di ballerine rosse, aveva ereditato tutto dalla zia in fatto di colori e abbinamenti, sorrisi a quel pensiero.
Mi abbassi alla sua altezza e le presi in mano.
"Sono del numero giusto? Le hai già provate?" le chiesi sorridendole.
"Si, ma vuoi vederle lo stesso? Aspetta le provo" disse e le provò di nuovo.
"Come mi stanno?" ci chiese.
"Stai benissimo tesoro" le dicemmo in coro io e Emmett.
"Allora le vuoi?" le chiesi ancora, lei annuì.
"Va bene, prendile" risposi e lei saltellò felice, si tutta sua zia.
Andammo alla cassa e lei diede le sue, poi prese il sacchetto tutta felice, con un mano teneva la mia, con l'altra il sacchetto.
Camminando verso il parcheggio notammo un negozio di peluche, Renesmee lasciò la mia mano e corse verso la vetrina.
"Nessie, aspettaci dove vai?" le dissi.
"Tesoro, non devi correre avanti" disse Emmett.
La raggiungemmo e lei ci indicò il peluche di spongebob in vetrina.
"Zii me lo prendete per favore? Sennò non importa" ci disse guardandoci con gli occhi da cucciolo, gli stessi occhi della zia, quelli che già prima mi avevano incastrato.
"Va bene, ma poi basta. Sennò mamma e papà si arrabbiano e pensano che ti viziamo"  risposi sorridendo.
Dopo di che prendemmo il peluche e poi tornammo a casa.
Appena arrivati, Renesmee scese e corse dal padre che la prese subito in braccio, mentre io e Jasper non sapevamo se Alice e le altre erano già tornate.
"Ed, le altre?" chiese Emmett.
"Non sono ancora tornate" ripose, bene, ci guardammo e corremmo in camera a mettere le scarpe simili per sostituire quelle rotte e quelle nuove le tenemmo da parte nel caso avesse scoperto il fattaccio, sennò gliel'avrei regalate più avanti.
Intanto Renesmee mostrava i suoi acquisti a Edward e Bella e sorrisero nel vederla felice.
"Non dovevate" ci disse Bella.
"Nah, non è nulla" risposi io.

 

Poi dopo un'ora…
"Jasper Whitlock Hale Cullen! E Emmett McCarty Cullen! Venite subito qui!" sentimmo urlare la mia Alice dal piano superiore.
Ci scambiammo uno sguardo terrorizzato, mentre tutti gli altri ci fissavano.
Senza dire una parola ci incamminammo in camera mia e di Alice.
"Amore cos…" ma non mi fece finire.
"Le mie scarpe italiane! Che gli avete fatto!" ci urlò.
"Noi-noi nulla, vedi è sta-to un incidente di Nessie e…" incominciò Emmett.
"Ti ho preso anche queste!" dissi io tirando fuori le scarpe in più, appena le vide si calmo e si aprì in un sorriso e mi corse in contro.
"Ooh, che amore, tutto questo per farti perdonare, ma grazie" mi baciò saltellando felice.
"Sei perdonato!" trillò.
"E io?" disse Emmett, ma Alice non rispose, tutta presa ad osservare le scarpe.
L'amavo anche per questo, a volte era una bambina, ma una dolce e amorevole bambina.

 

 

 

Ma quanto è tenero Jasper con la nipotina? *^*
Bè anche Emmett *^*
Però che in che casino si sono cacciati? Be è colpa di Renesmee in realtà, ma lei è una bambina piccola e innocente, non l'ha fatto apposta.
*occhiataccia di Emmett*
*Oh andiamo, è andato tutto liscio no? (io)*
*altra occhitaccia*
*Okay (io)*
Io penso che mi sarei arrabbiata tantissimo e caro il mio Jasper, due scarpe in più non mi avrebbero fatto passare tutto, sei sicuro che ad Alice è veramente passata?
*Brava, hai capito bene muahahaha (Alice)*

*caro Jasper, incomincia a tremare (io)*

Spero che vi sia piaciuta e che vi abbia fatto ridere, non fate caso alla conversazione con  loro, sembrano permalosi ma in realtà…

*me che scappa inseguita da Jasper e Emmett*
Ahahaha XD
*sclero-time* perdonatemi è l'ora, sono anche mezzanotte passata ^^'
CiaooooooooooooooooooooooooooXD

   
 
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